Andreola, eroico in Valdobbiadene

In una delle aree più rappresentative del Valdobbiadene DOCG, si trova Andreola, l’azienda vinicola che dal 1984 fa della viticoltura eroica il suo segno distintivo. Chiave di lettura, infatti, per comprendere la qualità dei vini a cui dà vita, è il lavoro totalmente manuale che viene effettuato in vigna – reso necessario dalla particolare pendenza delle colline – e che risulta in un prodotto in grado di raccontare tutte le molteplici sfaccettature che offre questo terroir unico al mondo. Punto di partenza: una profonda comprensione della terra e l’arte di saper coniugare tradizione e moderne tecnologie, sapienza enologica e innovazione, per restituire vini veramente eroici.

IL TERRITORIO di Cantina Andreola. Nel cuore pulsante del Valdobbiadene DOCG

A metà strada tra il mare e le montagne, in un fazzoletto di terra dalle favorevoli caratteristiche pedoclimatiche, si trova Andreola, l’azienda vinicola con sede a Col San Martino, nel comune di Farra di Soligo, da sempre impegnata nella produzione, pressoché esclusiva, di Valdobbiadene DOCG.

Questi declivi, infatti, rappresentano l’anima della denominazione: qui il susseguirsi di catene collinari a forte pendenza (compresa tra i 100 e i 500 metri) è il racconto di una storia geologica che ha reso questo territorio naturalmente vocato alla viticoltura sin da tempi antichi e in cui, poi, il lavoro unicamente manuale dell’uomo e il favore di un clima temperato con costante ventilazione e una buona escursione termica, ha conferito la conformazione che ammiriamo tutt’oggi.

Una combinazione di condizioni particolarmente fortunata, quindi, tanto da far valere all’intero territorio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Un ulteriore valore aggiunto che mette il sigillo sulle caratteristiche d’eccezione di questa terra tra cui la coltivazione della vite su ciglione inerbito, necessaria per adattarsi alla forte pendenza collinare; la disposizione geometrica delle viti e la presenza, quindi, di un mosaico agronomo fortemente parcellizzato, risultato di pratiche rispettose dell’ambiente  in cui vigneti coesistono con angoli di foresta, piccoli boschi, siepi e filari di alberi in modo da creare un sistema interconnesso e ricco di biodiversità. 

UNA VITICOLTURA EROICA per vini “fatti a mano” che raccontino il territorio

Intervallate da foreste, boschi e vigne, protagoniste indiscusse del territorio di Conegliano Valdobbiadene sono senza dubbio le colline scoscese. Ma non è solo il paesaggio ciò che disegnano e definiscono in modo così peculiare. Esse determinano anche la particolare tipologia di coltivazione della vite che, sin da sempre, si rende necessaria in aree come questa; si parla, infatti, di una viticoltura “eroica”, caratterizzata cioè da fatica e lavoro manuale. Proprio a causa della forte pendenza del terreno, ancora oggi, molti tratti vitati non sono raggiungibili dai mezzi meccanici, che non riescono quindi a passare tra i filari e agevolare il lavoro dell’uomo, la cui cura diventa così il fattore determinante del lavoro nei campi. 

Condizioni complesse, dunque, ma che non hanno impedito che, nel corso dei secoli, la viticoltura venisse praticata e divenisse elemento di primo piano del territorio e delle comunità che lo abitano. 

A partire da questi presupposti si evince come per Andreola sia fondamentale ascoltare il proprio territorio, confarsi alle sue esigenze, rispettare le sue peculiarità e riuscire così ad entrarci in piena sinergia, per dare vita a un vino letteralmente “fatto a mano”.

Da qui la consapevolezza che solo con un lavoro paziente, quotidiano e interamente manuale è possibile coltivare la vite tra le ripide colline del Valdobbiadene. Una difficoltà per molti, un valore aggiunto per Andreola che vede in questa forma di viticoltura un’opportunità per valorizzare i propri prodotti. Non solo l’azienda l’ha resa protagonista del proprio marchio – da due anni, sotto il nome Andreola, c’è sempre la dicitura “EroicoinValdobbiadene” – ma già nel 2010 la cantina è diventata il primo produttore di Valdobbiadene DOCG iscritto al CERVIM (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) facendosi così primo sostenitore della promozione della viticoltura di montagna. Il CERVIM è un organismo internazionale nato nel 1987 con lo specifico compito di promuovere e salvaguardare la viticoltura eroica, definendone i criteri che la identificano, tra cui la pendenza del terreno superiore al 30% e sistemi viticoli su terrazze e gradini. Al fine di creare un’identità definita, il CERVIM ha elaborato, creato e registrato a livello europeo un marchio collettivo denominato “Viticoltura Eroica”, che identifica i vini compresi in questa definizione e che tutti i prodotti DOCG di Andreola riportano in etichetta. 

LA STORIA, dal 1984 la viticoltura eroica di Andreola plasma il territorio di Valdobbiadene

L’azienda vinicola Andreola non sarebbe quella di oggi se non fosse per Nazzareno Pola, padre di Stefano Pola, attuale proprietario, che nel 1984 decide di fondare la cantina “Andreola Orsola” per produrre vini con una propria etichetta a partire dai terreni della madre (a cui si deve il nome iniziale dell’azienda) sui quali lavorava e di cui fino a quel momento aveva venduto le uve solo a cantine esterne. 

Una storia di famiglia, dunque, che da quel momento lavora incessantemente focalizzando il proprio impegno sulla consapevolezza che per produrre Valdobbiadene DOCG sia necessario innanzitutto comprendere il territorio, partire dal suo ascolto e dalla sua tutela: solo così, sarà possibile valorizzare il vino che vi nasce, capire che il prodotto è qualcosa di vivo, frutto delle tante sfaccettature che la terra conferisce e, soprattutto, risultato di un lavoro interamente manuale.

È questa la filosofia in cui crede fortemente la famiglia Andreola ed è con questo spirito che negli anni 2000 vengono realizzati importanti investimenti in nuovi macchinari e tecnologie al fine di definire lo stile unico che caratterizza il proprio vino: un mix di tutte le caratteristiche più naturali ed originarie del prodotto, che regalano ad ogni sorso cremosità, intensi profumi fruttati ed eleganti, armonia ed equilibrio

Un importante cambio di passo avviene tra il 2009 e il 2010 quando Stefano Pola diviene ufficialmente il nuovo proprietario e avviene il totale rinnovamento dell’immagine e della bottiglia realizzata con uno stampo appositamente disegnato per l’azienda, il cui nome da quell’anno diventa semplicemente “Andreola”.  

Da qui in avanti Andreola non ha smesso di innovarsi, stando al passo con i tempi pur mantenendo un legame forte con l’autenticità del proprio territorio: è del 2014 il completamento della nuova cantina e, nello stesso anno, l’azienda firma una partnership con l’Autodromo Nazionale di Monza, per il quale è nata la speciale linea Monza Collection, dedicata al Gran Premio d’Italia di Formula 1, a dimostrazione di una spiccata volontà di aprirsi a mondi diversi in ottica sinergica e di valorizzazione dei prodotti e del territorio. Sempre con l’obiettivo di promuovere il territorio, nel 2018 Andreola presenta “L’Eroico in Valdobbiadene”, il corporate magazine sulla cultura del territorio e della viticoltura eroica del Valdobbiadene DOCG. Più recentemente è stata inoltre ampliata la sede attuale con i nuovi uffici, è stato aperto il nuovo wine shop e la Experience Room e, infine, ha aperto le porte il Wine Garden, una serra d’inverno che diventa luogo di eventi, degustazioni, incontri di eccellenze. 

UNA PRODUZIONE DEDICATA AL CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG. Massima espressione di queste colline.

A conferma del suo impegno nella ricerca della massima qualità, Andreola ha deciso di focalizzare la sua produzione esclusivamente sul Conegliano Valdobbiadene DOCG.

Prodotto prevalentemente con uva Glera e piccole percentuali di vitigni autoctoni minori, e solo nei 15 comuni consentiti, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, è la Denominazione che dal 2009 identifica il massimo livello qualitativo del vino prodotto da uva Glera, il Prosecco Superiore. Da oltre tre secoli questo vitigno trova infatti in queste colline il suo ambiente ideale, grazie ai terreni bagnati dall’acqua ma senza presenza di ristagno e a un clima temperato, costantemente ventilato e con una corretta esposizione solare, che ne favorisce la coltivazione. Ma non solo: qui, terreni profondi, costituiti da roccia, sabbia e molta argilla insieme alle diverse combinazioni di pendenza ed esposizione, fanno sì che ciascuna microzona presenti caratteristiche peculiari, grazie a cui vengono identificate le tipologie Rive e Cartizze, massima espressione qualitativa della DOCG.  “Rive” indica una specifica sottozona della denominazione (in totale ce ne sono 43) ed è usato proprio per esaltare le peculiarità che territorio e microclima confluiscono al vino prodotto in quel particolare frangente di territorio. Alle Rive si aggiunge poi la tipologia Cartizze, punta di diamante della DOCG che indica una zona di soli 107 ettari di vigneto, compresa tra le colline più scoscese di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene. 

Andreola non poteva che trarre il meglio da questa caratterizzazione delle sottozone ed oggi, grazie alla produzione di ben cinque etichette di cui una da vigneti a conduzione biologica, la cantina vanta il maggior numero di Rive in catalogo nell’ambito del Valdobbiadene DOCG.  Le etichette della “Rive Line” di Andreola sono: “26° I°” Rive di Col San Martino, “Mas de Fer” Rive di Soligo, “Col del Forno” Rive di Refrontolo, “Vigna Ochera” Rive di Rolle, “XXXIII bio” Rive di San Pietro di Feletto. Ed è attraverso questi prodotti, insieme al Superiore di Cartizze, che l’azienda esprime il suo apice qualitativo della denominazione. 

Accanto alla Rive Line, la Stefano Pola Line, una raccolta di sette etichette con diverse espressioni del Valdobbiadene DOCG; la Asolo Line, una linea di spumanti dedicata alla limitrofa DOCG dell’Asolo Prosecco Superiore e la Bollè Line, una raccolta di tre spumanti, di cui due Cuvée 100% Glera e un Rosé, giovani e perfetti per ogni occasione. 

VINITALY 2023: AL VIA IL NUOVO PROGETTO DI ANDREOLA CHE PORTA IN FIERA LA MASSIMA ESPRESSIONE DEL VALDOBBIADENE DOCG

In occasione dell’edizione 2023 di Vinitaly, Andreola conferma ancora una volta il suo impegno per l’alta ricerca qualitativa e lo fa presentando una nuova speciale referenza, l’Etichetta del Fondatore, che segna l’inizio di un nuovo progetto destinato a ripetersi ogni anno e pensato per rappresentare il vertice dell’eccellenza del Valdobbiadene DOCG. 

L’Etichetta del Fondatore è realizzata proprio per esprimere la personale visione di Nazzareno Pola e nasce come ulteriore selezione di uno dei vini più rappresentativi dell’azienda, il Dirupo, una cuvée ottenuta da uve dislocate nelle varie vigne della zona storica di produzione della denominazione. Con l’Etichetta del Fondatore, Andreola fa un ulteriore passo avanti verso la ricerca del massimo livello qualitativo, individuando la miglior produzione di uve dell’anno, nelle vigne selezionate per il Dirupo.

Caratterizzata da aromaticità, finezza olfattiva e intensità, oltre che da un aroma di frutta fresca e fiori primaverili, la prima Etichetta del Fondatore, vendemmia 2022, è l’espressione perfetta della filosofia di Andreola dove l’apice qualitativo si incontra con la migliore espressione del territorio. 

Il membership Club SNOB, lancia “EMPOWERMENT FEMMINILE”, uno speech con 5 importanti leader donne

SNOB Club, il membership Club che organizza eventi culturali, ha lanciato uno speech sul tema “EMPOWERMENT FEMMINILE”, una round table con 5 importanti Guest speaker

SIMONA TIRONI Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, della Regione Lombardia; NICOLETTA BESIO Director di Twitch Italia; AYA YAMAMOTO Amministratore Delegato di Gastronomia Yamamoto (associata Ambasciatori del Gusto); SARA ZUCCHINI Founder ViaFratelliLombardi1; GAIA ROMANI Il più giovane assessore donna del Comune di Milano ai Servizi Civici e Generali 

Il video integrale:

Ridurre la disparità di genere nel mondo del lavoro rappresenta non solo una grande sfida ma una reale opportunità per le aziende con effettivi benefici sul piano sociale ed economico.
La situazione dell’Italia risulta preoccupante, i dati ci rivelano che è tra i Paesi europei con il più basso tasso di occupazione femminile. Quest’ultima rappresenterebbe statisticamente un valore aggiunto in termini di produttività e competitività; secondo le stime di Banca d’Italia, qualora si arrivasse al 60% di tasso di occupazione femminile, il PIL dell’Italia aumenterebbe di 7 punti percentuali. Per raggiungere tale risultato bisognerebbe scardinare stereotipi di genere ancora radicàti nella nostra società e incuneati ad una concezione patriarcale della famiglia.

Con questa fotografia, il Direttore Responsabile di SNOB, progetto editoriale di approfondimento culturale e Founder del membership Club SNOB, Miriam De Nicolò, ha aperto il dibattuto della round table che si è tenuta il 18 ottobre presso Doping Club di Milano.
5 importantissime speaker, ma soprattutto 5 storie di leadership femminile totalmente diverse tra loro, talune contrapposte, che ci hanno reso possibile uno spaccato italiano da cui raccogliere idee, spunti, ispirazione, per poter migliorare la condizione femminile in Italia.

Uno speech che ha mosso gli animi e ha lasciato grandi domande in sospeso (è così che iniziano i cambiamenti, con i dubbi, non con le certezze).

Come abbattere gli stereotipi di genere?

In che modo un’azienda può facilitare l’equilibrio tra lavoro e vita privata e come le imprese possono intraprendere azioni concrete per promuovere l’equa condivisione delle responsabilità assistenziali?

Possiamo affermare che esistono aspettative più alte quando una donna rivendica la propria responsabilità in ambito lavorativo?

Quali sono le misure che la Regione Lombardia ha adottato al fine di ridurre la disparità di genere?

A questa domanda ha risposto l’Assessore al Lavoro, Formazione, Istruzione della Regione Lombardia, Simona Tironi:

Numerose le misure che la Regione ha adottato al fine di eliminare le differenze di genere. A favore delle donne ci battiamo tutti i giorni con progetti di orientamento, incentivi alle aziende per l’assunzione di forza lavoro femminile. Sono state create misure come “Formare per assumere”, deliberate da poco misure per donne manager over 50 con destinazione 500.000 euro all’empowerment delle donne che rientrano in questa categoria, per l’aiuto al reinserimento lavorativo e aggiornamenti di competenze, e creato progetti solidali sempre a favore delle donne.
Ma il concetto che vogliamo far passare all’imprenditore, prima di tutto, è il valore della donna, in qualità di profitto, in termine di gestione aziendale, in termini di risultati di compattezza all’interno del gruppo di lavoro, che dalle statistiche risulta più sano, e in termini di profitto più alti rispetto ai periodo precedenti.
La Regione ha messo a disposizione 10 milioni di euro per le aziende lombarde (stessa cifra stabilita dal Governo), al fine di ridurre questa disparità, andando a coprire costi della consulenza e il rimborso del 100% di tutte le pratiche che lo accompagnano
.”

La Regione Lombardia offre numerose misure e altrettanti canali per le Pari Opportunità, offre formazione ai giovani per inserimenti in ambienti lavorativi, e concede contributi per il sostegno di progetti e iniziative a tutela delle donne.
Lasciamo qui il link dei bandi online per la Regione Lombardia.

Per rimanere in ambito politico, il più giovane assessore donna del Comune di Milano, Gaia Romani (25 anni quando iniziò il mandato, 15 quando iniziò a fare politica), spiega l’enorme lavoro di una delega strettamente legata al territorio e i grandi risultati che ne sono derivati, l’apertura del primo centro MILANO DONNA (oggi ne esistono 8), la creazione di Onde Rosa (un collettivo di giovani under 30 che combatte le disuguaglianze tra i sessi), la Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso (petizione sottoscritta da oltre 600.000 persone per chiedere l’abbassamento dell’Iva dal 22% al 4% sui prodotti per l’igiene femminile), un lavoro costante a contatto diretto con i cittadini di Milano.

Ho sentito dire da qualcuno “Se ricopre quella posizione alla sua età, sarà sicuramente una miracolata”, ignari che il mio inizio avviene ben 11 anni fa in politica, all’età di 16 anni , quando ancora studiavo. Tre anni da Consigliere in Municipio, poi Presidente alla Commissione Politiche Sociali, con deleghe sulle politiche giovanili, pari opportunità, i servizi socio-sanitari e l’associazionismo.

Il cambiamento, a nostro parere, dovrebbe partire dai banchi di scuola, incoraggiando le studentesse a superare gli stereotipi e avvicinarsi al campo dell’innovazione e della tecnologia, discipline dove il divario di genere è ancora fortissimo. A tal proposito il Pnrr ha previsto un investimento di 1,5 miliardi di euro per incrementare l’offerta formativa degli Istituti Tecnici Superiori; Amazon ad esempio ha scelto di aderire a questa iniziativa quale socio fondatore di un ITS della logistica.

Ma per discutere del tema abbiamo chiesto a Nicoletta Besio, Director di Twitch Italia, che ha esperienze lavorative nel mondo tech (Google, Microsoft…), qual è la fotografia di genere nella realtà dove lavora.

Ho dovuto ricorrere ad un coach per superare il senso di inadeguatezza di sedere ad un tavolo dove l’unica donna ero proprio io. Ma il mio motto è sempre stato – L’insuccesso è solo uno step per il successo – e da questo mantra il mio team, il primo di Twitch in Italia, è fatto al 50% da donne e 50% da uomini.
Non amo sentire frasi come – quella donna ha le palle – perché trovo sia scorretto mascolinizzare terminologie ad una natura femminile, è corretto invece dire che una donna porti valore aggiunto all’azienda, valore e cultura.


Oggi più che mai ci appare chiaro che l’EMPOWERMENT FEMMINILE sia un tema trasversale, parte di una sfida più ampia che consiste nel costruire società capaci di accogliere le differenze, per cui inclusive.
Ci racconta la sua esperienza personale Aya Yamamoto, Amministratore Delegato di Gastronomia Yamamoto, che dal Giappone decide di investire nel campo della gastronomia in Italia.

Ero così giovane che i fornitori in negozio mi chiedevano di parlare con il proprietario (il proprietario ero io), ero così diversa che un agente immobiliare mi ha intimato di non fare trattative perchè io cosa ne potevo sapere del mercato di Milano! Mi ha aiutato la psicoterapia in quel periodo.

Oggi Aya Yamamoto è Ad di Gastronomia Yamamoto, due libri pubblicati con Corraini Edizioni tradotti in tre lingue, una collab con Uniqlo ed è associata italiana di Ambasciatori del Gusto, l’Associazione che riunisce tutte le eccellenze gastronomiche italiane.

Importante testimonianza arriva da Sara Zucchini, Founder di ViaFratelliLombardi1, concept store che tratta brand moda artigianali e made in Italy; un’esperienza diversa dalle big tech che possono accedere ai crediti d’imposta, ed una realtà più piccola che quotidianamente si scontra con grandi difficoltà monetarie e di risorse:

“Le istituzioni chiedono a noi giovani di rimanere in Italia, di fare impresa, io sono felice di farlo e non pretendo di essere aiutata, ma nemmeno di essere presi a schiaffi dal sistema. Burocrazia ed imposte sono provanti. In più aggiungiamo la grande difficoltà di capire come ottenere sgravi o finanziamenti, abbiamo bisogno di semplicità, ad oggi siamo soli”“.


Il Direttore di SNOB, Miriam De Nicolò, chiude il dibattito con una frase:

Credo sia tempo di lasciare andare le rivoluzioni (su cui spesso a mio parere si scade) e annunciare il tempo della Comprensione. Per farlo, noi donne abbiamo non solo il diritto, ma il dovere di parlare.

A fine serata, per tutti gli ospiti, si è tenuta una degustazione guidata curata da Matteo Melara, Brand Ambassador Brugal, marchio storico di eccellenza del rum, oggi capeggiato da Jassil Villanueva Quintana, quinta generazione della famiglia Brugal, prima donna maestra ronera per la famiglia e la più giovane Master of Rum della Repubblica Dominicana, un esempio di leadership femminile in un contesto da sempre dominato dagli uomini. 

Un grazie a Doping Club e alla sua Community Manager Maria Bellotto per l’accoglienza.




EMPOWERMENT FEMMINILE è un evento organizzato da SNOB CLUB, il membership Club che ha a cuore il tema culturale.

Per iscriversi al Club e partecipare ad eventi, speech, tour culturali ed exclusive party, scrivere una mail a info@snobnonpertutti.it con oggetto “SNOB CLUB”. Vi aspettiamo numerosi. Crediamo nella forza delle unioni. Grazie


(foto di Peppe Tortora)


Speech EMPOWERMENT FEMMINILE – 18 ottobre presso Doping Club Milano, un evento organizzato da SNOB

Savoir-faire locale, heritage e spirito veneziano: le friulane Gondolina

di Maria Bellotto

Savoir-faire locale, heritage e spirito veneziano: le friulane Gondolina

Nel cuore del Friuli, storico mainland della Serenissima Repubblica di Venezia, nasce una calzatura che è il frutto dell’artigianato e del savoir-faire locale tramandato da generazioni: le friulane.

Storicamente usate come scarpe “da festa”, le friulane non ci misero molto a diventare popolari anche Venezia e grazie alla loro comodità diventano le calzature preferite non solo delle classi più abbienti, ma anche dei gondolieri; la tradizionale suola in gomma permetteva infatti di non rovinare il legno delle imbarcazioni e rendeva la scarpa perfetta per l’utilizzo di tutti i giorni.

Ancora oggi, grazie a un design essenziale e chic, la friulana rimane una calzatura amata non solo nel nord Italia, ma esportata in tutto il mondo, emblema del vero spirito “veneziano”. Ed è proprio in questa icona di stile che Javier Fernandez e Agnese Cosulich, in un pomeriggio trascorso tra le calli della città lagunare, hanno visto un prodotto unico e autentico, che poteva incarnare i valori della tradizione friulana. «Le Gondolina, in quanto friulane, sono calzature che incarnano un mix di spirito veneziano e friulano, attraverso la loro autenticità, l’artigianalità italiana e l’uso di materiali di alta qualità.» ci racconta Javier Fernàndez, Strategic Business Consultant & Co-Founder di Gondolina Shoes. «Riflettono anche l’impegno per la bellezza e la raffinatezza che per secoli sono stati simboli della Repubblica di Venezia.»

Ma le Gondolina non sono friulane qualsiasi; dietro c’è infatti non solo una lunga tradizione manifatturiera, ma anche moltissima ricerca per renderle comode e confortevoli: «abbiamo prestato particolare attenzione alla qualità artigianale, all’uso di materie prime italiane di alta qualità e dimostrato il nostro impegno per la sostenibilità con una suola in gomma che fosse confortevole ma anche riciclabile» spiega Fernandez. L’aspetto artigianale gioca un ruolo fondamentale per il brand, che si appoggia ad artigiani friulani altamente qualificati, ultimi esponenti di una tradizione di savoir-faire che si sta lentamente spegnendo, di fronte a un consumo sempre più inconsapevole e all’ascesa del fast fashion e imitazioni di scarsa qualità. «Abbiamo avuto la fortuna di trovare manodopera italiana, produttori che realizzano le Gondolina nella regione originale del Friuli, famosa per la sua tradizione di artigianato. La collaborazione con questi artigiani è nata dal desiderio mio e di Javier di creare scarpe autentiche e di alta qualità» racconta Cosulich.

Disponibili nei modelli classici (sia da uomo che da donna) e nel Mary Jane con il cinturino, le Gondoline sono disponibili in velluti made in Italy dai colori accesi o in fantasia toile de jouy – è anche possibile disegnare il proprio modello e personalizzare la calzatura fin nei minimi dettagli. «Ogni modello di Gondolina è progettato con un’attenzione particolare ai dettagli» spiega Fernandez. «Offriamo la possibilità di personalizzare le Gondolina per eventi speciali come matrimoni o occasioni particolari. I clienti possono contattarci direttamente e lavoreremo con loro per creare un design personalizzato, scegliendo materiali, colori e dettagli che rispecchiano il loro stile.»

Le Gondolina non sono però solo una incarnazione dell’amore per il bello della Serenissima e della tradizione friulana, ma – come spiegano i fondatori – uniscono anche lo spirito sivigliano e quello veneziano: «combinare queste due identità significa far incontrare due culture ricche di storia, arte e passione. Questa unione crea un brand che diventa un ponte tra due mondi, portando l’essenza di entrambe le città nei nostri prodotti» commenta Fernandez. E la mission del brand va anche oltre, perseguendo ideali non solo di sostenibilità, ma anche di solidarietà: «con Gondolina vogliamo davvero fare la differenza e lasciare un’impronta positiva nel mondo;» spiega Cosulich. «Contribuiamo finanziariamente a progetti umanitari, come quelli dell’ONG El Gancho Infantil, per migliorare la vita delle persone e sentire che stiamo facendo la nostra parte.» La Fondazione El Gancho Infantil opera dal 2018 in Spagna con l’obiettivo di fornire sostegno materiale, psicologico ed emotivo ai minori malati e alle loro famiglie e di migliorare la qualità della vita di bambini, adolescenti e famiglie in situazioni di vulnerabilità.

Ma come si indossano le Gondolina? Pensate per essere confortevoli anche senza calze nei mesi più caldi, «possono essere indossate anche in inverno, eventualmente con calze e calzini sottili,» racconta Cosulich. «Si adattano perfettamente a outfit eleganti o informali, offrendo versatilità in termini di stile.» E prosegue, «le Gondolina si abbinano perfettamente a abiti eleganti come vestiti lunghi o abiti da sera, ma possono anche essere indossate con jeans o abbigliamento casual per un tocco di eleganza in ogni occasione. Completano splendidamente un look sofisticato e chic, molto made in Venice: queste sono le Gondo Vibes. La nostra cliente ideale è una donna elegante, consapevole, che cerca qualità e sostenibilità. È una persona che condivide il nostro impegno per le cause umanitarie e vuole sostenere progetti benefici attraverso i suoi acquisti. È qualcuno che apprezza il comfort e l’autenticità delle nostre scarpe.»

Speech EMPOWERMENT FEMMINILE – 18 ottobre presso Doping Club Milano, un evento organizzato da SNOB

Speech EMPOWERMENT FEMMINILE, 5 top AD raccontano storie di donne, successi, difficoltà dell’imprenditoria femminile

Mercoledi 18 Ottobre ore 18.30 un evento unico sul tema sempre più importante dell’EMPOWERMENT FEMMINILE. 

Una round table con 5 Top AD donne sull’uguaglianza di genere, fenomeni socio-culturali della forza lavoro femminile, suggerimenti concreti per la promozione dell’indipendenza finanziaria delle donne. 

Storie di donne e di successi, ma anche di difficoltà e lotte continue. Un evento unico dove avrete l’occasione di accedere a contenuti super esclusivi e di poter conoscere di persona figure che sono l’eccellenza dell’imprenditoria femminile del nostro paese. 

Modera il talk il Direttore Responsabile di SNOB (www.snobnonpertutti.it), progetto editoriale printed e digital di approfondimento culturale, Miriam De Nicolò che dichiara: 

” L’empowerment femminile non è solo una questione politica, ma soprattutto culturale,  legata a continui cambiamenti sociali ed è sempre più importante parlarne per eliminare gli stereotipi di genere. SNOB vuole, attraverso la sua community, promuovere eventi e network, condividendo preziose fonti di conoscenza, per incentivare sempre più meccanismi e processi di evoluzione rapida e virtuosa.”

INTERVERRANNO: 

  • SIMONA TIRONI Assessora all’Istruzione, Formazione, Lavoro, della Regione Lombardia
  • NICOLETTA BESIO Director Sales di Twitch Italia 
  • AYA YAMAMOTO Amministratore Delegato di Gastronomia Yamamoto (associata Ambasciatori del Gusto)
  • SARA ZUCCHINI Amministratore Delegato ViaFratelliLombardi1 
  • GAIA ROMANI La più giovane Assessora del Comune di Milano ai Servizi Civici e Generali 

A seguire, cocktail per tutti gli ospiti, firmati Brugal, marchio storico di eccellenza del rum, oggi capeggiato da Jassil Villanueva Quintana, quinta generazione della famiglia Brugal, prima donna maestra ronera per la famiglia e la più giovane Master of Rum della Repubblica Dominicana, un esempio di leadership femminile in un contesto da sempre dominato dagli uomini. 
La degustazione guidata è curata dal brand Ambassador Matteo Melara. 

L’evento si terrà presso Doping Bar di Piazza XXIV Maggio 8, MIlano, location di Aethos Club.
Maria Bellotto, Community Manager dichiara: 

Parità di genere ed empowerment femminile sono argomento estremamente importanti ed è un vero piacere sostenere SNOB e il suo Direttore, Miriam De Nicolò, in questo progetto. Sono sicura che questa tavola rotonda, per la levatura delle sue ospiti, sarà di ispirazione e potrà contribuire al cambiamento che desideriamo vedere non solo nel contesto lavorativo, ma anche nella società.

PER ISCRIZIONI E COSTI SCRIVETE UNA MAIL A INFO@SNOBNONPERTUTTI.IT O MANDATE UN MESSAGGIO WHATSAPP CON “INFO EMPOWERMENT FEMMINILE” AL NUMERO 320-2822948

POSTI LIMITATI

EMPOWERMENT FEMMINILE è un evento SNOB Club

Miracolo a Milano, la mostra di Nina Zilli, Alvin, Raptuz

Miracolo a Milano, è questo il nome della mostra che rappresenta il primo passo di un’inedita collaborazione tra tre artisti , diversi per background e formazione , ma che si ritrovano uniti sotto il nome dell’arte. 

Alvin, Nina Zilli e Raptuz sono gli ideatori dai quali prende vita un progetto artistico che racconta la città di Milano come crocevia che da sempre ha unito storie e persone, la città dei sogni che si avverano, la città delle azioni e delle possibilità. Una vera contaminazione, questo intreccio tra arte e persone ci insegna che ci si incontra diversi per poi riconoscersi simili: si perché l’arte riesce a potenziare questo processo, perché aiuta a far emergere i mondi interiori di ognuno.

Alvin, conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano, è molto apprezzato anche come artista. Un aerografo regalatogli a 12 anni lo traghetta nel mondo dell’arte e in Italia, una delle crew più quotate e stilose della street art, in quegli anni, era la TDK di cui faceva parte Raptuz. “Ho sempre stimato il suo stile internazionalmente riconosciuto, inconfondibile e la sua padronanza nell’uso delle bombolette spray. Il suo interesse nei confronti del mio linguaggio artistico e la proposta di fare un muro ed un’esposizione dei nostri lavori insieme allo spiccato senso artistico dell’amica Nina Zilli, mi ha fatto immenso piacere. La grande stima reciproca che c’è e l’entusiasmo di fare qualcosa insieme ci ha portato ad incontrarci spesso per parlare di arte, filosofia e consumare ricche colazioni a casa di Nina fino a partorire MIRACOLO A MILANO”.

Nina Zilli è un tornado, un vulcano, un’innamorata della musica che ti inchioda con le sue passioni  e fantasie prima ancora che tu abbia il tempo di ascoltare una sola delle sue canzoni. Oltre ad essere una cantautrice di successo, Nina nel 2019 pubblica il suo primo libro “Dream City” (Rizzoli) in cui svela un talento artistico che non tutti conoscevano: quello di illustratrice e soprattutto di sognatrice. “Dream City” è il racconto della città dei sogni di Nina, tra l’amore per la musica e quello per il disegno.  “Realizzare la mia prima mostra al fianco di due artisti che stimo e due grandi amici è per me una splendida occasione per far prendere vita, forma e materia a quello che ho immaginato illustrando e scrivendo “Dream City”. Milano è la città che ci ha accolto, che ci ha dato grandi speranze e opportunità. È la città che ha fatto prendere vita ai nostri sogni, che ci ha fatto incontrare e ha fatto nascere cose più o meno grandi, dando vita a tutti i nostri progetti e regalato gli amori e le soddisfazioni più grandi. Quando Raptuz mi ha chiesto se avessi voluto esporre insieme a lui e Alvin, una prima volta per me, per celebrare la Milano che ci unisce, non ho saputo dire di no”

Raptuz è uno stimato artista, designer e grafico presente da oltre 36 anni nel circuito artistico internazionale, pioniere nella scena italiana dei Graffiti e dell’Arte Urbana. Raptuz è co-fondatore della storica TDK Crew (Milano, 1990) e, insieme agli amici J-Ax e Space One, co-fondatore anche del famoso collettivo “Spaghetti Funk Crew”.  “Conosco e stimo Alvin e Nina da moltissimi anni, ma solo di recente ho appreso delle loro skills ed è stata subito una ventata di aria fresca. Ho scoperto che Nina è un fantastica artista a 360° dotata di un talento cristallino e travolgente. Alvin invece è energia positiva, con uno stile unico e puro entusiasmo. Da li a proporre l’idea di organizzare un evento assieme non ci è voluto molto, è stato quasi automatico, noi tre siamo artisticamente molto diversi, abbiamo alle spalle vissuti ed esperienze completamente differenti, ma parliamo la stessa lingua quando si tratta di creare quello che amiamo con sincerità, amicizia ed entusiasmo. A loro quindi, posso solamente dire: grazie amici per l’energia che mi regalate, mi sto divertendo un sacco!”

Ad ospitare la mostra Miracolo a Milano, dal 1 al 12 ottobre 2023,dalle 16:00 alle 20:00 (ingresso libero), sarà la Cittadella degli Archivi di Milano, luogo che, per diversi motivi, è incubatore e scrigno perfetto per questo progetto. Un museo “indoor e outdoor” che comunica con la città. Il passato e la memoria sono qui racchiuse e guardano al futuro, come simbolo di progresso per tutto il Paese.  Questa location, per la mostra di Miracolo a Milano, si trasforma in luogo espositivo dove i tre artisti installeranno loro opere selezionate e acquistabili, tra must riconoscibili ed altre realizzate per l’occasione, come la creazione di un’opera su muro realizzata con spray ecologici all’acqua. Giocando tra i loro diversi stili e approcci stilistici Alvin creerà la scritta di MIRACOLO A MILANO, Nina Zilli realizzerà lo sfondo e Raptuz disegnerà se stesso e i suoi compagni di “rullo” realizzando così una vera e propria rivisitazione della locandina dell’evento.

«Vogliamo raccontare una città che non vuole ripercorrere gli errori commessi, ma espandersi con le sinapsi dei suoi abitanti» 

L. Wang, imprenditrice e stilista da milioni di follower su TikTok, ha debuttato a Milano

L. WANG,
IMPRENDITRICE E STILISTA DA MILIONI DI FOLLOWER SU TIKTOK, HA DEBUTTATO A MILANO

Stilista, imprenditrice, attrice, modella e regina di TikTok, dove i suoi video registrano milioni di like, Loora Wang, ha debuttato a Milano con il suo brand Loora Pwd, il 25 Settembre a Palazzo Serbelloni con uno show che è stato una vera e propria case history. Presente anche Tik Tok International che le ha dedicato uno speciale.

Un debutto a Milano inaspettato: basti pensare che Loora era un promettente ingegnere nucleare prima di abbandonare la carriera per dedicarsi alla sua più grande passione, la moda. Dopo gli studi, muove i primi passi nel mondo del fashion prima a Parigi e poi a Milano, città di cui Loora si innamora per l’artigianalità, il savoir fare e la creatività tipica dello stile italiano.

Nel 2017 fonda il suo brand e nel 2018 debutta con la sua prima collezione alla Shenzhen Fashion Week: un successo che porta oggi la sua azienda a fatturare circa 500 milioni di euro. Con un organico produttivo tutto al femminile e 200 monomarca nei più importanti shopping mall della Cina oggi Loora Pwd è uno dei brand più ricercati anche sul web.

Nei suoi video Loora non solo mostra le sue collezioni ma si propone come il simbolo di una femminilità consapevole, interprete delle nuove esigenze femminili cinesi e della loro naturale evoluzione. Determinata, femminista, emancipata e indipendente, la stilista si presenta ai suoi 10 milioni di follower come “una donna per le donne” con collezioni che vanno oltre i look di passerella o da red carpet ma che sanno esprimere personalità e incarnano un nuovo modello al femminile che trova riscontro nella sua moda, fatta di collezioni adatte al day by day, tanto da essere il secondo brand più venduto sul web in Cina.

Dopo aver sfilato durante le principali Fashion Week cinesi come Bejing e Shenzhen e dopo aver ricevuto numerosi premi e prestigiosi riconoscimenti, oggi Loora ha fatto un passo in più: presentare la sua collezione a Milano il 25 settembre a Palazzo Serbelloni durante la settimana della moda.

Precursore di una moda senza limiti e prima designer in Cina a far sfilare sulle sue passerelle modelle transgender e nogender, oltre ad essere fondatrice del suo brand è anche Presidente del Comitato Permanente dell’Associazione degli Industriali dell’Abbigliamento della Provincia di Henan, Direttore esecutivo di China Garment Association e di China Haute Couture Association, oltre che Vice Presidente di Shenzhen Garment Association.

Il debutto a Milano è stato per l’intraprendente stilista cinese, un passo fondamentale per il suo brand sempre più orientato a una produzione maggiormente sostenibile: in programma per settembre l’accordo con una delle maggiori aziende italiane specializzate in materiali ecosostenibili che permetterà a Loora Pwd di dare ai suoi capi un indirizzo ancora più green e inclusivo.

L’arte di Salgado si unisce all’impegno e al gusto, in nome dell’Amazzonia

L’arte di Salgado si unisce all’impegno e al gusto, in nome dell’Amazzonia

In occasione della mostra Amazônia di Sebastião Salgado, Fine Spirits ha organizzato a Milano un evento che ha messo insieme le eccellenze brasiliane, il lavoro del celebre grande artista e la qualità del gin brasiliano Amázzoni, il tutto celebrando la più importante foresta del mondo: l’Amazzonia

Qualità e impegno, in difesa della foresta amazzonica

La mostra fotografica Amazônia del celebre Maestro Sebastião Salgado, aperta a Milano presso la Fabbrica del Vapore dal 12 maggio al 19 novembre, ha creato l’occasione ideale per un incontro che ha unito l’impegno al gusto e alla qualità del gin brasiliano. 

Nato nella terra de La Cachoeira, Amázzoni è infatti un gin orgogliosamente artigianale, locale, indipendente e completamente brasiliano per storia, spezie e lavorazione. I suoi 5 ingredienti autoctoni e originalissimi sono il cacao, la castagna brasiliana, il maxixe, la ninfea e il cipò cravo, che Amázzoni unisce ai 6 più tradizionali: bacche di ginepro, pepe rosa, alloro, limone, mandarino e coriandolo.  Macerati nel loro stato naturale in un grande Pot Still, il primo realizzato interamente in Brasile, danno vita a un gin pulito e speziato, ottimo da degustare anche liscio.

La distilleria sorge nella valle del Paraiba, all’interno dello Stato di Rio de Janeiro, in un’antica fazenda di caffè, eretta nel XVIII secolo e posta tra fiumi e palme imperiali, vaste pianure e piantagioni: si tratta della prima distilleria di solo gin del Brasile, nonché della più grande distilleria artigianale di gin dell’America Latina.

Amázzoni sostiene inoltre, tramite donazioni, l’associazione Vem do Xingu, che rappresenta i prodotti della Rete Terra do Meio, impegnata a riunire prodotti della regione del medio fiume Xingu, L’obiettivo comune è dunque quello di sostenere le popolazioni locali e il territorio, permettendo di vivere e lavorare in Amazzonia e contribuendo a mantenere in piedi il polmone verde più importante del mondo dal punto di vista climatico ed ecologico. 

L’importanza dell’opera di Salgado

“La missione di vita di Salgado rappresenta un riferimento per Amázzoni fin dalla sua nascita”, spiega Arturo Isola, fondatore del brand Amázzoni: “L’impegno è quello di preservare la foresta Amazzonica attraverso programmi concreti di sostegno alle popolazioni indigene, ma anche tramite piccoli eventi di sensibilizzazione come quello appena organizzato e che speriamo di ripetere in futuro”.

Le oltre 200 fotografie del grande fotografo brasiliano, attualmente residente a Parigi, ritraggono la vegetazione, i fiumi, le montagne e soprattutto le persone che popolano l’Amazzonia. La mostra allestita presso la Fabbrica del Vapore a Milano si sviluppa infatti attorno a due temi: da un lato troviamo le fotografie di ambientazione paesaggistica e dall’altro quelle delle popolazioni indigene. 

Curata da Lélia Wanick Salgado, compagna di lavoro e di vita del fotografo, la mostra ricrea così un ambiente in cui il visitatore è come immerso all’interno della foresta. Per Sebastião Salgado queste immagini testimoniano ciò che sopravvive prima di un’ulteriore progressiva scomparsa.“Il mio desiderio, con tutto il cuore, con tutta la mia energia, con tutta la passione che possiedo, è che tra 50 anni questa mostra non assomigli a una testimonianza di un mondo perduto” afferma Salgado. “L’Amazzonia deve continuare a vivere e avere sempre nel suo cuore i suoi abitanti.”

L’evento

L’aperitivo che ha riunito i partecipanti è stato servito presso il Bulk Mixology Food Bar, cocktail bar del VIU Hotel adiacente al ristorante di Giancarlo Morelli, con la degustazione di 3 cocktail lavorati con le 3 etichette Amazzoni: 

•   Il Caffè & Cioccolato, composto da Amazzoni Rio Negro, cachaca Abelha, Inferno 9 di Dante, bitter al cioccolato bianco, caffè; 

•   Il Mango, composto da Amazzoni Gin, cordial al Mango Piccante, zenzero, limone; 

•   Il Palo Santo e Pepe, composto da Amazzoni Maniuara, acqua di pompelmo, Palo Santo, pepe bianco Amazzonico, limone

Amázzoni Gin

Nato nella incantata terra de La Cachoeira, Amázzoni è un gin completamente brasiliano per storia, spezie e lavorazione. I 5 ingredienti mai visti prima in un gin (cacao, castagna brasiliana, maxixe, ninfea e cipò cravo) e i 6 più tradizionali (bacche di ginepro, pepe rosa, alloro, limone, mandarino e coriandolo) vengono macerati nel loro stato naturale in un grande Pot Still, il primo realizzato interamente in Brasile.

La Distilleria 

Un’antica fazenda di caffè del XVIII secolo, posta tra fiumi e palme imperiali, vaste pianure e piantagioni, un autentico paradiso terrestre, creato appositamente per la produzione di gin, perché diventasse la prima distilleria di solo gin del Brasile e la più grande distilleria artigianale di gin dell’America Latina, sita nella valle del Paraiba, all’interno dello Stato di Rio de Janeiro. Amazzoni è l’unica distilleria latino-americana ad aver ottenuto il Premio di Miglior Produttore Artigianale del Mondo (World Gin Awards, Londra, 2018). Sì, è qui che si fa il Gin Amazzoni, orgogliosamente artigianale, locale, indipendente.

About Fine Spirits

Amazzoni Gin è distribuito in esclusiva per l’Italia da Fine Spirits, società di importazione e distribuzione specializzata in spirits di qualità, spesso prodotti da realtà artigianali e micro-distillerie. Accanto a brand prestigiosi come i whisky scozzesi The Dalmore e The Glendronach, Ron Millonario autentico tesoro peruviano, nel portfolio compaiono alcune delle realtà più interessanti e qualitative di questi ultimi anni, tra cui Isle of Harris, Kyrö Gin, Transcontinental Rum, Mhoba Rum e l’innovativa distilleria italiana Winestillery.

Giovani Forchette, la proposta food Daniel Canzian per gli under 40

GIOVANI FORCHETTE: DOPO IL SUCCESSO DELLA SCORSA STAGIONE, TORNA DA DANIELCANZIAN RISTORANTE

LA PROPOSTA DEDICATA AGLI UNDER 40

Lo chef Canzian si avvicina ai giovani con un menu accessibile, che ben esprime la sua idea di cucina semplice e concreta, dove la natura domina e guida nella creazione di piatti genuini ispirati alla tradizione gastronomica nostrana

Milano, 27 settembre 2023 – Una selezione di piatti pensata per far divertire i più giovani, accompagnandoli alla scoperta della cucina di qualità. Questo è Giovani Forchette, il menu degustazione di DanielCanzian Ristorante dedicato agli under 40. La proposta, disponibile dal martedì al giovedì, è ordinabile esclusivamente allo chef table: un posto in prima fila dal quale osservare la creazione di ogni ricetta, respirare i profumi della cucina, ascoltare la brigata in fermento e scambiare due chiacchiere con lo chef Canzian, che quest’anno si appresta a festeggiare i dieci anni del suo ristorante. 

Il menu, composto da cinque portate, cambia quotidianamente secondo l’estro di Daniel e la disponibilità degli ingredienti di stagione. Oltre ai piatti più iconici del ristorante, come il Risotto al limone, sugo d’arrosto e liquirizia e la Sfera di cioccolato omaggio ad Arnaldo Pomodoro, è possibile scoprire una selezione di novità e sperimentazioni dello chef.

Giovani Forchette nasce dalla volontà di instaurare un dialogo diretto con i clienti più giovani”, afferma lo chef Canzian. “Per questo motivo ho deciso di servire lo speciale menu unicamente allo chef table, dove posso scoprire i gusti delle persone – con cui mi piace confrontarmi – e raccontare loro la mia idea di cucina solida, senza fronzoli e oltre le mode, fatta di piatti sinceri, ispirati alla tradizione gastronomica italiana. Questa proposta è per me una forma d’investimento per il futuro perché mi permette di avvicinare il cliente di domani”. 

Il menu Giovani Forchette è disponibile solo su prenotazione. 

DanielCanzian Ristorante

Via Castelfidardo angolo San Marco 20121, Milano

Orari

Dal martedì al sabato dalle ore 12.00 alle ore 15.00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:00 – Domenica e lunedì chiuso

Info e prenotazioni

Tel. +02 63793837 

Danielcanzian.com 

@daniel_canzian

Luisa Beccaria Spring Summer 2024

Spring / Summer 2024 Graced by Nature

Forte, delicata, luminosa: Luisa Beccaria immagina una donna che come la natura fiorisce in vita e colori, gioca con pesi e texture diverse, cromie gentili e vivaci; per una primavera-estate in sintonia con la bellezza degli elementi: terra, mare, sino al cielo.

La collezione SS 2024 celebra la vitalità al femminile della natura, incarnandone la mutevole bellezza in capi che accompagnano l’alternarsi delle ore del giorno e delle occasioni della vita.
Il maxi flower quasi astratto crea effetti color-shock su abiti alla caviglia con balze discrete o per completi croptop-midiskirt informali, mentre le mille sfumature del cielo al tramonto diventano lunghi abiti che assecondano la figura. Il due pezzi giacca-pantalone si intaglia con il sangallo per un completo arancio vitaminico; il motivo a righe abbina le scintillanti paillettes ai volumi generosi dello scollo a barca di bluse strette da fusciacche a contrasto. Il fil coupé su organza goffrata disegna fiori minuti in cluster geometrici e introduce il ricamo su cotoni leggerissimi o tulle.

La camicia è elemento unificante tra il giorno e la sera. È chemisier iconico del brand con piccoli bottoncini ricoperti, ampio soprabito costruito a balze e rouches, blusa in organza trasparente per completare look monocromi serali.

Cerimonia e sera lasciano spazio a riflessi metallici su onde di paillettes full-on o come dettaglio su pizzi che ricordano l’artigianalità del tombolo; il tulle diventa rete che intrappola mille fiori ricamati e suggerisce un matrimonio carico dei colori e della grazia della natura.

Le silhouette alternano forme più donanti e avvitate — talvolta sottolineate anche da profonde scollature — a volumi ad A, leggeri e sbarazzini. Le lunghezze vanno dal mini al maxi, con giochi di tagli orizzontali. Tessuti e textures sono un inno all’impalpabilità: cotoni delicati, tulle, chiffon, organza, broccato stretch, pizzi e paillettes.

La palette cromatica associa la delicatezza di un’alba — tra pervinca, lilla, azzurri sfumati, cobalto, argento — all’intensità di un meriggio assolato, con arancio, senape, verde brillante, fucsia.

Byblos ss24 alla Milan Fashion Week

BYBLOS SS24
INNER SELF: DOES YOURSELF HAVE A SOUL?

Is Your “Self” Just an Illusion? Can Your “Self” Survive Death?

Corpo e anima. Coesistono tra loro? L’anima sopravvive al corpo? Siamo anima o è il nostro cervello? La nostra personalità è impressa dall’anima o è il risultato di codici genetici materiali, il prodotto di reazioni organiche… o è l’unione indivisibile dei due?

Questo intricato enigma ha affascinato Manuel Facchini, direttore creativo di Byblos per la collezione SS24.

Nulla è come sembra.
Le forme si dissolvono, si diluiscono, si fluidificano, solo per ritornare, nitide, scolpite, rigorose. In questa danza circolare tra anima e corpo, la collezione Byblos SS24 si evolve.

La spirale, da cui la collezione trae forma, rappresenta simbolicamente l’unione tra anima e corpo, che nella sua evoluzione tende paradossalmente a diventare fluida, fino a dissolversi, quasi vaporizzarsi.

Così, il blazer “si scioglie” in un abito, plasticità e geometrie rigorose.
La tuta e gli abiti in jersey ad alta tecnologia rappresentano una continua evoluzione di flussi che accarezzano le curve, in un dialogo di effusioni tra anima e corpo, che rivelano eppure nascondono.

A volte, si legano indissolubilmente, come le iconiche coppe Byblos, sia nella versione termoformata 3D ad alta tecnologia che nella versione in gel, con sfumature cromatiche siderali.

La spirale, simile all’anima e al corpo, subisce una graduale dissoluzione all’interno dell’evoluzione dinamica dei capi, dovuta alla forza centrifuga.
Si scioglie, liberandosi gradualmente, creando lunghe strisce di tessuto che sembrano fondersi e staccarsi dai capi stessi che adornano. Questo effetto è splendidamente esemplificato nell’interpretazione dei pantaloni cargo, disponibili sia in cotone Shibaya ecosostenibile, che nella versione tinta in capo.

Tuttavia, ci sono casi in cui gli elementi rimangono intrecciati. Come, ad esempio, gli abiti da sera leggeri e svolazzanti in jersey che abbracciano delicatamente le curve del corpo, accarezzandole delicatamente. In questi design, l’anima e il corpo sono armoniosamente uniti, creando un’aura di eleganza. Allo stesso modo, nell’abito “signature”, il corpetto si avvolge, separando simbolicamente il seno destro e sinistro, un’allegoria dell’interazione tra l’anima e il corpo, solo per dissolversi e svanire in una splendida coda asimmetrica.

Manuel Facchini mette in mostra il potere dinamico della moda, nella quale la fusione degli aspetti fisici e metafisici dell’essere si intrecciano in modi affascinanti.

Tra gli accessori, un “must-have” sono gli originali orecchini a spirale in rhodium 3D ecologico e sostenibile, placcati in nero o cromo, creati attraverso sofisticati programmi di architettura parametrica, e la borsa “Thrill” interpretata con tonalità che mescolano il bianco con il fucsia, l’arancione o il nero.

I colori della collezione Byblos sembrano riprodurre gli orizzonti celesti di galassie lontane, sfumando tra il fucsia, l’arancione di Marte e il verde Wimbledon, solo per illuminarsi con il lime.

Il concetto di fusione va oltre le sfumature cromatiche e la connessione tra corpo e anima: infatti si manifesta anche nella sublimazione tra realtà e 3D.
Il carattere innovativo e tecnologico del mondo Byblos prende vita anche attraverso la collaborazione con Style3d, attraverso cui, in un continuo divenire tra realtà e 3D, i modelli digitali si fondono e trasformano in una metamorfosi continua e inaspettata tra realtà e virtuale.

Un’induzione continua che abbraccia anche la fusione dei generi, tra i quali i confini si assottigliano e a volte si fondono e confondono. In questo messaggio di inclusività e diversità, i confini diventano indistinti, consentendo una convergenza senza soluzione di continuità che non conosce limiti. Questa fusione simboleggia una celebrazione dell’individualità e dell’accettazione, in cui la fluidità delle identità di genere permette un profondo apprezzamento per la bellezza che si trova nelle nostre differenze. È una testimonianza della natura illimitata dello spirito umano, in cui l’essenza dell’anima trascende i confini convenzionali.

Maryling collezione ss2024 alla Milan Fashion Week

MARYLING SS24
“MARYLING UNIVERSITY, ALLA RICERCA DELLA NUOVA TE”

“MARYLING University, finding the new you”: un manifesto e insieme una dichiarazione di intenti quella racchiusa nella SS24 di MARYLING che riflette i momenti di trasformazione della vita, racchiudendo le esperienze che derivano dall’avventurarsi nell’ignoto, dalla curiosità e dalla libertà di esplorare.

È proprio la personale esplorazione dell’esistenza portata avanti dagli artisti contemporanei a farsi chiave di lettura dell’ispirazione del brand, che fa leva tanto su icone pop come Britney Spears che su protagonisti del milieu artistico – Michael Landy, Tracey Emin, Magdalena Abakanowicz – capaci di rileggere le proprie vite con un filtro personale ad alto tasso di spettacolarità. E con l’ausilio, naturalmente, di scultura e pittura, fotografia e ricamo, ma anche distruzione e fermo immagine di istanti vissuti e ricreati. È qui che il percorso del singolo artista, la sua visione giocosa e nostalgica insieme, il coté emotivo mai slegato dalla pratica crea un archetipo dell’esperienza universitaria, in cui c’è posto tanto per la reinvenzione di sé che per la nostalgia del passato.

Ideale punto di partenza è Break Down, l’opera -performance che ha portato alla ribalta Michael Landy, incentrata sulla distruzione di tutti i suoi beni in un’ideale indagine sulle reali necessità di ognuno, a cui si rifanno i look chiave della proposta di MARYLING. L’audacia dell’artista è stata incanalata nell’ardimentoso collage di stampe che caratterizza la collezione, oltre a suggerire quell’idea di cura e di rispetto per sé tipica della donna MARYLING il cui guardaroba riflette la sua identità.

Sono inaspettate combinazioni di colori tra il grigio elefante, il giallo narciso e l’indaco, accesi da accenti al neon, a essere incorniciati da tonalità più scure e dal classico bianco e nero. Strisce ispirate alla cravatta sono applicate, come stampe, sugli orli mentre texture organiche di maglia caratterizzate da diamanti geek chic e chevron utilizzano cachemire, mohair e lana come base. E ancora il tocco vintage della collezione continua nella seta stampata, la georgette e il raso, dai colori vivaci che omaggiano il tempo passato e la novità stessa insita nel nuovo. Le forme sono sartoriali ed essenziali, spesso abbinate alla seta multicolor mentre gli abiti sono stratificati e danno vita a combinazioni eclettiche. C’è poi chiaro il concetto stesso di riutilizzo che allude allo straordinario processo di creazione dell’identità. Una collezione che sovverte le aspettative invitando a una giocosa reinvenzione di sé.