Credo che di questi tempi la malinconia sia quasi come la noia, penso siano due nobili sentimenti direttamente proporzionati allo spazio, infinito quando per riempirlo devi usare la fantasia, essenziale quando vedi un albero senza foglie e capisci che é solo una semplice verità.
Da sempre, ma proprio da sempre, da quando ero ragazzino, so che la verità c’è quando mi fermo in equilibrio.
Nella mia vita non sono mai sinceramente stato me stesso, ma mi sono sempre chiesto quale fosse la verità.
Alla fine l’ho capito, come per l’albero: l’essenziale è raccontare di sé. Ha fatto proprio così Lorena Tiberi aka Mani, che ha aperto al pubblico casa sua dove mangia, lavora e di sicuro ama a profusione perché tutto quello che c’è é nato dalle sue Mani.
Sembra di prendere il té nella tana del bianconiglio, dove tutto vola fermo in equilibrio tra le sue emotività e la sua intimità. Sarà la forza dei suoi colori o la sua maniera sinceramente gentile, che in un attimo ti trovi a fluttuare con le opere in giro per la stanza. La tana studio di Mani sta a San Lorenzo a Roma. Il quartiere della banda degli onesti, dell’ultima cena di Pasolini, delle bombe, di radio onda rossa, della scena finale di ovosodo, nel 2005 io abitavo proprio in quel palazzo.
E a proposito di Roma, sapete che disse Fellini nella sua “Roma”? “
“Sembra di vivere come in un quadro!“
Ho detto tutto.
Autore: Peppe Tortora
AVINCOLA CANTA CARELLA AL GIOVEDI SANTO DELL’ APOLLO
Non so se sapete che la musica c’ha il suo Dio. Si chiama Apollo e non ha figli, pesci, polli e palle.
E a Milano, ogni giovedì proprio questo dio, stabilisce una nuova santità, e senza fare miracoli strani, succede che tutto diventa perfetto e che ti ricorderai di lui per sempre.
Da adesso in poi, ogni 11 Aprile a parte Santo Stanislao, vescovo di Cracovia e martire, si festeggerà pure Sant’Enzo Carella, all’anagrafe Vincenzo Carella, cantautore italiano.
Ho conosciuto la musica di Carella solo due mesi fa, e mi ha fatto riprovare la stessa meraviglia di quando scoprii “Soul Express” o “Metropolitana” di De Crescenzo o Kurtis Blow, e quando ti capita piú a 47 anni? È una specie di miracolo!
Carella é un pezzo di Roma, e stasera al San Siro la Roma ha vinto uno a zero contro il Milan, per un napoletano come me anche questo é un segno miracoloso, che non ti scordi.
Simone Avincola cantava, Edoardo Petretti mi ha fatto capire che l’empatia la conosci solo quando ami qualcuno come lui ama le sue tastiere, Luca Monaldi alla batteria mi ha fatto notare che usiamo la stessa parola sia per lo strumento che per le pile stilo, Toto Giornelli mi ha fatto capire che i polpi non sono solo affettuosi e intelligenti ma pure bassisti.
Insomma, proprio bravi, e stasera il Dio Apollo mi ha dato pure una grande lezione di vita:
nonostante il fatto che questi ragazzi non abbiano visto i mondiali di Italia90 mi hanno fatto ascoltare Malamore, Amara, Barbara, e un sacco di bellezza che sebbene ricordi come fosse ieri il grande Totó Schillaci, non conoscevo queste note fino a tre mesi fa.
Ho sentito cantare pure Mille, Ciliari, e prima di tutti ho conosciuto Dente un tipo con i wayfarer neri che aspettava anche lui che qualcuno ci aprisse la porta sul retro.
Simone Avincola Edoardo Petretti Toto Giornelli Luca Monaldi Dente Mille Ciliari
THANKS TO
Tiberio Carcano
Sergio Carnevale
Marcellina Di Chio
Emma Bacchiocchi
Booking: Antonio Altini