L’attore è morto dopo una breve malattia. Aveva 89 anni. È stato l’interprete più longevo del personaggio creato da Ian Fleming.
“È con il cuore pesante che dobbiamo annunciare che il nostro amorevole padre, Sir Roger Moore, è morto oggi in Svizzera dopo una breve e coraggiosa battaglia contro il cancro”. Così Deborah, Geoffrey e Christian, i figli dell’attore britannico, hanno annunciato con un tweet la scomparsa del padre, 89 anni, avvenuta in Svizzera. “L’amore con il quale è stato circondato nei suoi ultimi giorni è stato così immenso che non può essere quantificato con le sole parole”.
Quello stesso amore con il quale il pubblico, negli anni, ha ripagato la lunga e ricca carriera di uno degli attori più popolari del piccolo e grande schermo. Dai film in cui ha interpretato l’agente segreto di sua maestà (ben sette, è stato il più lungevo nel ruolo di Bond) alle serie tv, celebri anche in Italia, come Il santo, con il suo ladro gentleman Simon templar, o Attenti a quei due o, prima ancora, Ivanohoe.
Figlio di un agente di polizia, negli anni quaranta viene arruolato nell’esercito britannico poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, prestando servizio per un certo periodo nella Germania Ovest, per poi dedicarsi al teatro e in seguito al cinema.
Dopo la serie televisiva Ivanhoe (1958), trasmessa poi in Italia nei primi anni sessanta alla Tv dei ragazzi, a cui seguono The Alaskans e Maverick, è la serie Il Santo, dove interpreta il ladro gentiluomo Simon Templar, ad aprire definitivamente le porte del successo a Roger Moore. La prima serie di questo filone è datata 1962 ed è girata ancora in bianco e nero, mentre la seconda (a colori) prende il via nel 1966. L’attore veste questo ruolo dal 1962 al 1969 e alcuni degli episodi sono stati adattati per il grande schermo.
La carriera televisiva di Roger Moore si arricchisce di un ulteriore successo grazie alla serie Attenti a quei due, telefilm, che nel 1971 lo vede al fianco di Tony Curtis. Questa serie in Italia arriva solo nel 1973 ed è un trionfo.
Nello stesso anno l’attore inglese eredita il ruolo di James Bond, l’agente segreto precedentemente portato al successo dallo scozzese Sean Connery. I produttori permettono a Moore di adottare qualche modifica rispetto al Bond di Connery, onde evitare le recensioni negative che già avevano colpito il primo sostituto di Connery, George Lazenby. L’esordio di Moore in Agente 007 – Vivi e lascia morire riscuote un successo strepitoso sia di critica sia di incassi. A questo punto la notorietà del personaggio (e anche del suo nuovo interprete) crescono ulteriormente. Roger Moore interpreta nel frattempo altre quattro pellicole della saga, Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro, La spia che mi amava, Moonraker – Operazione spazio, Solo per i tuoi occhi, ma comincia a essere stanco del personaggio.
L’ultimo Bond di Moore fu in 007 – Bersaglio mobile (1985), all’età di 58 anni, criticato dallo stesso attore per la sua violenza e in parte rinnegato in quanto si sentiva troppo anziano per la parte. Fino a oggi, Moore è l’interprete che, nella serie ufficiale, ha interpretato più volte il ruolo di 007.
Dal 1990 Roger Moore è Ambasciatore Umanitario per conto dell’Unicef, l’Ente Mondiale che tutela i diritti dell’infanzia. L’attore svolge questo incarico con costante impegno e si fa spesso promotore di campagne di sensibilizzazione. Nel 2003 la Regina Elisabetta II lo ha nominato Cavaliere dell’Impero Britannico, da cui il titolo di Sir.
Sposato dal 2002 con la multimilionaria di origini danesi e svedesi Kristina Tholstrup, Moore aveva alle spalle tre precedenti matrimoni; nel 2011 è tornato a recitare prendendo parte alla commedia natalizia Natale a Castlebury Hall, mentre nel 2013 partecipa al tv-movie The Saint, remake della famosa serie-tv degli anni sessanta di cui fu protagonista.
Si spegne il 23 maggio 2017, all’età di 89 anni e 7 mesi, a Crans-Montana, dopo una breve e intensa lotta contro il cancro. I funerali si sono svolti, per suo testamento, in forma privata, a Monaco.
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Autore: Nasario Giubergia
Il Gentleman e la rasatura tradizionale
It’s Grooming time, vediamo come iniziare a radersi il viso in maniera old school.
La rasatura tradizionale, quella a lama, è quasi un rito; la preparazione del materiale d’utilizzo e quella della pelle rendono il percorso una vera e propria esperienza.
Farsi la barba in modo corretto è diventata un’arte molto rara. Oggigiorno il maschio medio ignora totalmente l’antica arte della rasatura così come la praticavano i suoi nonni.
Costi Ridotti
Una confezione da 10 del vostro rasoio usa e getta a 4 lame può arrivare a costare anche 17 euro. 17 euro! Sono più di 2 euro a lama! Un rasoio di sicurezza a doppio filo invece non costerà più di 15 euro. Quindi dietro ad un apparente risparmio nel caso dei rasoi usa e getta c’è in realtà un grande spreco di denaro. Riaffilando periodicamente il doppio filo del vostro rasoio, potrete farlo durare per molto tempo.
Una bomboletta spray di schiuma da barba in vendita nei supermercati, piena zeppa di additivi chimici, vi costa circa 4 o 5 euro; un sapone da barba classico vi costerà invece uno e due euro in più ma non solo occorrerà meno prodotto per “montare” la schiuma, ma utilizzerete un sapone interamente naturale.
Non dimentichiamoci forse l’aspetto più importante. I moderni rasoi elettrici e le lamette usa e getta a 4 o 5 lame irritano la pelle più del necessario, lasciando quegli antipatici puntini bianchi, peli incarniti e rossori. Radersi con un rasoio di sicurezza eliminerà le irritazioni, restituendoti un viso pulito e sano, soprattutto perché state usando una sola lama, che non vi tortura la faccia come i rasoi con 5 lame.
Vi sentirete veri e propri maschi alfa. Sarà piacevole prendere parte allo stesso rituale a cui hanno preso parte grandi uomini come J. F. Kennedy, Paul Newman , vostro nonno.
Il pennello serve ad idratare la crema da barba in modo da produrre una schiuma densa e ricca. L’utilizzo di un pennello per passare la crema da barba su tutta la faccia aiuta a distribuire il prodotto in modo più uniforme sotto ogni pelo. Cosa, questa, che si traduce in una rasatura migliore e più sana.
Esistono due tipi di pennello: a setole di tasso e a setole di cinghiale. I pennelli a setole di cinghiale sono più rigidi e trattengono meno acqua. Per questo motivo sono anche più economici. Se invece volete un’esperienza di una perfetta rasatura all’antica, confortevole e pulita, fate un piccolo sforzo e acquistate un pennello a setole di tasso che producono più schiuma e sono molto piacevoli al tocco.
Le creme per la rasatura tradizionale invece contengono moltissimi ingredienti naturali che nutrono la vostra pelle e che lasciano un odore decisamente maschile. Nonostante queste creme di alta qualità costino di più delle schiume chimiche nelle bombolette, se utilizzate correttamente possono durare molto di più di una schiuma da barba moderna.
Un rasoio di sicurezza è una macchina. E’ piacevole reggere in mano un pezzo di metallo così pesante mentre ti radi, al posto della leggerissima plastica dei rasoi usa e getta o dei vari multilama in commercio.
Quando poi si diventa bravi a non tagliuzzarsi, si può pensare di passare allo shavette o addirittura al “mano libera”, nulla di più soddisfacente, ma attenzione! Fare questo step richiede molta esperienza, perciò non abbiate fretta a meno che non vogliate riempirvi di tagli il viso!
Prepara la tua barba. Se desiderate una rasatura pulita, dovete preparare la vostra barba in modo adeguato. L’obiettivo durante la preparazione è ammorbidire i vostri peli così che la rasatura sia più facile e senza irritazioni. Il momento migliore per ammorbidire la vostra barba è subito dopo essere usciti dalla doccia. L’acqua calda della doccia ha ammorbidito e idratato la vostra barba, al punto di essere pronta per la rasatura. Qui entra in gioco un prodotto davvero notevole: il “Pre-Barba”. Una crema che ammorbidisce il pelo e rende la rasatura liscia e facile, in commercio esistono varie alternative, da Proraso con le sue tre linee bianco, verde e rosso o più semplicemente il Prep.
Schiuma! Prendete una pallina di sapone, delle dimensioni di una nocciola, e mettetela in una tazza. Afferrate il vostro pennello che avete precedentemente bagnato con abbondante acqua calda e cominciate a far montare la crema. Girate il pennello nella tazza fin quando non si sia formata una bella schiuma densa.
Diversamente dai rasoi usa e getta, radersi alla maniera tradizione richiede alcune abilità e conoscenze tecniche. Una volta apprese queste, vi raderete in pochissimi minuti. Vi sono 4 segreti da sapere per una rasatura tradizionale ottimale:
– fate meno pressione possibile
– angolate il rasoio tra i 30 e i 45 gradi rispetto alla vostra faccia
– specialmente se siete all’inizio, non fate crescere troppo la barba prima di radervi
– non pensiate di eliminare tutta la barba alla prima passata
Post rasatura. Sciacquatevi la faccia con dell’acqua fredda, in modo da chiudere i pori dilatati. Applicate sul volto un buon dopobarba. Un buon dopobarba riduce le piccole irritazioni della rasatura e conferisce un aspetto sano alla vostra faccia. Scegliete quello che più vi aggrada, quello alcolico brucerà un pochino, ma oltre a disinfettare bene la pelle, vi lascerà quella fragranza old school da vero uomo.
La rasatura tradizionale è un’arte e un vero gentleman dovrebbe sapersi destreggiare con lama e pennello, per poi trasmettere questo sapere alle generazioni future, un po’ come mio nonno fece con mio padre, e quest’ultimo fece con me.
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AZZARO WANTED: Il Profumo della seduzione
Il brand AZZARO rivela oggi l’edonismo dei valori originari, personificati da un uomo audace, generoso, seducente e seduttore, libero nelle proprie scelte di vita: Loris Azzaro.
Con il motto “osa e vivi intensamente per ottenere successo” ha seguito l’istinto e sfidato il destino. I suoi abiti, indossati dalle donne più belle del mondo, hanno segnato un’epoca.
Comincia così, una nuova era per il brand, con un progetto che eredita il temperamento carismatico di Loris Azzaro. Si chiama WANTED, ovvero “richiesto”, “ricercato”, “desiderato”.
Proprio come il nuovo uomo Azzaro, bramato dalle donne ed invidiato dagli uomini.
WANTED non è solo un oggetto da possedere, con un tocco di provocazione che evoca il gioco, la libertà, l’essere confidence. E’ anche un profumo solare, speziato, che suscita il desiderio nell’altro giocando la carta del mistero.
“Cucito” con materiali nobili e di tendenza che gli assicurano un taglio moderno e una linea impeccabile, come un abito sartoriale, AZZARO WANTED si iscrive nella famiglia olfattiva dei boisé – esperidati – speziati. Curiosando nella formula, come in un guardaroba maschile, si scoprono i “capi” più belli della collezione, che conferiscono un tocco di stile… Alla pelle.
Un mix di zenzero, fava tonka, vetiver, ginepro pirogenato, cardamomo, duo di limone.
Chi è veramente l’uomo Azzaro WANTED? Semplicemente lo si può sintetizzare in sei ingredienti:
15% Seduttore – Con un semplice sguardo rivoluziona le leggi dell’attrazione
20% Solare – Carisma naturale, ipnotizza laddove gli altri si accontentano, banalmente di sedurre
5% Fuorilegge – Vive la vita come vuole, noncurante dello sguardo e dei giudizi altrui
20% Edonista – Sempre disinvolto, alla guida di una fuoriserie o ad un party
10% Amico Sincero – L’amicizia per lui, conta almeno quanto l’amore
30% Giocatore – Irriducibile ottimista, raggiunge ciò che si prefigge, ottiene ciò che desidera
Insomma 100% WANTED
Il flacone colpisce all’istante. Flacone tecno-chic che richiama i meccanismi dell’orologeria e i pistoni del motore di un’auto sportiva. E’ sfaccettato da forme geometriche rotonde, simbolo evocativo del brand come l’abito a tre anelli, emblema della Haute Couture Azzaro.
Il design maschile, solido e minimale, segna il trionfo assoluto della virilità.
Infine la moneta dorata AZZARO, ricorda decisamente una fiche da gioco, eco al destino e alla fortuna che sorride a colui che la cerca caparbiamente.
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Pourquoi me: La camicia Gioiello di Elena Montagano
“Ogni volta che qualcuno mi domanda che cosa caratterizza le mie creazioni, qual è, se esiste, l’elemento decisivo che le rende uniche e preziose, rispondo immancabilmente: i dettagli.”
Elena Montagano
L’idea di una camicia gioiello nasce dall’idea di rendere ‘prezioso’ ogni istante della giornata di una donna, che deve indossare capi che ne esaltino la bellezza e la cura di sé, distinguendola senza mai renderla inadeguata. “Gioiello” perché ogni singolo elemento che compone la camicia nasce dall’amore per il dettaglio: è percepibile la cura che viene messa dalle piccole aziende italiane che artigianalmente creano i tessuti, generati da filati naturali e con motivi esclusivi. Ogni singolo bottone, ricamo e accessorio sono frutto di ricerca del bello, generati singolarmente da mani esperte italiane.
Basti pensare, ad esempio, che alcune frange in vetro utilizzate su preziose camicie in seta sono create con minuscole perline, che sapientemente infilate a mano, creano disegni luminosi e unici; ancora, i ricami sono realizzati a mano su ciascun capo e le inevitabili diversità che presentano, riescono ad esaltarlo e valorizzarlo.
Il 2017 sarà proprio l’anno della camicia gioiello anche perchè in un momento di estrema globalizzazione, di conformismo e di appiattimento commerciale, l’eleganza si manifesta con la ricerca di ciò che è sobriamente esclusivo, privo di ostentazione ma estremamente curato.
La donna a cui si è ispirata è una donna dinamica, impegnata, indipendente ma sempre, estremamente e rigorosamente curata. Di solito la donna non ha tempo per i cambi d’abito e la sua giornata è un tour de force in cui le è richiesto di essere sempre impeccabile, in qualunque circostanza e ad ogni genere di incontro.
“L’ho immaginata molte ore al lavoro, poi mentre corre in auto a fare la spesa o a partecipare alla lezione di yoga, mentre accompagna i figli ad equitazione e viene invitata ad un aperitivo con le amiche. Sarà sempre impeccabile, sorridente, profumata, nella sua camicia in tessuto naturale che non la tradisce mai e poi ad una festa tra amici, elegantissima, con un capo gioiello esclusivo in edizione limitata, indossato solo da lei, ammirata e…perché no, invidiata!” – Elena Montagano
Per molti, la praticità spesso non si sposa con la femminilità; la camicia pensata da Pourquoi me, invece, riesce a rendere il capo comodo per antonomasia, la camicia, la giusta cornice per un corpo seducente e femminile, poiché la sartorialità dei modelli rende la vestibilità di ciascun capo adatta alle sinuosità del corpo di una donna.
“Tutto questo e molto altro ancora, perché nulla mai è casuale ed ogni cosa è sempre il risultato straordinario di un cammino denso di momenti, persone, sguardi, sentimenti, pensieri, emozioni, sorrisi, risate, pianti, grida, fatica, gioie, ricompense, regali, frammenti piccoli e grandi di una storia che è già importante e che però è appena cominciata.”
“Questo cercare la rappresentazione dei miei sogni, e allo stesso tempo incontrare i desideri delle donne e degli uomini che personalizzeranno con il loro stile il mio, rendendolo ancor più unico, è una soddisfazione immensa.” – Elena Montagano
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La storia del brand inizia 40 anni fa con una collezione di cravatte, oggi Ralph Lauren abbraccia il mondo intero , si fa portavoce dello stile americano. Il mondo del marchio Ralph Lauren coinvolge non solo l’abbigliamento ma anche realizzazioni per la casa, accessori e profumi; qualità e innovazione sono l’immagine distintiva del marchio ed è proprio questo che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Stile unico, originale, elegante e di tendenza, poche parole per descrivere un must della moda sempre alla ricerca di innovazioni e dal design impeccabile.
Nel 1967 Ralph Lauren inventa l’iconica Polo ispirata ad uno sport classico ed elegante: il polo; nel 1969 viene aperta la sua prima boutique per uomo all’interno di Bloomingdale’s a New York, ma ben presto grazie al suo stile originario anche il mondo femminile verrà accontentato, infatti nel 1971 il designer creerà la sua prima collezione per donna. Camicie dalle linee maschili entrano a far parte dell’abbigliamento femminile insieme al logo caratteristico delle polo. Il suo stile è inconfondibile: la linea Polo Ralph Lauren è uno sportwear classico e aristocratico che affonda le sue radici nello stile british ed equestre seguendo le tendenze del momento.
Una sua frase celebre fu:
“Non sono una persona alla moda. Sono contro la moda. Non mi piace far parte di quel mondo. È troppo effimero. Non ne sono mai stato influenzato. Mi interessano la longevità, l’eternità, lo stile. Non la moda.”
I capi che lo contraddistinguono sono:
– Lo smoking
– L’abito con doublebreasted a rever giganteschi
– Camicia bianca (un suo must…)
– I completi da equitazione
– Lo spolverino nero o blu dal taglio classico e pulito
Mr. Ralph Lauren ha sempre perseguito un sogno di cui nel frattempo è diventato protagonista: otre ad avere una bellissima moglie e tre figli stupendi, è oggi proprietario di innumerevoli tenute tra cui ovviamente un ranch in Colorado, una villa a picco sull’oceano in Giamaica e una collezione invidiabile di auto d’epoca.
Ha accumulato una famosa collezione di automobili classiche e rare, tra cui una Count 1930 Mercedes-Benz SSK Trossi conosciuta come “Il Principe Nero”.
Ralph Lauren ha sposato Ricky Anne Low-Beer a New York City nel 1964, i due hanno avuto tre figli: Andrew, David e Dylan. David, che ha sposato Lauren Bush, nipote dell’ex presidente George W. Bush, è l’unico ad aver intrapreso una carriera all’interno del Brand. Andrew è un produttore cinematografico, mentre Dylan è il proprietario del negozio di caramelle Candy Bar a New York.
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Francis Albert Sinatra, detto Frank, è stato un cantante, attore e conduttore televisivo statunitense. Fu un personaggio importante e carismatico dell’intrattenimento americano e mondiale, ed entrò nella leggenda per l’eterna giovinezza delle sue canzoni, oltre che della sua voce, riuscendo ad imporsi nel panorama musicale mondiale dal primo dopoguerra fino ai giorni nostri, grazie ad una intensa attività durata ben 63 anni, dal 1932 al 1995, anno in cui tenne il suo ultimo concerto dal vivo. Frank Sinatra è vissuto per quasi ottantatré anni. Non lo avevano provato né i frenetici ritmi di lavoro a Las Vegas, nei primi anni sessanta, quando di giorno lavorava sui set cinematografici e alla sera si esibiva fino alle due di notte con gli spettacoli del Rat Pack, dormendo meno di tre ore a notte, né i due pacchetti di sigarette che fumò ogni giorno per quasi settant’anni, né la bottiglia di whisky che assumeva quotidianamente, né le tournée mondiali, specialmente negli ultimi vent’anni di carriera.
“O hai o non hai stile. Se ce l’hai, starai fuori un miglio”, Frank Sinatra canticchiava una volta in una canzone dedicata allo stile “In the Style”. Un’ icona di stile che nel corso di tutta la sua meravigliosa carriera ha saputo dettare con garbo utili e attualissimi consigli per il guardaroba di ogni gentleman. Da buon italiano amava molto vestire con un’eleganza impeccabile e sicuramente uno dei suoi migliori amici era un sarto che gli cuciva abiti su misura personalizzati preferibilmente con ampi revers. Cantava vestito adatto per quasi ogni occasione indossando un cappotto sportivo tagliato su misura con precisione, anche se il più delle volte optava per l’uso dello smoking.
Una sua frase celebre fu:
“Qualunque cosa si dica di me non ha importanza. Quando canto, credo di essere sincero… Il pubblico è come una donna: se sei indifferente, è la fine!”
I capi che lo contraddistinguono sono:
– I gemelli da polso
– La camicia bianca e le derby nere lucide
– Il cappello Fedora a falda stretta portato di sbieco
– Il cappotto a tre bottoni, fantasia Principe di Galles
– I pullover in cachemire dalle tonalità chiare
– Lo smoking con il papillon
Frank Sinatra era un incallito bevitore di whisky, fan devoto di Jack Daniel’s. Sempre con un bicchiere in mano, anche sul palco, per brindare con il pubblico che lo ascoltava. Era il suo drink per eccellenza, ne amava il colore, il profumo. Tre cubetti di ghiaccio, qualche goccia d’acqua che ne esaltava gli aromi. Lo beveva così, mentre incantava i suoi ospiti. E per ricordarlo il master distiller di Jack Daniel’s gli dedica una selezione speciale limitata a duemila bottiglie, la Sinatra Century. Da gustarsi mentre si ascolta uno dei suoi best.
Beh, ora un bel Jack con in sottofondo “Fly me to the moon“…
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Il magazine “People” ha nominato David Beckham “l’uomo vivente più sexy”.
Noto per il suo gusto estetico oltre che per le prestazioni sul campo, Beckham non ha mai smesso di stupire i fan con le sue scelte in quanto a stile ed abbigliamento, per non parlare poi dei suoi innumerevoli tagli di capelli davvero di ogni genere. Estremamente foto e telegenico, è stato il beniamino dei media per almeno due decenni.
David Beckham è nato nel sobborgo londinese di Leytonstone. Suo padre era un tifoso appassionato del Manchester United e molto spesso andavano all’Old Trafford per seguire le partite casalinghe della loro squadra. Questa passione è stata trasmessa anche a David, tant’è che nella sua carriera realizzò il sogno di giocarci e di diventarne persino il Capitano.
Fece scalpore il suo addio ai Red Devils, che lasciò increduli tutti i suoi tifosi, per trasferirsi a Madrid a giocare con i Blancos, storici rivali del Barcellona; come non ricordare quel Real Madrid ribattezzato “I Galacticos” : Zidane, Raul, Roberto Carlos, Figo, Ronaldo ed ovviamente lui, Becks, il Re dei calci di punizione.
Un altro caso scoppiò quando decise di andare a finire la sua carriera da calciatore negli States, ai Los Angeles Galaxy, fu la prima volta che una Star del calcio europeo emigrò oltreoceano, campionato considerato all’epoca di livello inferiore; ha fatto qualche apparizione anche nel campionato italiano di Serie A con la maglia del Milan con la formula del prestito, visto la voglia di tenersi in allenamento quando la MLS era in sosta, per poi finire la sua carriera calcistica a Parigi nel PSG.
Nel 1997 Beckham ha iniziato a frequentare Victoria Adams, cantante inglese membro delle Spice Girls. La coppia ha suscitato grande interesse nei media, che li hanno ribattezzati “Posh and Becks”. La star ha sposato la Adams nel castello di Luttrellstown, vicino a Dublino.
Lo stile dell’asso del calcio si propone come vario e particolare connotato da molta eccentricità, ma nello stesso tempo da tantissima classe ricordando un po’ quelle icone senza tempo, Steve McQueen ad esempio, guarda caso in sella ad una delle sue Triumph in T-Shirt bianca e denim strappato, orologio al polso destro, insomma, uno Steve dell’era moderna.
Per il daywear sceglie lo stile Grunge, un outfit underground perfettamente intonato alle luci ed alle atmosfere della città, accattivante e a tratti sexy.
Per il nightwear potremmo vederlo in smoking ad un evento di beneficenza, oppure in un locale modaiolo accanto all’ex Spice con una giacca viola della stessa tonalità delle Louboutin indossate da lei!
Il suo motto è:
“Non date retta a chi dice che i veri uomini non piangono mai. Non hanno mai giocato veramente a calcio e non conoscono la vera passione”.
I capi che lo contraddistinguono sono:
– Il trench
– La t-shirt bianca classica, semplice a maniche corte
– Il jeans stone washed
– La camicia in tartan
– L’abito elegante, con blazer monopetto
– L’orologio portato al polso destro (una collezione di luxury watches da far venire i brividi)
Grande appassionato di motori, possiede un garage che non passa inosservato, tra Ferrari e Porsche, passando poi alle Harley Davidson ed alle Triumph, il Divo dei tempi odierni si è fatto ritrarre con dei pezzi da vero intenditore.
Amato dalle ragazze per la sua bellezza, imitato dai ragazzi per il suo stile, David ha dettato legge nel campo della moda degli ultimi tempi e non ha davvero nulla da imparare.
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Ulturale Napoli – Carmen a Napolitan Novel
Le cravatte Ulturale sono espressione della più alta tradizione sartoriale italiana fin dagli anni ’80.
La famiglia Ulturale operava nel mondo dell’abbigliamento già da diversi anni quando Vincenzo, figlio del capostipite Mario, decise di lanciare la propria linea di cravatte interamente realizzate a mano.
Espressione dell’eccellenza italiana e del paradigma della tradizione sartoriale napoletana, le collezioni Ulturale coniugano allo stile senza tempo delle manifatture e all’eleganza dei preziosi tessuti, dettagli che conferiscono un fascino ammiccante ed irriverente a colui che le indossa.
Interamente tagliate, cucite e finite a mano utilizzando stoffe provenienti dalle più prestigiose case italiane ed inglesi, il brand si inserisce perfettamente nella gamma degli accessori maschili di lusso.
La collezione Autunno/Inverno 2017-18 di Ulturale si struttura in tre segmenti dove i personaggi della novella di Mérimée identificavano i temi di colori, di fantasie e le esigenze di merchandising:
– CARMEN, rappresenta Napoli, la parte più classica e poetica di Ulturale
– DONJOSE’, ufficiale, i toni delle uniformi e dell’Andalusia più sofisticata per un Dandy cosmopolita
– ESCAMILLO, il torero, toni profondi e vibranti, con microfantasie a contrasto che accendono i completi classici dell’uomo
La collezione Ulturale si riflette sulla cravatta e sulla valenza di decoro, tra orgoglio e vanità, che questo oggetto assume nell’abbigliamento maschile; un prodotto storiche può inserirsi con fierezza nel guardaroba contemporaneo lavorando sui codici della sua classicità.
La prima rappresentazione della Carmen in Italia, avviene nella Napoli Borbonica il 15 Ottobre 1879 al Teatro Bellini; nell’opera si confrontano diversi stereotipi di mascolinità: l’operaio, l’ufficiale, il torero… che esprimono il loro valore nel confronto per la conquista dell’oggetto del desiderio. E’ da qui che prende ispirazione, la nuova collezione Ulturale, la bellezza e l’eleganza della natura, i colori metallici del progresso che costruiscono una nuova idea di eleganza maschile.
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S.W.O.R.D 6.6.44 – La pelle testimone del tempo
Pitti 91 – Gabriele Pasini: l’abito 3 pezzi
Gabriele Pasini codifica l’abito
Ricerca dell’aristocrazia contemporary: aristonet
P come Pasini che in questo studio connette la natura dei tessuti (naturale-artificiale) e le categorie dell’abbigliamento (formale, informale e militare). Si fondono anche i riferimenti culturali dagli zazous ai rampanti ’90, in uno stile senza un riferimento preciso.
Abiti in 3 pezzi con giacche a doppio petto e pantaloni morbidi; costanti, la camicia e la cravatta a contrasti spiazzanti.
Il panciotto è sempre a doppio petto con rever a scialle e schiena di tessuto operato: una smart jacket senza maniche da indossare anche da sola, non necessariamente col completo. E il 3 pezzi diventa 4 o più pezzi, si può definire senza dubbio uno SMART Gilet.
I check delle fodere dei trench inglesi più iconici, trasferiti sulle superfici dei capi spalla: gli interni diventano “cover” di cappotti e giacche. Linee morbide e vita alta che a tratti ricordano gli zazous: movimento francese che durante la seconda guerra mondiale per protesta al regime nazista parodiava lo stile inglese e dell’America di Hollywood.
I materiali sono lane anglosassoni sempre tagliate con fibre tecnologiche per mischie No stress: poliestere, nylon e poliammide.
“Il 100% non è più contemporaneo nell’era del reale/virtuale”
cit. Gabriele Pasini
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Milano Moda Donna: Amato Daniele presenta la sua nuova collezione
A.D. classe 1997
Una storia che ha inizio nel cuore di Milano, all’interno della fabbrica dei celebri artigiani Leu Locati e che muove i suoi primi passi dalla tradizione e dalla sapienza di oltre cent’anni di attività nelle creazione di borse esclusive.
Un’antica tradizione portata avanti con originalità e coraggio, per dar vita nuova ai suoi modelli attraverso materiali esclusivi e lavorazioni uniche, il tutto per coronare una storia che va ben oltre alla giovane età del designer.
Rivoluzionario e stratega, come Napoleone Bonaparte, protagonista decisivo della storia europea tra il XVIII e XIX secolo, mood della sua nuova collezione A/I 2018.
L’aria che si respira è intrinseca di grandezza e lusso; un lusso accentuato ed enfatizzato dai preziosi rasi e gli straordinari velluti che compongono i pezzi della sua collezione. I colori principali sono quelli più tipicamente associati alla figura del generale francese, come il blu ed il bordeaux, che si accompagnano al cangiante tessuto notturno con sfumature che oscillano tra il nero, il silver ed il gold. Il particolarissimo velluto viene decorato con delle finissime rose, simbolo di bellezza e perfezione.
La collazione è impreziosita da ricercatissimi accessori che vengono applicati sia sulle borse che sulle calzature, rappresentando quel particolare in più che riesce a colpire oltre che ad enfatizzare ancora di più il cenno al generale francese.
Cocche decorate con strass che richiamano i colori della bandiera francese, elaborate fibbie e api dorate si fanno spazio sui pezzi della collezione; non solo un omaggio allo stemma ed al manto imperiale napoleonico che ne erano ornati, ma anche in un’accezione più ampia come simbolo di regalità e laboriosità.
Impossibile tralasciare la componente militare che trova anch’essa spazio, insieme a lusso ed eccessi, in questa collezione caleidoscopica.
E’ così che un elegante velluto trapuntato viene accompagnato da pelli dorate; e ancora mostrine impreziosite da un unico cordino realizzato attraverso l’esclusiva lavorazione di filati d’oro, vanno a completare dei pezzi unici ed audaci.
Amato Daniele si rifiuta di giocare secondo gli schemi, ed ancora una volta realizza una collezione che vuole essere un canto di vittoria per tutti coloro i quali sono pronti ad osare e ad affrontare la vita armati di determinazione e voglia di distinguersi dalla massa.
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Andrea in arte Old Randa, nato nei primi anni 70 a Vigevano, ridente cittadina lombarda che si stava affermando come capitale della calzatura Europea.
Già da molto piccolo i suoi genitori dipingevano suole per calzature e tutte le persone che gli erano vicino avevano lavori “artistici”; il suo nonno paterno era un pittore restauratore, mentre quello materno era artigiano, quindi cresciuto con pennelli, chiodi e tanta creatività. La colonna sonora delle sue giornate era il suono delle macchine da cucire per tomaie e gli odori che lo circondavano erano caratterizzati dalla pungente nota del tenacio.
Le calzature di pregio, sono sempre state nel suo DNA, in primis apprese le procedure da Shoeshiner per poi arrivare a sviluppare “l’arte della Patina”.
La sua collezione di calzature viene prodotta con pellami rigorosamente in crust (bianco neutro) sui quali dipinge e crea la Patina.
La sua passione innata per l’arte e per i dettagli lo porta a lavorare anche fino a dieci ore su un paio di scarpe per eseguire la Patina, il Glacage e dipingerne la suola.
Il progetto Old Randa, incarna a 360gradi tutto quello che nella vita lo appassiona, dalla musica, la regia, la pittura e la sua filosofia di vita.
“Finalmente posso dare al tempo un valore vero, vivere l’emozione di creare ogni volta un pezzo unico e potervi dedicare giornate intere personalizzandolo nei minimi particolari. Nessun paio risulta uguale ad un altro. Ognuno è un vero fermo immagine, una polaroid del momento in qui è stato creato.” – Old Randa
Old Randa al Pitti 91
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