Sono sempre alla ricerca dei trends e li seguo, ma mixandoli al mio stile, a volte sporty, altre vintage. C’è un accessorio a cui proprio non posso rinunciare: i tacchi a spillo!
Esistono delle modelle-icone a cui ti ispiri? Cara Delevingne, una delle modelle più pagate del momento ha deciso di lasciare le passerelle, cosa ne pensi?
Ho letto la notizia sui giornali, Cara Delevingne ha saputo differenziarsi per carattere e personalità, ma non è tra le mie preferite, ha lo stile di un “maschiaccio”. Io sono per la dolcezza di Miranda Kerr o la sensualità di Candice Swanepoel, supermodella testimonial di Victoria’s Secret.
Segui delle diete particolari per tenerti in forma?
Non faccio alcuna dieta, ma cerco di mangiare sano, prediligendo frutta e verdura, pesce, uova, insomma più proteine e meno grassi!
Quali sono i prodotti cosmetici che utilizzi di più?
Quando faccio casting non uso make up – e in genere ho casting tutto il giorno, fino alle 21.00.
E’ la sera che mi sbizzarrisco, quando esco con gli amici, mascara e fondotinta non mancano mai nel mio beauty-case, in genere Mac, ottimi prodotti da professionisti.
La casa di moda che più ami:
Valentino, senza alcun dubbio: eleganza e femminilità.
L’edizione di Milano Moda Donna in programma dal 23 al 28 settembre 2015 prevede 70 sfilate in calendario con le novità di Damir Doma e Daizy Shely, oltre alla conferma di Arthur Arbesser e Vivetta, marchi emergenti che hanno esordito nelle ultime stagioni. Al prestigio del calendario contribuiscono tre importanti debutti: Peter Dundas per Roberto Cavalli, Massimo Giorgetti per Emilio Pucci e Arthur Arbesser per Iceberg.
Completano il calendario 105 presentazioni e 26 eventi.
Il nuovo Fashion Hub di Milano Moda Donna sarà situato presso l’UniCredit Pavilion di Piazza Gae Aulenti, nell’affascinante edificio progettato da Michele De Lucchi. Piazza Gae Aulenti è inoltre la cornice di Panorama, la suggestiva videoinstallazione che celebra la bellezza italiana nata dalla collaborazione tra Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia ICE, SIMEST, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, Fondazione Altagamma, Camera Nazionale della Moda Italiana, Salone del Mobile Milano, con il patrocinio di Expo Milano 2015 e in collaborazione con Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
In occasione di Milano Moda Donna inaugura all’interno del Fashion Hub la prima edizione del Fashion Hub Market, il nuovo progetto di CNMI a sostegno di nuovi brand di abbigliamento ed accessori italiani ed internazionali. Ai 17 marchi selezionati, che potranno presentare per la prima volta durante la fashion week le loro collezioni a stampa e buyer, CNMI offre un’occasione di visibilità ma soprattutto di networking e business.
In prossimità del Fashion Hub si trova The Mall, che contiene un’ampia sala sfilata ed uno spazio presentazioni, gestiti da CNMI. Rimane confermata anche la location della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, concessa dal Comune di Milano al fine valorizzare e promuovere i giovani designer.
Camera Nazionale della Moda Italiana patrocina inoltre le mostre “Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1956 – 1968” curata Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi e “Missoni, L’arte, il colore“, curata da Luciano Caramel, Luca Missoni ed Emma Zanella, dando la possibilità agli ospiti internazionali di prenotare delle visite guidate.
“Il rinnovato programma di Milano Moda Donna presenta sei giorni pieni di presentazioni e eventi che per l’economia di Milano è simbolo stesso dell’immagine della nostra città, ambasciatori nel mondo del nostro stile di vita, della nostra cultura capaci di coniugare ricerca, gusto e innovazione” , spiega l’assessore alla Moda e Design Cristina Tajani. “Con Camera della Moda e tutti gli operatori – conclude l’assessore – abbiamo rinnovato il nostro impegno a sostegno della valorizzazione dei giovani talenti e per una moda attenta ai temi dell’etica e della sostenibilità sia per quanto riguarda la qualità del prodotto sia in tutti i processi della filiera produttiva”.
“Per questa edizione abbiamo pensato di lavorare sull’innovazione, dando spazio ai nuovi brand, non solo con sfilate, presentazioni ed eventi ma con la creazione del Fashion Hub Market, uno spazio dedicato alla presentazione dei nuovi brand i loro prodotti alla stampa e ai compratori. Abbiamo anche lavorato molto sul concetto di accoglienza, con varie iniziative, tra cui spicca la Milan Fashion Week- Survival Guide realizzata con JJ Martin, che svelerà una Milano inedita.” Commenta il Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa.
La Fashion Week milanese potrà inoltre essere seguita attraverso il sito milanomodadonna.it con video, streaming delle sfilate, fotogallery delle collezioni e attraverso uno speciale diario su instagram curato da JJ Martin . Lo streaming delle sfilate e contenuti editoriali sempre nuovi saranno trasmessi anche attraverso il megaschermo posto in Via Croce Rossa, oltre che sul grande schermo dell’Unicredit Pavilion in piazza Gae Aulenti.
Siamo sull’ultima spiaggia, quella dei “nuovi fotografi”, quella dei “selfie tra le gambe fronte mare”, quella dei “workshop di nudo in una fabbrica abbandonata”.
L’era del digitale ha scaravoltato (alla Parodi) la fotografia e soverchiato il buon gusto, il rigore, a volte la decenza.
Eccezioni ne esistono ancora in questa valle di lacrime, un esempio è Pino Leone, che ancora sopravvive grazie alle sue idee e forse grazie alla collocazione geografica della sua dimora.
Chi è Pino Leone? Pino Leone è un ragazzino che alle scuole medie imparava “fotografia” – Chissà in quel periodo a quanti poteva interessare la materia. Vi rispondo subito: solo 8 suoi coetanei, mentre oggi probabilmente ci sarebbe la fila come alle ore 20.30 all’Esselunga di un sabato d’estate.
Pino scattava in pellicola, ebbene, quanti “nuovi fotografi” oggi scattano in pellicola? (conoscete la risposta) ed ebbe una gran botta di fortuna, diciamolo, incontrando il grande Oliviero Toscani, che subito gli propose di andare sul set a imparare il mestiere.
Con la sua prima Zenit, il povero ragazzino cadde in una trappola tesa dal fratello: un corso di fotografa nell’esercito, tra carri armati, motori, reportage di esercitazioni alla “Full metal jacket” di Kubrick. Un inganno per calmare lo spirito ribelle di chi, alla fine, a briglie sciolte, prenderà la sua strada, ma fregato dal suo stesso sangue si spara 9 anni e mezzo tra maschiacci e parolacce.
Pino Leone, in semi-isolamento, nella sua camera oscura di 300 mq, sviluppa ritratti e la voglia di continuare con la fotografia. Le agenzie notano il suo tratto pulito, il suo bianco e nero secco, deciso e finalmente stacca il cordone ombelicale da quello che finora era stato il suo “laboratorio-sperimentale”.
La fortuna bussa alla sua porta in veste di amico – un designer di abiti da sposa – lui fa “clic” e finisce sulle pagine di Vogue. E come tutte le fortune, arrivano insieme colorate di numeri: è il 1991 , 128 pagine di pubblicità, 3 sale posa per 1 studio a noleggio e ben 7 assistenti. La moda è la sua nuova compagna.
Roma, Parigi, Milano, tra cataloghi, sfilate, pubblicità, è tutto leggero eppure così solido da dover dire “No” ad alcune offerte.
Ora, Pino Leone, ha ottenuto quello che desiderava. Cosa? La Libertà! La libertà di scegliere COSA fotografare. Ed inizia il suo linguaggio espressivo: il nudo.
Tutto va a pari passo con l’ascesa della moda, apre un’agenzia a Roma dove lavora in simbiosi con la sua compagna Sara, una Roma lontana dalle competizioni meneghine, lontana dagli “sgambetti” e dai preventivi da “calende greche”.
Quando gli chiedo se apprezza qualche giovane fotografo mi risponde secco “Non ho tempo per sfogliare il lavoro degli altri, non sono in competizione con nessuno e con tutti i miei amici fotografi c’è un rapporto di stima reciproco”.
Non stento a credergli – Pino è il tipo di persona cui è facile volergli bene – la nostra intervista si è consumata al tavolo di un grazioso ristorante romano, sorseggiando del buon vino, mentre Sara (sua compagna e collaboratrice) racconta del loro orto con la sigaretta in mano e lui fantastica, con l’entusiasmo di un bambino, su una vita alle Seychelles tra rocce, spiagge bianche e fitte foreste. Il luogo delle sue fotografie.
Fotografi preferiti: Helmut Newton – Richard Avedon- Horst P. Horst
Fun in Acapulco, la celebre colonna sonora composta nel 1963 dal mitico Elvis Presley e un forte gusto Sixties sono il fil rouge della nuova collezione del duo creativo SALAR, per la collezione SS2016. La ricercatezza delle strutture e dei materiali sono l’emblema di una sempre più profonda attenzione al dettaglio, tipico del design Made in Italy: chiusure in acciaio, borchie personalizzate, pelli nabucate e nappa, anche per gli interni metallizzati o in tono, rispecchiando una forte influenza Sixties.
Il duo italo-messicano è stato inoltre invitato in occasione di MIPEL 2015, insieme ad altri 10 designers rappresentativi della creatività Made in Italy, all’interno dell’area dedicata THE GLAMOUROUS.
Ciascuno dei 10 stilisti è stato chiamato a rileggere in modo personale una shopping bag attraverso la creazione di un modello unico realizzato per l’evento, THE GLAMOUROUS SHOPPER.
Di seguito alcuni modelli della nuova collezione SS2016.
Il brand sarà presente a RHO FIERA, dal 1 al 4 settembre 2015.
Per la prima volta al MICAM il nuovo brand di JOSHUA FENU
Il designer italiano Joshua Fenu presenta il nuovo progetto JF LONDON, in occasione della Fiera milanese MICAM, dal 1 al 4 settembre 2015 (HALL 3, STAND E35).
Il nuovo brand Made in Italy, che vede la direzione artistica del celebre creativo, si articola in una produzione diversificata proponendo calzature e accessori Uomo/Donna di altissima qualità, oggetti di culto glamour e ricercati nel design.
Un logo con una stella a cinque punte e delle iconiche suole pink sono il perfetto biglietto da visita per questi nuovi accessori che si affacciano sul mercato carichi del know-how di un direttore creativo come J. Fenu, già consulente creativo per alcune delle maggiori Maison di moda internazionali.
La collezione donna JF LONDON vanta una moltitudine di modelli, da evergreen decolletè e chanel, a vertiginosi e futuristici sandali per ogni occasione, tronchetti open toe fino a praticissime slippers logate in suede. Per l’uomo una rilettura eccentrica di ankle boots in suede e anfibi in pelle nera con dettagli fluo.
Icona del brand la celebre Union Jack, proposta sia per le calzature che per le borse e un’ eccentrica saetta metallizzata.
SNEAKERS
Una varietà sorprendente di sneakers uomo/donna, di pregiata manifattura italiana, arricchite da frange, borchie, pelle pitonata, zip e vernice fluo; in perfetto accordo con lo stile Joshua Fenu.
SIGNATURE COLLECTION BY FENU
Una collezione di calzature uomo che rispecchia l’attenzione al dettaglio e la manifattura italiana tradizionale.
Una rilettura dei classici modelli Oxford e mocassini in vera pelle e suede, da giorno e arricchiti da swaroski, coccodrillo e pelle metallizzata per la sera.
Un’artista australiana ha ridato “vita” ad una serie di vecchie e sbiadite fotografie in bianco e nero.
Le fotografie ritoccate sono quelle del fotografo di guerra Costica Acsinte, un fotografo di origini rumene che ha documentato attraverso dei ritratti, il periodo della prima guerra mondiale.
Il progetto si chiama “Dancing with Costica” e l’autrice di queste trasformazioni è la fantasiosa Jane Long che, con il ritocco digitale, ha voluto dare un’aura allegra e surreale attraverso l’uso dei colori e dei dettagli.
Non più visi tristi di bambini o adolescenti esasperati e impauriti dal conflitto, ma un’esplosione della loro interiorità, dei loro sogni, delle loro speranze.
Il 3 settembre 2015 alle 15,00 apre al pubblico presso lo Spazio Sanremo | 5Vie a Milano la mostra Choripan con 20 opere, di cui la maggior parte inedite, realizzate da Mariano Franzetti, a cura di Elisa Ajelli.
Il percorso espositivo propone ai visitatori una visione molto personale dell’autore sui temi dell’Expo relativi alla nutrizione e allo stretto rapporto tra il popolo italiano e argentino, in considerazione del fatto che più della metà delle
persone residenti in Argentina ha origini italiane. Di questa comunione di origini
l’artista Mariano Franzetti è testimone e interprete ideale, avendo vissuto tra Italia e Argentina, stabilendosi poi a Milano, città che ospita l’Esposizione Universale.
Il significato di nutrizione nelle opere dell’autore assume un senso molto lato,
riferendosi anche alla rinascita culturale dell’Argentina dopo le note vicissitudini
socio-economiche e alla stretta similitudine del proprio percorso culturale, pur se con qualche decennio di ritardo, con un’analoga evoluzione del nostro paese.
La nutrizione cui fa riferimento l’artista parte certamente dal fatto che l’Argentina è uno dei più grandi esportatori di prodotti agricoli e zootecnici nel mondo. L’autore tuttavia non prescinde dalla necessità dell’essere umano di alimentare la propria esistenza oltre i bisogni primari: la comunanza di valori, la condivisione dei momenti salienti del quotidiano (come nella serie di opere Iconoclast) ma anche il bisogno di riscatto costituito dall’identificazione con i supereroi contemporanei, che siano essi rappresentati da esponenti del mondo dello sport, dal macho decadente o dagli sgargianti piatti tipici delle tradizioni di entrambi i paesi (da qui il titolo della mostra: Choripan è un piatto tipico argentino consumato per strada) imprescindibili nei luoghi comuni presenti nel quotidiano di ogni argentino o italiano, ritratti con ironia, enfasi e stile neopop nelle opere della serie Groncho.
Oltre ad opere pittoriche, l’esposizione consta di sculture e installazioni multimediali che propongono una similitudine tra la storia mediatica italiana e argentina e conferiscono, attraverso un’efficace simultaneità, un adeguato parallelismo tra tradizione e modernità espressiva.
La mostra vuole essere una riflessione ora ironica, ora poetica, circa il tentativo
dell’essere umano di trovare nuove strade di affermazione attraverso la condivisione e la coltivazione dei rapporti umani. Queste tematiche non sfuggono all’occhio apparentemente beffardo dell’artista, in realtà profondamente attento e sensibile ai mutamenti socio-culturali dei popoli di cui la sua vita rappresenta una sintesi ineffabile e la ricerca stilistica di un nuovo umanesimo contemporaneo.
La mostra gode del sostegno del Consolato dell’Argentina, della Direzione del padiglione Argentina presso EXPO, di Expoincittà, e dell’Associazione 5Vie di Milano che tutela e promuove la zona più antica della città attraverso la promozione di eventi culturali e artistici.
Info:
• Dal 3 settembre al 20 settembre 2015
• Apertura al pubblico: 3 settembre dalle 15
• Spazio Sanremo | 5Vie, via Fosse Ardeatine (angolo via Zecca Vecchia) Milano
• Preview per la stampa: 3 settembre dalle 12 alle 15
• A cura di Elisa Ajelli
• Orari: dal lunedi al venerdi 10-19 | sabato e domenica 15-18
• Cocktail e presentazione catalogo 15 settembre dalle 18,30 (su invito)
• Enti sostenitori: Consolato dell’Argentina, Direzione del padiglione Argentina presso EXPO, Expoincittà, Associazione 5Vie Milano.
• Relazioni con la stampa: s2bpress Milano