Daniela Gregis eleganza contadina – collezione primavera estate 2017

DANIELA GREGIS SFILATA PRIMAVERA ESTATE 2017 ALLA MILANO FASHION WEEK 

Il legame con la natura della stilista Daniela Gregis è leggibile ad ogni défilé, per la stagione primavera estate 2017 ha inscenato una donna vestita di fiori, di colori pastello come il rosa tenue e il giallo canarino e di quei tessuti stropicciati e comodi tanto amati dalla designer, come il lino.

Ogni dettaglio è un richiamo ad una femminilità timida, che non ostenta, dai colletti tondi alla collegiale, alle calzette bianche in pizzo fin sotto il ginocchio, dalle ballerine pink ai maxi grembiuli in stile fifties a quadretti bianchi e rosa.

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Amante dell’arte e di quello che l’arte insegna, Daniela Gregis colora i tessuti di stampe astratte e lascia sfilare le modelle tra farfalle di carta dipinte e lo sfondo di una casa al mare; si respira aria di primavera, intorno l’allegria dei fiori.

In un completo rosso con tanto di cesto in vimini alla mano, la donna Daniela Gregis ci ricorda una Cappuccetto Rosso che passeggia tra i boschi, coperta da una mini mantella lavorata a mano, con al capo un maxi fiore in tessuto, a mo’ di cerchietto.

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Silenzio, disciplina, e grazia, traspaiono dalla leggerezza di una collezione, sempre fedele a se stessa, carica di assenza di logo e dove “il contadino, il più delle volte, è più elegante del ricco“.

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Sfoglia qui la collezione primavera estate 2017 di Daniela Gregis:



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Lucio Vanotti e l’inno alla semplicità – collezione primavera estate 2017

LUCIO VANOTTI ALLA MILANO FASHION WEEK – COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2017

Subito vengono alla mente le immagini di una abitazione giapponese, la sua semplicità, la linee pulite, l’ambientazione domestica dove il bianco e le sue sfumature sono protagonisti.

La collezione primavera estate 2017 di Lucio Vanotti riconferma il suo stile del “Less in more“.

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Forme maxi, dai polsini alle felpe-mantello, dai pantaloni alle sacche, quelle bin bag o buste della spesa, dettagli che giocano sempre con la texture in vernice bianca o nera.

I materiali si alternano tra le texture pragmatiche del grill, del denim chiaro e delle stuoie fino alla fluidità dei cotoni camiceria, viscose, sete e jersey makò.

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Candidi camicioni, quasi sacrali, vengono abbinati alle ciabatte a fascia, una donna pronta per un bagno turco, una giornata in uno stabilimento termale o nella vasca di casa, ma sempre in un quell’atmosfera intima e rarefatta che si respira durante le sfilate di Lucio Vanotti.

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Byblos crea una collezione leggera come l’aria – primavera estate 2017

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Non esiste elemento più impalpabile e misterioso dell’aria, che può accarezzarci, distruggerci ma che non possiamo toccare.

Maestro indiscusso dell’arte di dipingere l’aria è il Perugino, Pietro di Cristoforo Vannucci, nel suo ultimo periodo di produzione artistica; Peter Lindbergh invece, pseudonimo di Peter Brodbeck e fotografo di origini polacche, ci ha lasciato e ci regala tuttora delle immagini dove l’aria sembra materializzarsi, farsi concreta, solida, materiale.

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Un’immagine di Peter Lindbergh


Chi, nella moda, ha pensato di ispirarsi a questo elemento? Byblos!

Byblos per la collezione primavera estate 2017 si ispira alle opere di Peter Gentenaar, sculture di carta che assumono eleganti forme: sono nuvole? Sono fiori? L’aria tutto crea e tutto trasforma. E così gli abiti diventano leggere nuvole mosse dal vento, colorate dall’aria, così come colorate sono le passamanerie, i fili che decorano gli abiti, i lacci e le leziose frange che creano un ipnotico gioco di movimento.

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I ricami sono eterei e leggeri, il tulle lungo fino agli orli, giallo e bianco una presenza costante; le borse ricordano cariche nuvole dai colori saturi.

Byblos primavera estate 2017 è una collezione destinata ad una donna amante dell’arte e di una eleganza che esiste, senza essere ingombrante. Come l’aria.

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Si vede bene solo con il cuore” scriveva Antoine de Saint-Exupéry, l’autore de “Il piccolo principe“. E’ con il cuore che San Andrés crea la nuova collezione primavera estate 2017.

Cuori come ciondoli sui bracciali, cuori applicazioni sugli abiti, cuori orecchini, scollature a cuore, tutto è invaso dall’amore che il designer Andrés Caballero ha per la moda.

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Da sempre legato alla sua terra, il Messico, San Andrés sfoggia i suoi colori vivaci, una presenza fissa della firma, con ricami di cristalli Swarovski e parure Stroili create appositamente per la sfilata.

Emerald green, sky blue, bouganvillea pink, le palette di San Andrès che ricordano immense distese di prati fioriti; gli abiti sono impreziositi da delicate applicazioni a mo’ di fiore, i tessuti vanno dai jacquard in seta e traslucidi a quelli più corposi dalle cromie sature e piene.

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La donna San Andrés conserva un animo romantico, e vive la moda come un’esperienza intima: vestire è raccontare qualcosa di sé.

Nei cuori che indossa, la donna San Andrés porta, in un’epoca moderna e veloce, la tradizione culturale e la pazienza di una artigianalità mai dimenticata.

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Crea un effetto ipnotico e ha più di tre secoli, il caleidoscopio è l’highlight della collezione primavera estate 2017 di Aigner.

Colori e facce multiformi, gli abiti Aigner SS17 cambiano natura a seconda della prospettiva da cui li si guarda, come brillanti camaleonti, le donne Aigner stupiscono nei verde lapis, lime, mirtillo rosso, rosa, malva e prugna.

Sono colori che arrivano dai folli e movimentati ’70, con tessuti presi direttamente dalle piste della Disco Flair e silhouette daI personaggi da Studio 54. Le forme sono grafiche con applique in metallo in chiusure ed elementi decorativi, in un mix & match mai visto prima.

I tessuti vanno dai scintillanti pantaloni disco style e paillettes ai tulle, passando per il denim evergreen, pelle e velluto devoré.

Poliedrica, policromatica, la donna Aigner primavera estate 2017 si carica dei colori vitaminici e di dettagli preziosi: gioielli opulenti con pietre Swarovski, scarpe con tacco e décolleté a punta in velluto, borse must-have come la Tiny Tin bag a forma di lattina con dettagli in oro o la Medea velvet da abbinare ad abito tono su tono, o la Pina con logo in cristallo a chiusura e tessuto glitterato.

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Gli amanti criminali

Due adolescenti, lei, Alice, avrebbe dovuto chiamarsi Eva, manipolatrice, avida, curiosa con tendenze sadiche, lui è il fidanzatino, accomodante, insicuro, devoto, impotente, almeno all’inizio del film, quando i due si ritrovano a fare giochetti sessuali su iniziativa della ragazza.

Alice spinge Luc ad ammazzare un loro compagno, solo perché ha mostrato un interesse sessuale nei suoi confronti. Luc trova la forza di un gesto così macabro dopo aver guardato i due in intimità, spinto forse dalla rabbia, dalla frustrazione, dall’impossibilita’ di far godere la propria amante, a differenza dell’aitante compagno di scuola, un giovane bello e virile.
I due fuggitivi si ritrovano nel bosco dove vengono rapiti da un orco, un passaggio da un inizio alla “Natural born killers” fino alla storia di “Hansel e Gretel”, con uno svolgimento nettamente diverso: è con il suo giustiziere, l’orco, che finalmente Luc prova piacere. Amplessi omosessuali rubati, a cui il ragazzino non si vieta e dove forse nasce una specie di sentimento-riconoscenza. Tutto questo tra scene morbose e voyeristiche, con un finale inaspettato: può la VITTIMA amare il proprio CARNEFICE?

Quando c’è di mezzo il SESSO, può.

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(Gli amanti criminali, 1999 di Francois Ozon)

Metà sirene metà corsare le donne Philosophy by Lorenzo Serafini SS17

Chi non ha mai visto “Laguna blu“, meraviglioso film dove una Brooke Shields in tenera età ne interpreta la protagonista? Chi non ha mai sognato di perdersi in quel mare azzurro e profondo e di vivere lo stesso amore appassionato? Laguna blu è entrato nella memoria collettiva per la storia, l’ambientazione, le magnifiche location e la bellezza degli attori stessi.

Brooke Shields era perfetta per il ruolo di ragazza ingenua, della bella che non sa di essere bella, ed è a questo romantica timidezza che Philosophy by Lorenzo Serafini si ispira per la collezione primavera estate 2017.

Fedele allo stile vittoriano, così come l’epoca in cui il romanzo da cui prende spunto viene ambientato, la collezione Philosophy by Lorenzo Serafini propone una femminilità delicata; il designer immagina le sue donne sperdute in un’isola deserta, le immagina gioiose nella loro solitudine, le vede danzare vestite di maglie di cotone dalla trama vissuta, arse dal tempo, fluttuare in abiti fluidi e asimmetrici.

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Metà sirena metà corsara, la donna Philosophy prende dall’epoca vittoriana la palette colori, le ruches, le balze, i pizzi, e dagli anni ’80 i dettagli forti, le cinture oversize, gli stivali, che la fanno sembrare una sexy pirata naufragata in mare ma in gran stile.

Vicina al mare, il suo elemento naturale, la donna Philosophy indossa fantasie tropicali e abiti dalle spalline sottilissime in pizzo sfumato, come il manto delle acque, le ruches ricordano le onde spumose che regolano lo scorrere del tempo.

E’ una primavera estate 2017 da cui lasciarsi trasportare, una collezione raffinata, discreta come una dama 19mo secolo, sensibile come il gusto di Lorenzo Serafini.

 

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Guarda qui l’intera sfilata Philosophy by Lorenzo Serafini primavera estate 2017:



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Alberta Ferretti, la donna che sa vestire le donne – collezione SS17

Donne che ispirano le donne, la collezione di Alberta Ferretti Primavera Estate 2017 è un tripudio di grandi personalità femminili.

La storia ci racconta che dalle loro debolezze sono riusciti a nascere grandi elementi di forza, personaggi eclettici, complessi e misteriosi, le donne che rimangono nei secoli fino ai giorni nostri hanno creato mode e lanciato nuovi stili.

Elisabetta di Baviera, conosciuta come Sissi, era ossessionata dal culto della bellezza, si faceva cucire gli abiti addosso per esaltare al massimo la snellezza del corpo, l’acconciatura a “corona” fu da lei ideato e tutte le donne aristocratiche del tempo la imitarono a tappeto. La sua figura ha ispirato registi, fotografi, pittori, e la sua fama odierna si deve principalmente al film di Ernst Marischka che interpretò l’enigmatica Romy Schneider.

Sono donne che non temono la sofferenza, donne che non hanno paura di esibire i propri sentimenti, donne che si espongono, così le vuole Alberta Ferretti che sottolinea:

Con questa collezione ho voluto introdurre la passionalità nella mia narrazione di moda. Ho seguito una pulsione istintiva che mi ha portato ad aggiungere alla mia visione romantica della femminilità quel carattere appassionato delle donne che, dichiarando apertamente la propria femminilità, aggiungono solarità e calore al proprio carattere perché più libere e senza complessi. Per questo ho utilizzato anche quell’accento dell’eccentricità che valorizza il loro corpo e il loro carattere.”

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al centro Carlotta del Belgio imperatrice del Messico


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a dx Elisabetta duchessa di Baviera (Sissi)


E’ una collezione di abiti iperfemminili che intersecano la propria natura con altre culture e tradizioni, pur mantenendo il proprio dna.
Così come succede al Tree of 40 fruit, l’unico albero al mondo capace di produrre, da solo, 40 diverse varietà di frutti. E’ a primavera che si mostra in tutta la sua bellezza, come le donne nella stagione dei fiori, quando scoprono le gambe, l’albero si colora di fiori bianchi, rosa, rossi e viola, per poi partorire vellutate pesche, succose ciliegie, e ancora mandorle e albicocche. La donna Alberta Ferretti è tutti questi fiori, tutti questi frutti, così diversi, ma provenienti da un unico albero genealogico.

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Cari ad Alberta Ferretti, per la stagione primavera estate 2017, tornano gli abiti in chiffon, le maniche ricamate in pizzi, balze e ruches romantiche dal sapore vittoriano rese attuali e moderne da strati di cinture in cuoio. I reggiseni si mostrano orgogliosi da sotto i long dress trasparenti, l’organza si abbina ai dettagli maschili dei pantaloni e delle giacche.

I kimono ci riportano nei paesaggi del lontano Oriente, aperti, scollati, mostrando le spalle pallide e avide delle languide geisha. I volumi sono morbidi e fluttuanti e ci confermano quanto nessuno, oltre Alberta Ferretti, possa vestire una donna come solo una donna sa fare.

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Guarda qui la collezione primavera estate 2017 di Alberta Ferretti:


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Chi lo ha detto che le donne sono sempre in competizione? Esistono luoghi, esistono donne, che si riuniscono solidali, per raccontarsi, per scambiarsi idee ed opinioni, per confrontarsi, in totale libertà, vicine seppur diverse – questi spazi sono le sororities, comunità femminili nate nel lontano 800. Oggi sono i salotti, i club al femminile, ed è a queste confraternite che Au jour le jour si ispira per la collezione primavera estate 2017.

Di cosa si discute? Di musica, di letteratura, di arte e fotografia, ciascuna porta il proprio bagaglio culturale. Cosa ne scaturisce? Un giardino fiorito, dove i girasoli crescono accanto alle rose, dove le diversità si attraggono, una festa di colori e gusti che rende ciascuna donna unica. La collezione Au jour le jour SS17 è esattamente come queste donne, abiti che richiamano epoche diverse, mestieri e personalità delle più disparate, geishe moderne, casalinghe in stile fifties pronte per una serata in discoteque anni ’80.

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Tornano mini abiti silver e brillanti, come li sfoggiava Madonna negli eighties, tessuti tecnici, shiny o resinati; le paillettes argentate sfumano su tinte unite o su abiti a balze e vengono abbinati con coraggio su bermuda basket e felpe oversize.

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Non mancano nella collezione Au jour le jour primavera estate 2017 gli abiti dal sapore country, print floreali, delicati chemisier  in popeline, organza o fancy, fantasie geometriche o a quadretti come una dolce Cappuccetto Rosso perduta nel bosco.

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Sono donne romantiche, indipendenti, creative, provocanti, dalla personalità poliedrica e sfaccettata, d’altronde lo diceva anche Oscar Wilde: “Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto“.

Sfoglia qui la sfilata Au Jour le jour primavera estate 2017:



 

Siamo stati nel backstage della sfilata, qui il video:


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All’uomo che ha raccontato la donna come simbolo di desiderio, musa irraggiungibile e dal carattere forte, sexy oltre misura, si è ispirata Elisabetta Franchi per la collezione primavera estate 2017, a Helmut Newton va questo omaggio.

Helmut Newton, fotografo di origini tedesche, ha lasciato nell’immaginario collettivo una donna che molti oggi cercano di emulare, attraverso immagini, dipinti, fotografie, ma senza la magia di chi la donna  la vedeva realmente come essere superiore.  Si dice sia la madre di Newton la vera fonte di ispirazione, e che i quartieri a luci rosse, visitati col fratello maggiore a soli otto anni, abbiano fatto il resto.

Da lì l’occhio di Newton partorisce donne con stivali alla caviglia, guanti lunghi fino al gomito, fruste, tacchi a spillo e quell’aria altera e sprezzante che le rende spaventosamente sexy.

Erotismo che calca la passerella da Elisabetta Franchi, che ha stupito tutti con una collezione dal carattere algido e dal potere seduttivo, donne che ammiccano, donne che lasciano intravedere i seni, attraverso le trasparenze o, sfacciate, indossando body a rete.

 

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sx Elisabetta Franchi – dx foto di Helmut Newton


La donna Elisabetta Franchi conosce perfettamente le sue armi e le usa! Stringe la vita per esaltarla con cinture importanti e sandali altissimi che lasciano il piede nudo; il corpo diventa il mezzo attraverso cui esibirsi.

Ovviamente la palette colori comprende il rosso lacca, il nude e l’oro, con presenza del nero, fil rouge della collezione.

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sx Claudia Schiffer fotografata da Helmut Newton – dx abito Elisabetta Franchi


 

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sx foto di H.Newton – dx Elisabetta Franchi SS17


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sx foto di Helmut Newton – dx long dress Elisabetta Franchi


Capi scultorei e strutturati, decoltè in vista e micro top fascianti, le lunghezze sono maxi e le giacche oversize, perché la donna E.F. ha quel lato mascolino che non vuole nascondere.

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ai lati collezione Elisabetta Franchi SS17 – al centro una foto di Helmut Newton


Lo scintillìo dei dettagli laminati ricordano le serate glamourous degli anni ’80 e delle dive hollywoodiane.

Rivive in questa collezione SS17 Elisabetta Franchi la “femme fatale” newtoniana e speriamo che ci rimanga.

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sx foto di H.Newton – dx Elisabetta Franchi SS17


 

Sfoglia la gallery Elisabetta Franchi primavera estate 2017:

 



 

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Avete mai giocato a “Gira la moda“? Probabilmente Jeremy Scott sì, perché lo ha riproposto in passerella durante la Milano Fashion Week!

La collezione primavera estate 2017 a quanto pare è un gioco divertentissimo, dove poter vestire le modelle e cambiarle d’abito a piacimento, come si faceva con i modellini di carta. Così i vestiti sono dei disegni effetto trompe l’oeil con tanto di linguetta, i boa di struzzo vengono soppiantati da cartonati, i cappelli e i gioielli dipinti su carta e i mega fiocchi solo un’illusione.

Il fashion show di Moschino rimane sempre il più atteso e non manca mai di stupire, riprendendo lo stile ironico e irriverente del maestro Franco Moschino, che proponeva una moda, parodia della moda.

Le donne in questo show diventano dei manichini di carta e gli abiti uno scherzo non indossabile, anche se Jeremy Scott accontenta le fanatiche del brand con una capsule acquistabile subito dopo la sfilata, ispirata al libro “La valle delle bambole” di Jacqueline Susann del 1966, una collezione carica di una potente dose di pillole.

Pillole da successo, pillole da fama, pillole ostentazione del proprio stato sociale, sulle borse, stampate sulle felpe, pillole riconoscimento di una psicosi nuova malattia dei ricchi. Parodia anche questa?

Fatto sta che quando a indossarle sono Irina Shayk, Gigi Hadid, Bella Hadid e Anna Cleveland, diventano simbolo di potere e di charme, come quello che trasmette la Cleveland con il suo ingresso in passerella, eclettica, magnetica, scenografica.

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Irina Shayk


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sfilata Moschino SS17


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Bella Hadid



 

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Gigi Hadid con clutch portapillole e felpa della nuova capsule collection


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Anna Cleveland e l’abito effetto trompe l’oeil





Sfoglia la gallery sfilata Moschino SS17: 


 

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