Il malinconico mondo del circo nella collezione SS 18 Salvatore Vignola

SALVATORE VIGNOLA COLLEZIONE SS18

Dove vanno i clown a fine spettacolo? Li immagino tornare soli nella loro casetta di cartone, fatta di nulla, malinconici e tristi senza nessuno da divertire, nessuna risata che li faccia sentire vivi.
E i trapezisti? Percorrono la strada verso casa con un piede solo in bilico sul marciapiede?
E i giocolieri, fuori dal circo, mentre fanno la spesa, avranno bisogno del carrello oppure faranno passare gli yogurt in aria, lanciandoli da una mano all’altra?

Com’è la vita di queste figure enigmatiche una volta usciti dal magico tendone? Da quel luogo magico che affascina grandi e piccini, che ci tieni incollati al prossimo show, che traccia in noi ricordi indelebili, personaggi strambi che possono attrarre o turbare, divertire o intristire…

Nella collezione Primavera Estate 2018 di Salvatore Vignola qualcosa ci viene svelato. Un grande occhio puntato sulle figure circensi, attraverso il gusto estetico della moda, un tuffo nelle macro identità frammentate attraverso l’uso dei colori, il verde della terra, il rosa glitter, il cipria e l’azzurro zucchero filato, e attraverso l’uso dei tessuti, le piume, che riportano alla leggerezza apparente, quella che il pubblico percepisce negli spettacoli e i tessuti militari, che raccontano la forza e il rigore di una vita fatta di sacrifici e rinunce.

CAPITELLO, questo il nome della collezione disegnata da Salvatore Vignola, vede la sua nascita nel paese omonimo, affacciato sul golfo di Policastro, in provincia di Salerno.
Qui viene scattata la collezione, nel luogo dal sapore nostalgico e dagli indimenticabili colori.

Qui la collezione SS18:



 

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16 R FIRENZE COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 2018/19 

Diane Arbus, quando decise di conoscere il mondo dei nudisti spinta dalla sua infinita curiosità, si reco’ in uno dei loro luoghi esclusivi, riservati ai soli adepti, regalandoci poi un servizio fotografico che fu la scoperta di un mondo nuovo, raccontato attraverso la sua estrema sensibilità.

Oggi ci è dato sapere come vivono, perché scelgono di girare per casa completamente nudi o prendere un cocktail col vicino, nel loro giardino, con sandali e tette al vento, abbiamo compreso la loro filosofia.
Mondo analogo, ma ancora pervaso da mistero, è quello del circo e dei suoi personaggi. Molto spesso inquietanti, resi cattivi nei film horror, o ingentiliti nei giocattoli per bambini, ma qualunque qualità si provi ad affibbiargli, le figure circensi rimarranno sempre enigmatiche.

Lo sa bene Federico Fellini che in “The clown” ci racconta il suo viaggio infantile sotto il tendone, pellicola cinematografica a cui la designer di 16 R Firenze, Romina Caponi, si ispira.

La collezione autunno inverno 18/19 è un album d’infanzia, i giochi di bambina, le scene oniriche che dai film si mescolano ai ricordi.

E’ il circo con i suoi colori a fare da padrone, nei filati stoppino e mini pull fatti con intrecci di lana rigenerata, sono lavorazioni a mano di proporzioni volutamente enfatizzate, maglioni oversize con maxi righe e mini culotte a trecce in alpaca lurex.

Protagoniste le lunghe sciarpe rigate con e senza tasche che si trasformano in abito, e le culotte a trecce o a jacquard pois in tutti i filati e colori della collezione, dove ritornano i rossi, l’orange, il bianco e il nero.

Guarda qui la collezione autunno-inverno 2018/19 di 16R Firenze:



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DAIZY SHELY COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 2018/19 

Un po’ Charlotte Rampling in “Il portiere di notte“, un po’ Julia Roberts in “Pretty woman“, un po’ Alicia Silverstone in “The crush“, la donna Daizy Shely ha il sex appeal della giovane maliziosa “ragazza della porta accanto” interpretata dalla Silverstone e la dolcezza inaspettata della ribelle Vivian.

Partendo dalle multisfaccettate personalità femminili, la designer Daizy Shely ci regala una collezione autunno inverno 2018/19 davvero unica; gli abiti da cocktail drappeggiati fasciano il corpo scoprendo le spalle, e lasciando brillare alti colletti di swarovski. Vengono abbinati a lunghi guanti tono su tono oppure a contrasto per un effetto rock. Ci ricordano il momento magico in cui Vivian, seduta al bancone di un bar, si volta verso Edward e rivela la sua prima trasformazione, da ragazza di strada a donna glamour ed elegante.


ai lati abiti dalla collezione FW 18/19 Daizy Shely, al centro Julia Roberts in Pretty Woman


Gli abiti da sera sono in velluto arancio intenso o in satin blu elettrico.

Declinati per il giorno, senza calze, o per la notte, con calze a rete rigorosamente rosse, i completi top e gonna in tessuto scozzese, in stile college, ci trasportano nell’America dei primi ’90, ragazzine con gonne plissettate che scorrazzano per le strade sui Rollerblade, come faceva la sedicenne Cher Horowitz in “Ragazze a Beverly Hills“, tra pool party e shopping sfrenato.

sx una scena dal film “Ragazze a Beverly Hills” – dx collezione Daizy Shely FW18/19


Omaggio al capolavoro della regista italiana Liliana CavaniIl portiere di notte“, il berretto militare Daizy Shely rivisitato con veletta, un simbolo rigoroso e severo che racconta di un amore sadomasochista tra una vittima, la ragazzina ebrea sopravvissuta al campo di concentramento interpretata da una misteriosa e impassibile Charlotte Rampling, e il suo aguzzino, che lavora in un albergo di notte nella città di Vienna.

Accessori abbinati a stampe create in collaborazione con l’artista Umberto Chiodi, sono rose rosse che si fanno strada su una superficie rosso sangue. E non hanno bisogno di spiegazioni.

E’ una pagina di diario questa collezione Daizy Shely, che forse ha voluto raccontarci di una sofferenza passata e di una trasformazione, una nuova vita, così come succede a quel bruco che diventa splendida farfalla.



Sfoglia qui l’intera collezione autunno inverno 2018/19 Daizy Shely:



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Il Best of dal Salone del Mobile 2018

Allestimenti teatrali, prosceni domestici, la fotografia della “casa che tutti vorremmo”, i set d’arredo di questo Salone del Mobile 2018 hanno lasciato il segno.

Non a caso il risultato è più che positivo, arrivato alla sua 57a edizione, conta 434.509 presenze provenienti da 188 paesi, con un incremento del 17% rispetto all’edizione 2016.

Il Salone del Mobile si riconferma quindi leader di attrattiva commerciale e di rappresentanza dei valori e delle esigenze del mercato.

Qui abbiamo voluto raccogliere una parte delle aziende che hanno esposto al Salone del Mobile 2018, ecco il nostro BEST OF:


BADGLEY MISCHKA HOME

Madonna, Jennifer Lopez, Rihanna, Sharon Stone, Julia Roberts, Kate Winslet, Taylor Swift e Sara Jessica Parker hanno indossato i loro abiti nelle serate di gala e durante occasioni mondane, oggi il brand di moda Badgley Mischka veste le stanze di casa.

Dopo il grande successo che li ha visti nominati tra i 10 migliori designer americani da Vogue America, la coppia artistica Mark Badgley e James Mischka, si cimenta nelle loro passione dell’interior design, con una collezione presentata per la prima volta nel febbraio 2017 durante la New York Fashion Week ed ora all’evento di design che raccoglie addetti al settore di tutto il mondo: Il Salone del Mobile di Milano.




L’ispirazione è quella della Hollywood anni ’40, con 200 pezzi fatti a mano e destinati all’arredo di sale da pranzo, soggiorno e camere da letto, con oggetti decorativi quali sculture, candele, cornici di metallo lavorato, dalle forme essenziali e pulite.

Per la collezione Bagdley Mischka Home, i tessuti utilizzati vengono prodotti in America, per gli accessori invece è nata una partnership con PTM Images di Los Angeles, produttore leader di carte da parati e mobili, un matrimonio nato per consentire un livello qualitativo molto alto e soddisfare così i clienti più esigenti.



CITCO

Per il Salone del Mobile CITCO Privè ci porta in viaggio verso Cina, Cambogia, Indonesia, dove troviamo animali selvaggi e maestosi dragoni, intagliati rigorosamente su pregiati pezzi di marmo.

I colori sono vivi come quelli delle foreste, verdi accesi come le foglie e arancio brillanti come l’uccello del paradiso.

Nella serie “Saigon” CITCO omaggia le tradizioni dell’antica Cina, dove il dragone è simbolo di potere, di forza e buona fortuna. Dietro l’intaglio del drago, sono state apposte strisce di colore verde bianco e nero, linee accurate che lasciano spazi vuoti per far meglio risaltare la figura dell’animale.



All’India è dedicato il prestigioso pezzo del rinoceronte, animale spesso associato al mitologico unicorno per via del corno che sorge tra i suoi occhi. Questa gloriosa testa di rinoceronte è un incredibile esempio delle più avanzate tecniche di progettazione digitale. Progettato con un so ware parametrico e realizzato esclusivamente con macchinari a controllo numerico, questo pezzo vanta un design molto dettagliato.



SMANIA:

Smania riconferma la sua presenza al Salone del Mobile con uno spazio dedicato al lusso senza tempo e presenta un ampio ventaglio di nuove proposte raffinate ed eleganti che interpretano al meglio la cultura artigianale aziendale. Per quest’anno l’architetto Massimo Iosa Ghini si fa portavoce SMANIA con una collezione completa e ricercata, espressione di passione e dedizione, l’unione tra tradizione e contemporaneità.


Nel caleidoscopico catalogo di Smania troviamo

BELMOND, un divano modulare componibile in pelle e tessuto, con cuscini di grande formato riposizionabili;

EMBASSY, un’originale seduta dinamica ed accogliente, dalle superfici e dalla scocca interamente imbottite e dai braccioli con forma arcuata;

GRAND SOHO, un letto matrimoniale impreziosito dalla testiera imbottita in pelle, che coniuga il comfort quotidiano ad un aspetto morbido e avvolgente;

DALTON, un pouf imbottito dalle linee essenziali e dalle forme arrotondate, pensato come accessorio da abbinare al letto Grand Soho.


A completamento, la volontà di dare spazio a un’estetica accogliente e ricercata, con la collezione SMANIA outdoor firmata  Alessandro La Spada,  forme organiche, linee morbide e curve sinuose, ispirate ai profumi e alle sensazioni di meravigliosi giardini in fiore.




ALTAMODA ITALIA IN TOSCANA

Sono le meraviglie delle terre toscane, luogo di nascita del brand, che fanno capolino nella collezione ALTAMODA in questo Salone del Mobile 2018. Dalla camera da letto alla zona living, tutto il profumo dei fiori e degli aromi di una terra magica, i colori che ci regala, la sinuosità delle sue colline.

Arredare la casa a 360 gradi si può con ALTAMODA, che produce tendaggi con preziosi tessuti made in Italy, complementi d’arredo, lampadari, ma anche essenze e fragranze.

Allo stand E29 fino al 22 aprile, ALTAMODA sfoggia un kimono, simbolo di stile eleganza e grazia, come pezzo iconico della nuova collezione 2018.



VG CONCEPT & DESIGN BY LEA CHEN

Uno spazio le cui creazioni sono collocate come nelle tradizionali case cinesi, patria dell’architetto e interior designer Lea Chen.

Auspicio Dresser è una reinterpretazione di una cassettiera larga e bassa, tradizionalmente collocata al centro delle zone living posta di fronte al bang riscaldato, un tradizionale letto matrimoniale fatto di mattoni. Cassettiere che contenevano oggetti di uso quotidiano e talvolta includevano scomparti segreti per riporre oggetti di valore, lo abbiamo visto fare anche dalla nonna, che nascondeva soldi e gioielli all’interno di qualche mobile antico. Può essere utilizzato come mobile contenitore all’interno di un grande armadio o essere collocato in camera da letto; grazie alla sua dimensione può anche fungere da credenza in sale da pranzo o zone giorno.



Esiste un armadio che pare abbia mille occhi, compare spesso nelle scene dei film provenienti dal Sol Levante, sono ex mobili da farmacia, contenitori per centinaia di scatolette e prende il nome di Yaochu. Tutti i cassetti sono estraibili per porvi dentro in tutta comodità erbe ed ingredienti della medicina cinese. Oggi reinterpretato Royal Medicinal Cabine, ha uno stile raffinato e contemporaneo, i cassetti sono incorniciati da un top ed un supporto arrotondato in finitura oro lucido 24k, mentre i dettagli dei cassetti includono una finitura bicolore che separa l’esterno e l’interno, con pomelli in finitura oro lucido 24k che conferiscono eleganza all’intera struttura.


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La musa Piccione Piccione Autunno Inverno 18/19 è una femme fatale

PICCIONE PICCIONE AUTUNNO-INVERNO 2018-2019


Un giovane cavaliere incontra una fanciulla dagli occhi selvaggi che dice d’esser figlia di una fata e lo conduce alla Grotta degli elfi portandolo alla perdizione, come fece Circe con Ulisse.

La donna fatale è argomento prediletto per i preraffaeliti e per il poeta inglese John Keats autore della ballata “La belle dame sans merci“, da cui prende ispirazione il dipinto di Frank Cadogan Cowper.

Un lungo abito rosso che poggia su un prato di papaveri, così come i lunghi capelli ramati della protagonista, il fascino di chi domina la scena senza richiederne l’attenzione, la dama non ci guarda, ma siamo noi ad esserne catturati, il grazioso gesto di acconciarsi i capelli, l’incavo delle braccia tese, la nuca verso il basso di chi ammette la propria “innocenza”. Colori e atmosfere che vanno in scena alla sfilata Piccione Piccione per la collezione Autunno Inverno 2018/19.

Sx abito Piccione Piccione – dx dipinto di Frank Cadogan Cowper


La musa di Salvatore Piccione, designer del brand, è femminile e morbida, è leggera come i fiori di ciliegio che colorano la primavera, come le pennellate di un paesaggio giapponese. Le preziose decorazioni floreali le troviamo sulle camicette in velo, sulle gonne a tulipano, sulle lunghe mantelle imperiali.



La donna Piccione Piccione conserva il suo romanticismo, ma si emancipa.
Veste in libertà le ore della sera, in paillettes rosso fuoco e diamante, sotto le giacche taglio uomo lascia intravedere la lingerie; la palette colori va dal giallo acceso all’azzurro pastello e dal rosa tenue al blu elettrico.



Guarda l’intera collezione Piccione Piccione Autunno Inverno 2018-19:


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L’Art Deco’ nella collezione jewels Mi-ja 2018

Chi non ha mai letto “The Great Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald o ha per lo meno visto l’ultima interpretazione del talentuoso Leonardo DiCaprio nel film di Baz Luhrmann?!

L’opulenza, lo sfarzo,  il raffinato mondo delle socialitè nei ruggenti anni ’20, soprattutto quelli parigini, che coltivano la ricerca del lusso e la piacevolezza del vivere quale primario scopo della vita. Lo stesso periodo artistico dell’Art Deco’, sintesi dalla dizione Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes, (Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne) del ’25 che  interessò il secondo e il terzo decennio del secolo XX a riguardo delle arti decorative, dell’architettura, della moda e delle arti visive.

A questo movimento si ispira l’elegante collezione 2018 di Mi-ja, jewelry brand nato dall’unione di una designer e di un fotografo, Camilla e Andrea, classe ’88 e ’90.

lampadario stile art deco’ con foglie in oro – dx orecchini collezione Mi-ja 2018


Il gusto Art deco’ fu lo stile che si dipano’ tra i teatri, nelle residenze borghesi, nelle sale cinematografiche, nelle stazioni ferroviarie, importanti esempi sono l’auditorium del Radio City Music Hall e la guglia del Chrysler Building.


Uno stile sintetico, aerodinamico, ricco, a cui successe un certo interesse  per le culture primitive dell’Egitto, dell’Africa e del Messico azteco. Linee che tornano anche nella new collection Mi-ja, dove i giovani artisti reinterpretano il gusto della gioielleria con l’utilizzo di bronzo dorato galvanizzato, le geometrie sono nette, i tagli perpendicolari, con possibilità di varie colorazioni per gli smalti, che vanno dal verde acqua al blu klein, dal bianco al nero petrolio.

anello collezione 2018 Mi-ja – dx guglia del Chrysler Building


Contaminazioni barocche per la collezione “Mad-Ame”, presentata al White di Milano di questo anno, in cui il tema “foliage” torna su orecchini, ciondoli, decorazioni di anelli.

L’accessorio diventa così elemento interpretativo del look e della persona, una forma di riconoscimento, una firma, la risposta di un gusto, una scelta di stile.

Mi-ja è la gioielleria per la donna che ama il gusto, conosce le tendenze e riconosce il valore di un oggetto che non passa, come le mode, ma diviene parte di un rito quotidiano, come quello di indossare un anello prima di uscire di casa.


Puoi sfogliare qui la collezione Mi-ja 2018:




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Se cercate un brand che rappresenti la vostra veracità, Leda di Marti fa al caso vostro, la fotografia di chi alla propria terra ha radici ben ancorate, di chi l’ama e non può fare a meno di raccontarla, anche attraverso la passione della moda. Questa è la storia di Martina Grisolia, designer del brand, che alla sua amata Calabria dedica la collezione primavera estate 2018.

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I gialli accesi dei limoni, gli azzurri dei mari del sud, i rossi dei piccanti peperoncini, ogni elemento legato alla terre calabresi, diventano oggetto protagonista del capo, dai mini dress alle camicie in chiffon, dalle t-shirt alle longuette in cotone.

Le stampe sono la perfetta riproduzione dei disegni fatti a mano da Martina Grisolia, una connessione arte-moda che ha portato la designer alla realizzazione di un sogno.
Un sogno cui ha dato il nome di una dea, Leda, musa di pittori e scultori, che in lei raccontano la passione, la fertilità, la femminilità.



Guarda la collezione Primavera Estate 2018 Leda di Marti:



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“Less is more”, essenzialità, linearità e semplicità, nessuna opulenza, nessuno sfarzo, nessun orpello, questo il motto di Anteprima per la collezione Autunno Inverno 2018/19.

Long dress dalla linea fluida e morbida, abiti con il punto vita segnato da una cintura sottile, maglioni formato maxi, maxi anche le pellicce senza collo e i coat con sciarpa che avvolgono dolcemente il collo in un caldo fiocco.

info@imaxtree.com

La collezione Anteprima per la stagione autunno-inverno 18/19, chiede in prestito i colori alla natura: caldi i marroni con i punti luce degli accessori quali orecchini e scarpe, verdi in diverse tonalità e sfumature per le gonne plissettate, a portafoglio, i trench e i capispalla formato over.

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Una collezione esempio di come l’eleganza passi attraverso la qualità dei capi, l’armonia degli accostamenti, l’equilibrio delle forme.

Per gli accessori slingback o Mary Jane, secchielli con dettagli gold, borse rigide color cuoio, amaranto e bordeaux, orecchini oro che sembrano piccole sculture.
Per la sera la donna Anteprima rimane fedele alla sostanza ma impreziosisce le borse, le scollature si fanno più profonde e gli abiti paillettati e lucenti.



Guarda la collezione Anteprima Autunno Inverno 2018/19:


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Dalle più impensabili pagine di letteratura, tra le note di una sconosciuta canzone, nelle rime di una poesia, la moda prende le sue ispirazioni. L’insieme di tutte le arti è moda, una composizione armoniosa di forme, che sono matematiche, di formule, che sono chimiche, quello che noi indossiamo è il frutto della fantasia, della ricerca, del sogno di un designer che si fa abito.

E dall’arte pittorica e fotografica, arriva l’eco della collezione Autunno/Inverno 2018/19 di Cristiano Burani. Dal graffitismo di Keith Haring e dal suo linguaggio universale che arriva dalla strada, fatto di segni netti, distinti, popolato da personaggi stilizzati e bidimensionali, ma che veicolano messaggi universali quali l’amore, il sesso, il razzismo, il capitalismo, la droga, il riarmo nucleare…



Mix and match è il filo conduttore Cristiano Burani Fall Winter 18/19 che abbina i tessuti in vinile e lattice a maglie in lana, a lavorazioni a mano dall’effetto tridimensionale. Il vecchio si allea col nuovo creando un contrasto di tendenza, il rock si sposa con il romantico e gli omini di Keith Haring sembrano prendere forma dalle maglie con lavorazioni ton sur ton.



Un sottile erotismo si svela tra le stoffe di questa collezione, stampe in bianco e nero di donne, bocche, corpi, pose osé, ma è necessario vederle da vicino, come se l’abito fosse un invito ad avvicinarsi a questo così tanto criticato mondo della moda, ma forse poco compreso.

Più esplicita la provocazione tutta femminile dell’uso di latex, vernice, vinile, per  jumpsuits, trench, guanti, stivali, tessuti che catturano luce e sguardo, tanto amati anche da Bettina Rheims, il cui ritratto di Monica Bellucci è qualcosa di indimenticabile.





Guarda qui l’intera collezione Cristiano Burani Autunno Inverno 2018/19:



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Photography and styling: Miriam De Nicolo’

Make up/ Hair: Elis Ferranti

Model: Sanja @Wave Management

Thanks to: Probeat agency, No Words, S2BPRESS, Monica Mazzanti PR



Cache coeur rosa NVK Daydoll – top Salvatore Vignola, orecchini spider perle Sheila Cunha, longuette Titì Milano


Cache coeur rosa NVK Daydoll, orecchini spider perle Sheila Cunha, gonna Domenico Cioffi, scarpe Puma


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body fucsia Deha, pantalone fucsia Pinkie, cintura Sergio Gavazzeni, borsa pink con frange Salar – salopette total white Wrangler, orecchini Sheila Cunha,top bordeaux Titì Milano


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giacca e gonna in denim effetto used Pimkie, pochette Salar, top Salvatore Vignola, anello fiori Sheila Cunha – dx top rosa Salvatore Vignola, longuette Titì Milano


top rosa Salvatore Vignola, longuette Titì Milano, orecchini spider perle Sheila Cunha, sneakers rosa glitter Aldo.


salopette total White Wrangler, top bordeaux Titì Milano, sneakers rosa glitter Aldo, orecchini spider perle Sheila Cunha


completo giacca e pantalone azzurro Gestuz disponibile su amazon.it, cintura alta bordeaux Sergio Gavazzeni


salopette total white Wrangler, top bordeaux Titì Milano, orecchini spider perle Sheila Cunha – dx completo giacca e pantalone azzurro Gestuz disponibile su amazon.it, occhiali da sole bicolor Eyepetizer


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Trench fantasia Massimo Crivelli – Cache coeur rosa NVK Daydoll, orecchini spider perle Sheila Cunha, gonna Domenico Cioffi, scarpe Puma, cuscino unicorno Lesara


salopette total white Wrangler, top bordeaux Titì Milano, orecchini Sheila Cunhasneakers, sneakers rosa glitter Aldo


top rosa Salvatore Vignola, longuette Titì Milano, orecchini spider perle Sheila Cunha


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La qualità e il lusso italiano di Fragiacomo – l’intervista

A Cenerentola cambierà la vita, quelle di Dorothy de “Il mago di Oz” sono magiche, Nanni Moretti ci legge dentro la natura umana. Sto parlando delle scarpe. Quell’oscuro oggetto del desiderio, protagonista e “musa” di registi, scrittori, scultori, perfino un fotografo che della donna ha creato un mito, la donna di potere, quella a cui ha regalato l’imponenza nei suoi scatti, l’autorità sottolineata dalla figura maestosa rispetto alla piccolezza dell’uomo, Helmut Newton, il fotografo che sotto quei tacchi ci ha fatto passare uomini, donne e auto sportive. Helmut Newton, che per la scarpa aveva un’ossessione, che in una sua immagine ci regala quella perfetta arcuatura della caviglia, il collo del piede che si tende, la linea sinuosa tra gamba e piede.

Sono loro a portarci a spasso, loro che lasciano il segno dove noi passiamo, le scarpe, a cui il brand Fragiacomo ha regalato estetica ed eleganza.

Incontriamo Federico Pozzi Chiesa, Chairman e CEO del brand (insieme al fratello Massimo Pozzi Chiesa) che ci racconta la storia del marchio, lunga più di 60 anni.

“La nostra famiglia indossa Fragiacomo da 3 generazioni ed oltre a conoscere la qualità del prodotto, siamo emotivamente legati al marchio. Questo legame è stato fortemente percepito anche dal figlio del fondatore, dal quale lo abbiamo rilevato ormai 7 anni fa. Maurizio Fragiacomo non voleva che il marchio fosse delocalizzato o alterato e l’avrebbe venduto solo a chi ne avrebbe rispettato i valori. Nella nostra famiglia ha percepito una condivisione di intenti, che mi piace tradurre con ciò che lo stesso Maurizio ci disse prima dell’acquisizione: “ Da generazioni, camminiamo sullo stesso marciapiede, respiriamo la stessa aria…”

Cosa c’è nel vostro passato da imprenditori prima di Fragiacomo?

“Il nostro core business è il trasporto e logistica e il real estate; il settore calzatura è una novità dettata da un discorso emotivo più che di business. Ma il nostro background sta influenzando e soprattutto migliorando l’approccio che abbiamo in questo settore. Come? Attraverso team ben selezionati che si occupano di e-commerce e digital, e il digital è nelle nostre corde: 4 anni fa abbiamo creato uno spazio di co-working, Supernova-hub  dove nascono start-up che oggi hanno un grande successo. 
Per Fragiacomo il novembre scorso è stato lanciato l’ecommerce, è stato chiuso un accordo con Yoox net a porter ed implementata una strategia mirata per i social network.”


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A quali donne è destinata la vostra calzatura?

“L’età è piuttosto trasversale, e la risposta che abbiamo dai social è un paniere di donne diverse tra loro, ma tutte accomunate da un forte senso estetico e dalla capacità di “interpretare” la scarpa. Alcune di loro hanno il gusto di “modernizzare” una scarpa prettamente classica, abbinandola ad un jeans o ad un abito iperfemminile. 
”




Qual è il vostro rapporto con le influencer? 



“Stiamo cercando di ampliare il raggio d’azione anche all’estero, abbiamo da poco piantato bandierina in Russia individuando un team di influencer che sostengono l’attività dei punti vendita multibrand (tra queste Rita Galkina, Eugenia Polyakova, Darya Kamalova).


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Eugenia Polyakova a Dubai indossa scarpe Fragiacomo SS18


Rita Gallina indossa Fragiacomo
Rita Galkina indossa Fragiacomo


In Italia, tra le altre, abbiamo un rapporto continuativo con Nima Benati, che oltre al talento fotografico, riesce a comunicare attraverso le immagini. Per noi è importante che chi ha un ruolo “rappresentativo” del brand non sia solo una donna di bella presenza, ma possieda soprattutto carattere e personalità.”


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Nima Benati a Milano indossa un paio di scarpe Fragiacomo


Il rapporto arte – moda


“Il nostro obiettivo è creare una sinergia a livello culturale elevato. 
Tre anni fa ci siamo ritrovati a tavola con il direttore creativo della Fondazione Mimmo Rotella, di cui noi siamo collezionisti; a quel tempo avevamo già presenziato su alcuni red carpet o eventi diurni a Venezia facendo product placement su attori e attrici, ma la voglia di ricominciare doveva spostarsi sul cinema! Ed era un ridare prestigio a Fragiacomo, che proprio da “La Dolce Vita” ha lanciato questo trend, quando nel negozio di Roma Audrey Hepburn andava, tra un set e un altro, a scegliere le scarpe e Kirk Douglas era stato fotografato nel ’59, uscendo dalla boutique con un sacchetto Fragiacomo, durante le riprese di “Spartacus” di Stanley Kubrick.


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Kirk Douglas fotografato tra le strade di Roma con un acquisto Fragiacomo


Abbiamo rinnovato questi legami proprio grazie al Festival del Cinema di Venezia, e tramite il sostegno al Premio Fondazione Mimmo Rotella, grazie alla cui collaborazione negli ultimi anni abbiamo premiato James Franco, Jude Law, Sorrentino, Mel Gibson, Ashley Greene.

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La premiazione Fragiacomo a James Franco al Festival del Cinema di Venezia


Per l’uomo la scarpa rappresenta un investimento, per la donna un acquisto di pancia. Sentiremo uomini vantarsi di avere un’ottima scarpa da più di dieci anni, ma mai una donna fare lo stesso. La donna punta anche alla quantità. E’ così?



“Per esperienza abbiamo notato che per l’uomo è un acquisto razionale, di fruizione, ragionato; l’uomo è attento alla lavorazione, alla qualità intrinseca del prodotto, per la donna invece rimane una scelta dettata dall’umore. La donna acquista quel paio di scarpe perché se ne innamora!  Ma oltre a quelle, di altre 30!”


Esiste un modello a cui siete particolarmente legati? Un modello-icona?




“Lo Sparkling Mesh” è una delle nuove proposte che in collezione ha rielaborato la storica lavorazione con laseratura e cristalli. Abbiamo deciso di interpretarla e rinnovarla, ritenendo che rappresenti ancora oggi un concept molto attuale. La scarpa nella sua veste storica è stata anche fotografata da Piero Gemelli per il progetto Fragiacomo Timeless Italian Luxury, il nostro primo libro atto a celebrare i 60 anno del brand. Alcuni tra i migliori fotografi sul mercato hanno interpretato, con la loro visione, la loro sensibilità ed esperienze, un modello Fragiacomo: Gian Paolo Barbieri, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Simone Nervi e Maria Vittoria Backhaus.”

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Modello Sparlino Mesh Fragiacomo FW 18/19


Fragiacomo anni 80 - Piero Gemelli
Foto di Piero Gemelli di un modello Fragiacomo anni ’80 – Monografia edita da Silvana Editoriale in collaborazione con l’Ass. Obiettivo Camera


Per le donne le scarpe Fragiacomo sono come le madeleines per Proust, riportano un ricordo lontano, come il sogno di indossarle da bambine, sono l’oggetto del desiderio, il pezzo della nostra ossessivo compulsiva collezione, ci portano a ballare ad una festa outré, ci fanno sentire più belle; quando vogliamo un paio di scarpe nuove usciamo, e ci compriamo un paio di scarpe nuove. E quando abbiamo voglia di coccole, usciamo e ci compriamo un paio di scarpe nuove!