Il video in esclusiva per Snob dell’installazione “Composition in Crystal” dell’azienda “Preciosa Lighting” durante il Salone del Mobile 2022
Preciosa Lighting, azienda ceca specializzata in illuminazione decorativa, ha presentato durante il Salone del Mobile 2022 presso Opificio31 in zona Tortona, l’installazione Composition in Crystal, nuovo concetto di esposizione che invita il pubblico all’interazione.
Non solo luce, non solo design, ma un vera e propria opera d’arte che sposa entrambe le arti rendendole accessibili anche al visitatore; così con un tocco d’uno di infiniti cristalli in cerchi concentrici, l’installazione vibra di onde sonore e di luminosità.
Progettata dai direttori creativi di Preciosa Lighting Michael Vasku e Andreas Klug, l’installazione Composition in Crystal è protagonista dello spazio per imponenza e complessità; un progetto che dà vita ad una sinfonia di cristallo, come se la musica oggi fosse così rara e preziosa da essere impercettibilmente fragile e delicata, come il cristallo.
A interpretarla nel servizio esclusivo è l’artista Marco Onofri, fotografo italiano che col suo bianco e nero carica di energia l’immagine e ne accentua i giochi di luci ed ombre; modella dello shooting Laisan, rappresentata dall’agenzia Fashion Model di Milano, che interagisce con l’installazione nel video dedicato. Con la direzione artistica dello stesso Onofri e la regia di Nicola Bianchi, il video ci trasporta in un mondo onirico fatto di incastri labirintici. Buio e luce si alternano tra i cristalli che si muovono come tasti di un pianoforte e vi invitano a entrare.
Il progetto di Preciosa Lighting entra a far parte dei Signature Design, l’esclusivo programma di personalizzazione della luce sviluppato dal brand e dedicato ai designer per scenografare l’illuminazione negli spazi.
La luce di Crystal Spin, lo chandelier che fluttua nello spazio come una luminosa medusa in un fondale marino notturno, è attore principale del progetto, elegante messaggio di come installazione, arte, design, lighting possano insieme creare qualcosa di spettacolare, e di cui noi spettatori, finalmente, possiamo entrare a farne parte.
In esclusiva per Snob il servizio di Marco Onofri e il video Preciosa Lighting “Composition in Crystal”.
Art Direction & Photography: Marco Onofri Film Director: Nicola Bianchi Starring: Laisan Agency: Fashion Model Management, Milan Installation: Preciosa Lighting “Composition in Crystal” Event: Salone del Mobile 2022
Esiste una terra complessa la cui storia secolare racconta vini tra i più pregiati e più amati da zar, dogi e sovrani, il Collio. Sole, vento, clima ma soprattutto un suolo ricco di minerali, marne e arenarie hanno dato vita nei millenni a vini divenuti eccellenze, i cui aromi sono indimenticabili.
Friulano, Ribolla Gialla, Collio Bianco, Pinot Grigio, Sauvignon, Malvasia, Pinot Bianco sono le varietà che il Consorzio Tutela Vini Collio ha deciso di esplorare all’insegna dei cinque sensi, un percorso olfattivo, visivo, tattile, per imparare a comprendere il vino, scoprirlo nelle varie fasi, amarlo per quello che è.
Il paesaggio fa da cornice, campi dal verde oliva al verde limone, un azzurro terso spesso attraversato da nuvolette che sembrano dipinte, che come cavalli al trotto scompaiono lentamente e una luce che taglia e scalda. Qui la gente è come il vino che produce, ruspante, complessa, schiva, in apparenza timida ma potente nel carattere; il Collio è certamente terra di sostanza e serve del tempo per imparare a conoscerla, noi iniziamo dal vino.
A partire dall’accoglienza di Borgo Gradis’ciutta, un complesso del 1500 totalmente ristrutturato con recupero di travi a vista che si trasformano anche in originali comodini; un casale tra i vigneti proprietà della famiglia, tra i cui frutti consigliamo il Sinefinis Rebolium, spumante Metodo Classico Brut, di uve Ribolla Gialla, bollicina cremosa che accarezza l’apertura di un pranzo tra amici.
Qui si è tenuta l’inaugurazione del progetto Enjoy Collio Experience 2022, con l’artista Andrea Antoni e il sommelier Michele Paiano, rispettivamente attraverso la rappresentazione di un quadro legato ai colori dei vini e la scelta degli stessi per l’assaggio. La vista è il senso di questo primo laboratorio, dove il giallo verdolino salta al paglierino, i vini giovani passano ai più maturi che hanno riposato in botte; consigliamo Collio Gradis’ciutta Riserva 2019, un blend di tre vitigni pensati da Robert Princic, friulano, ribolla, malvasia, nato con l’intento di rispettare la tradizione dei bianchi del Collio, fermentazione in acciaio, maturazione in botti di rovere francese e di Slavonia, affinamento in bottiglia di oltre un anno; il colore è giallo intenso tendente al dorato.
La somma del concetto di “casa” e di “Paradiso” la trovate qui, al Relais Russiz Superiore, dimora di ben sei generazioni che tramandano e coltivano con passione il vino con un’agricoltura sostenibile, grandi ricerche scientifiche e processi innovativi seguiti dalla giovane portavoce in casa Russiz, Ilaria Felluga. La cantina è un luogo carico di sacralità, più vicino ad un monastero, dove le botti sono i santi e le bottiglie la Fede. Queste ultime, impolverate come mummie e camaleontiche con l’ambiente, sono riserve datate che risorgono dalle ceneri solo in occasioni davvero speciali, come Fenici.
Il Relais Russiz Superiore è il luogo dove si svolge il laboratorio olfattivo a cura dell’aromaterapeuta Elena Cobez in collaborazione con la sommelier Isis Brunori. Un’immersione profumatissima nel mondo delle essenze che possiamo ritrovare nel bicchiere. L’esercizio migliore per allenare il nostro olfatto è annusare tutto ciò che ci circonda, piante, foglie, fiori, il succo di un frutto, il legno degli alberi, l’aria accanto ad un ruscello, e non c’è luogo che ispiri più di questo, attraversata da lussureggianti vigneti dove l’aria è intrisa di freschi profumi.
Ma il Collio non è solo vino, per godere del panorama consigliamo anche una passeggiata a cavallo lungo il sentiero delle Vigne Alte che collega il Castello di Spessa e la località Subida, 60 minuti accompagnati dai ragazzi del Maneggio La Subida verso un gioiello naturalistico ricco di punti panoramici, macchie di bosco e vigne tra le più interessanti del Collio; un tempo prezioso per tornare in contatto con i nostri amici animali, con la natura, uno spazio che dovremmo imparare a ritagliarci spesso per “sentire” profondamente. Furia Buia è certamente il cavallo più adatto, perchè? E’ una godereccia e ama mangiare, sarà la vostra compagna ideale!
A pochi passi dal Maneggio, la Trattoria al Cacciatore La Subida, una stella Michelin dello chef Alessandro Gavagna. Delizioso il filetto di cervo scottato alla brace, rosato, con uova di trota e aroma di pistacchio; e i cannelloni ripieni di ricotta di malga e sclopit. Il laboratorio dedicato al gusto si svolge proprio qui, sotto la guida del ristoratore Mitja Sirk con assaggi alla cieca perchè i vini del Collio vanno amati per la loro essenza e non per l’etichetta. Per cui fate giocare le papille gustative, aizzate i sensi e dimenticatevi dei nomi, qui nel Collio tutto è sostanza.
Abbiamo mai pensato ad un collegamento tra uva e tatto? Tralasciata l’indimenticabile pigiatura del Bisbetico Domato, il Dott. Carlo Fossaluzza, Responsabile Commerciale dell’Azienda Colmello di Grotta, ha ideato un percorso tattile ricco di spunti, dove cinque tavole di legno, grezze e non lavorate, ci riportavano alle botti di affinamento, alle fibre, al colore, al profumo delle stesse. La magnifica location di Borgo Conventi, una Tenuta in Farra D’Isonzo che sorge su un appezzamento di terra dove frati domenicani costruirono il primo monastero del luogo, è zona di produzione di raffinati vini, a partire dai 30 ettari di vigna tra Isonzo e Collio. Fiore all’occhiello “Luna di Ponca” il nuovo vino a denominazione Collio DOC Riserva frutto di un blend tra Friulano, Chardonnay e Malvasia. Un vino dal lungo affinamento, parte di cui svolto in barrique, ottenuto dalle uve vendemmia 2019. 6096 le bottiglie da 0,75l, 230 magnum da 1,5l e 20 Jeroboam da 3l, la cui etichetta, numerata, recita così: “La Luna influisce sulla vita della Terra; la Ponca è la vita della vite. La Luna e la Ponca si riveleranno sorso dopo sorso“.
Un salto nel passato al Castello di Spessa, Capriva del Friuli, dove quel briccone di Casanova si divertiva a flirtare con le donne altrui; questo non ha impedito ai successori del castello di dedicargli statue e premi, come “Il Cavaliere di Seingalt” del 2004, (titolo di cui si fregiava Casanova), iniziativa che omaggia l’uomo per poliedricità, eleganza, cultura e arte di vivere. Luogo prestigioso per accoglienza, con le sue suite e appartamenti nelle vigne; eventi speciali, golf club, giardini per meditative passeggiate e la produzione di vini minerali, eleganti, persistenti e di notevole freschezza.
La conclusione del laboratorio dei sensi indetto da Enjoy Collio Experience e che aprirà al pubblico nel 2023, si conclude all’azienda Venica&Venica a cura del Maestro Massimo Devitor che con l’udito ha ideato una esperienza sonoro-gustativo-olfattiva.
“Vogliamo che il vino venga raccontato anche dal punto di vista delle emozioni perché il Collio stesso è un territorio che emoziona attraverso i suoi panorami spettacolari, i sapori e le tradizioni. – afferma Lavinia Zamaro, neonominata Direttrice del Consorzio – Il nostro compito è anche quello di promuovere le sensazioni che la nostra terra suscita nei visitatori, sensazioni che vengono ritrovate e percepite anche attraverso i vini”.
“È un orgoglio e un piacere, per noi del Consorzio, coinvolgere esperti del territorio in questo progetto a lungo termine che punta a valorizzare il Collio in tutto e per tutto, come terra di vini bianchi di altissimo livello e come territorio capace di elargire emozioni uniche – spiega il Presidente David Buzzinelli – Questo è un pezzo importantissimo del nostro percorso che punta a far diventare il Consorzio un punto di riferimento per l’enoturismo; un percorso su cui ci stiamo impegnando molto e da tempo”.
L’AZIENDA AGRICOLA LE COLTURE VA IN SCENA A MILANO CON LA MOSTRA FOTOGRAFICA “A DISEGNAR LE VIGNE. LE COLTURE UN RACCONTO PER IMMAGINI”
Sono immagini che raccontano la passione, la dedizione, la fatica di chi ama la terra. Ci sono i solchi sul viso dati dal sole, i profili di una generazione nuova, le mani di chi si avvicina alla natura, ad un ramo, come suonasse un violino.
Le immagini del fotografo Lorenzo Cicconi Massi sono il racconto fotografico di una terra meravigliosa, il Valdobbiadene, raccolte in una mostra fotografica e nel libro “A disegnar le vigne. Le colture un racconto per immagini” allestita presso Still Fotografica di Milano e curata da Denis Curti.
Il generoso progetto è nato dalla volontà dell’azienda vinicola Le Colture di testimoniare il grande operato di chi al vino si dedica con amore sincero.
“La nostra è una terra meravigliosa e generosa – racconta Veronica Ruggeri, co-titolare dell’azienda Le Colture – e sentivamo il bisogno di trovare un modo per renderne omaggio. A disegnar le vigne è prima di tutto un progetto editoriale, pubblicato da Marsilio nello scorso 2021, e che oggi si fa mostra per condividere con tutti la rappresentazione di una Valdobbiadene autentica, di quei contadini che hanno creduto e ancora credono nella loro terra, è dedicato a Santo Stefano di Valdobbiadene e alla nostra azienda, come testimonianza. La libera espressione con cui Lorenzo racconta le nostre colline si traduce in una visione intima, dove la realtà risulta rarefatta all’obiettivo e che pur muovendosi senza una trama precisa arriva dritta al cuore. Ci auguriamo che tutto questo possa essere trasmesso a quanti avranno modo di visitare la mostra ed emozionarsi in questo viaggio di ombri e luci del nostro paesaggio, rendendo eterne le nostre colline, che parlano di passato, presente e futuro.”
50 sono le immagini divise in 4 tempi che sono poi le 4 stagioni, sono i ritmi della vita del vino, dalla coltura alla vendemmia, dalla mano dell’uomo al bicchiere in tavola. E protagonista è il Valdobbiadene, con le sue vigne, i suoi paesaggi che nei bianchi e neri dell’autore si fanno geometrie, luci ed ombre, giochi di contrasti, di forme astratte, di linee, di quei riccioli poetici che sono i pampini. Dell’inverno ci arrivano immagini silenziose, poi si fanno sussurranti in primavera quando la rugiada riflette l’atmosfera e la vita che inizia a farsi sentire tutt’intorno, nel paesaggio, tra le foglie.
Ma in questo magico racconto a commuovere sono le persone, sono loro il vero Patrimonio, il loro inestimabile lavoro, sono loro a regalarci il vino, ricordiamocelo, loro a Disegnare le vigne.
Rua omaggia la cucina italiana con un menu dedicato alle Regioni
Siamo nel movimentato quartiere di Isola, dove aprire un ristorante è una certezza e Francesco Zucchi Ricordi ha lanciato un nuovo concept della cucina, Rua, al 6 di Piazzale Carlo Archinto.
Alle pareti 3 secoli di storia, alcuni degli stampi di lenzuola Zucchi, dal 1635 al 1935, azienda di famiglia dove Manlio ha lavorato, il padre di Francesco con cui avrete il piacere di fare due chiacchiere tra una portata e l’altra, ascoltando i racconti di un viaggio intorno al mondo.
Alle pareti bellissimi giochi geometrici creati con i tessuti di Loro Piana e un’opera d’arte in ferro battuto di Antonio Sciortino, “Assembramenti”, gruppi di uomini che corrono o si tengono per mano, un guizzo artistico di buon auspicio creato durante la pandemia.
Tavoli scuri in porfido, divano in pelle di anguilla trattata, cucina a vista e un grande tavolo centrale il cui protagonista è l’imponente Ficus Lyrata che regala colore e un “giardino d’interno”.
Ma il grande attore qui è quello che sta nel piatto, nella sua semplicità, frutto della ricerca gastronomica di Francesco che da “I Marinati”, società di catering fondata nel 2015 al “Bech”, format del panino gourmet con cocktail aperto nel 2018, giunge alla chiusura del cerchio con Rua, la “strada” della massima espressione del gusto.
E allora dal menu consigliamo i mondeghili (tipiche polpette milanesi) con salsa verde al prezzemolo; il vitello tonnato con spuma di tonno, omaggio a Diego Rossi del ristorante Trippa di Milano; i mandilli de sea (“fazzoletti di seta” fatti in casa), un tipico formato di pasta ligure simile alle lasagne, realizzati con sfoglia al nero di seppia e guarniti con pesto ligure e crudo di gamberi rosa; i tortelli alle erbette con quell’amaro che crea dipendenza; il polpo, con olive taggiasche, biete colorate e fave di Carpino; ma anche le verdurine passate in padella avranno un sapore unico e vi sembrerà di aver fatto un viaggio su e giù per lo Stivale deliziandovi occhi e gola.
Non andatevene senza aver assaggiato il Ti’ Punch fatto col rhum agricolo, un Clairin Communal, lime e zucchero, un modo di bere il rhum tipico di Guadalupe, su cui Manlio avrà senz’altro un aneddoto da raccontarvi.
Da Rua ci si sente a casa, sarete coccolati in un ambiente informale dove l’Italia e la sua cucina sono giustamente sacri. All’arrivederci avrete già volta di tornarci.
GREEN PEA APRE A TORINO L’8 DICEMBRE 2020: 15.000 M2 DI PRODOTTI SOSTENIBILI E RISPETTOSI DELLA TERRA, DELL’ARIA, DELL’ACQUA E DELLE PERSONE.
Green Pea è il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del Rispetto. Apre a Torino, la città innovativa d’Italia, al Lingotto, di fianco al primo Eataly aperto nel 2007.
Sono 15000 m2 divisi su 5 piani totalmente dedicati al rispetto della nostra Madre Terra, troverete moda, design, cosmesi, mobilità, più di 100 partner che hanno sposato il movimento Rispetto per l’Ambiente.
A partire dal building, che è stato progettato come un elemento innovativo e resiliente, sostenibile in ogni suo dettaglio, in modo da permettere all’edificio di respirare e far respirare, in armonia con l’essere umano e con gli elementi naturali; gli architetti Cristiana Catino e Carlo Grometto hanno dato vita a un luogo con le caratteristiche di un organismo naturale, attorniati da più di 2.000 alberi, piante e arbusti, ma soprattutto un luogo dove camminando si produce energia, perchè ad ogni passo si attiva l’impiego di fonti rinnovabili grazie alla collaborazione con Enel x, un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per la Sostenibilità.
L’offerta nei 5 piani si divide in Life, Home, Fashion, Beauty e Otium Pea Club:
– Il piano 0 è dedicato al tema Life: vita in movimento, con proposte FCA, Iren, Enel X, Tim e Unicredit. E poi il Green Pea Discovery Museum. Tra i brand green che propongono una mobilità di grande design e sostenibilità trovate NITO (Nuova Industria Torinese), con monopattini e scooter elettrici che utilizzano elementi naturali per i dettagli customizzabili.
– Il piano 1 è dedicato al tema Home: oltre 40 Partner tra i quali Whirlpool, Roda, Gervasoni, Riva 1920, Pianca, Rubelli, Artemide, sotto la guida esperta del Home Brand Director Pierangelo De Poli. Whirlpool propone elettrodomestici di ultima generazione dove il piano cottura a induzione è ecofriendly per rapidità dei tempi e minore dispersione di calore. Altro oggetto che permette di ridurre costi e consumi, il Microonde Whirlpool con funzione Crisp, che permette non solo di riscaldare ma anche di cuocere le pietanze, come un vero e proprio forno ventilato.
– Il piano 2 è dedicato al Fashion: i migliori marchi della moda sostenibile italiana e internazionale tra i quali Borbonese, Timberland, PT, Patagonia, Esemplare, Ecoalf, North Sails, Dedicated, Ortigni e Cingomma che produce cinture, giubbotti, portafogli, borse, portachiavi, con le gomme di recupero delle biciclette e camere d’aria. Un progetto divertente ed oggetti davvero originali ed ultra resistenti.
– Il piano 3 è luogo dedicato alla Bellezza: le migliori firme italiane dell’Alta Moda – Ermenegildo Zegna, Brunello Cucinelli, Herno e Sease – proporranno concept store dedicati a Green Pea. E poi sartoria del passato e del futuro, con la avatar factory Igoodi.
AMR Colori Naturali è invece la scoperta sensoriale dei vestirsi con colori naturali, il risultato di una lunga ricerca dove reseda, campeggio, persicaria, frangula, sono solo alcune delle erbe e dei legni naturali che permettono di ottenere colori brillanti e vivaci senza intervenire con il chimico. Un grande progetto etico ed un prodotto di altissima qualità.
Nello spazio dedicato alla Cosmesi, Dottor Nicola è il brand di fitocosmetici di montagna che utilizza le erbe della Val d’Aosta per curare e coccolare la nostra pelle, perchè la natura possiede tutte le sostanze nutritive e terapiche di cui abbiamo bisogno. E allora la stella alpina servirà a proteggerci dal freddo con un balsamo nutritivo; le mele renette vi aiuteranno con il pieno di vitamine e sali minerali combinati all’acido ialuronico; il timo sarà un perfetto stimolante e rigenerante e la calendula rispetterà il nostro film lipidico. Tutto dalla Natura.
Sullo stesso piano libri a tema, cultura e cibo, insieme, dal Bistrot Pop, in collaborazione con Fontanafredda e Affini, e il Ristorante StellatoCasa Vicina, che propone piatti in cui troverete alimenti che arrivano direttamente dalle loro coltivazioni, come il sorbetto di rosa rossa con petali cristallizzati.
Esclusivo ma inclusivo il Club sul Rooftop dedicato all’Ozio Creativo, con Spa, Cocktail Bar e la prima infinity pool di Torino affacciata sull’arco alpino: l’Otium Pea Club, curato da To Be srl.
Green Pea è la nuova esperienza di shopping dove la più grande attrattiva è la responsabilità etica di rendere amico il luogo che ci ospita, la Terra.
Ogni acquisto vi porterà al cambiamento e sarà un grande insegnamento perchè lo farete nell’ipotesi che duri nel tempo.
66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’Ozio Creativo, cosa volete di più?
Calvisius Caviar presenta Unico: una nuova ricetta che regala alle uova sapore inedito e una consistenza strutturata
Con l’obiettivo di scardinare l’abbinamento caviale ad un contesto prettamente luxury, Calvisius Caviar espande i confini e vuole arrivare alle tavole delle vostre case e non solo degli stellati. Un approccio sostenibile che vede nel 2021, nel corso di una ristrutturazione del tetto dell’avannotteria, un edificio di 5000 mq adibito all’allevamento ai primi stadi degli storioni dove è stato installato un impianto fotovoltaico che la rende autosufficiente dal punto di vista energetico. L’impianto produce un surplus di energia elettrica che viene utilizzato dalle vasche esterne circostanti e dall’adiacente stabilimento di lavorazione.
Nel loro insieme gli allevamenti di Agroittica Lombarda, grazie al particolare approccio gestionale, costituiscono un presidio per la tutela della biodiversità, non solo perché conservano la genetica di diverse specie di storione, di cui due autoctone in Italia rendendole disponibili per piani di recupero faunistico, ma anche perché viene incoraggiata la presenza e la riproduzione di specie animali e vegetali oggi in forte declino.
Non solo Caviale per il marchio, ma diversi prodotti studiati per insaporire i piatti cucinati a casa, come la crema di burro al caviale, ottima da spalmare su pane e crostini per un aperitivo sfizioso o per mantencare paste e risotti; o come gli affumicati Calvisius, pesce spada, trota, tonno bianco, brazino e orata cotti al forno.
presentazione del nuovo caviale, Calvisius Unico. Photo credit Cristian Castelnuovo
“Calvisius Caviar, oltre a possedere il più grande allevamento di storioni in Europa ed essere il primo produttore di caviale sostenibile al mondo, è un brand apripista che da sempre innova nel mercato del caviale di alta gamma in Italia e all’estero. Così il nostro Caviar Master sperimenta per anni nuove ricette e nuovi equilibri tra uova, sale e tempo di maturazione: un lavoro molto lungo e un importante investimento di tempo/risorse. Unico ha un gusto nuovo e una consistenza non comune, due caratteristiche gustative inedite” commenta Carla Sora, Direttore Generale di Calvisius Caviar.
Milano, 4 Seasons Hotel. Press Day Calvisius Caviar, presentazione del nuovo caviale, Calvisius Unico. Photo credit Cristian Castelnuovo
Unico nasce da una speciale selezione di uova di storione Bianco, che sono caratterizzate da un lungo processo di salatura e una più breve maturazione in latta originale.
Il processo di lavorazione di Unico prevede quattro passaggi
Primo step: la selezione delle uova
Secondo step: l’essiccazione del sale che ha una durata eccezionale di oltre cento ore
Terzo step: la maturazione. Per Unico avviene in ambienti climatizzati, diversi dal metodo tradizionale; la pellicola esterna dell’uovo di caviale si irrobustisce, conferendogli la sua inconfondibile consistenza, in modo naturale.
Quarto ed ultimo passaggio: finalmente il caviale Unico è pronto per essere confezionato nelle latte di diverse grammature; alla vista le uova saranno particolarmente grandi e sgranate
Calvisius Unico dal punto di vista organolettico:
In bocca, il sapore è vellutato e avvolgente
Sotto il palato l’uovo risulta compatto, dal gusto sfidante e incredibilmente piacevole
Proprio grazie alla sua consistenza, Unico è destinato ad ispirare ancora molti grandi chef e conquistare i palati di molti gourmets in tutto il mondo.
Milano, Four Seasons Hotel. Press Day Calvisius Caviar, presentazione del nuovo caviale, Calvisius Unico. Photo credit Cristian Castelnuovo
DAL 10 AL 14 MAGGIO SI E’ TENUTO A TORINO IL POP UP RISTORANTE EUROPA: UN EVENTO CREATO DA TUORLOMAGAZINE CHE CONIUGA IL CIBO CON LA MUSICA POP, ALL’INSEGNA DELL’UNIONE TRA I POPOLI
Durante i giorni di Eurovision Song Contest, l’attesissimo festival musicale internazionale organizzato annualmente dai membri dell’Unione europea di radiodiffusione e previsto a Torino dal 10 al 14 maggio, Tuorlo Magazine, il magazine digitale video based ha creato un evento più unico che raro. Si chiama Ristorante Europa e attraverso il cibo e la musica pop crea un’occasione di incontro tra culture e personalità eterogenee per mandare un messaggio di comunione tra i popoli. Il ristorante pop up sorgerà negli spazi di EDIT Torino, il birrificio artigianale urbano nato nel 2017, in un quartiere dal carattere post-industriale e di grande fermento culturale.
Ristorante Europa è un vero e proprio esperimento di cucina, ispirato dal desiderio di superare i confini e le disuguaglianze, per un futuro all’insegna della condivisione e della pace. Nel pop up restaurant, 3 charity dinner con un menu paneuropeo ispirato alle cucine di tutti i Paesi partecipanti, creato per l’occasione da un team di chef italiani e internazionali. Durante le serate è stata proiettata la diretta di Eurovision Song Contest.
Resident chef è Kseniia Amber, la chef ucraina che ha portato la sua testimonianza sulla situazione della guerra in corso già in occasione di Madrid Fusiòn il mese scorso e del congresso gastronomico Identità Golose appena concluso, e desidera raccontare la sua esperienza anche in questa occasione. La chef Kseniia Amber presente durante tutti i cinque giorni, si fa portavoce, insieme agli altri chef aderenti all’iniziativa, di un messaggio di pace e di unione tra i popoli.
Insieme a Kseniia Amber, che ha portato la cucina autentica ucraina in chiave contemporanea, ogni sera un gruppo di chef italiani e internazionali. In apertura il 10 Maggio il torinese Matteo Baronetto, insieme al sardo Nicola Bonora, al peruviano Alexander Robles e al portoghese Pedro Almeida. Giovedì 12 Maggio un altro talento torinese, Stefano Sforza, insieme al fiorentino Simone Caponnetto, al londinese Daniel Morgan, all’albanese Rigels Tepshi e alla chef Karime Lopez di origine messicana, da lungo tempo in Italia. Infine sabato 14 chiuderanno la modenese Laura Santosuosso con l’italo-grecə di stanza a Londra, Noah Dal Colle e il croato Ondrej Taldik dalla Norvegia.
Il ricavato di Ristorante Europa, al netto dei costi, sarà devoluto a World Central Kitchen, un progetto dello chef statunitense Josè Andres, che si occupa di procurare cibo in risposta a crisi umanitarie e climatiche. In questi giorni, WCK sta supportando famiglie in fuga dall’Ucraina e persone rimaste ancora nel Paese, servendo pasti caldi anche con il supporto di tanti ristoranti locali.
Oltre alle cene di Ristorante Europa, nel corso delle 5 giornate, Eurovisionary Talk, incontri sul tema della cucina, dell’inclusione sociale, dei viaggi e della sostenibilità, intervengono chef, giornalisti e influencer e altri ospiti d’eccezione, come l’autrice e content strategist Giulia Ceirano, la travel designer e content creator Sara Caulfield, la creator e autrice Valeria Fioretta, la green influencer Giorgia Pagliuca e il videomaker e documentarista subacqueo Marco Spinelli. Inoltre, la speciale presenza di alcuni cantanti di Eurovision, che saranno invitati a partecipare ed esibirsi durante l’orario dell’aperitivo.
Ristorante Europa è un evento organizzato con il supporto di importanti sponsor come EDIT Torino e Compagnia dei Caraibi e partner tecnici come Longino & Cardenal, Eataly Torino, San Pellegrino e Acqua Panna, con grandi aspettative di partecipazione e coinvolgimento da parte della città di Torino, che in quei giorni sarà il palcoscenico di uno dei più grandi eventi musicali al mondo.
“Non avere pregiudizi” – così recita un vecchio aforisma e così inizia il discorso di Matias Perdomo, chef di Exit Pastificio Urbano, chiamato a interpretare Bluraphsody, la pasta 3d.
Allontanatevi dal piatto più confortevole del mondo, la pasta al pomodoro, quella bollente appena scolata e insaporita da un acceso pomodoro di San Marzano, scardinate i metodi di cottura, le forme della nostra memoria infantile, e provate a sedervi sulla tavola del futuro, è qui che inizia il viaggio di Bluraphsody, dove l’elemento pasta diventa un gioco.
Bluraphsody, brand di 3d Food srl, è la start up del Gruppo Barilla che ha ideato una stampante 3d atta a stratificare, creare, diversificare il concetto di pasta classico. Antonio Gagliardi, Ingegnere che lavora al progetto dal 2017 e alla creazione della stampante unica al mondo, con l’entusiasmo di un bambino racconta le difficili fasi di realizzazione e fattibilità, quelle che servono ad accontentare gli chef creativi come Matias Perdomo, che ama la pasta e su questa fonda un ristorante dedicato, Exit Pastificio Urbano, dove non esistono antipasto e secondo, ma dei pre-pasta e post-pasta. Anche questo è futuro. Perchè nell’immaginario collettivo questo piatto è sinonimo di carboidrati, mentre le semole pregiate sono ricche di proteine, come quelle utilizzate da Bluraphsody, che permette l’acquisto non solo ai grandi chef ma al pubblico attraverso lo shop online, un modo divertente di incantare i propri ospiti e giocare su forme e sapori.
Niente maccheroni rigati nel piatto, Matias Perdomo ha voluto giocare sui contrasti di sapori e ha ideato una conchiglia (la pasta) che racchiude ceviche peruviano su un gazpacho spagnolo, un viaggio intorno al mondo. Splatter l’interpretazione del formato Mussel, che racchiude la protagonista del piatto, la cozza. Sapori di mare e consistenze gommose abbinate a nero di seppia, tendini di vitello, tartare di ostrica, alghe e salsa di peperone verde.
Sapori di casa invece per il formato DNA, che tanto mi ha ricordato il sugo delle braciole della nonna pugliese; e giochi da matrioska per il piatto Geometria, la quadratura del cerchio, dove lo chef nasconde una pasta sferica dentro un cubo di gelatina nervosa con vitello tonnato e un’idea di insalata russa.
Via libera alla fantasia quindi, divertitevi con gli acquisti cari appassionati di Masterchef e tenetevi pronti per la nuova frontiera della pasta, cari gourmet, che questo è solo l’inizio.
MAMÌ PRESENTA “STORIE DI CUCINA ITALIANA”, LA FORZA DELLA REGIONALITA’
Il ristorante Mamì presenta la sua proposta enogastronomica attraverso un tour della penisola italiana, insieme a personaggi di spicco come Stefano Callegari e Corrado Assenza.
I colori rassicuranti dei ’70, i gialli, gli ocra, i caldi arancio, e un design moderno ed elegante al Mamì, il ristorante italiano nel dinamico quartiere di City Life.
“Storie di cucina italiana” è l’offerta gastronomica di Mamì che esalta la tradizione della nostra amata terra, ne valorizza i sapori, ne sottolinea l’importanza e ha l’obiettivo di elevarla e farla tornare una moda, che oggi invece tende verso la cucina fusion, japan ed esotica.
Perchè se per qualcuno il giardino del vicino è sempre più verde, dobbiamo invece ricordare che in casa siamo già vincenti, per materie prime, cultura e tradizione culinaria, allora perchè non proporre un menu che fonda tutti questi valori e li rappresenti sulla tavola? E Mamì si fa promotore con grande professionisti per il lancio del nuovo menù, come la guest Stefano Callegari, ideatore di uno dei format di street food italiani più famosi al mondo, il Trapizzino, che presenterà l’iconico angolo di focaccia in diverse versioni, classica e innovativa, ispirate alla nuova carta del ristorante; o il Maestro Pasticciere Corrado Assenza che porta in Lombardia il dolce che ha reso la pasticceria italiana famosa in ogni angolo del pianeta, sua maestà il Cannolo Siciliano.
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E della regionalità, punto di forza del menu di Mamì, come non parlare della mozzarella di bufala del casaro Biagio Floro, il Casaro Nero, ripiena di orecchiette e cime di rapa o della burrata servita con tartufo e peperone crusco. Ma ancora dalla Toscana il Prosciutto Crudo sì, ma servito con fichi nell’impasto del pane; e dal Piemonte la Battuta di Fassona, resa unica dai fiori di cappero e dalla maionese all’acciuga, una cucina che richiama i colori sgargianti della terra del Sole e i profumi di quelle infinite tavolate imbandite dove il mangiare insieme alla famiglia era il momento più vero e sincero tra uomini che oggi corrono da un appuntamento all’altro e si accontentano di un finger food all’evento più trendy.
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E’ tutta la Penisola a parlare sulla tavola del Mamì, che non è solo il ristorante dell’hotel Melià, ma uno spazio aperto a tutti i clienti che hanno voglia di tornare indietro nel tempo e assaggiare i piatti storici e iconici rivisitati e impreziositi dall’esperienza degli addetti al settore.
“Ogni ricetta racconta una storia, una regione, una città o un posto speciale in qualche angolo d’Italia” ci ha raccontato Nicholas Dileo – Responsabile F&B Meliá Italia. “Obiettivo fortemente legato alla qualità della materia prima che selezioniamo dai migliori produttori d’Italia, punto di partenza per la reinterpretazione di tradizioni gastronomiche antiche e di famiglia che hanno ispirato le nuove ricette contemporanee” continua. Lo studio e la realizzazione del menù sono affidati alle mani di Roberto Picozzi – Executive Chef Meliá Milano – e Pio De Filippo – Mamì Restaurant Chef.
L’esperienza al Mamì è un vero e proprio viaggio nel tempo e nel territorio che unisce tutti a tavola, tra i ricordi d’infanzia e il moderno cucinare. Il menù sarà la riscoperta del nostro dna!
E’ un open space, un recupero industriale che sarebbe lo spazio ideale per un’abitazione in stile industrial, ma chi ci abita è lì per servirvi: in zona Farini apre EDIT.
Eleganti divanetti in velluto grigio, poltrone e sgabelli porpora e purple, sono la zona cocktail per un aperitivo con gli amici; rosso Ferrari le sedie nell’area dinner e protagonista assoluto il bancone in cemento armato con un top in peltro e una carrellata di distillati illuminati pronti per farvi vivere l’esperienza della nuova arte in città, la mixology.
Progettato e curato dallo studio di architettura e design Lamatilde, EDIT è la nuova offerta all’esperienza completa di un locale milanese in stile newyorkese: colazione, pranzo, aperitivo, cena e dopocena sono i cinque momenti di servizio continuo.
Dopo la prima apertura del birrificio urbano a Torino, nel 2017, EDIT conquista in pochi anni dimensioni da vera e propria Craft Brewery nel panorama italiano, grazie a importanti investimenti in tecnologia, personale e macchinari. A distanza di cinque anni, EDIT approda a Milano, un locale inedito e una proposta che rappresenta la qualità del made in Italy: le sue birre sono create con i migliori ingredienti e tecniche all’avanguardia, confezionate in un packaging dal design innovativo, che rompe la tradizione del mondo craft italiano.
In carta troviamo sia le birre di EDIT, la cui produzione è direttamente in casa e in bella vista, sia una selezione di etichette ospiti nazionali ed internazionali.
Consigliamo la birra Liquifade vincitrice del primo premio nella categoria 19 delle birre chiare e ambrate luppolate in aroma di stampo americano e ad alta fermentazione.
A coccolare i clienti ci pensa una proposta gastronomica con specialità piemontesi, golosissima già dagli antipasti, come i bocconcini di salsiccia di Bra e robiola, gli straccetti di pollo grissinati fritti, e i Guao Bao ripieni di pancia di maiale stracotta alla Birra EDIT Brewing e cipollotto brasato, o con guancia di Fassona stracotta al Nebbiolo.
Sui secondi non perdetevi il petto d’anatra alla birra Edit Brewing, arancia e miele, addolcitevi con la torta tradizionale Csenta di Palazzolo Vercellese con zabaione freddo al Moscato d’Asti, e per chiudere in bellezza chiedete del limoncello di loro produzione, più propriamente “liquore di limoni e birra Hoppy Little Sister”, una sorpresa di sapori nuovi freschi e leggermente erbosi.
Una vera rarità trovare un luogo dove il mangiare bene si sposi con il bere bene e soprattutto con un’accoglienza eccellente; EDIT è la soluzione perfetta per chi ama le comodità, si può iniziare con un aperitivo e terminare con un drink post-cena; gli spazi lo consentono, l’eleganza dello stile industrial chic pure.
UAF Family è la rivoluzione generazionale, una bellissima App che unisce Nonni e Nipoti. Questi si incontrano per fare delle attività insieme ed eliminare la terribile malattia della solitudine. Funziona con i match delle tipiche App di incontri, abbiamo intervistato i fondatori di questa nobile iniziativa, Cecilia e Matteo:
Come, quando e perchè è nata l’idea di creare UAF Family?
L’Idea di UAF nasce durante il primo lockdown dove, per la prima volta, ci siamo resi conto di cosa significhi la solitudine e di quanto dolorosa possa essere. Certo, per me e Matteo, fondatori di UAF Family, la situazione era temporanea, ma per molte persone, soprattutto anziane, la solitudine è un problema costante che mina seriamente la qualità della vita e crea un disagio profondo e duraturo. Io e Matteo siamo molto legati alle nostre nonne e non possiamo negare che è stato proprio pensando a loro che abbiamo iniziato ad interrogarci su questo problema così diffuso eppure lontanissimo da noi giovani.
Inizialmente abbiamo cercato servizi che aiutassero gli anziani da questo punto di vista, servizi specializzati nel risolvere il problema legati alla solitudine, servizi che non richiedessero l’utilizzo di badanti o operatori sanitari, ma non abbiamo trovato nulla. Così abbiamo capito che toccava a noi attivarci per trovare una soluzione semplice ma efficace. Ed abbiamo creato UAF, acronimo di You are Family.
Da quante persone è formata la società? Che rapporto avete?
Io e Matteo Fiammetta siamo i due co-founder dell’azienda; siamo amici da moltissimo tempo, dalle scuole elementari. Si può dire che ci conosciamo da tutta la vita e da tutta la vita ci accomunano le differenze. Sembra un ossimoro ma non lo è: guardiamo le cose in modo molto diverso ma complementare e questo ci aiuta sempre, anche nei momenti di tensione.
Cecilia e Matteo, fondatori di UAF Family
Come funziona l’app di UAF Family?
Il cuore di UAF è una piattaforma semplice da usare dove Il Nonno lancia la sua richiesta e I Nipoti registrati in piattaforma si rendono disponibili. A mettere insieme la domanda e l’offerta, però, ci pensa un algoritmo proprietario che, per ogni richiesta, seleziona una rosa di 2 o 3 nipoti in base alle caratteristiche e alle esigenze indicate. Il nostro algoritmo cerca di fare un match perfetto tra Nonni e Nipoti, così da favorire uno scambio più efficace ma, in ogni caso, sarà sempre il nonno ad avere l’ultima parole selezionando il nipote con cui vuole svolgere l’attività.
Una volta avvenuto il match, nonno e nipote potranno incontrarsi sia da remoto che dal vivo (a discrezione del Nonno). Dopo il primo incontro il Nonno potrà decidere se incontrare nuovamente lo stesso Nipote oppure cambiare; insomma, un sistema altamente tecnologico ma semplice da usare, che lascia ai Nonni ampia libertà di scelta. Ovviamente abbiamo pensato anche alle persone meno inclini alla tecnologia rendendo il servizio prenotabile attraverso un Numero Verde gestito dai nostri operatori. Insomma, tutto semplice e utile come gradiscono le nostre nonne, nostre muse ispiratrici.
Un privato (nonno) può contattare UAF Family o gestite i collegamenti solo conaziende convenzionate?
A regime la piattaforma sarà disponibile tanto per i singoli quanto per gli utenti affiliati ad aziende convenzionate; in questa primissima fase i contatti avvengono per lo più attraverso le varie aziende affiliate.
Un “nipote” può proporsi spontaneamente?
Certamente! Ogni aspirante nipote può candidarsi compilando il form che trova all’interno del nostro sito; successivamente fisseremo un colloquio per approfondire la conoscenza e le motivazioni. Superato il primo screening, il nipote potrà accedere alla piattaforma, dove dovrà seguire un percorso con una nostra psicologa, ed infine superare un esame scritto.
E’ una preparazione necessaria alla quale teniamo molto perché vogliamo tutelare tanto i nipoti quanto i nonni. I primi devono sentirsi a loro agio e la preparazione aiuta molto in questo senso; i nonni devono interagire con nipoti preparati e affidabili!
Cosa fa un “nipote” per un “nonno”?
Un nipote per un nonno fa tantissimo! Per darti un esempio, all’interno della piattaforma ci sono più di 30 attività che nonno e nipote possono fare insieme.
Le attività sono le più svariate per lasciare ad ogni utente la possibilità di scegliere ogni volta l’attività che più preferisce in base ai propri interessi.
I nipoti possono accompagnare i nonni a fare la spesa o un bel giro in centro città, possono andare al cinema o a teatro, oppure una semplice partita a carte. Ma non basta! dubbi sulla tecnologia? I nipoti sono insegnanti bravissimi! Vorrei però sottolineare quello che, per noi, è il vero valore di UAF: mentre si svolgono le attività si crea una relazione di ‘scambio’ umano e generazionale che arricchisce tanto gli uni quanto gli altri. Due estremi della società si uniscono, con i ragazzi cerchiamo di far sentire nuovamente i nonni integrati, parte di valore nella società.
Quanti “nipoti” e quanti “nonni” avete oggi sull’app?
Abbiamo moltissimi nipoti e altrettanti nonni. I numeri sono in aggiornamento costante quindi è difficile, oggi, dare una media.
Cosa state facendo per ampliare il volume e la voce di UAF? Quali sono i prossimiobiettivi?
Il nostro obbiettivo adesso è renderlo alla portata di più nonni possibili. Stiamo stringendo partnership con vari tipi di aziende per raggiungere sempre più anziani. Dal punto di vista della comunicazione stiamo creando un brand forte e ben definito, con una veste accattivante e fresca. E poi? Allagheremo gli orizzonti geografici. Molte persone ci scrivono dicendoci che il nostro servizio sarebbe utile anche in altre città, non solo Milano, il prossimo traguardo sarà quello di arrivare in città come Torino e Roma.
Qual è il grande messaggio di UAF Family?
Il grande messaggio di UAF è ridare valore agli over. Non dobbiamo dimenticare le passate generazioni, anzi dobbiamo dar loro voce e ascoltarle, dobbiamo far sentire gli anziani come parte integrante di questa società. Tutto questo con l’aiuto di un’altra generazione: i nipoti. L’integrazione generazionale è la nuova rivoluzione nel modo di invecchiare ma anche di crescere. Perché se i nonni hanno bisogno dei nipoti, i nipoti allargano gli orizzonti grazie ai nonni!