Soocha stupisce ancora una volta, e sulle passerelle di Altaroma sfila la filosofia del movimento #MeToo.
La passerella di Soocha presentata ad Altaroma E/2018 affronta un tema molto attuale, l’uguaglianza e l’affermazione della donna spesso costretta ai ricatti psicologici e sessuali soprattutto in ambito lavorativo.
L’ispirazione di SooJung Cha (creatrice e designer del brand Soocha), si allaccia alla vicenda di Harvey Weinstein, accusato di svariate violenze sessuali nel 2017 e conclusa con il suo arresto.
#MeToo non è solo un hashtag, ma rappresenta il simbolo di un movimento diventato virale in tutto il mondo in brevissimo tempo.
Affiancato dal pensiero (attuale come non mai anche oggi) della grande Simone De Beavoir, Soocha ha sviluppato una collezione che va oltre, perché #MeToo prende forma solo se è messo al centro di tutto, al diritto della donna a una pari dignità e uguaglianza nel mondo, rompendo ogni convenzione sociale posta come una gabbia.
SECOND SEX è la collezione che ha stupito le passerelle di Altaroma per la sua irriverenza e forza.
Le stampe sono state grandi protagoniste, poiché rivestono un messaggio di grande importanza, come il magico “#” o la parola DONNA espressa in alfabeto cinese, simboli fortemente voluti e legati anche all’estremo oriente, per ricordare che quella parte di mondo rappresenta un luogo in cui l’uguaglianza è più difficile da conquistare.
Anche i fiori rappresentano un simbolo importante, che rimandano a un giardino di Milano dedicato a una grande donna, Lea Garofalo, uccisa perché ribellatasi alle imposizioni e alle regole del contesto mafioso in cui viveva.
La camicia bianca è un punto cardinale della collezione, capo iconico dell’abbigliamento maschile, indossato dalla donna, si traduce in abbattimento degli stereotipi e riaffermazione dei diritti che, non hanno genere, ma sono universali.
Una collezione in cui gli elementi maschili si fondono con quelli femminili, così come i tessuti e la ricca palette di colori (cotone e lino, jacquard e fantasie floreali), dando vita a un nuovo genere, un design sperimentale e stupefacente.
SooJung Cha ancora una volta stupisce con le sue splendide storie, creando collezioni che non annoiano mai ma al contrario riscrivendo i canoni di una moda nuova, che si traduce in outfit dal carattere forte e dalle linee pulite e colorate.
Photo credit: Fedrico Cannata ph – Marco Cilloni press office Soocha
Autore: Laura Gagliano
Altaroma E/2018: Il mondo “Immaginifico” di Moi Multiple
Moi Multiple porta a Altaroma la magia di un mondo colorato e favoloso!
Il mondo di “Moi Multiple” è intoccabile, irraggiungibile, colorato, magico, fantastico e “Immaginifico”, proprio come lei.
“Immaginifica” è la collezione Spring/Summer 2019 della designer Anna Francesca Ceccon (fondatrice del brand Moi Multiple), presentata in occasione di Altaroma E/2018, che a ogni stagione racconta sulle passerelle una storia fatta di riflessione, analisi, ricerca, tradizione sartoriale italiana e progettazione.
In passerella outfit che rappresentano la voglia di ricreare spazi e tempi, la libertà di sperimentare inediti abbinamenti di linee e colori, quasi a creare un gioco.
L’intento del brand è di esaltare ogni tipo di femminilità, mettendo in primo piano le molteplici sfaccettature di una donna contemporanea e camaleontica.
Attraverso l’uso dei tessuti e d’insoliti materiali come i filati di carta, i nastri sintetici o la rafia, gli outfit creano magici effetti con frange e inedite code.
L’abbinamento fantasioso dei colori (glicine e papavero, zafferano e rosa cipria, turchese arancio fluo), mette in evidenza la fluidità dei capi rendendoli speciali e Immaginifici!
“Più cresco e più mi accorgo che la mia anima e molte delle mie scelte, sono legate ai miei primi anni di vita. Timida, ironica e solitaria, coltivavo un mio mondo interiore, intoccabile e irraggiungibile. Prendendo spunto dalle fiabe dei fratelli Grimm, adoravo creare storie incredibili, materiche, colorate e magiche. Immaginavo mille peripezie alla ricerca di mondi esotici, in cui crescono fiori giganteschi e coloratissimi. Oggi come allora la mia fantasia diventa rifugio da un mondo sempre più difficile da affrontare. Non una fuga, ma una speranza”.
(Anna Maria Ceccon – Moi Multiple).
Photo credit: Federico Cannata Ph
Altaroma E/2018: Sylvio Giardina e l’amore per l’Haute Couture
Sylvio Giardina porta a Altaroma la storia e la bellezza dell’Haute Couture.
Se la magnificenza avesse un nome, porterebbe il suo, Sylvio Giardina!
Una passerella positivamente discussa per l’emozione e lo stupore suscitato, celebrando i valori fondamentali legati all’alta moda.
“HC #03 – Lovers” è la nuova collezione A/I 2018-2019 di Sylvio Giardina, presentata in occasione di Altaroma E/18, il designer (nato a Parigi ma di origini siciliane), dopo essersi affermato nel mondo con una linea di prét-a-porter e una di gioielli, ritorna sulle passerelle della fashion week romana con la sua prima passione, l’Haute Couture.
L’amore ruota intorno alla nostra vita, ed è un tema fondamentale per chiunque, diversi sono i designer che nel corso della storia della moda si sono lasciati ispirare da questo forte sentimento e che hanno segnato le loro vite: Yves Saint Laurent e Pierre Bergè, Picasso e Dora Maar, Pier paolo Pasolini e la grandiosa Callas, solo per citarne alcuni.
Sylvio Giardina lasciandosi trasportare da questi esempi e dall’amore, ha realizzato una collezione che è l’espressione di una perfetta unione tra maestria sartoriale ed estro.
Abiti dalle forme fluttuanti, morbide onde di tulle e duchesse, plissè, rouches, volant, fiocchi e drappeggi impreziositi da ricami; le proporzioni e i tagli realizzati con cura maniacale, conferiscono un effetto tridimensionale alla silhouette esaltandola.
La passerella è stata un tripudio di colori perfettamente amalgamati tra loro con armonia: bianco e nero, verde petrolio e lilla, i tenui pastello.
L’abito da sposa, omaggio alle sfilate haute couture del novecento, ha chiuso la sfilata con grande emozione e ammirazione per il designer.
Sylvio Giardina ha saputo regalare come sempre, lo splendore di una passerella che ha rappresentato l’essenza della femminilità e della vera haute couture.
Photo credit: Federico Cannata Ph
La donna femminile da “mille e una notte” di Miahatami a Altaroma E/2018
Miahatami porta la bellezza delle donne persiane sulle passerelle di Altaroma E/2018.
Per Narguess Hatami, fondatrice e mente creativa del brand “Miahatami”, la rivoluzione è Donna!
Nella nuova collezione “Shahrazad” Spring-Summer 2019 di Miahatami (dedicata alle donne Iraniane), presentata ad Altaroma E/2018, la donna è la protagonista assoluta: forte, audace, elegante, misteriosa e sofisticata.
Una donna che desidera rivalsa non solo per il suo ruolo, ma anche per affermare la propria femminilità, senza aver paura di combattere a suon di look sofisticati, ricami, intrecci e spacchi, proprio come l’eroina persiana de “Le mille e una notte”.
La leggenda vuole che il re persiano Shahriyàr, per vendicarsi e scacciare il fantasma di una delle sue ex mogli che l’aveva tradito, uccide le sue spose dopo la prima notte di nozze.
La protagonista (figlia del vizir Shahrazàd), decide un giorno di offrirsi volontariamente in sposa a quest’ultimo, e per fermare l’eccidio ha un piano: raccontare al re ogni sera una storia rimandando il finale al giorno dopo per non essere uccisa.
Per “mille e una notte” va avanti così, e nel momento in cui s’innamora, si rende conto d’essere stato un assassino, così decide di sposare la donna di corte e regalare nuovamente al regno la pace tanto attesa.
La collezione è una celebrazione dedicata al cambiamento e all’abbattimento delle proibizioni, mettendo al centro una donna dalle mille qualità di moglie, madre, amante, icona e lavoratrice che non perde la propria femminilità.
In passerella abiti dalle linee fluide, ampie e pulite con delicate sfaccettature velate iper femminili e sensuali; i foulard che prima servivano a nascondere corpi e volti femminili di estrema bellezza, sono nati a nuova vita trasformandosi in abiti e gonne che avvolgono il corpo femminile, veli colorati e trasparenze sofisticate.
Una collezione quella di Miahatami, molto ricercata e curata nei particolari, nelle forme e nelle lavorazioni: nodi (che ricordano le sciarpe che le danzatrici del ventre appongono sui fianchi), intrecci, sovrapposizioni con strati di tessuti (d’ispirazione tradizional-popolare), frange di seta e pieghe a ventaglio, formano outfit quasi a ricordare le linee architettoniche.
Gli elementi apparentemente classici, si contrastano fluidamente con i ricami delicati, realizzati con pailettes lavorate a rilievo, formando dei disegni geometrici che rimandano agli antichi tessuti persiani, rendendo la collezione unica e preziosa.
Il mondo della designer di Miahatami non si ferma mai, così come il suo voler sperimentare la comunione perfetta tra la moltitudine di materiali e tessuti (seta e lino, cotone e crepe, nylon), una ricerca che l’ha portata a creare un “mix vincente” e a far sfilare in passerella in chiave moderna e femminile, una donna da “mille e una notte” .
Photo credit: Federico Cannata
Marianna Cimini porta la magia di HOLI a Altaroma E/2018
Marianna Cimini con la collezione Spring/Summer 2019, ispirata a HOLI, ha incantato le passerelle della Fashion Week romana.
Quando vedi Marianna Cimini capisci perché la sua collezione sia così fresca, briosa e colorata, sentirsi trasportati nel suo mondo, è facile e meraviglioso, come lei.
“Feeling of colors” è la nuova collezione Spring Summer 2019 presentata all’interno di Altaroma Estate 2018, e trae ispirazione da HOLI, un’antica celebrazione induista che annuncia l’arrivo della Primavera e il trionfo del bene sul male.
HOLI è un festival induista dedicato al puro divertimento, il popolo in festa si riversa nelle strade vestita completamente di bianco, l’usanza vuole che ci si sporchi il più possibile con polveri colorate ricavate da fiori essiccati.
Il rito simboleggia un momento di rinascita.
Gli sgargianti colori sono il tema dominante della collezione, rappresentati come un “elemento astratto e impalpabile”, che avvolge e riveste chiunque con sfumature brillanti che vanno dal lime al corallo, dall’arancio al turchese, al ciclamino, su outfit nude, total black e total white.
Le organze in seta colorate, il cotone seersucker con ricami 3D, i rasi lucidi di viscosa fluida stampati, il georgette, accompagnano i volumi over e scivolati (tratto distintivo del brand), di tipico richiamo anni ’90.
Le linee dritte, i pantaloni a zampetta, le jumpsuit, le gonne a matita, i blazer smanicati e gli abiti coulisse con ruches, contrastano con impalpabili spolverini in nylon ultraleggeri, envers satin in double face con giochi opachi e lucidi, stampe all-over con maxi fiori stilizzati d’ispirazione HOLI e righe ed elementi grafici.
Per la prima volta nelle collezioni di Marianna Cimini, si aggiunge una capsule collection dedicata al mondo denim rappresentata da pantaloni a vita alta, pencil skirt, camicia over e giubbotto, reinterpretate secondo lo stile del brand, per soddisfare le continue richieste di mercato.
La passerella di Marianna Cimini ha emozionato ed estasiato i presenti, sentirsi catapultati nella magia di quei luoghi, è immediato, suoni mistici accompagnavano modelle eteree avvolte da tessuti preziosi e impalpabili e fiori tra i capelli.
“Possa HOLI regalarti tutti i colori della vita, i colori della gioia, i colori della felicità, i colori dell’amicizia, i colori dell’amore e tutti i colori che desideri per dipingere la tua vita”.
Grazie Marianna, ancora una volta hai fatto sognare tutti noi con il tuo splendido talento!
Photo credit: Marianna Cimini
Fabrizio Minardo e l’amore per la sua Sicilia nella collezione “Nostos”.
Fabrizio Minardo è uno che la moda l’ha sposata da adolescente, quando inizia a lavorare nei primi atelier di moda sposa, tra pizzi, merletti, ruches, metri di tulle e decorazioni preziose, per poi continuare la sua passione nei negozi di moda pret à porter.
La moda è così, ti entra dentro quando meno te lo aspetti, si impadronisce di ogni fibra del tuo corpo, prende ogni tuo pensiero, il tuo sonno, e diventa la tua ragione di vita, proprio come è successo a Fabrizio.
Sono anni importanti per lui, che affina le sue tecniche diviso tra la scuola e gli atelier di alta moda, spaziando dalla vestibilità di un capo alla cura del cliente, alla personalizzazione di un look.
Dopo gli studi di Grafica Pubblicitaria, il diploma a Milano con il massimo dei voti e la specializzazione all’Accademia Internazionale d’Alta moda Koefia di Roma, nel 2015 avviene una svolta importante, è chiamato da Dolce & Gabbana, e si trasferisce a Milano per entrare ufficialmente nello staff della nota casa di moda.
Si tratta di un’esperienza molto forte e importante, due anni in cui viaggia per il mondo e perfeziona tecnica ed esperienza.
Questo percorso intenso, ha portato Fabrizio nel 2017 ad abbandonare la città meneghina per far ritorno nella sua terra, pronto a iniziare una nuova e intensa avventura come stilista indipendente.
“Nostos” è la collezione che ha presentato nella sua terra natia, con l’orgoglio e la fierezza di chi è riuscito a realizzare i propri sogni.
“NOSTOS” (gr. Νόστος), indica un ritorno, un senso di circolarità del viaggio dell’esistenza, come quando nella vita le persone o i luoghi sono veramente significativi, e si ripresenta la possibilità di ritrovarli.
Su questo concetto si sviluppa l’intera collezione, unendo “Sacro e Profano”, per abiti ricchi di fastosità stilistica.
Ogni elemento trova il suo posto, che sia naturale, culturale o architettonico.
I colori della Terra di Sicilia, creano fluidità con gli elementi decorativi: dai diademi nobiliari alle corone sacre, dalle frange degli scialli della nonna alle gocce di cristallo, dai coralli di Sciacca ai cuori ex-voto su ampie gonne a cupola.
L’austero e sacro nero si mescola al provocante passionale rosso, il blu cobalto degli imponenti soffitti delle chiese di Scicli si fonde con i colori degli agrumi, del tramonto e l’oro verde delle olive.
La sposa di Fabrizio Minardo è lontana dalle tendenze moderne, il suo sguardo è rivolto alla tradizione sartoriale, ai tagli classici, ai tessuti naturali e ai pizzi realizzati a mano come il chiacchierino o il filato siciliano.
La collezione del fashion designer è dunque frutto di una Sicilia fatta di abiti dall’abile manualità sartoriale, creando una dimensione senza spazio e senza tempo capace di incuriosire e affascinare.
La tradizione si sposa con l’innovazione, interpretando una nuova identità stilistica complessa e mutevole per abiti irriverenti, unici e spirituali.
Photo credit: Federico Cannata
La donna Futura e Romantica di Greta Boldini
Greta Boldini fa emergere sulle passerelle di Altaroma, una donna che combatte a suon di sentimenti i mali del mondo, e lo fa con garbo e delicatezza.
Una visione romantica e futuristica, un grido di speranza per tutte le donne.
In questo modo Greta Boldini, ha voluto rappresentare attraverso la sua collezione fall/winter 18-19, le donne del mondo sulle passerelle di Altaroma. All’interno degli spazi del Coin Excelsior, sito in Via Cola di Rienzo, le modelle hanno affascinato i presenti fasciate da abiti colorati e di un’estrema eleganza mista a contemporaneità.
Il brand fondato a Roma nel 2011 con alla guida artistica Alexander Flagella ha cercato di trasmettere la parte più emozionale e significativa delle fragilità di ogni donna. La collezione “Her”, è nata dall’ispirazione del titolo di un film di Spike Jonze, che racconta con estrema delicatezza un tema attuale e doloroso: la depressione.
La cura dunque è l’amore, non c’è spazio per l’odio, per le delusioni, le sconfitte, il futuro si lega inevitabilmente a un passato nostalgico ma romantico, fatto di sfumature colorate ma anche di ribellione.
La vera rivoluzione è vivere, seppur in modo intimo, la propria visione di vita, la libertà, l’equilibrio, saper scegliere liberamente cosa dire e fare, essere felici, vivere sfrontatamente questi sentimenti è la vera ribellione, la salvezza, la vita! Greta Boldini attraverso le sue creazioni, vuole sottolineare questo concetto, spogliando la couture per trasformarla in quotidianità accessibile, per possedere un guardaroba confortevole, dinamico, colorato, di tendenza.
Una collezione che affonda le radici in un passato romantico e importante. Le donne che hanno ispirato questo mood, sono la giovane al pianoforte o Madame Lacroix protagoniste del dipinto di Giovanni Boldini, o la Kristen dei Cigarettes after Sex, ma anche donne che credono nelle emozioni, nella forza della poesia, nella bellezza, nei sentimenti veri e sinceri.
Una donna che non è lontana dal nostro essere, perché sono le donne di tutto il mondo, siamo noi!
Photo credit: LG – web
Libertà e speranza per la donna di “Soocha” ad Altaroma
Una storia che racconta sofferenza e dolore, ma anche rinascita e libertà, questa è la collezione di Soocha presentata a Altaroma.
SooJung Cha
Una collezione che ha il profumo della speranza, di conquista, di rinascita, un grido di libertà!
“Atti Umani/Human Acts”, è la nuova collezione del brand Soocha, nato dall’estro creativo di SooJung Cha, e presentata ad Altaroma nel corso della seconda giornata di moda.
Per la collezione A/I 2018/19, Soocha s’ispira al secondo capitolo dell’omonimo romanzo della scrittrice coreana Han Kang, portando in passerella outfit che raccontano un pezzo di storia, brutale ma al tempo stesso ricca di speranza, la repressione militare che subì la Corea del Nord nei tumultuosi anni ’80.
Anni che videro il paese in una ripresa lenta e difficile, senza però perdere mai la speranza di un mondo migliore, questo è il messaggio che SooJung Cha ha voluto portare ad Altaroma, un invito per non farla mai morire.
Atti umani/Human Acts è una collezione fatta di verticalità e leggerezza, lane classiche e leggere si amalgamano a fluttuanti organze e twill di cotone, la morbidezza della seta s’interseca in un gioco di patchwork colorati misti a tessuti imbottiti e stampe personalizzate.
Proprio i patchwork sono il punto chiave della collezione, rappresentano un elemento fondamentale poiché racconta la vita e il vestiario tipico di tutti i giorni che i coreani indossavano in quegli anni. Gli outfit dallo stile maschile e femminile, si mischiano per rappresentare una donna fuori dalle convenzioni, che racconta un percorso duro ma non invalicabile, e dove le tendenze urbane si sposano con i dettagli femminili, creando un gioco di contrasti armoniosi.
I giubbotti militari nascono a nuova vita con sete, e stampe; e poi ancora, balze, raso, scialli imbottiti, twill di seta stampati.
Non è un compito facile, raccontare una storia difficile ma fatta di speranza, attraverso una collezione, Soocha c’è riuscita, perché come afferma SooJung Cha: “La speranza davvero non muore mai. E a volte come una pianta ostinata, si ostina a vivere e a crescere anche nel più inospitale dei terreni.”.
Photo credit: LG – web
La donna forte e romantica di “Marianna Cimini”
Una donna che sa quello che vuole scavalcando i classici canoni estetici, “Oltre il dipinto” è la nuova collezione di Marianna Cimini presentata a Altaroma.
Marianna Cimini
Una femminilità che ha il sapore di “Romanticismo contemporaneo”, una figura di donna energica ma delicata al tempo stesso.
Marianna Cimini immagina così la donna che ha portato sulle passerelle di Altaroma, una figura ispirata al dipinto di Claude Monet, “La Femme à L’ombrelle”, è bastata una luce riflessa sulla tela per far nascere “Oltre il Dipinto”, una collezione che profuma di arte pura.
Finalista nella categoria prêt-à-porter di “Who Is On Next?” 2014, Marianna Cimini non ha deluso le aspettative dei presenti, ammirati dalle splendide creazioni indossate da modelle che calcavano la passerella con passo deciso e sicuro di sé.
“Oltre il dipinto” parla di una donna che nonostante le costrizioni impostale, è consapevole di poterli superare, una trasfigurazione che va oltre i canoni estetici classici, e che attraverso i colori brillanti, i volumi romantici, gli outfit over o scivolati, i maxi cappotti, i macro pixel o i fiori stampati, vuole portare alla luce una nuova figura di donna forte e romantica al tempo stesso.
Il grigio delle rapide pennellate di Monet, si trasforma in bagliori vivaci attraverso dettagli in pelliccia, o le macro pailettes applicate su abiti boxy e top.
“Suzanne” si è svestita da crinolina e corsetti, per indossare una nuova figura di donna con: gonne pencil, pea coat in doppia crêpe di lana, completi giacca-pantalone dal taglio maschile, abiti coulisse reversibili in nylon waterproof, gonne midi e trench in vernice, senza dimenticare l’eleganza e la fluidità dei lunghi abiti in seta.
Marianna Cimini ha riscritto un nuovo pezzo della storia della moda ma anche dell’arte, dando nuova vita e speranza a una donna che vuole andare Oltre il Dipinto!
Altaroma – Le “Vie della Seta” di Filippo Laterza
“Opera Orientale” è la prima collezione di Filippo Laterza presentata a Altaroma.
Filippo Laterza
La collezione di Filippo Laterza per l’edizione di Altaroma 2018, si veste di tradizione, cultura e stile orientale, senza tralasciare però la minuziosa arte dell’alta artigianalità, osservare le sue splendide creazioni regala un effetto surreale, come a sentirsi trasportati dentro a un quadro.
Letteralmente estasiati!
Classe 1995, Filippo Laterza, facendo tesoro dell’esperienza acquisita nelle precedenti edizioni di Altaroma, in alcuni progetti di cui ha fatto parte, a sostegno dei giovani designer, sfila per la prima volta con la sua collezione di haute Couture SS18 “Opera Orientale”, un ipotetico viaggio immaginario lungo le “Vie della Seta”.
“Opera Orientale” rappresenta un passaggio fra Oriente e Occidente, passando per culture e tradizioni, diversi stili e differenti visioni dell’arte, un mix di costumi e culture in cui l’innovazione si sposa con la naturalezza e l’artificio. La collezione di Filippo Laterza nasce da un percorso di esperienze personali che il designer ha vissuto, tra i quali spiccano la pittura del cuore “Liampu” dei protagonisti dell’Opera di Pechino (trasportata su abiti, cappe e gonne), o il viaggio intrapreso nel Regno Unito.
In particolar modo la visita fatta al Castello di Cardiff e Highgrove Garden, luoghi che hanno influenzato il designer nella scelta dei tessuti, in cui i motivi “Principi di Galles” si fondono con le poetiche “rose inglesi” e i fiori del giardino inglese.
Non solo tessuti pregiati, ma anche ricami preziosi realizzati unicamente in Italia da mani esperte sulle splendide creazioni di Filippo Laterza: i broccati, il fil coupè, il macramè, la seta, jacquard e lurex double-face. Nasce così un modo diverso di interpretare l’abito: la minuziosa sartorialità e l’eleganza anglosassone si contrastano per creare cromatismi fluidi, tagli, volumi e forme rivisitate, in cui orientalità e modernità, si sposano con la mitologia per divenire un ponte tra passato, presente e futuro.
Photo credit: web
La grande sfida del Tattoo Artist Gabriele Pellerone
La donna è al centro del tatuaggio più grande del mondo realizzato da Gabriele Pellerone
Una carriera in continua ascesa quella di Gabriele Pellerone, il prodigioso Tattoo Artist italiano conosciuto nel mondo e considerato uno dei maggiori esponenti del tatuaggio realistico in Italia.
Specializzato nel tatuaggio ritrattistico e realistico, Gabriele Pellerone grazie alla sua tecnica professionale è in grado di trasformare parti di pelle in opere d’arte, ottenendo ampi consensi e successi a livello mondiale.
La caparbietà, la bravura, la professionalità e l’amore per l’arte l’hanno portato molto lontano e fatto di questo giovane artista un vero e proprio talento, testimone di un’evoluzione artistica in continuo movimento. L’ultimo riconoscimento celebrativo è stato conferito all’artista a Novembre 2017 direttamente dall’ICA (Institute of Contemporary Art britannico), per l’ottimo lavoro svolto nel 2017 nel mondo dell’arte contemporanea, costruendo un palcoscenico mediatico e d’attenzione a una forma d’arte mai considerata come tale a tutti gli effetti, il tatuaggio!
Inoltre Gabriele (di rientro da Nuova Dehli in India) ha appena partecipato a una delle convention internazionali più prestigiose, ed è stato inserito tra i selezionatissimi artisti del top team ufficiale di Cheyenne (azienda leader nel mondo del tatuaggio), un brand che è sinonimo di arte, prestigio, eccellenza e globalizzazione a livello mondiale, e che ogni tattoo artist sogna di farne parte.
La voglia di esplorare nuove forme d’arte e creare una rivoluzione nel mondo del tatuaggio non si ferma qui, e così Gabriele nell’ottobre del 2017 ha intrapreso quello che è definito il “tatuaggio più grande del mondo” mai realizzato, un quadro su pelle di oltre 2mt che raffigurerà il soggetto tanto celebre e amato dall’artista, la Donna.
L’artista ha iniziato lo sviluppo di quest’opera d’arte all’interno del suo studio a Reggio Calabria, e si concluderà a Dicembre 2017, l’opera muta di continuo per via di continui arricchimenti, modifiche subite grazie alle diverse influenze che Gabriele Pellerone conserva tra i suoi ricordi provenienti dai viaggi che ha fatto intorno al mondo.
Sono già diverse le gallerie artistiche internazionali che si stanno contendendo la prima esposizione in esclusiva mondiale, dagli USA alla Cina.
Gabriele Pellerone è la dimostrazione che i sogni si avverano, basta crederci sempre!