Altaroma 2021: La magica donna fiore di Maison Luigi Borbone

Una collezione che parla di sogni e introspezione, la donna come la vita rappresenta un fiore da non cogliere per paura di sciupare la sua effimera bellezza eterea.



“Mi sono sempre chiesto quanto valga un momento. Ammesso che sia possibile per noi quantificare in qualche modo davvero questo valore. Quanto sia importante la sua bellezza effimera, a volte limitata e tramutata dal ricordo. Mi sono domandato quanti attimi abbiamo inesorabilmente perso in questi lunghi mesi, ma anche quanti altri ne abbiamo costruiti, timidamente, inconsapevolmente, con nuove parole e gesti che non conoscevamo e cercando di cogliere quel tremore etereo e insondabile dello sbocciare di un sentimento o di un fiore”.



Iniziano così le parole del designer Luigi Borbone parlando della collezione portata sulla passerella di Altaroma per la stagione A/I 2021/22, parole che sembrano uscire da un racconto magico in cui volteggiano donne su magiche ali di farfalla.




Un intreccio tra passato, presente e futuro legato ai sentimenti, l’importanza di lasciare e lasciarsi andare, ma se il primo è un concetto legato alla libertà, il secondo vuole scrollarsi di dosso la paura di sbagliare, di perdersi, di non essere abbastanza.

La collezione di Maison Luigi Borbone ha un titolo che parla da sé “Il fiore che non ho mai colto”, perché il designer mette la stessa cura e delicatezza che ha usato per raccontare la sua anima, in ogni creazione.

Le donne di Luigi Borbone, sono come boccioli delicati e forti al tempo stesso, da non cogliere per non sciupare la loro bellezza eterea, pronte a difendersi dalla vita a suon di pieghe, plissé, orli arrotondati e gonne costruite come calici per accogliere il fiore più bello.




“Quel bocciolo non lo ho mai colto – continua il designer – Per timore, per emozione, per impossibilità. Forse, l’ho perso, ma allo stesso tempo non l’ho sacrificato estirpandolo, portandolo lontano da dove era nato. Ho voluto preservarlo, custodirlo. Ho sacrificato il mio piacere per il suo essere. E lui mi ha ripagato mostrandomi la sua bellezza intatta, quella di un desiderio che noi tutti ci siamo costruiti e che accudiamo nella speranza di vederlo crescere tra le nostre mani”.



Un gioco di transizione tra la sensualità e l’innocenza, la donna regina o umile giardiniera, che si diverte a riversare sul suo corpo i colori più audaci dei prati o fasciare il corpo di giacche bustier, lembi di stoffe fluttuanti e trasparenti che celano una morbida nudità illuminata da bagliori di luce preziosa come cristalli.




“Come una preghiera laica, le mie (ma)donne sono fatte di terra, profumano di essa, sanno rimescolarsi per cambiare, stupire, essere sempre diverse – racconta un sognante Luigi Borbone -. Trovano in sé stesse i raggi dei cristalli di cu si inebriano. Soffiano sulla sabbia con abiti di vento, ne traggono bagliori dorati di polvere che ricoprono le loro vesti di polline. Sono cieli stellati, costellazioni ignote ancora tutte da esplorare. Scrutano i naviganti tra gli abissi più scuri, li tengono per mano, li guidano e li portano alla perdizione nello stesso istante, regalandogli il prezioso, unico fiore del proprio giardino.»

Bentornato Luigi!





Photo credits: Altaroma

Altaroma 2021: La rivincita femminile anni ’20 di Gretel Z

La collezione “The New 20S” di Gretel Z racconta di una rivincita tutta al femminile combattuta a suon di abiti eleganti, misteriosi e sensuali accompagnati dalle note di un Charleston.



Ha il profumo degli anni ’20 la passerella di Gretel Z (Gretel Zanotti), che ha portato ad Altaroma, una collezione ricca di fascino, mistero, misto a eleganza con un pizzico di innocenza.

Atmosfere che ricordano il capolavoro cinematografico “Il grande Gatsby”, ma non fatevi ingannare perché l’ispirazione di Gretel Zanotti ha radici più significative e profonde.




La collezione “The New 20S” A/I 2020/21 racconta la storia di una rivincita, quella della donna negli anni ’20, una figura che era sempre stata vista come il sesso debole, priva della libertà e di rivendicare i propri diritti, attraverso la designer si riappropria di una nuova immagine.

Una donna fiera, che ostenta la propria bellezza, che veste abiti eleganti e sensuali, con gonne corte, frange di seta, piume, cristalli e trucco eccessivo.

Guida automobili e con sigaretta sempre alla mano si dimostra disinvolta anche con il sesso, privilegiando quello casuale ma solo per sfuggire alle rigide e bigotte regole sociali.



Quello della donna negli anni ’20 diventa affermazione, voglia di lottare contro gli stereotipi che l’hanno imprigionata nel passato, combattendo con fierezza verso una società ipocrita e contro una figura maschile che l’ha sempre sottomessa senza dare spazio a quello che aveva da dire.

Gretel Zanotti con la sua collezione vuole omaggiare il coraggio e l’intraprendenza di quelle donne, puntando su abiti con tessuti preziosi lavorati a mano esclusivamente Made in Italy, dalle forme morbide, che scivolano sul corpo con fluidità.

Se la morbidezza la troviamo su abiti da giorno, la sera predomina la componente sexy e misteriosa in stile “garçonne” (tipica del periodo), ma anche outfit da “flapper girl” con lunghezze al ginocchio, frange di seta, Swarovski, piume, accessori preziosi.



Una collezione che rimanda anche ai balli tipici dell’epoca sulle note di un “Charleston” e con una scelta cromatica non casuale, ma finalizzata a esaltare la bellezza e la forza di un riscatto, quello della libertà femminile!



Photo credit: Altaroma – Gretelz.com

Altaroma 2021: La tanto cara “A Emilia” di Federico Cina

Un destino lega Federico Cina e Guido Guidi, quello della famosa “Via Emilia”. Un viaggio tra passato, presente e futuro presentato a Altaroma per la collezione A/I 2021-‘22


Può una “Via” collegare il destino di due persone?

La risposta è Sì, ed è quello che è accaduto a Federico Cina e Guido Guidi (classe 1941 e fotografo di successo), perché a distanza di anni quella stessa “Via” in cui ancora abitano, ha ispirato le loro suggestive creazioni.


 


 

“Via Emilia” è un’antica strada romana che collega Milano alle principali città dell’Emilia Romagna, passando per Cesena, la città in cui appunto abitano Federico e Guido Guidi.

Guido è considerato un pioniere nella scena fotografica italiana contemporanea, basti ricordare l’opera “Per strada”, una raccolta di immagini scattate lungo la via Emilia tra il 1980 e il 1994, lo stesso anno di nascita di Federico. La copertina dell’opera è stata disegnata a mano dallo stesso Guidi, in cui rappresenta in scala la cartina della Romagna sottolineando la famosa strada “via Emilia”.

Un incrocio di destini quello che unisce Federico e Guido, un amore verso la terra che ha portato il designer a rendere protagonista della collezione l’illustrazione del fotografo, preservandone l’autenticità.

 



 

La collezione “A Emilia” nasce da una connessione tra passato, presente e futuro, un legame profondo con la terra, i valori, l’amore e i ricordi più belli riposti in fondo al cuore.

Nasce come un percorso reale, pieno di storie intime e quotidiane la collezione Autunno/Inverno 2021/22 di Federico Cina, che è stato capace di catturare la Romagna in ogni singolo modello realizzato dandole nuove forme di libertà, una profonda ricerca di forme armoniche, fluide, ma reali.

Silhouette svasata per le giacche che mirano a sottolineare una voluta e ricercata fluidità oversize dei pantaloni, unione perfetta tra tradizione e moderno che si materializza su giacche sartoriali in cui predominano la pulizia e l’armonia, seguita da una composizione di linee morbide, arricchite da elementi (come l’uva) legati ai ricordi più profondi del designer romagnolo.


 


 

Federico non ha mai abbandonato il concetto dell’artigianalità e della sostenibilità rendendo spesso partecipe proprio la terra in cui è nato e cresciuto, anche per la collezione “A Emilia” e la realizzazione di gioielli e accessori, ha collaborato con i designer Camilla Marchi (italiana e specializzata per le borse fatte a mano) e Alexandersson (norvegese ma con base in Italia) per le scarpe.


 


 

Senza dimenticare Manteco Spa, azienda leader produttrice di tessuto, che ha sostenuto il progetto e la realizzazione della collezione nel pieno rispetto dell’eco-sostenibilità, delle persone e dell’ambiente in cui è stata creata.

“Ricordo ancora il profumo dell’uva appena appena raccolta”

(Federico Cina)


 

Photo credit: federicocina.com – web

L’evoluzione digitale di Altaroma 2021

Lo splendido palco di Cinecittà sarà il monumentale e scenografico palcoscenico per l’edizione 2021 di Altaroma in una versione completamente digitale innovativa e interattiva


Il fantastico mondo di Cinecittà diventerà nuovamente scenario di moda per l’edizione Febbraio 2021 di Altaroma, immaginate la passerella, gli abiti da sogno, nuove idee e tanta creatività tutto in un unico contenitore, la piattaforma digital inaugurata già a Settembre 2020 e che riscosse grande successo.

A differenza della precedente edizione, quella del nuovo anno sarà completamente in digitale, gli eventi dell’ultimo anno hanno toccato tutti da molto vicino, creando uno stop momentaneo che però non ha fermato la voglia di andare avanti e che porterà sulla passerella circa 90 brand emergenti, protagonisti della più alta forma di espressione dell’artigianato e della sartorialità Made in Italy.

L’obiettivo di Altaroma per promuovere giovani designer, outsider e realtà indipendenti attraverso la settimana della moda, si lega e si rafforza con le altre manifestazioni di Firenze e Milano in un unico calendario continuo con il mondo del fashion italiano, grazie a una strategia di condivisione.

«Nulla ci riempie più di orgoglio quanto il fatto di essere riusciti a essere presenti – dichiara Adriano Franchi, Direttore Generale di Altaroma – garantire un’edizione completa, se pur in forma digitale, è per noi e per i nostri brand importantissimo. Abbiamo lavorato duramente in questi anni per fare sì che la Roma Fashion Week fosse parte integrante del sistema, insieme a Agenzia ICE, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e i nostri soci. Lavoriamo in sinergia con Firenze e Milano, fungendo da veicolo di promozione per tutte quelle giovani realtà indipendenti che iniziano il loro cammino nel Fashion System, e saremo qui per loro».

Rinnovando il sodalizio con l’Istituto Luce – Cinecittà, Altaroma presenterà un’edizione 2021 di grande impatto monumentale e scenografico, grazie agli Studios, simbolo indiscusso del cinema internazionale.

Attraverso la piattaforma digitale – https://digitalrunway.altaroma.it/it/ – si potrà partecipare insieme a tutti gli addetti ai lavori e a coloro che vorranno partecipare, dando così la possibilità di accesso anche a coloro che sognano il mondo luccicante delle sfilate.

Gli eventi dell’ultimo anno legati all’ emergenza sanitaria che stiamo vivendo, hanno dato vita a nuove possibilità di interazione e confronto con i designer.

Sono dodici le sfilate in programma, che vedranno tra l’altro anche i finalisti di Who is on next? 2020, tre talk – uno per ogni giornata – realizzati in collaborazione con la Business School del Sole 24 Ore, performance varie come la settima edizione di Showcase, format dedicato a giovani brand emergenti, una vetrina (seppur virtuale in questa edizione) che dà la possibilità a Buyer e stampa proveniente da ogni angolo del mondo, di scoprire nuovi talenti da far conoscere a livello nazionale e internazionale.

I brand selezionati sono settantotto, alcuni di loro già presenti nel circuito Altaroma: Delirious Eyewear, 0770, 107 Gioielli, Alessandra Balbi, Alldaylong, Amato Daniele, Annagiulia Firenze, Aru Eyewear, Asciari, Asiana, Ballerì Sorrento, Bams, Batog, Bav Tailor, BGBL – bouncing bags, Camera Creativa, Carolina Ravarini, Casa Preti, Chiara Perrot, Chitè, Dejamis, Dellamonica, Delve Artisanal jewelry art, DeRosis, EllemenTi, Eticlò, Face to face style, Ferilli Eyewear, Fili Pari, Francesca Cottone, Francesca Marchisio, Frei und apple, Frida Querida Firenze, Froy, Gaiofatto, Giulia Barela Jewelry, Gretel Z., Habanero, Id.eight, Italo Marseglia, Jajo Made in Italy, Lana Volkov, Lavinia Fuksas, Le Nine’, Les Jeux Du Marquis, Maiorano, Maison Luigi Borbone, Malìa Lab, Marco Trevisan, Maria Sapio, Massimo Melchiorri, Matt Moro, Mich Vasca, MSB Cameos, Of handmade, Officine 904, Paoli, Pomees de Claire, Rifò, Roberto di Stefano, Roberto Lucchi, Sabrina Formica, Sartoria 74, Scilé, SG 83 di Silvia Gatti, Skato’ design, Tepito, The Beatriz, Valentina Poltronieri, Valeria Vezzani, Vanessa Saroni, Verybusy, VillaTrentuno, Vitelli – Maglieria Italiana, Yarden Mitrani, Yekaterina Ivankova, Zerrobarracento, WUULS.

Non ci resta che attendere con trepidazione questa nuova edizione, che di certo resterà nella storia dell’era digitale, simbolo di continuità, innovazione e rinascita, perché niente e nessuno può fermare i sogni e la voglia di farcela!

Photo credit: Altaroma – Laura Gagliano

Altaroma I/20: la leggenda d’amore che ha ispirato Antonio Martino

Fascino rinascimentale giapponese e rivisitazioni contemporanee rivivono nella Leggenda di Tanabata di Antonio Martino.

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Quando guardi le creazioni di Antonio Martino, la prima sensazione è di sentirsi trasportati immediatamente in un Oriente leggendario, fatto di tradizione, amore, sofferenza e rinascita.
La collezione di Antonio Martino per l’autunno-inverno 2020/21, presentata sulle passerelle di Altaroma è frutto di uno studio dedito alla sperimentazione minuziosa di materiali e tessuti che potessero evocare l’essenza della leggendaria storia d’amore giapponese di Tanabata.

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La leggenda narra di due amanti costretti a separarsi per volere degli dei e sempre per mano degli stessi, ad amarsi solo il settimo giorno del settimo mese, una volta l’anno.
Gli abitanti del Sol Levante, legati a questa triste leggenda, rendono omaggio agli amanti il 7 Luglio nei luoghi di preghiera, realizzando origami sapientemente piegati come tessuti, sui quali sono impresse frasi o desideri romantici su lunghi lembi di stoffa, annodati a rami di bambù.

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La storia e la sperimentazione hanno portato Antonio Martino alla realizzazione di una collezione che abbraccia leggenda e modernità, fatta di Kimono finemente decorati dai volumi esagerati, dalla severità delle armature e da paraventi abbelliti, parte integrante del Rinascimento giapponese.
Urban Park volume 4 nasce dall’ispirazione e dall’amore di Antonio Martino per la leggenda di Tanabata, ed è una collezione che abbraccia atmosfere orientali, sperimentazioni materiche, ricerca e rivisitazioni contemporanee con accenti street style, capaci di reinventare la prêt-à-couture in una moda facile da indossare.

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Il fascino metropolitano si fonde al rigore dell’epoca, addolcito pero dai morbidi volumi della lana, dai giochi geometrici e leggeri del plissè e dalla durezza della pelle; capispalla che sfidano la forza di gravità, abiti, cappe, felpe e giubbotti, che sposano la sensualità della donna, avvolta al contempo da long dress che ne esaltano la femminilità.

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Una donna che merita di essere ammirata proprio come la leggenda del Sol Levante vuole.
“Penso che la moda abbia ancora la capacità di comunicare ed emozionare. Quando ho iniziato a disegnare il quarto capitolo di una linea che è ormai il mio tratto distintivo, mi sembrava naturale ricercare nella tradizione la modernità. E ho pensato al Giappone, luogo magico dove la contemporaneità abbraccia la storia. Il made in Italy ha bisogno di essere valorizzato e promosso all’estero attraverso un costante processo di internazionalizzazione. Ringrazio di cuore i miei genitori e la mia famiglia per aver creduto nel mio sogno”.
(Antonio Martino)


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Photo credits: Altaroma – Silvia Santori press office

Altaroma I/20: Il “Bestiario” romantico di Italo Marseglia

Zoomantic è il “Bestiario” romantico e colorato di Italo Marseglia, un mondo fatto di ricordi d’infanzia e atmosfere circensi.


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Quando entri nel mondo di Italo Marseglia è difficile uscirne, sa conquistarti come pochi riescono a fare, le sue collezioni sono pura magia, ogni creazione evoca la passione e la maestria per la moda, quella vera.
Questa volta Italo, nell’edizione Gennaio 2020 di Altaroma, ha trasportato tutti nel suo mondo fantastico, fatto di eco animali in low poly (creati dal designer Pellegrino Cucciniello), che evadono dai boschi per animare outfit dall’estro creativo, sensuale e colorato al tempo stesso.
Un “Bestiario” romantico che strizza l’occhio al riciclo etico e naturale, alla tradizione e all’artigianalità del Made in Italy.


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Uno dei punti di forza della nuova collezione è l’utilizzo del patchwork in una versione realizzata con stampa in sublimatica digitale su vari supporti, una tecnica Eco Green che permette la lavorazione di tessuti in alga 100% made in Italy, pizzo in fibra naturale fino ad arrivare al tulle plissettato in seguito.
Italo attraverso le sue creazioni riesce a dare nuova vita a quelli che inizialmente sono considerati scarti, ma che in seguito nascono a nuova vita divenendo preziosi.


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La collezione del designer è frutto di ricordi d’infanzia e giorni spensierati all’aperto, il tepore di quei momenti hanno ispirato Italo per abiti dai toni caldi e sbiaditi come vecchie foto ritrovate in un baule.
Non solo, la palette cromatica è stata arricchita da colori che vanno dal bianco al nero, alle sfumature di grigi, ma anche i rossi accesi e il rosa.
Il viaggio magico di Italo si allaccia anche al ricordo infantile di uno zoo romantico e visionario ispirato alla vita di due figure iconiche femminili, Claire Heliot e Olga Jeannet, due domatrici circensi del tardo ‘800 che si scontrano in un mondo maschilista in cui la donna non ha alcun valore nel mondo del circo.
Italo fa rivivere le sue eroine nelle gonne in ampio tulle come a ricordare i tutù, volumi infantili e colli arrotolati, immaginando il primo legame al mondo animale durante la tenera età.


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Gli animali rappresentano un feticcio per Italo che li riporta anche su outfit maschili dal sopraffino rigore sartoriale, per poi essere rivisitato in chiave femminile grazie a dettagli preziosi come polsini dalle piume di struzzo.
Ancora una volta, il designer ha rinnovato la collaborazione con la Maison di pizzi Sophie Hallette, fornendo preziosi materiali destinati al macero, che hanno permesso la realizzazione dell’esclusivo patchwork.
Quest’ultimo è divenuto protagonista anche nella parte maschile della collezione grazie alla collaborazione con Jackytex, realizzato in jersey con l’impiego di tirelle e tagli di prova destinati allo smaltimento, mentre gli animali cuciti sugli outfit provengono da raffinati tagli a laser, i ricami realizzati in perline di vetro riciclati e le stampe serigrafiche nate da una tecnica eco-green grazie a Stamperia Fiorentina.


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Le sofisticate sonorità indie-troniche di Lali Puna, Chromatics e Jung Jae, hanno affascinato gli ospiti e sono state il fiore all’occhiello della passerella, accompagnando le modelle e una splendida Fiona May insieme a cinque giovani atleti della Nazionale Italiana di Scherma, nel mondo fantastico e colorato del talentuoso Italo Marseglia.


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Photo Credits: Alessandro D’amico – et@italents.it

Altaroma E/19: Dassù Y Amoroso

Colori fluo e ispirazioni punk per la passerella di Dassù Y Amoroso, che nella seconda giornata di Altaroma ha dato vita a una passerella irriverente e fuori dagli schemi.

Inneggia alla rivoluzione la nuova collezione di Dassù Y Amoroso, un invito volto a sconfiggere il pregiudizio e la diversità, non con l’uso della violenza, ma con l’affermazione verso se stessi e gli altri attraverso una potente arma: la Moda!


Il brand “Dassù Y Amoroso” formato dal duo Stefano Dassù e Pasquale Amoroso, dopo aver conseguito un buon successo alla partecipazione di Showcase nell’edizione Gennaio 2019, ha deciso di calcare la sfida della passerella di Altaroma presentando la collezione P/E 2020 “I Am What I Am”, ottenendo grandi consensi positivi da parte del pubblico.

Il duo, nato nel 2015, dopo una formazione artistica, svariate esperienze come costumisti per cinema e teatro e l’insegnamento presso l’Accademia del Lusso di Milano, approda nel mondo della moda in punta di piedi ma facendo un gran rumore!

Parola d’ordine: Colore!

Dassu y Amoroso

“I Am What I Am”, rappresenta l’anima del brand, ispirandosi alla cultura Street/Punk e Dark, al mondo anglosassone e alle subculture londinesi, ma con una propria identità, pronta ad abbattere ogni forma di pregiudizio a colpi di pennellate verdi e rosa fluo, vernice nera e nylon.

Non bisogna dimenticare inoltre il must have che contraddistingue la particolarità del brand, ovvero lo “stile tartan”, elemento icona che viene personalizzato, reinterpretato e digitalizzato in chiave
contemporanea, presente a ogni collezione del duo.

Dassu y Amoroso

Una passerella carica di emozioni, colori contrastanti ma armoniosi, tessuti tecnologici e sguardi futuristici, hanno preso il via dopo una presentazione video che inneggiava: “Amore”, “Rispetto”, “Speranza”, “Orgoglio”!
La collezione di Dassù Y Amoroso è giovane, fresca, rivoluzionaria, un inno a lasciarsi andare senza paure, a essere se stessi e pronti a sconfiggere ogni ostacolo!

 

Copyright foto © Alessandro Amico

Altaroma E/19: La donna sognatrice e seducente di Italo Marseglia

Si chiama “Vigilans Somniat”- Colei che Sogna a Occhi Aperti, la nuova collezione di Italo Marseglia presentata sulle passerelle di Altaroma il 6 luglio, in cui ha predominato il bianco in tutte le sue declinazioni e sfumature.


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Italo Marseglia con la sua “Viaggiatrice”presentata ad Altaroma, ha riscritto le pagine di un nuovo modo di intendere l’Upcycling, puntando sulla silhouette di una donna che vuol sedurre con i propri outfit fatti di stoffe delicate, abilità sartoriale, pizzi pregiati, forme e volumi, in una dimensione i cui confini tra la realtà e la fantasia si fondono per creare qualcosa d’inedito e splendido allo stesso tempo.


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I tessuti non rappresentano solo l’estetica del bello ma anche un concetto di funzionalità, valore e ricercatezza nei materiali inediti come la pelle di salmone, i pezzi d’archivio e di recupero messi a disposizione da diverse aziende: dalla storica maison francese Sophie Hallette i pizzi d’archivio, dal ricamificio Lusi vecchi campioni, dai Fratelli Bassetti Tessuti (Massimo e Federico), denim anni ’70 recuperato da vecchi magazzini, la cui innovativa tecnica di sbiancamento del tessuto è stata prodotta rispettando l’ambiente e la tutela delle acque.


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Italo Marseglia fa del “riciclo creativo” il suo punto forte, rielaborando l’estetica e il timbro stilistico nell’utilizzo di tessuti riclicati che si fondono a nuove tecnologie come le scarpe ginniche con suole avanguardistiche realizzate con i tessuti della collezione stessa (i delicati chantilly di Sophie Hallette il denim sbiancato dei Fratelli bassetti), in collaborazione con Luca Berioli.


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Non bisogna dimenticare l’importante partership con l’azienda islandese Atlantic Leather, leader mondiale nella concia di pellami di recupero provenienti dall’industria ittica alimentare, realizzando un’interessante collezione di accessori, piccole borse, tracolle e calzature (le mules realizzate da James Edoardo Di Veroli, designer romano di alto livello artigianale), in pelle di salmone.


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Il bianco predomina nella collezione di Italo Marseglia, le cui sfumature e declinazioni svolgono un ruolo fondamentale su outfit rivisitati dal designer e che sono parte integrante del vestire; dalla camicia (must have di Italo Marseglia) allo chemisier portato sullo smoking che gioca con accessori tipici dello sportswear, alla giacca con taglio strategico che scopre maliziosamente la clavicola.


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Parte integrante della collezione è rappresentata dalle forme e dai volumi, ispirati alle architetture romane e impreziosite da plissè realizzati minuziosamente a mano, che si fondono su un insieme di pizzi pregiati.


Una passerella ben curata per “Vigilans Somniat” di Italo Marseglia, diretta dal regista Rossano Giuppa (ideatore di un progetto che esplora l’inconscio e i misteri del sonno, il bianco dell’anima e il nero della notte) con il supporto musicale dei Mòn (band in forte crescita nel panorama musicale nazionale), che ha guidato le modelle sulle note di un sound leggero, raffinato, misterioso, misto a un ritmo psichedelico e armonico dallo stile rock e ambient, elettrofolk e indiepop.


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Il confine tra il sogno e la realtà e impercettibile, una donna – quella di Italo Marseglia – che indossa abiti studiati con minuziosa eleganza e artigianalità, è una viaggiatrice colta che ama indossare camicie da notte e lingerie dell’epoca vittoriana, avvolta da tulle con tocchi dark e fetish per contrastare l’evanescenza e la delicatezza del sogno alla forza della sensualità.


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Photo credit: Altaroma – Laura Gagliano

Venezia Film Festival 2018: i look più belli tra star del cinema e influencer

Il fascino di Venezia non è così facile da dimenticare, ti rimane addosso come un segno indelebile sul cuore, ma c’è un periodo dell’anno in cui la città si veste di un’eleganza estrema, i giorni dedicati al Festival del Cinema!
Sono stati giorni intensi, emozionanti, sorprendenti, e tra chi ha brillato di più e chi meno, il red carpet è stato un tripudio di applausi, lacrime, emozioni, abbracci, colori, pizzi, piume, volumi e trasparenze.
Il Festival del cinema di Venezia regala come ogni anno emozione e stupore, il red carpet diventa palco di abiti da sogno, accessori preziosi, tacchi vertiginosi, il tintinnio dei gioielli, amici immancabili per le donne dello star system e protagonisti delle giornate veneziane.

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La star assoluta del red carpet di Venezia 2018 è stata la grande Lady Gaga (protagonista di A Star is Born al fianco di Bradley Cooper che l’ha diretta), che con un vaporoso abito rosa in tulle e piume di Valentino Couture, ha incantato il festival durante la terza giornata.
Anche Cate Blanchett si è fatta tentare dalle piume, indossando un “black &white” firmato Armani.

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Ma andiamo per ordine.

Alcune delle protagoniste della prima giornata di Festival sono state: Olivia Hamilton (J. Mendel), Naomi Watts (Armani Privè) che ha ricevuto il Leone alla carriera, Sara Sampaio (Armani Privè), Claire Foy (Valentino Couture), Izabel Goulard (Alberta Ferretti), Carolina Crescentini (Gucci), Elisa Isoardi (Elisabetta Franchi).

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Emma Stone, Cristiana Capotondi e Melissa Satta, sono state tra le protagoniste della seconda giornata; la Stone in Louis Vuitton, Capotondi in Hilfiger Collection e la Satta in Alberta Ferretti.

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La terza giornata è stata animata dal look etereo di Levante in Christian Dior, Emma Marrone in total look Emporio Armani e Aimee Song in un elegante Giorgio Armani, mentre Salma Hayek è stata la protagonista del gala dinner al Franca Sozzani Award, che ha ritirato il premio come donna dell’anno, all’evento diverse sono le celebrities accorse per omaggiare la memoria dello storico direttore di Vogue.

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Con il tanto atteso remake di Suspiria, firmato Luca Guadagnino, il red carpet della quarta giornata ha occhi solo per le protagoniste: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloe Grace Moretz, Jessica Harper, Mia Goth, Malgosia Bela, tutte elegantissime e bellissime.

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Nella giornata di domenica 2 Settembre approda al Lido un’eterea Bianca Balti, che insieme a Kasia Smutniak (in Givenchy) e Alba Rohrwacher (in Valentino), ha formato un fantastico trio di sobrietà, eleganza e simpatia.
Nella serata della quinta giornata di Festival, si è celebrato l’atteso appuntamento nato dall’estro creativo di Miuccia Prada, i Miu Miu Women’s Tales.
Gli outfit delle star? Rigorosamente Miu Miu o Prada!

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Emmanuelle Seigner è stata la star più attesa della giornata di lunedì 3 Settembre, con l’allure sensuale che la distingue, ha calcato il red carpet per la presentazione della pellicola di Julian Schnabel in un elegante abito verde lastricato da pailettes scintillanti firmato Alexandre, Vauthier.
Sul tappeto rosso anche Tilda Swinton in un’elegante outfit Schiaparelli.
La settima serata ha proclamato protagonista assoluta il premio Oscar Natalie Portman in uno scintillante abito Gucci ricco di pailettes in oro, arrivata a Venezia per promuovere il film Vox Lux, ha abbagliato tutti con la sua naturale bellezza.
Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino sono state invece le protagoniste dell’ottava serata tutta italiana, giunte al Lido per presentare il film I Villeggianti in eleganti outfit nero profondo (sottoveste per la prima e tuta con vertiginosa scollatura la seconda), si sono aggiudicate la palma delle più eleganti della serata.

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Details: il mono-orecchino di Tilda Swinton e la pochette di Donatella Finocchiaro

Le italiane sono state protagoniste anche della nona serata: Marianna Fontana e Donatella Finocchiaro (in Gucci) sono le protagoniste del film Capri Revolution, mentre sul red carpet si sfidavano a suon di eleganza Violante Placido (in rosso) e Paola Turci (nude look).

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“Una storia senza nome” è invece il film italiano che vede protagonista una bellissima Micaela Ramazzotti (Prada), arrivata sul red carpet di Venezia in un bellissimo e scintillante abito in pailettes nella giornata di venerdì 7 Settembre, a contendersi i flash dei fotografi anche un’elegantissima Carolina Crescentini in un abbagliante abito giallo sole.

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Tra le influencer presenti a Venezia, che hanno spiccato per eleganza e bellezza, troviamo in pole position: Paola Turani, Giulia Gaudino (accompagnata dal fidanzato e style consultant Frank Gallucci), Beatrice Valli, Laura Comolli, Giulia De Lellis, Alice Campello (moglie del noto calciatore Alvaro Morata).

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Volge dunque al termine la 75esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, edizione che ha regalato grande stupore e meraviglia, non solo per i film in concorso ma anche per gli outfit indossati dalle donne dello star system, che hanno monopolizzato l’attenzione di fotografi e pubblico presenti sul red carpet.
La serata finale è stata dominata dalla vittoria del film “Roma” di Alfonso Cuaròn, pellicola in bianco e nero ricca di emozioni e amarcord, per la prima volta nella storia del Festival vince un film prodotto per lo streaming e che andrà in onda a Dicembre, contemporaneamente anche in alcune sale cinematografiche.
William Dafoe vince la Coppa Volpi per il film dedicato a Van Gogh “At eternity’s gate”, mentre Olivia Coleman vince come migliore attrice per “The Favourite”, il Leone d’Argento è conquistato da Jacques Audiard per “The sister brothers”.

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Altaroma E/2018: Le meravigliose sculture sartoriali di Robert Abi Nader

Le magnifiche sculture sartoriali di Robert Abi Nader hanno incantato la passerella di Altaroma E/2018


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La “Donna”ha sempre avuto un ruolo di fondamentale importanza nella sua vita, ed è proprio a lei che si è sempre ispirato, dedicandole parte della sua esistenza anche nell’ultima collezione presentata tra le mura barocche della prestigiosa Biblioteca Casanatense di Roma, in occasione di Altaroma E/2018.
Robert Abi Nader designer libanese dalle spiccate doti sartoriali, ha scelto questo meraviglioso Salone monumentale con ospiti selezionatissimi, per presentare la sua “Mimo Collection” F/W 2018-19, affinché la magia delle sue sculture sartoriali si sposasse con l’eternità della Roma barocca.


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La Biblioteca Casanatense conserva al suo interno preziosi manoscritti, volumi, opuscoli e affascinanti strumenti scientifici.
La passerella di Robert Abi Nader inserita nel programma di Altaroma E/18, è stata tra le più ammirate e attese.
Da anni presente nel calendario parigino dell’Haute Couture, il designer libanese ha fatto parlare di sé subito dopo il diploma conferitogli alla Chambre Syndicale de la Couture Parisienne, entrando nel mondo della moda nel 1988.


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Notato ben presto da Yves Saint Laurent scegliendolo fra i più abili designers, frequentò la maison per un lungo periodo di stage, ma ben presto fu notato anche da altre prestigiose case di moda come Claude Montana e Christian Dior.


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“Mimo Collection” è una collezione di quarantaquattro sculture sartoriali dedicata a una donna audace, dal fascino eterno ed etereo, che avvolge la sua perfetta silhouette femminile con eleganti trasparenze e tessuti preziosi.
Lo studio dei colori, le innovative applicazioni preziose e le molteplici tonalità, danno vita a una collezione in cui predomina l’armonia, il fascino e la sorpresa: la brillantezza dei colori che vanno dal rosa acceso al bianco puro, dall’avorio all’acqua blue, i colori primari come il rosso, e ancora il nero e i bagliori dell’oro, vestono di nuova luce dress lunghi, corti e jumpsuits su organza e tulle di seta.


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Spazio anche all’innovazione grazie alle applicazioni in microfibra di legno pregiato e pelle intagliata mediante tecnologia laser, e applicazioni di resina plastica.
Una sfilata intensa e da sogno quella di Robert Abi Nader, che ha incantato il finale (e gli ospiti) con un abito da sposa che rappresenta la sintesi creativa e lo studio del grande designer compiuto negli anni.


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La magica combinazione di tre colori e tre diversi tessuti (rosa, bianco e skin color), la lavorazione preziosa con pietre di cristallo e seta intrecciate, lo splendido velo ricamato a mano e uno strascico lungo otto metri di tre strati, danno vita a un mondo incantato e principesco, un magico sogno diventato realtà.


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Photo credit: SPAZIO MARGUTTA

Altaroma E/2018: quando l’evoluzione della Nano Tecnologia di Au197Sm sposa la Couture

Innovazione e alta moda; per la prima volta la tecnologia sfila sulle passerelle di Altaroma con il brand Au197Sm


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Quando l’innovazione si sposa con la couture, la tecnologia applicata a essa subisce una trasformazione inaspettata nascendo a nuova vita.
Questo è reso possibile grazie al brand Au197Sm, che ha appena debuttato con la straordinaria collezione “Couture Collides Nano Technology”, sulle passerelle di Altaroma E/2018.


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Il brand guidato da Paola Emilia Monachesi (Direttore Creativo della maison), e da Stefano Maccagnani (CEO di Au197Sm), ha introdotto per la prima volta tra le passerelle di Altaroma una couture la cui fusione dei metalli preziosi e l’utilizzo della saldatura a ultrasuoni, rappresenta una vera rivoluzione tecnologica che ribalta i canoni classici dell’alta moda, pur conservando un’eccellente manualità sartoriale.


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La Nano-Tech si sviluppa attraverso un processo (coperto da brevetto internazionale), i cui passaggi includono: alto tasso d’ingegnerizzazione e fasi assolutamente artigianali, fusione dell’oro 24 carati e altri metalli preziosi assieme al tessuto.
Questa tecnologia dà il via ad altre importanti innovazioni (inizialmente riservate solo ai materiali tecnici, poiché possedevano una minima percentuale di fibra sintetica), la cui esclusiva è riservata solo al brand, e che permette di utilizzare la saldatura a ultrasuoni su capi come: cadì, seta, jersey.


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La fusione del metallo altera la composizione delle fibre, rendendole adatte alla saldatura a ultrasuoni.
La creatività di Au197Sm è il perno principale di una collezione che per molti versi, rappresenta la moda del futuro, la tecnologia insieme alla ricerca e all’artigianato si fonde per dare nuova vita a una collezione da indossare da mattino a sera.
Le Nano Tecnologie manipolano la materia a livello atomico e molecolare (nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente), per poi miniaturizzare i reticoli e concentrarli in maniera tale da poter essere utilizzati in qualsiasi condizione climatica.


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Dall’utilizzo della Nano Tecnologia e delle saldature a ultrasuoni, si realizzano magnifiche lavorazioni in maglia di metallo in stile “contemporary-tech” che si sposano con applicazioni in sequin e bubble scuba, dando nuova vita ai tessuti più naturali come chiffon, cotone e organza.
Senza dimenticare look di alta ingegneria sartoriale come l’Army Coat, il cui taglio lineare realizzato in tecnico di rete, si accoppia con rouges a ultrasuoni.


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Spazio alla creatività e alla tecnologia anche per gli accessori con le applicazioni da indossare sopra le sneakers che creano il nuovo codice del luxury-street.
Le applicazioni (da indossare come gioielli preziosi), sono realizzate in pelle ricamata di transparent sequins e filo di nylon e plexyglass e impreziosite con oro e metalli preziosi.
Un accessorio intercambiale da indossare ai piedi secondo lo stato d’animo o l’outfit, un dettaglio di stile che rende chi lo indossa, unico ed esclusivo.


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Diversi sono i vip che hanno partecipato alla sfilata, e che hanno seguito con molto interesse ogni singolo outfit.
“Tecnologia, ricerca e tradizione sono i punti fermi della nostra filosofia che ha rivoluzionato il
concetto di artigianato e di fatto a mano applicato alla moda, con un’accezione che comprende
l’utilizzo di macchinari di ultima generazione da parte di mani esperte” – ha commentato Paola Emilia Monachesi.
“Cerco un’innovazione a misura d’Uomo” – continua– Stefano Maccagnani – “E
sono felice di portare la tecnologia più d’avanguardia nel simbolo del classicismo per eccellenza. Roma è la mia Città, seppur di adozione, e proprio lì ha sede, oltre che la logistica, il laboratorio produttivo dove sono presenti le tecnologie d’avanguardia che ci caratterizzano.”


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L’evoluzione di queste collezioni ha già riscosso un successo inaspettato, soprattutto tra i giovani, che in un futuro non molto lontano potrà acquistare gli splendidi capi del brand in punti vendita monomarca.
La moda è in continua evoluzione, la sua grandiosità non si ferma mai, la Nano Tecnologia ha conquistato la couture!


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Photo credit: Federico Cannata Ph