Cinema: è morto Bud Spencer, aveva 86 anni

Quando il Padreterno mi chiamerà, voglio andare a vedere che cosa succede. Perché se non succede niente, m’in****o. M’hai fatto alzare ogni mattina per ottantasette anni per non andare, alla fine, da nessuna parte? Io, di fronte a tante cose enormi che non comprendiamo, mi posso attaccare solo a lui. E sperare che quando mi chiamerà, mi si chiarirà tutto. Perché oggi, mi dia retta, non si capisce proprio più niente”. Così parlava in una delle sue ultime interviste Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, il gigante buono del cinema italiano. A diffondere la notizia della sua morte è stato ieri sera il figlio Giuseppe: “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata ‘grazie“.


L’attore era nato a Napoli il 31 ottobre del 1929, e aveva vissuto innumerevoli vite. A Napoli, poi a Roma, poi in Sudamerica seguendo gli spostamenti del padre, si appassiona al nuoto conseguendo importanti risultati. Il debutto sul grande schermo nel 1951 con una piccola parte in Quo Vadis?, poi l’abbandono delle scene e della piscina per tornare in Sudamerica. Lì si sposa con la fidanzata storica Maria e diventa padre di Giuseppe, Christiana e Diamante. Ma il suo ritorno al cinema avviene in grande stile, e lo trasforma nell’idolo di grandi e piccini: è il 1967 e sul set di Dio perdona…io no! incontra Mario Girotti. Ai due viene suggerito di adottare nomi più internazionali, così nascono Bud Spencer e Terence Hill. La coppia funziona da subito e i successivi trionfi al botteghino lo dimostrano. Nasce un genere, quello del western comico, che conquista tutti. C’è l’azione, ci sono (tante!) scazzottate ma c’è sempre una morale. Bud Spencer e Terence Hill raccolgono successi ovunque vadano, in coppia o separatamente: sono gli anni di Lo chiamavano Trinità (1970), Più forte ragazzi (1972), Altrimenti ci arrabbiamo (1974), della serie di Piedone. Ma Spencer si cimenta anche in altri generi, dal thriller alla denuncia sociale. Intanto, trova il tempo di fare un po’ di tutto. In pochi anni fonda una compagnia aerea e una linea di jeans, prende il brevetto di pilota di elicottero, scrive canzoni, pubblica una biografia (Altrimenti mi arrabbio: la mia vita), si diletta anche con la filosofia. Nella mia vita ho fatto di tutto – raccontava Bud Spencerma proprio di tutto. Solo due cose non ho potuto fare: il ballerino classico e il fantino”. Vive i suoi 86 anni al massimo, divertendosi e facendo divertire. Fino a ieri, quando ha lasciato questa terra. Adesso possiamo dire veramente che “Anche gli angeli mangiano fagioli“. 

Parigi, Lucas Ossendrijver festeggia 10 anni da direttore di Lanvin Homme

Lanivn-paris-fashion-week


Lanvin vuol dire romanticismo” ha dichiarato Lucas Ossendrijver, da 10 anni esatti direttore creativo della moda uomo della maison. Frase che stona un po’ con una sfilata di moda tutta cinghie ed elementi metallici. Ma a ben guardare, il romanticismo c’è: rose come tatuate sulle camicie, frecce di cupido che fanno da fibbia alle cinture o da decorazione ai maglioncini,  versi di poesie d’amore attorno alla cinta dei pantaloni. Dettagli poetici in una collezione di moda uomo in cui il protagonista è l’accumulo (apparentemente casuale) di strati, capi e tessuti. Sulla t-shirt a girocollo si indossa una camicia di seta aperta, e sopra ancora un leggerissimo parka. I capispalla sono stati creati da Ossendrijver e dallo staff creativo di Lanvin con una cura maniacale, per poi essere schiacciati sotto una pressa appena prima della sfilata. Eleganza noncurante, negazione della bellezza, mortificazione di tessuti preziosi hanno reso questa sfilata di moda un po’ originale e molto destabilizzante.


La stessa maison Lanvin è di fatto un territorio destabilizzato, un campo minato il cui equilibrio è stato appena sconvolto da un tornado. Dopo il burrascoso addio dello storico direttore creativo Alber Elbaz, la nuova designer Bouchra Jarrar attende il debutto ufficiale con la sfilata di moda donna del prossimo settembre. I riflettori sono puntati sulla stilista e sulle possibili rivoluzioni che apporterà all’estetica femminile del brand, e i dubbi sul futuro della maison non potevano non coinvolgere anche la moda uomo. “Sono tempi strani per la moda, e per il mondo in generale – ha dichiarato diplomaticamente Lucas Ossendrijver commentando la sua collezione – Ho deciso semplicemente di essere creativo. Non c’era molto altro che potessi fare“. Ed eccolo allora a presentare una sfilata stratificata, in cui visioni estetiche e messaggi si accumulano e si confondono per festeggiare i suoi primi 10 anni alla guida della divisione maschile. Qualunque cosa accada a Lanvin nella prossima fashion week, questo è stato il primo traguardo di Ossendrijver e difficilmente permetterà a dubbi e polemiche di rubargli la scena.


Lanvin_modauomo (1)


Lanvin_modauomo (2)


Lanvin_modauomo (3)


Lanvin_modauomo (4)


Lanvin_modauomo (5)

Hermès: a Parigi sfila una moda uomo chic e ricercata

Hermès_modauomo


Niente rappresenta la moda francese, incrollabilmente chic, come una sfilata di moda Hermès. Nonostante la maison sia famosa in tutto il mondo per la pelletteria, i suoi capi d’abbigliamento sono sempre l’incarnazione del buongusto e della raffinatezza. Non a caso, sono immensamente costosi: chi compra Hermès appartiene a un’élite e desidera dimostrarlo in ogni occasione. Niente eccentricità, niente orpelli. Come ha scritto Vogue America appena dopo la sfilata, “Si tratta di uomini che possono appendere un quadro astratto in casa propria, ma non vogliono indossarne uno“. Véronique Nichanian, direttore creativo di Hermès per la moda uomo, sa bene fin dove può spingersi e sa dosare con equilibrio innovazione e sobrietà. Le linee sono quelle di un classico guardaroba maschile, i tessuti quelli che un gentiluomo indosserebbe nel tempo libero, gli accostamenti eleganti e misurati.


La fantasia della stilista si scatena nella palette di colori. Tonalità neutre, dai nomi evocativi, che creano immagini di un esotismo chic da gentiluomo in vacanza. Selce, baobab, porpora di Tiro, che sono in realtà particolari nuance di marrone e di viola. Ma ad attirare gli sguardi è il color limoncello, un giallo tagliente, quasi charteause, che invade giacche e t-shirt e regala un twist vitaminico agli accessori. Hermès, simbolo dell’eleganza francese, con questa collezione di moda uomo ha dimostrato di poter portare in passerella qualcosa di nuovo senza far storcere il naso ai signori di Parigi.


_HER0249


_HER0325


_HER0391


_HER0455


_HER0519


_HER0573


_HER0635


_HER0845

Paris Fashion Week: Kenzo si tuffa nel revival anni ’80

Kenzo_ParisFashionWeek


Se non avete vissuto quel periodo, sicuramente avrete visto almeno un telefilm anni ’80: la doppia sfilata di Kenzo alla Paris Fashion Week sembra balzata fuori proprio da quel decennio. La maison francese ha scelto di presentare sia la moda uomo primavera estate che la resort collection 2017 nella stessa occasione. E l’occasione si è trasformata in una serata al club. Con una colonna sonora degna dei migliori party, musica anni ’80 e atmosfera festaiola, ragazze e ragazzi hanno calcato la passerella a coppie o a gruppetti. Non si va a una festa da soli!


La collezione moda uomo e la resort sono accomunate dalla stessa ispirazione: abiti e completi rubati allo sportswear e al mondo hip hop, con dettagli luxury. Per lui polo, camicie, shorts e pantaloni sportivi, tute in acetato e boxer a vita alta. Per lei abitini a stampe pop, completi a righe con maniche extra-lunghe e cappotti over in colori pastello. Ma a farla da padrone sono gli accessori: bandane e cappellini, occhiali da sole, scarpe glitter con zeppa e stivaletti in pvc multicolor. E se i riferimenti alla moda anni ’80 non bastano, ci sono il make up in toni acidi e le capigliature fluo a sottolineare la vita sregolata e divertente dei ragazzi di quegli anni. Carol Lim e Humberto Leon, i direttori artistici di Kenzo, hanno ben in mente l’obiettivo della loro sfilata: far divertire. E ci riescono, per il piacere degli ex bambini degli anni ’80 presenti alla Paris Fashion Week.


Kenzo_ParisFashionWeek (1)


Kenzo_ParisFashionWeek (2)


Kenzo_ParisFashionWeek (3)


Kenzo_ParisFashionWeek (4)


Kenzo_ParisFashionWeek (5)


Kenzo_ParisFashionWeek (6)


Kenzo_ParisFashionWeek (7)


Kenzo_ParisFashionWeek (8)


Kenzo_ParisFashionWeek (9)


Kenzo_ParisFashionWeek (10)

La moda uomo di Givenchy by Riccardo Tisci sfila alla Paris Fashion Week

Untitled design (10)


Riccardo Tisci ci ha abituati a una moda uomo molto virile, che mescola streetwear e alta sartorialità, e con la sfilata Givenchy di ieri sera alla Paris Fashion Week non ci ha delusi. Il motivo dominante, come per molte altre collezioni di moda uomo primavera estate 2017, è il camouflage. Rivestita di un’aura esoterica, la classica stampa militare rinasce sotto forma di banconote americane e occhi della Provvidenza sparsi su t-shirt e giacche a vento. Anche la fantasia damier in bianco e nero, presente nella scenografia, si ripete su giacche e sneakers. Il verde oliva si abbina al rosso brillante, come Tisci aveva già anticipato dalla resort collection. I pantaloni morbidi con banda laterale arrivano dallo sportswear, così come molti accessori: maxi-tasche in tessuto tecnico si innestano a completi gessati e un cappello alla pescatora in versione deluxe fa capolino direttamente dagli anni ’80. E poi occhiali da sole fascianti e zip all-over, borselli e marsupi, e l’ingombrante corredo di orecchini ormai immancabile nelle sfilate Givenchy.


Riccardo Tisci ha scelto di mescolare alla moda uomo un piccolo anticipo della haute couture che a breve sarà protagonista della Paris Fashion Week. Dodici modelli in bianco, nero e verde oliva, indossati da quelle che sono ormai le muse del direttore creativo di Givenchy: Mariacarla Boscono, Kendall Jenner, Bella Hadid, Greta Varlese hanno calcato la passerella fasciate in meravigliosi abiti da sera. Ci sono un abito di seta total white con colletto e camicia un po’ mannish dal quale fa capolino una sottogonna di rete e pizzo, bustier monospalla ricchi di ruches, paillettes e frange, tute e abiti lunghi impreziositi da una lavorazione plisseé che ricorda i lavori magistrali di Mariano Fortuny.


_MON0135


_MON0297


_MON0389


_MON0511


_MON0669


_MON0721


_MON0839

_MON0857

 

Paris Fashion Week, la moda uomo è poesia per Dries Van Noten

Dries Van Noten SS17 | Portia Hunt for W Magazine


Dries Van Noten è uno dei nomi più interessanti della Paris Fashion Week, capace di portare in passerella collezioni che sono pura poesia. Colta, raffinata, la sua ricerca estetica volge lo sguardo sempre al passato, all’arte e alla libertà espressiva. Con la moda uomo primavera estate 2017, conquista definitivamente un posto nel cuore di chi ama la moda e l’arte. “Non volevo usare le palette e le applicazioni usate in passato, così ho cercato di trovare nuovi elementi nei volumi, nelle forme, nell’accostamento dei tessuti – rivela lo stilista belga – Ho studiato tantissimo l’arte e i tessuti, e quegli artisti tessili degli anni ’60 e ’70 che oggi suscitano grande interesse“.


Il risultato è una moda uomo lieve, che unisce stampe romantiche e poetiche a tessuti ariosi e finemente decorati. Silhouette del Rinascimento italiano e immagini floreali rivelano un nuovo camouflage, che abbinato a fantasie art deco crea accostamenti inusuali. Accostamenti che funzionano, come sempre sulla passerella di Dries Van Noten. Non è la prima volta, infatti, che il designer attira i riflettori della Paris Fashion Week con fantasie romantiche, spirito vintage e un gusto raffinato nel cogliere ispirazioni dall’arte. Dries Van Noten presenta anche per la prossima stagione una moda uomo colta, concettuale, il cui simbolismo si spinge oltre la mera creazione di vestiti. Sulla sua passerella della Paris Fashion Week si indossano poesie.


_DRI0039


_DRI0201


_DRI0303


_DRI0517


_DRI0567


_DRI0719


_DRI0745


_DRI0917

Msgm, Milano Moda Uomo come un rave anni ’90

msgm_milanomodauomo


Non sempre una sfilata di moda si ispira a capolavori dell’arte o della letteratura, a metafore esistenziali o elaborati concetti filosofici. A volte è semplicemente un racconto, ed è tanto più potente se tocca personalmente chi lo mette in scena. Così Massimo Giorgetti parte da un ricordo della sua gioventù per creare la moda uomo primavera estate 2017 di Msgm: il ricordo dei rave party e delle serate in discoteca degli anni ’90. Quelle notti che iniziavano tra le luci psichedeliche di un locale sulla riviera romagnola e finivano aspettando l’alba sulla spiaggia in pieno hangover. «Ho pensato a me – ha raccontato Giorgetti nel backstage della sfilata – alle serate passate insieme agli amici, serate di puro divertimento e di allegria, in pieno stile Msgm».


La sfilata Msgm alla settimana della moda uomo di Milano diventa un party coloratissimo e un po’ crazy, illuminato da stampe psichedeliche e colori fluo. I ragazzi vanno al club indossando felpe, jeans acid washed e sneakers. T-shirt e camicie si sovrappongono e si indossano con impermeabili di nylon dalle tonalità sgargianti, i volumi si fanno esagerati. Gli accessori sono studiati ad arte per una moda uomo molto furba: gli occhiali maxi coprono i segni della nottata in bianco, borselli e moschettoni permettono di ritrovare le chiavi di casa anche dopo qualche drink di troppo. A Milano Moda Uomo sfila il divertimento un po’ folle dei ragazzacci degli anni ’90.

 

_MSGM (1)


_MSGM (2)


_MSGM (3)


_MSGM (4)


_MSGM (5)


_MSGM (6)


_MSGM (7)


_MSGM (8)

Salvatore Ferragamo: Nicolas De Staël ispira la sfilata di moda uomo

Salvatore_Ferragamo


Il viaggio sembra essere il tema portante per la moda uomo primavera estate 2017, almeno a giudicare da quanto abbiamo visto sulle passerelle di Milano Moda Uomo. Anche il team creativo di Salvatore Ferragamo, orfano del direttore Massimiliano Giornetti, concentra su questo concetto la propria ricerca stilistica. La figura ispiratrice è Nicolas De Staël, il pittore russo naturalizzato francese che nella prima metà del Novecento lavorò sul colore, viaggiando per tutta la sua breve vita alla ricerca della luce fino a rimanerne abbagliato. Nicolas De Staël è il personaggio perfetto per suscitare un’infinita ispirazione, non solo per la sua produzione artistica ma anche per la sua vita. Viaggiatore instancabile, dandy dal gusto decadente, aristocratico un po’ depresso, un’anima dannata perennemente in cerca di luce ma profondamente inabbissata nel buio.


L’uomo sulla passerella di Salvatore Ferragamo è meno tormentato, ma altrettanto desideroso di viaggiare, scoprire, conoscere, cercare la luce. Un esploratore sofisticato, un dandy avventuroso in giacche di seta e completi morbidi, leggeri e luminosi. Le stampe di Nicolas De Staël riempiono camice e giacche in un gioco di colori e di forme geometriche, mentre i blouson dalle fantasie astratte si ispirano al pittore e scultore Jean Harp. Anche nella collezione di Salvatore Ferragamo compaiono i grandi zaini capienti, che si confermano accessori must per la moda uomo primavera estate 2017.


Ferragamo_uomo (1)


Ferragamo_uomo (2)


Ferragamo_uomo (3)


Ferragamo_uomo (4)


Ferragamo_uomo (5)


Ferragamo_uomo (6)


Ferragamo_uomo (7)


Ferragamo_uomo (8)

Settimana della moda uomo, i non-modelli della sfilata Etro

Sfilata-Etro


Kean Etro ha voluto sottolineare lo stile rilassato del suo marchio nella sua sfilata alla settimana della moda uomo di Milano. Un’atmosfera quasi familiare, anche grazie al fatto che sulla passerella non c’erano modelli professionisti. Pr, avvocati, padri e mariti, perfino amici a quattro zampe hanno animato la sfilata Etro di una spensieratezza inusuale. Niente espressioni serie da bad boy, ma solo tanti sorrisi aperti, sinceri, impacciati, di uomini veri, amici e parenti del marchio made in Italy votato all’hippie-style. In vacanza anche gli stylist: ogni “modello” ha scelto da sé i capi da indossare in passerella, affinché tutti si sentissero a proprio agio. «È un raduno di amici – ha spiegato Kean Etro – Abbiamo voluto mostrarli con le loro imperfezioni, e volevamo che si sentissero bene con gli abiti che indossavano».


D’altra parte, anche in questa collezione uomo primavera estate 2017, Etro è la quintessenza dell’eleganza rilassata. Materiali pregiati come la pelle scamosciata e le maglie fil-à-fil si applicano a completi-pigiama e giacche modello kimono. Le camicie eleganti, arricchite da origami sul davanti, si abbinano alle infradito e i completi giacca e pantaloni si indossano a piedi nudi. Le linee sono morbide, i tessuti ariosi, le stampe paisley e ikat ricordano un’ispirazione etnica ed hippie-chic. Nella frenesia della settimana della moda uomo di Milano, la sfilata Etro regala un momento di conviviale relax tra amici. Ne avevamo bisogno.


KIM_2835


KIM_2913


KIM_2954


KIM_3033


KIM_3057


KIM_3236

KIM_3331

Milano Moda Uomo 2016, il viaggio sudamericano di Missoni

Milano_moda_uomo_Missoni


Una sfilata Missoni è sempre un racconto di famiglia. L’amore tra Ottavio e Rosita, il carattere burbero di lui e quello pratico di lei, i numerosi viaggi dai quali i due traevano ispirazione per le loro collezioni. Materiale conservato negli archivi dell’azienda e nei ricordi di Angela Missoni, che pesca a piene mani dalla tradizione familiare e svela ogni stagione una collezione dalla forte identità. Anche nell’ultima sfilata di moda uomo primavera estate 2017, presentata ieri alla Milano fashion week, la designer ha tirato fuori un aneddoto di famiglia che ispira e diverte.


Quando incontrava i giornalisti, ad Ottavio veniva fatta spesso la stessa domanda. Si chiedevano se fosse infastidito da tutte le copie, che si vedevano ovunque, chiaramente ispirate allo stile Missoni. E lui rispondeva: «Nelle Ande mi copiavano già centinaia di anni fa, quindi lo considero un omaggio carino» con il suo classico tono sarcastico. Da quella frase, e da una giacca che Angela comprò a 15 anni durante il suo viaggio nelle Ande con i genitori, nasce la collezione presentata a Milano Moda Uomo 2016. La sfilata si apre con bermuda e maglie ampie nei caleidoscopio di colori Missoni: tutte le sfumature della terra sudamericana, dal beige al rosso, dall’arancio al blu, dal verde al giallo trovano spazio nelle fantasie a onde e a zigzag che da sempre caratterizzano il marchio italiano. Pappagalli e uccelli del paradiso rinnovano il concetto di camouflage e ravvivano le maglie di cotone. I bermuda lasciano poi posto a pantaloni dal taglio asciutto, svasati e tagliati alla caviglia, abbinati a camicie con zip e giacche gettate sulle spalle. A sottolineare il legame di questa collezione di moda uomo con il luogo a cui è ispirata sono gli accessori: scarpe e cinture di cuoio, sovrapposte a fusciacche colorate. Stringate a punta e cappelli di paglia completano il ritratto di questo moderno cowboy.


Missoni_uomo (2)2


Missoni_uomo (3)


Missoni_uomo (4)


Missoni_uomo (5)


Missoni_uomo (6)

 

Milano Moda Uomo: sfilata e cena per il Prada Day

Milano-moda-uomo-Prada


Prada Day: la giornata più attesa di questa edizione di Milano Moda Uomo è stata quella di ieri, in cui la signora Miuccia ha svelato la sua collezione primavera estate 2017 e poi ha offerto una cena a tutti gli ospiti. Nomi illustri nel front row della sfilata moda uomo (e donna), da Jessica Chastain a Milla Jovovich, da Carlo Capasa a Valeria Golino. Tutti vestiti Prada dalla testa ai piedi, ça va sans dire, e pronti ad ammirare una collezione come sempre sorprendente. Dopo la sfilata autunno inverno, dedicata alla scoperta, è ancora il viaggio il tema ispiratore. «In passerella ci sono giovani alla scoperta di scambi culturali, di esperienze – ha dichiarato la stilista – Vogliono condividere il loro sapere con popoli, razze diversi. Ho pensato a loro come a viaggiatori in cerca di condivisioni». Un viaggio di scoperta, declinato in stile millennials: zaino in spalla alla ricerca dell’avventura, ma sempre connessi.


Tutti i modelli indossano un grande zaino in cui portano tutto ciò che può servire: tablet e smartphone, borracce e borsette, scarponcini e tacchi a spillo. Non si sa mai. «C’è in effetti un senso di preparazione all’emergenza, un’urgenza di portare con sé tutto il necessario», ha dichiarato la signora Prada raccontando la collezione. L’unico vero must è la praticità. Tessuti leggerissimi, impermeabili, resistenti come il nylon, vero protagonista della collezione. Colori neutri e stampe coloratissime, per questa moda uomo e donna che coniuga comodità e stile. Le stampe classiche come il tartan e il quadrettato si applicano a pantaloni sportivi con banda fluo, le tute si arricchiscono di cinture in vita e le gonne sono stampate a fantasie grafiche o cartoon. Ai piedi, ciabatte di gomma con applicazioni colorate e calzini di spugna, perché gli esploratori camminano tanto. Ancora una volta, Miuccia Prada è capace di catalizzare l’attenzione della Milano Fashion Week, anche quando disegna tute per ragazzi avventurosi.


Prada_milano_moda_uomo (1)


Prada_milano_moda_uomo (2)


Prada_milano_moda_uomo (3)


Prada_milano_moda_uomo (4)


Prada_milano_moda_uomo (5)


Prada_milano_moda_uomo (6)