Sgarbi contro Il Volo: sembra che la querelle non accenni a placarsi tra il critico d’arte e i tre giovani tenori, rei di aver (a loro dire) rifiutato l’invito alla cerimonia di insediamento di Donald Trump «perché ha basato la sua campagna su atteggiamenti xenofobi e razzisti». Le polemiche sul suddetto rifiuto hanno diviso i fan del gruppo e l’opinione pubblica, ma ad infuriarsi di più è stato proprio Sgarbi. Infastidito da un atteggiamento secondo lui presuntuoso e arrogante, il critico ha iniziato una vera e propria campagna denigratoria, prima insultando Il Volo sui social e in diverse trasmissioni e poi accusandoli di non essere mai stati invitati. «I tre, intorpediniti, hanno solo cercato pubblicità affiancandosi ai divi che, come De Niro, hanno vilipeso pretestuosamente Trump» ha attaccato, giocando con il nome dell’agente Michele Torpedine che cura gli interessi dei tre cantanti.
La replica di Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble è arrivata durante la scorsa puntata di Domenica Live, dove i tre hanno mostrato a Barbara d’Urso il documento che attesterebbe l’invito alla cerimonia di insediamento di Trump alla Casa Bianca. Vittorio Sgarbi, però, rincara la dose in un video facebook in cui parla dell’hotel Rigopiano, in cui uno dei tre ragazzi avrebbe dovuto trovarsi al momento della tragedia. Sgarbi torna a sostenere che Il Volo non sia mai stato invitato all’evento e, dichiarandosi guidato dal desiderio di scoprire la verità, adduce prove alla sua tesi. È lo stesso Trump, sempre secondo l’interpretazione di Sgarbi, ad aver smascherato la falsa notizia de Il Volo, sostenendo che «tutte le celebrità che dicono che non verranno all’inaugurazione, non vengono perché non le abbiamo invitate». Inoltre, continua nel video su facebook, al Consolato generale Usa a Milano non risulta che nessun artista italiano sia stato invitato a cantare e neanche a presenziare alle celebrazioni dell’insediamento del Presidente. Chi dice la verità, Vittorio Sgarbi o i ragazzi de Il Volo? Non resta che aspettare la prossima stoccata social.
Autore: Giovanna Errore
La moda uomo Givenchy by Riccardo Tisci conquista Parigi
Il tema comune delle sfilate di moda uomo autunno inverno 2017-18 sembra essere il completo formale, reinventato per adattarsi a un nuovo pubblico di giovani e raffinati fashion addicted. E sembra proprio che a ottenere uno dei migliori risultati sia stato Riccardo Tisci con la sua collezione per Givenchy. Tisci conquista ancora una volta Parigi, ma lo fa in maniera inedita: è la sua prima sfilata in cui non si percepisca l’aura gothic che di solito lo accompagna. «Per nove anni come stilista ho lavorato con l’oscurità, adesso ne sono uscito» racconta, dicendo di essersi lasciato trasportare da una sensazione di serenità. «Ho provato a essere positivo, a pensare positivo per il futuro guardando al West, all’America, con gli occhi di un bambino. Ho pensato a stelle, strisce, totem, ho osservato immagini meravigliose di donne del West nell’epoca Vittoriana».
La collezione di moda uomo autunno inverno 2017-18 firmata Givenchy è un’esplosione di colori e di energia. Righe e zigzag, fantasie bandana e maschere a metà strada tra i totem indiani e il teatro kabuki si stagliano su felpe e giacche, camicie e cappotti. I completi formali acquistano appeal con silhouette slim e dettagli come i grandi bottoni, che diventano spille luccicanti nei tuxedo per la sera. Riccardo Tisci non trascura i capi più urban, ma li reinventa in chiave contemporanea: geniale la sostituzione dei lacci delle felpe con sottili sciarpe di seta, così come la sovrapposizione di camicie oversize e pullover da bravo ragazzo. In chiusura, lo stilista ha invitato le sue modelle-muse, tra cui Joan Smalls, Liya Kebede, Kendall Jenner, per un’anteprima della collezione d’alta moda Givenchy. E qui tornano il vecchio West, le frange, i vestiti vittoriani. Forse non è un caso che Tisci si sia ispirato proprio all’America, visto che la sfilata di moda uomo Givenchy si è tenuta in contemporanea con l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, riuscendo quasi a rubare l’attenzione al nuovo Presidente degli Stati Uniti.
Boyhood: sfilano gli uomini – ragazzini di Comme des Garçons Homme Plus
Tutti gli uomini sono, in fondo, dei ragazzini. Sulle passerelle della moda uomo sfilano modelli teenager e Rei Kawakubo ha deciso di vestirli come tali nella sfilata di Comme des Garçons Homme Plus. La collezione autunno inverno 2017-18 si chiama infatti Boyhood e comprende macchinine e dinosauri applicati sulle sneakers e sui capi d’abbigliamento. Giacche e calzoni ricordano le uniformi scolastiche e gli accenti di colori fluo sulle parrucche e sugli accessori rimandano alla dimensione del gioco e del divertimento. Denuncia sociale di un mondo di eterni Peter Pan o presa di coscienza della necessità di rimanere un po’ bambini? Non è dato saperlo, come sempre la stilista giapponese lascia spazio alla libera interpretazione delle sue collezioni.
Se moda donna firmata da Rei Kawakubo diventa di stagione in stagione più concettuale ed estrema, la sfilata Comme des Garçons Homme Plus comprende look più portabili, seppur in un contesto di eccentricità. Le camicie da uomo perdono centimetri e imitano dei crop top, t-shirt e giacche si allungano fino ad arrivare al ginocchio e si vestono di glitter e tonalità shocking. Verde acido, giallo fluo, fucsia e azzurro cielo migrano dalle parrucche alle stampe dei completi fino a diventare giocattoli tridimensionali, applicati a scarpe e gilet come originali spille. In un’epoca estremamente delicata per la moda, che deve misurarsi con l’esigenza di vestire generi sempre più fluidi, gli stilisti si trovano davanti a una scelta: sottolineare la virilità o la fragilità o ancora dirigersi su un terreno sconosciuto in cui maschile e femminile si fondono e si confondono? Rei Kawakubo elimina la questione all’origine riportando la moda uomo autunno inverno 2017-18 alla fanciullezza, periodo spensierato in cui l’ultima delle preoccupazioni è definire la propria sessualità. È tempo di tornare a giocare, rimandando le questioni esistenziali a un’età adulta che forse non arriverà mai. Almeno non sulla passerella di Comme des Garçons Homme Plus.
Settimana della moda uomo: a Parigi sfila Dries Van Noten
Dries Van Noten ha abituato il suo pubblico al decorativismo che da sempre lo contraddistingue: paillettes, ricami, stampe tappezzeria e preziose applicazioni vengono di solito distribuite a piene mani nelle sue collezioni di moda uomo e donna. All’ultima settimana della moda di Parigi, invece, ha presentato una collezione uomo autunno inverno 2017-18 all’insegna della semplicità. Il designer belga dell’Antwerp Six (congrega di stilisti di talento usciti dalla Royal Academy of Fine Arts di Antwerp) ha scelto come location un tunnel trasformato in parcheggio. Stesso sfondo underground in cui le sue collezioni hanno sfilato nel 1993 e nel 1999, anni d’oro per il brand. Forse Dries Van Noten voleva sottolineare un ritorno al passato e ricordare che il suo successo non si basa solo sull’estro di stampe e applicazioni ma anche su una grande maestria sartoriale.
Sulla passerella della moda uomo autunno inverno 2017-18 le silhouette si fanno più asciutte e i tessuti più puliti. Spalle ampie e pantaloni slim per quasi tutti i look, tranne quelli ispirati al tour di David Bowie Serious Moonlight, nei primi anni ’80. Dries Van Noten firma una collezione che potrebbe appartenere alla generazione passata ed essere ancora attuale nella prossima: capi senza tempo come i cappotti cammello, i pantaloni a sigaretta, i maglioni dalle fantasie nordiche si indossano con jeans e beatle boots. Look normali per un uomo normale, di qualsiasi età e fisicità. L’estro del designer non rinuncia però ad esprimesi nella fantasia a fiori glitter su un cappotto nero, negli inserti plaid sui jeans e nelle lievi camicie di seta stampata. I patch cuciti sui capi raffigurano il logo delle aziende fornitrici di cashmere, lana, tweed e nylon, forse il dettaglio più originale di questa collezione che guarda al passato con ammirazione ma senza sentimentalismi. «Si tratta di pensare a cosa vuoi portare con te nel futuro» ha spiegato infatti Dries Van Noten dietro le quinte dello show.
Supreme per Louis Vuitton: la capsule collection protagonista della moda uomo
La moda uomo che Louis Vuitton ha presentato alla settimana della moda di Parigi è disinvolta e pervasa dallo spirito Newyorchese degli anni ’70, ’80 e ’90. Non a caso, i capi più attesi sono stati quelli della capsule collection Supreme per Louis Vuitton: l’iconico marchio fondato nel 1994 e la griffe francese hanno unito le forze per una collezione destinata ad invadere il panorama fashion della prossima stagione. Sneakers, zaini, borsoni, pantaloni, portafogli targati Supreme per Louis Vuitton sono stati presentati in studio poco prima della sfilata autunno inverno 2017-18. Rosso lacca, arancione, verde oliva e il classico marrone Vuitton sono i colori scelti per questi accessori (altre tonalità verranno rilasciate nelle prossime stagioni) che incarnano la moda sporty anni ’90 e si innestano perfettamente nella sfilata.
La collezione uomo autunno inverno 2017-18 infatti gioca con silhouette estremamente fluide, la cui caratteristica principale è il comfort. Addio alle linee dritte e ai volumi slim, largo a pantaloni baggy, maglioni oversize e morbidi cappotti. L’ispirazione viene dalle figure emblematiche della New York anni ’70, ’80 e ’90: Keith Haring, Andy Warhol, Julian Schnabel, Robert Mapplethorpe, Jean-Michel Basquiat. A quest’ultimo, per esempio, si deve la giacca di pelle e cashmere: «Mi piace il modo in cui indossava vestiti molto costosi, trattandoli molto bruscamente» racconta Kim Jones, direttore creativo di Louis Vuitton men. Grande collezionista ed esperto di cultura streetstyle, Jones ha scelto proprio la New York di «quel periodo in cui tutti uscivano e si mescolavano nei club. Il mix sociale di allora è molto importante, perché è quello che oggi abbiamo perso». Quella della moda uomo Louis Vuitton per il prossimo inverno non è una rivoluzione: le linee fluide e i volumi oversize si intravedono sulle passerelle già da qualche stagione. Ma Jones ha avuto il talento di cristallizzarli in una collezione organica che appare fresca e moderna, una soluzione estetica nuova per l’uomo Vuitton.
Settimana della moda di Parigi: l’uomo Valentino è un gentle-man
Per la moda uomo firmata Valentino è un momento delicato: la prima collezione maschile gestita da Pier Paolo Piccioli in solitaria. L’occasione adatta per dare un taglio al passato, al decorativismo, ai ricami, agli orpelli. Piccioli reinventa il suo gentleman, anzi il suo gentle-man. «Ho iniziato a lavorare a questa collezione tornando indietro all’idea di gentleman – racconta lo stilista pochi minuti prima dello show – Per me, oggi significa essere un uomo gentile. La gentilezza è un’espressione di libertà. Esprimere la propria fragilità è la nuova forza». L’uomo Valentino che sfila alla settimana della moda di Parigi indossa cappe, berretti da baseball e sneakers su completi dall’eleganza senza tempo – perfino sullo smoking – e dal gusto british.
Asciutti e puliti, i look si susseguono senza stravaganze, in una delicata e poetica sfilata del buongusto. Eppure, questa è una collezione dallo spirito punk. Senza spille e borchie, la moda uomo Valentino esprime quel bisogno di ribellione nella scelta dei colori: rosa, verde menta e cammello entrano nella palette maschile insieme a varianti pastello del classico tweed. Punk è anche il messaggio che, scritto a chiare lettere, percorre tutta la sfilata della settimana della moda di Parigi. Si tratta di due slogan ideati da Jamie Reid, il graphic designer famoso per le sensazionali copertine degli album dei Sex Pistols, che Pier Paolo Piccioli ha incontrato a Liverpool per chiedergli delle parole in regalo. “Beauty is a birthright, reclaim your heritage” e “It seemed to be the end, until the next beginning” sono le frasi che si ripetono sulle lunghe cappe e sui berretti, sui pullover e sui cappotti Montgomery. «Ho amato il punk come stato mentale, come anarchia della mente. Punk oggi è scegliere l’individualità come valore» ha spiegato Piccioli. Orfano da settembre della collaborazione con Maria Grazia Chiuri, lo stilista ha dimostrato di saper dare alle collezioni Valentino un’estetica visionaria e poetica senza scivolare nell’eccesso, in un delicato equilibrio tra heritage e innovazione.
Miaoran porta in passerella Charles Dickens per l’autunno inverno 2017-18
L’atmosfera cupa e British della Londra raccontata da Charles Dickens convive con il background orientale di Miaoran nella moda uomo autunno inverno 2017-18 dello stilista cinese. Spiritualità estetica: così Miaoran definisce il suo concetto di moda che mescola maschile e femminile, oriente e occidente condendo il tutto con la maestria sartoriale italiana. Questi gli ingredienti della sfilata di Milano Moda Uomo per la prossima stagione fredda, interpretati attraverso l’uso di materiali e tessuti innovativi. Quello che sfila in passerella è un orfanello alla Oliver Twist, ma i suoi abiti non sono capi dismessi da qualcun altro. Lana morbida e asciutta, innovativa carta cotone dalla texture croccante, morbido velluto accostato a ruvida lana biologica e feltro, lavorati con i tagli netti e precisi e linee a metà strada tra Milano e Shanghai. Dal concorso Who is on Next? dell’estate 2015, Miaoran ci ha abituati a collezioni fortemente ispirate e originali fusioni culturali.
La moda uomo autunno inverno 2017-18 gioca con la grigia e fumosa Londra della Rivoluzione Industriale, in cui l’orfanello Oliver Twist va in giro con cappelli da monello e salopette, cappotti extralunghi e pantaloni tagliati alle caviglie. Punto forte della sfilata di Milano Moda Uomo è la maglieria: pesanti maglioni colorati, pull a collo alto e lunghissime sciarpe irrompono in una collezione dominata dal grigio. La maestria sartoriale di Miaoran si esprime in capispalla dai tagli netti e precisi. Montgomery rubati alla moda sporty e cappotti scivolati in velluto, lunghi gilet a motivi checked e bomber si indossano su pantaloni alla zuava e tuniche. Come in molte altre sfilate di Milano Moda Uomo, anche sulla passerella di Miaoran si intravedono anticipazioni della moda femminile per la prossima stagione. Le donne indossano gonne in denim sfilacciato e completi di velluto così come gli uomini. Gli accessori completano i look dell’autunno inverno: calze jaquard con coloratissime fantasie accese da dettagli lurex, borse a tracolla e cappelli da newsboy.
Immagini da backstage by Red Milk Magazine
Milano Moda Uomo 2017, l’estetica anni ’80 di Neil Barrett
Per Neil Barrett la sfilata di moda uomo 2017 è un tuffo negli anni ’80. Un decennio d’oro per lo stilista, che lo ha trascorso a Londra presso la Central Saint Martin’s, circondato dalla musica dei Cure e da un’atmosfera di totale libertà creativa. Parte da questo assunto la collezione autunno inverno 2017-18 che ha sfilato a Milano Moda Uomo, insieme ad alcuni look femminili e ai feticci fashion dai quali lo stesso Neil Barrett non si separava mai in quegli anni. «Ero così immerso in quella sottocultura – ha raccontato il designer dietro le quinte del suo show – I Cure, Siouxies and the Banshees, Echo and the Bunnymen… e avevo la mia uniforme. Acquistai una giacca con le spalle scivolate. La indossavo con un kilt o una gonna e dei leggins, ed enormi stivaloni. L’avrei indossata fino alla morte».
L’estetica degli anni ’80 e quel look finto-trasandato ispirano così la collezione autunno inverno 2017-18. Dominano infatti proprio le giacche, apparentemente enormi ed informi, in realtà frutto di un’attento lavoro di sartoria. Blazer oversize e lunghi cappotti sono pezzi unici così come le gonne, a pieghe o dalla linea più aderente, si fondono ai capispalla. Fra trench e completi doppiopetto, compaiono qua e là elementi della moda sporty tanto cara a Neil Barrett: pantaloni in acetato, maglie girocollo e felpe con zip. Il susseguirsi di look in bianco, nero e grigio è spezzato da tocchi di rosso aranciato e giallo vivo, e gli accessori fanno il resto. Beanies e zaini recuperano la moda anni ’80 di mescolare streetstyle e capi più formali. I pantaloni gessati si fermano alle caviglie con degli elastici e le tute si indossano con stivaletti da Beatles. Le suggestioni della Londra anni ’80 si riversano anche sugli outfit femminili, abiti in velluto su pantaloni sportivi e giacche maschili abbinate a miniskirt a ruota. Un nostalgico tuffo nel passato di Neil Barrett, reinterpretato in una futuristica fusione di generi.
A Milano sfilano i ninja di Diesel Black Gold
Diesel Black Gold si ispira alla moda anni ’80 e alle suggestioni del Sol Levante per la collezione uomo autunno inverno 2017-18. In particolare è stato il film Revange of the Ninja la principale fonte d’ispirazione per il direttore creativo Andreas Melbostad. La figura dei guerrieri giapponesi è ammantata nel mistero, anche per la loro peculiare capacità di fondersi con l’oscurità diventando quasi invisibili. La moda uomo Diesel Black Gold coglie sia la forza che l’istinto protettivo di questi guerrieri della notte, traducendoli in uno stile orientaleggiante e urban insieme. Le silhouette derivano chiaramente dal Giappone: i pantaloni si fanno ampi e fluidi, i capispalla sono versioni contemporanee di un kimono e diversi look presentano una cintura obi da samurai.
Per Diesel Black Gold, protagoniste della collezione autunno inverno 2017-18 sono le giacche. Si parte dal classico chiodo in pelle dalla linea asciutta per allargarsi a parka e felpe oversize fino a rilassati cappotti-kimono. I pantaloni flare si arricchiscono di fiori stilizzati, mentre quelli più aderenti con le pinces all’altezza delle caviglie rivelano l’anima sportiva della collezione insieme alle maglie con imbottitura a contrasto. La sfilata Diesel Black Gold si declina nei colori tenui dell’Oriente: bianco e nero, grigio chiaro, blu navy rimandano ad atmosfere zen e distese di bambù. Tessuti come il denim, il neoprene e il nylon attualizzano linee e volumi dalla tradizione millenaria, per una moda uomo raffinata e contemporanea. In passerella alla Milano Fashion Week, Diesel Black Gold presenta anche una capsule collection femminile, che usa lo stesso linguaggio della moda uomo per l’autunno inverno 2017-18. L’ispirazione arriva sempre dal Giappone, dai vestiti tradizionali ma anche dalle uniformi delle scolarette nei manga. I colori rimangono quelli basici, accostati a colorate fantasie floreali e motivi geometrici. Un esercito di guerrieri gentili ma letali, rilassati ma decisi è pronto a conquistare la prossima stagione.
Tra sciatori e boxeur, il debutto di Plein Sport a Milano Moda Uomo
Philipp Plein ha scelto Milano Moda Uomo per la prima sfilata della sua collezione di abbigliamento sport luxury Plein Sport. Dopo aver inaugurato le prime boutique con l’insegna Plein Sport a dicembre, lo stilista tedesco ha organizzato alla Milano Fashion Week uno dei suoi famosi show che lasciano senza fiato per dimensioni e originalità. Stavolta, però, il palco-passerella era una pista di atletica: l’ideale per mettere alla prova abiti pensati per sciatori, boxeur e fitness-maniaci. Accanto ai modelli che indossavano la moda uomo e donna di questa nuova linea, infatti, si è esibito il campione mondiale di parkour Ryan Doyle, dimostrando che tute e bomber, gilet imbottiti e felpe resistono alle evoluzioni più estreme.
«Questo progetto nasce da un sogno – ha raccontato Philipp Plein sulla passerella, appena prima che iniziasse la sfilata – Mi sono chiesto quale fosse il segreto dietro ai turnover di Nike e Adidas… E la risposta è che non c’è segreto. Semplicemente, vendono active sportswear. Nonostante ciò… Non ho trovato nessuna alternativa luxury a Nike. E quindi ho deciso di colmare questo gap nel mercato creando Plein Sport». L’activewear di lusso firmato Plein è total black con vibranti accenti di colori vivaci e tonalità fluo. Fanno capolino anche fantasie fiorate sulle tute femminili e immagini di icone dello sport. Abbondano i tessuti tecnici, i più adatti alla moda uomo e donna pensata per l’attività fisica. Gli accessori accompagnano ogni look completando l’attrezzatura del perfetto sportivo: borsoni da palestra e occhiali da sci, guantoni da boxe e ovviamente tantissime sneakers. Là dove dal punto di vista del design Philipp Plein non ha dato sfogo alla fantasia, la ricerca sui materiali è accurata e guarda al futuro. Tecnologie all’avanguardia incontrano tessuti luxury per performance sportive d’alto livello. Senza dimenticare l’aspetto social: su giubbini, borsoni e gilet ci sono tasche apposite per lo smartphone, per rimanere sempre connessi.
Palm Angels, un nuovo brand da tenere d’occhio da Milano Moda Uomo
La Milano Fashion Week porta sempre con sé nomi noti e grandi griffe, ma anche nuovi brand da tenere d’occhio. È il caso di Palm Angels, fondato nel 2014 dall’ex direttore artistico di Moncler Francesco Ragazzi, che ha debuttato sulle passerelle di Milano Moda Uomo con la sfilata autunno inverno 2017-18. Ragazzi ha avviato Palm Angels come un progetto fotografico: tra il 2011 e il 2013 ha scattato splendide immagini in bianco, nero e oro del sole californiano, con protagonisti i ragazzi e le ragazze che vivono la vita da skater a Los Angeles. Dopo aver pubblicato un libro con lo stesso nome, Palm Angels è diventato anche un brand che trasforma l’ispirazione dell’assolata Sunset Boulevard in un moda uomo e donna street-luxury.
La storia che fa da sfondo alla sfilata di Milano Moda Uomo è quella di un uomo che decide di lasciare il proprio lavoro a Wall Street insieme a giacca e cravatta per abbandonarsi al sogno californiano. Si rende però conto che la sua rabbia verso le istituzioni e le multinazionali non è stata cancellata dal suo nuovo pigro stile di vita. Così le due anime si fondono: quella del banchiere e quella dello skater, per una moda uomo e donna dall’aspetto ibrido. I cappotti gessati si indossano su felpe col cappuccio, le giacche a due bottoni su pantaloni sportivi e jeans flare, i pantaloni da ufficio con striminziti top mimetici. In soli due anni, Francesco Ragazzi è riuscito non solo a sfilare alla Milano Fashion Week, ma anche a rendere Palm Angels un brand di culto. La felpa Rainbow indossata dall’attore e blogger australiano Troye Sivan ha avuto un tale successo sui social che all’inizio della sfilata, in due minuti, sono state distribuite 200 felpe gratuite con il nuovo logo del brand. Sicuramente sentiremo ancora parlare di Palm Angels e dei suoi skater boys.