Anche quest’anno al Salone del Mobile è di scena Doppia Firma: dopo il successo riscontrato l’anno scorso, anche nel 2017 prende il via una delle collezioni più interessanti della settimana dedicata al design. Doppia Firma è una collezione unica di 15 opere, realizzate da altrettante coppie di designer e artigiani d’eccellenza: crocevia di talenti provenienti da tutto il mondo, che esprimono la propria arte in una mostra iconica, promossa dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Michelangelo Foundation for Creativity and Craftmanship. Saranno esposte al GAM di Milano dal 4 al 9 Aprile le 15 opere esclusive, in cui maestri artigiani italiani e designer europei si mettono a confronto sperimentando tecniche e visioni proprio in concomitanza con le Giornate Europee dei Mestieri d’Arte. Vetri e design avanguardistico si uniscono a mosaici iconici, ceramiche e virtuosismi stilistici in un tripudio di ispirazioni: fucina artistica di talenti giovani e meno giovani, Doppia Firma celebra il mondo del design contemporaneo offrendo una vasta selezione delle opere più interessanti del momento. Specchi mirabolanti, giochi siderali di argento e mosaici caleidoscopici si alternano creando suggestive alchimie e voli pindarici, per epifanie stilistiche che catturano l’occhio e la mente. Tanti i nomi esposti quest’anno, da Uros Mihic a Caterina Crepax, da Fabrizio Travisanutto a Felix Muhrhonfer, da Cristina Celestino alla sua collaborazione con Antique Mirror, fino alle opere di Dimitri Bahler e del ceramista Maurizio Tittarelli Rubboli.
Autore: Chiara Caputo
Thun e Faber-Castell insieme in un’installazione iconica
La Design Week di Milano si è aperta nel segno di una collaborazione inedita, che ha visto il celebre architetto e designer Matteo Thun insieme a Faber-Castell: nasce così “Colori e Decori”, l’installazione iconica in programma fino al 7 aprile. Una collaborazione che si pone nell’ambito dell’evento “Passeggiata: an Airbnb Experience in Milan”, allestito presso Casa degli Atellani in Corso Magenta 65 a Milano, organizzato da Airbnb, a cura di Martina Mondadori Sartogo, Direttore di Cabana Magazine. Matteo Thun ricrea negli eleganti ambienti di casa degli Atellani l’atmosfera del suo studio, luogo prediletto per la creazione e l’espressione artistica. Un’estetica divenuta iconica, la sua, che unisce suggestioni e design accattivante. Nato a Bolzano nel 1952, Matteo Thun (all’anagrafe Matthäus Antonius Maria Graf von Thun und Hohenstein), si laurea nel 1975 in architettura all’Università di Firenze; nel 1980 si trasferisce a Milano iniziando la collaborazione con il gruppo Memphis ed Ettore Sottsass. Nel 1984 fonda il proprio studio e comincia l’attività lavorativa per Swatch, della quale è direttore artistico dal 1990 al 1993. Dal 1983 fino al 2000 insegna design a Vienna presso la “Universität für angewandte Kunst”. Tra i suoi lavori rientra la progettazione di ecoresidence montani e alberghi a cinque stelle, oltre a prodotti e mobili. Tra i suoi clienti spiccano Artemide, Flos, Illy, Philips, Fontana Arte, Missoni, Porsche Design, Coca Cola, Villeroy & Boch, Lavazza, AEG, Campari, ecc. Architetto pluripremiato, Matteo Thun è membro della Royal Insitute of British Architects (RIBA), ed è inserito nella Interior Hall of Fame di New York nel 2004. Insignito per ben tre volte del prestigioso Premio Compasso d’Oro, nel 2009 è stato premiato con il PIDA (Premio Ischia di Architettura) alla carriera. Nel 2010 con l’IF product design award e con altri riconoscimenti internazionali. Lunga ed affascinante è la storia delle matite acquerellabili Albrecht Dürer di Faber-Castell, predilette da molti artisti: i celebri acquerelli permettono di creare una vasta gamma di effetti, dall’ombreggiatura al chiaroscuro, dalle sfumature ad acquerello al tratteggio incrociato, dall’effetto vernice ad aree ad alta intensità di colore, per un’esperienza creativa e artistica di impareggiabile qualità.
Gucci sceglie Firenze: a Palazzo Pitti la sfilata cruise
Dopo il no di Atene, che ha negato l’accesso al Partenone e all’Acropoli per la sfilata Gucci, la celebre maison italiana sceglie Firenze: si terrà nella mirabile location della Galleria Palatina di Palazzo Pitti la sfilata Cruise. Occhi puntati il prossimo 29 maggio sulla Galleria Palatina, che ospiterà l’evento esclusivo: l’annuncio è stato dato da Marco Bizzarri, presidente e Ceo del brand, assieme al direttore degli Uffizi Eike Schmidt e dal sindaco Dario Nardella. In cambio la maison si impegnerà a finanziare il restauro e la valorizzazione del patrimonio botanico del Giardino di Boboli, con un contributo pari a due milioni di euro. L’ultima sfilata Cruise aveva luogo a Westminster Abbey, a Londra, e l’anno prima era stata la volta dell’Art District di New York. Dopo il gran rifiuto ateniese, che ha negato al brand l’accesso all’Acropoli, rinunciando anche ad un imponente finanziamento offerto alla Grecia, Gucci torna in Italia, in una sala affascinante che potrà ospitare fino a trecento persone. “Anche la moda è parte del patrimonio culturale e della storia del nostro Paese dove il gusto, l’eleganza e l’educazione al bello fanno parte del nostro quotidiano. Il legame tra moda e arte è sempre stato molto stretto e ha spesso favorito occasioni di incontro suggestive e uniche. Come avviene oggi con un marchio prestigioso dello stile italiano che decide di investire in modo significativo su una grande istituzione culturale nel pieno rispetto della sua missione”, così ha commentato Dario Franceschini.
Un volume esclusivo racconta Helena Rubinstein
In occasione del 115esimo anniversario dalla nascita del brand, l’impero fondato da Helena Rubinstein diviene il tema di un volume esclusivo, che celebra l’icona del make up, esplorandone l’affascinante biografia. E’ stata presentata alla stampa l’edizione italiana del libro “La donna che inventò la bellezza”, scritto da Michèle Fitoussi ed edito da Cuzzolin Editore.
Altezza non svettante, volto eburneo e lunghi capelli neri, Helena Rubinstein, di modesta origine polacca, riuscì a creare un impero. Definita da Jean Cocteau “l’imperatrice della bellezza”, tanti sono i ritratti che la immortalano, col suo gusto sempre impeccabile e il proverbiale amore per i gioielli importanti, da Man Ray a Graham Sutherland, da Picasso a Dalì: ora la biografia edita da Cuzzolin Editore ne ripercorre la lunga vita.
Nata a Cracovia il 25 dicembre 1870, Helena Rubinstein (all’anagrafe Chaja Rubinstein) era la maggiore di otto fratelli, figlia di Augusta Gitte (Gitel) Scheindel Silberfeld Rubinstein e Naftali Herz Horace Rubinstein, appartenenti entrambi a famiglia ebraica. Dopo aver abbandonato gli studi in medicina, la giovane nel 1902 si trasferisce in Australia, dove cambia il nome di battesimo in Helena: l’anno successivo apre un negozio a Coleraine, dove vende unguenti e medicamenti. Successivamente si sposta a New York, dove apre un salone di bellezza.
La casa cosmetica che porta il suo nome si impose in brevissimo tempo e la rese ricchissima. Nel 1908 convolò a nozze con il giornalista statunitense Edward William Titus, da cui ebbe due figli, Roy Valentine Titus e Horace Titus. Una vita romanzesca, la sua: la principessa della cosmesi morirà a New York all’età di 93 anni, dopo aver coronato tutti i suoi sogni. Il volume edito da Cuzzolin Editore è in vendita negli Store Mondadori e online sul sito www.mondadoristore.it al prezzo di €22,00.
Marella Ferrera e Paola Lenti insieme alla Design Week
Torna anche quest’anno la Settimana Internazionale del Design di Milano, e si rinnova la collaborazione tra Marella Ferrera e Paola Lenti: una partnership esclusiva che unisce moda e design. Dal 3 al 9 aprile occhi puntati sulle creazioni delle due menti, unite in un percorso inedito all’insegna della contaminazione: echi di un passato lontano ed affascinante si uniscono a suggestioni contemporanee, per tappeti ricamati a mano che ricordano le stuoie del deserto, in bilico tra grafismi onirici e richiami coloniali. Profumi speziati e pattern cromatici che spaziano dall’ebano all’avorio, dal giada alla gamma di gialli, in inedite composizioni dallo charme timeless. Il Marocco, con i suoi mercati e le oasi, le architetture vibranti e il deserto, trova espressione nei ricami che decorano pouf e cuscini, in perfetto stile tribale. Non mancano inoltre inediti grafismi come quelli dipinti sulla ceramica da Antonio Forlin o ancora i dettagli intagliati su pietra lavica da NeroSicilia: è un melting pot culturale, affascinante sincretismo che funge da ponte tra culture millenarie e parallele, dando vita ad una sperimentazione che non lesina in virtuosismi stilistici ad alto impatto scenografico. Cocci d’oro ricordano lustri, lastre di mare atolli, come nelle creazioni realizzate da Nicolò Morales, che punta ad effetti ossidati e metallici. Un’esperienza multisensoriale che crea dipinti tridimensionali e giardini verticali narrati attraverso la lava. Interessanti le contaminazioni spaziali evocate dal percorso che unisce la magia dell’artigianato siciliano al mondo del design contemporaneo, in bilico tra storia millenaria e futuro avanguardistico.
Il primo ritratto ufficiale di Melania Trump
E’ stato diffuso ieri il primo ritratto ufficiale della First Lady Melania Trump: posa decisa e tuxedo Dolce & Gabbana, la prima foto che immortala in via ufficiale Melania Trump ha già diviso l’opinione pubblica. La splendida consorte del presidente Donald Trump continua a suscitare polemiche, complice forse un incarnato troppo perfetto, e il diamante da 25 carati che sfoggia al dito. Sullo sfondo della West Sitting Hall, nella residenza privata della White House, Melania Trump posa come una diva consumata: sguardo consapevole e braccia conserte, la nuova First Lady si affida allo stile italiano di Dolce & Gabbana per la giacca nera in twill di lana crepe, con tanto di sciarpina in raso profilata di paillettes: la location è la stessa che scelse a suo tempo anche Nancy Reagan, nel suo ritratto del 1982. Photoshop o no, Melania Trump appare quasi irreale nella sua perfezione, con buona pace di chi l’accusa di essere ricorsa ai miracoli del botox per spianare le rughe dei suoi 46 anni: chic e sicura di sé, la First Lady ammicca ai suoi detrattori, che in primis non perdonano alla nuova coppia presidenziale certo lusso ostentato, a partire dal brillocco che la Trump sfoggia al dito, del valore stimato di circa 3 milioni di dollari. Fredda e glaciale, Melania Trump è stata immortalata dall’obiettivo della fotografa belga Regine Mahaux. L’immagine è stata accompagnata da una dichiarazione concisa: «Sono onorata di ricoprire il ruolo di First Lady e ansiosa di lavorare in nome del popolo americano nei prossimi anni». Melania Trump non è l’unica ad aver ricevuto critiche anche per il ritratto ufficiale: nel 2009 anche Michelle Obama venne criticata per la scelta di indossare per lo scatto un abito senza maniche, firmato Michael Kors, mise giudicata troppo casual per il rigore cerimoniale.
Pink Star: battuto all’asta il diamante rosa che ha incantato il mondo
E’ stato battuto oggi alla casa d’aste Sotheby’s di Hong Kong per la cifra record di 71,2 milioni di dollari il famigerato Pink Star, considerato il più grande e perfetto diamante rosa mai classificato. Una storia affascinante quella della pietra preziosa, considerata la più perfetta mai classificata fino ad oggi dal Gemological Institute of America. Estratto nel 1999 in un giacimento del Sudafrica, con i suoi 59,60 carati viene inizialmente valutato 60 milioni di dollari, anche se gli esperti stimano che la cifra con cui potrebbe essere venduto possa raggiungere i 100 milioni. Già venduto all’asta nel 2013, per la cifra di 83 milioni di dollari, offerti da un compratore di New York, Isaac Wolf, in realtà rimase invenduto, giacché quest’ultimo non riuscì infine a pagare l’esorbitante cifra. Oggi, dopo varie peripezie, il diamante si trova a Sotheby’s: dopo essere stato presentato nella sede di Londra, il prezioso diamante è stato nuovamente messo all’asta ad Hong Kong, per la cifra record i 71,2 milioni di dollari. La pietra preziosa, che sarebbe piaciuta a Liz Taylor, grande collezionista di gioielli, costituisce un vero e proprio record, tanto per la storia che la circonda quanto per la rarità del taglio e dei carati. David Bennet, capo della divisione Gioielli di Sotheby’s, ha parlato di “vendita storica”. La base d’asta, che si è svolta a Hong Kong, era di 56 milioni: in soli cinque minuti si è arrivati all’offerta vincente, giunta telefonicamente. Un lungo applauso si è sollevato dalla platea: il Pink Star -che misura 2,69 centimetri per 2,06 e pesa 11,92 grammi- appena estratto contava 132,5 carati. Dopo due anni si è quindi deciso come la pietra dovesse essere tagliata e lucidata.
Molteni e Ferragamo insieme alla Design Week di Milano
Una collaborazione inedita ed un’installazione esclusiva uniscono Molteni e Ferragamo, protagonisti della Design week di Milano: “Vincent Van Duysen for Molteni&C and Salvatore Ferragamo” è il titolo della suggestiva installazione promossa in occasione della design week di Milano da Molteni&C e Salvatore Ferragamo. Van Duysen, designer dell’anno 2016 per lo stile personale di progettazione architettonica e di design del prodotto, è stato nominato dallo scorso aprile direttore creativo dei brand Molteni&C e Dada. Le vetrine di Ferragamo saranno interamente allestite con prodotti disegnati dall’architetto belga per Molteni: largo a sontuosi ambienti domestici declinati in tonalità naturali come i fondali silice. Un’atmosfera rilassante e un design iconico, che si snoda attraverso le pavimentazioni in pietra ceppo e i morbidi tendaggi in lino ecrù: un percorso affascinante, che trova espressione nelle sculture in lamiera bronzate che conferiscono un’allure irresistibile ad ogni ambiente. Gli arredi firmati dal designer per le boutique uomo e donna del brand di moda comprendono inoltre l’armadio Gliss Master, con anta e ripiani luminosi anch’essi in vetro, profili e maniglie peltro, la cassettiera Gliss Master, i tavolini Jan, le madie di contenimento Quinten e il divano Paul. Un’installazione iconica, che celebra l’artigianalità italiana e il made in Italy, con un occhio di riguardo per la moda e lo stile amato in tutto il mondo.
Reese Witherspoon è il nuovo volto di Elizabeth Arden
Reese Witherspoon è il nuovo volto scelto da Elizabeth Arden: l’attrice statunitense incarnerà la Storyteller-in-Chief del celebre brand di cosmesi. Imprenditrice di successo ed attrice di commedie brillanti, Reese Witherspoon ha recentemente fondato Hello Sunshine, una società di produzione di contenuti, e Draper James, un brand di moda e lifestyle. Capelli biondi e sorriso sbarazzino, la bionda più amata della commedia americana ha così commentato il suo nuovo incarico: «Una delle prime cose che mi ha spinto verso il marchio è stata la sua ricca tradizione e la sua storia di sostegno alle donne. Come una delle prime donne imprenditrici, Elizabeth Arden ha lastricato la strada per donne come me. È un onore portare avanti il suo retaggio e fare parte di una società così iconica impegnata a servire le donne». L’attrice premio Oscar, che vestirà gli inediti panni di testimonial del brand, ha inoltre aggiunto: «Sono entusiasta di lavorare come partner creativa insieme al gruppo Elizabeth Arden, producendo contenuti che celebrano lo spirito del marchio, mettendo in evidenza storie che ruotano intorno alle donne e che illustrano le vere esperienze nella vita di una donna, comuni a tutte noi». «Siamo felici di lavorare con Reese. Oltre alle sue doti di attrice, è un’imprenditrice di successo che dirige le sue società di produzione, di moda e digitali», ha dichiaratp JuE Wong, Presidente del marchio Elizabeth Arden. «Reese incarna gli ideali della nostra fondatrice e ogni giorno continua a infrangere dei limiti. Come Elizabeth Arden prima di lei, Reese non accetta gli standard, ma li stabilisce, cosa che la rende la persona perfetta per rappresentare il marchio e impegnarsi con i nostri consumatori a livello globale». La prima campagna beauty è attesa a maggio negli Stati Uniti ed arriverà in Italia a settembre.
Wrangler festeggia i suoi primi 70 anni
Wrangler festeggia il suo 70esimo anniversario con una limited edition esclusiva che celebra lo stile iconico del brand: in bilico tra tradizione ed innovazione, il brand non rinuncia alla propria estetica, rivolgendosi ancora una volta ad un target giovane che ama la moda. Un nuovo logo ed una campagna pubblicitaria nuova di zecca celebrano il “Wrangler 70 Years”, l’anniversario del brand iconico, entrato di diritto nella storia del costume. Tripudio di denim e suggestioni rétro si uniscono a pezzi tratti dall’archivio, come gli iconici jeans. le t-shirt, i cappelli, gli zaini ed i marsupi, tra echi Seventies e colori accesi. Uno stile che strizza l’occhio all’America e alla youth culture, ridefinendone i canoni per adattarli alla contemporaneità. Una storia iniziata ben 70 anni fa: correva l’anno 1947 quando a Greensboro, nel North Carolina, un sarto polacco di nome Bernard Lichtenstein, noto come Rodeo Ben, iniziava a lavorare per la Blue Bell Overall Company, che vantava tra gli altri il brand Wrangler. Bernard si occupava dei capi per i cowboy e brevettò una linea di jeans che scelse di chiamare Wrangler. Alla fine degli anni Cinquanta nasce il jeans da uomo “13MWZ”: il resto è storia. In breve il marchio si impone come protagonista dello stile western, perfetto per chi ama i rodeo e il denim in generale. La nuova collezione non lesina un jeans, toppe, felpe, t-shirt grafiche, loghi con tanto di arcobaleno. Largo a jeans stone washed con stampe grafiche, camicie a quadri e colori vivaci, come il verde prato, il giallo acido e il rosso brillante.
Compleanno con sorpresa per Doris Day
Ha spento ieri 95 candeline Doris Day, celebre attrice e cantante americana. Un compleanno a sorpresa per la diva, che è giunta alla veneranda età di 95 anni convinta di averne “solo” 93. Una vera e propria sorpresa per lei, che aveva sempre pensato di essere nata il 3 aprile del 1924: galeotto fu invece il certificato di nascita dell’attrice, ritirato dall’Associated Press, che ha invece rivelato l’arcano. Doris Day, all’anagrafe Doris Mary Ann Kappelhoff, è invece nata nel 1922, da William Joseph ed Alma Kappelhoff, una coppia di Cincinnati, Ohio. L’attrice, candidata ad un premio Oscar e vincitrice di un Golden Globe e di un Grammy Award, ha quindi potuto finalmente festeggiare l’età giusta. «Ho sempre detto che l’età è solo un numero e non ho mai prestato molta attenzione ai miei compleanni, ma è bello sapere finalmente quanti anni ho in realtà», ha dichiarato Doris Day in un comunicato. Il portavoce della diva, Charley Cullen Walters, ha così dichiarato: «Se ne è parlato per tanto tempo e ci siamo chiesti tante volte da dove fosse nato tutto. Adesso pare che finalmente sia arrivata la risposta: Doris ha 95 anni. Ci sono diverse versioni sul momento in cui è sorto l’equivoco, ma la storia che ho sentito più spesso risale a tanti anni fa: Doris si era presentata a un provino per un ruolo e sul modulo dell’audizione è stata sbagliata la data di nascita. Da quel momento per tutti ha sempre avuto due anni in meno rispetto a quelli che aveva realmente». Tanti i suoi successi cinematografici, da “L’uomo che sapeva troppo” di Hitchcock a “Merletto di mezzanotte” fino a “Tè per due”, innumerevoli sono le commedie americane di successo da lei interpretate a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. Quattro ex mariti ed un figlio, Doris Day iniziò la sua carriera come cantante, prima di approdare al cinema e alla televisione. Sorriso perfetto e capelli biondi, la solare Doris incarnava alla perfezione l’ideale della “fidanzata d’America”. La sua è stata una carriera prolifica, che ha dato vita a 39 film ed oltre 650 brani registrati.