Museum Snapchats: la storia dell’arte corre sui social

Cosa succede se si associa la storia dell’arte alla parodia? Ce lo insegna Museum Snapchats, una sorta di pinacoteca basata sull’ironia che raccoglie i commenti fatti dai visitatori dei musei di tutto il mondo. Un modo nuovo di imparare la storia dell’arte, che trova spazio sulla celebre app del fantasmino.

Sulla scia della geniale pagina Facebook Se i quadri potessero parlare, creata da Stefano Guerrera, autore anche di due libri, scritti dopo avere superato la soglia record di un milione di likes. Immediatezza e humour, per commenti che impreziosiscono capolavori storici dal valore inestimabile.

Grazie a Snapchat questa forma di parodia ha trovato massima diffusione: dietro a Museum Snapchats c’è perfino un intento di natura pedagogica, giacché si vorrebbe rendere popolare la storia dell’arte grazie alla sua capacità di “ammazzare la noia di una visita guidata”. Da oggi andare al museo non serve più: questa sembrerebbe essere la nuova filosofia, che trova molteplici esempi sul web, come il sito di intrattenimento Boredpanda, che ha creato una gigantesca pinacoteca comica virtuale.

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Resta da chiedersi come si possa coniugare la parodia all’intento pedagogico, venendo a mancare ogni riferimento all’autore e all’anno delle opere pubblicate online: una lacuna non da poco, per un’applicazione che avrebbe potuto coniugare il lato comico a quello educativo.

La moda più scandalosa in mostra a Parigi

Aprirà i battenti domani 1 dicembre 2016 al Museé des Arts Décoratifs di Parigi la mostra “Tenue correcte exigée! Quand le vêtement fait scandale”: una carrellata di affronti al comune senso del pudore, per capi che hanno cambiato il corso della storia del costume.

Dalla minigonna allo smoking per lei, dai jeans strappati alle sfrontate provocazioni che alcuni designer hanno portato sulle passerelle: fino al 23 aprile 2017 sarà possibile visitare l’esposizione che porta in scena i capi più scandalosi della moda dal XIV secolo ad oggi.

Dallo smoking femminile firmato Yves Saint Laurent alla gonna maschile, portata sulle passerella da Jean-Paul Gaultier e da Rick Owens (con tanto di pubenda in vista!); dalla minigonna di Courrèges ai capi plastificati dalle suggestioni spaziali di Pierre Cardin, una carrellata di pezzi iconici destinati a restare impressi indelebilmente nella memoria collettiva. Sono esposti oltre 400 capi e accessori, ma anche ritratti, caricature, oggettistica e piccole e grandi rivoluzioni nei codici estetici e nella morale collettiva.



L’esposizione si articola in tre tematiche: “Le vêtement et la règle“, “Est-ce une fille ou un garçon ?” e “La provocation des excès”. Largo a immagini choc e pezzi delle collezioni più discusse di designer di fama mondiale, dall’autunno/inverno 1995-96 di Alexander McQueen alle suggestioni futuriste di Yohji Yamamoto, dagli eccessi di John Galliano a pezzi classici indossati da dive del calibro di Marlene Dietrich. Esposti anche capi Chanel e Schiaparelli, solo per citarne alcuni.

In mostra al MET “Masterworks: Unpacking Fashion”

Ha aperto i battenti al Costume Institute del MET di New York lo scorso 18 novembre la mostra “Masterworks: Unpacking Fashion”: un tuffo nella moda vista come arte, tra abiti scultorei acquisiti dal museo nel corso degli ultimi dieci anni e pezzi storici che hanno caratterizzato in modo determinante la moda. Fino al 5 febbraio 2017 sarà possibile visitare il percorso creato ad hoc per uno spettatore curioso ed esigente: in mostra più di 60 capolavori dall’inizio del 18esimo secolo ad oggi.

L’esposizione, curata da Jessica Regan con la collaborazione di Andrew Bolton, esplora un’estetica sublime, attraverso pezzi iconici di designer che hanno cambiato il corso della storia del costume, conferendo più volte alla moda lo status di forma artistica. “La nostra missione è presentare la moda come una forma di arte vivente che interpreta la storia, diviene essa stessa parte del processo storico ed ispira l’arte successiva”, così Bolton ha descritto lo scopo della mostra. “Nei settant’anni trascorsi da quando il Costume Institute è diventato parte del MET, nel 1946, la nostra strategia di collezionismo è passata dal creare una collezione di alta moda occidentale che fosse di respiro enciclopedico ad una che fosse invece focalizzata sull’acquisizione di un insieme di capolavori”.

“Se la moda deriva spesso dal suo essere effimera, la sua rapida risposta ai cambiamenti assicura che vi sia un’immediata espressione dello spirito del tempo, un vivido riflesso dei cambiamenti sociali, culturali e politici e delle trasformazioni subite dai canoni di bellezza”, queste le parole di Jessica Regan. “I capolavori che abbiamo scelto di evidenziare, insieme a molti altri che abbiamo collezionato nello scorso decennio, scaturiscono da forme, motivi e temi del passato, reinterpretando la storia del costume in forme che risuonano nel presente”.

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Ardite giustapposizioni ed interessanti flash-back caratterizzano l’esposizione, organizzata cronologicamente: vengono messi insieme capi delle collezioni più recenti e pezzi storici, allo scopo di illustrare la persistente influenza di alcuni couturier e di determinate silhouette iconiche. Un esempio tra tutti, un capo di recente acquisizione di John Galliano per Maison Margiela risalente al 2015 viene accoppiato ad un abito Cristobal Balenciaga del 1964.

Tra i nomi esposti Gilbert Adrian, Azzedine Alaïa, Cristóbal Balenciaga, Geoffrey Beene, Thom Browne, Sarah Burton (Alexander McQueen), Antonio del Castillo (Lanvin-Castillo), Hussein Chalayan (Hussein Chalayan and Vionnet), Christian Dior, Tom Ford, Jean Paul Gaultier, John Galliano (John Galliano e Maison Margiela), Nicolas Ghesquière (Balenciaga), Demna Gvasalia (Balenciaga), Charles James, Rei Kawakubo (Comme des Garçons), Karl Lagerfeld (Chanel), Jeanne Lanvin, Christian Louboutin, Maison Margiela, Alexander McQueen, Issey Miyake, Paul Poiret, Zandra Rhodes, Yves Saint Laurent, Elsa Schiaparelli, Raf Simons, Hedi Slimane (Saint Laurent), Viktor & Rolf, Gianni Versace, Madeleine Vionnet. L’hashtag ufficiale per seguire l’evento sui media è #FashionMasterworks.

Bottega Veneta unifica le sfilate uomo e donna

Novità in casa Bottega Veneta: come annunciato dalla maison, dal 2017 verranno presentate insieme le collezioni uomo e donna. Ci saranno quindi solo due sfilate all’anno, rispettivamente Autunno/Inverno e Primavera/Estate, durante la settimana della moda di Milano, nei mesi di febbraio e settembre.

La decisione era già stata presa lo scorso settembre, durante la sfilata-evento all’Accademia di Belle Arti di Brera: in quell’occasione si festeggiava infatti il 50° anniversario della maison vicentina e il 15° anniversario di Tomas Maier alla direzione creativa del brand e l’Accademia delle Belle Arti di Brera aveva proposto di far sfilare insieme le collezioni di menswear e womenswear.

Ora Bottega Veneta diffonde una nota in cui “conferma il suo impegno per una tempistica della presentazione e un lancio della collezione che concedano alla produzione il tempo necessario per creare dei prodotti fatti a mano”. Un’inversione di tendenza rispetto al passato, che allinea Bottega Veneta al sistema delle sfilate unificate già adottato da brand come Burberry e Gucci.

Gigi Hadid (Afp)
Gigi Hadid in passerella per Bottega Veneta (Afp)

Pirelli 2017: Lindbergh fotografa le dive del cinema

E’ stato presentato oggi a Parigi all’Hotel Salomon de Rothschild il nuovo calendario Pirelli. In tempi in cui prolifica una bellezza plastificata, il celebre The Cal segna un’inversione di tendenza: scatti intensi ed emozionanti che esaltano l’espressività e la naturalezza di 14 attrici di fama mondiale. “Emotional” è il titolo del calendario patinato per eccellenza e l’edizione 2017 è firmata dall’obiettivo del fotografo tedesco Peter Lindbergh.

“E’ un Calendario non sui corpi perfetti, ma sulla sensibilità e sull’emozione, spogliando l’anima dei soggetti”: Lindbergh, talent scout di modelle del calibro di Cindy Crawford e Naomi Campbell, è al suo terzo Calendario Pirelli, dopo aver firmato l’edizione del 1996 e quella del 2002. “Il sistema attuale propone un solo tipo di bellezza -ha affermato Lindbergh- collegato alla giovinezza e alla perfezione. Ma questo non ha nulla a che fare con la realtà”. Lindbergh elabora i codici di una nuova estetica, attraverso scatti che immortalano l’aspetto più autentico e naturale di alcune tra le più grandi dive di Hollywood, tra cui spiccano sette Premi Oscar. Niente sovrastrutture, nessun fotoritocco e poco make up, per portare a nudo la vera bellezza.

Potenti i 40 scatti in bianco e nero, realizzati tra maggio e giugno in cinque luoghi differenti del mondo, in studio ma anche su set a cielo aperto, a New York, Los Angeles, Londra, Berlino e sulla spiaggia francese di Le Touquet. Minimale ed intensa l’edizione di quest’anno celebra un nuovo concetto di bellezza, che esula da qualsiasi artefatto.

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“Questa edizione del calendario è qualcosa di veramente speciale”, ha detto Marco Tronchetti Provera, vicepresidente e CEO di Pirelli. “La bellezza è entrare in una stanza e pensare: eccomi, sono io così come sono”, così si è espressa Nicole Kidman, presente a Parigi insieme a Uma Thurman ed Helen Mirren, tra le protagoniste del calendario, insieme ad Alicia Vikander, attrice svedese protagonista di The Danish Girl e Léa Seydoux. Si continua con Robin Wright, Lupita Nyong’o, Kate Winslet, Rooney Mara, Jessica Chastain, Penelope Cruz, la cinese Zhang Ziyi, Julianne Moore, Helen Mirren. Chiude una splendida Charlotte Rampling.

Ad Oikos lo ‘Sbid International Design Awards 2016’

E’ l’azienda italiana Oikos ad aggiudicarsi il premio SBID International Design Awards 2016. Unico brand italiano tra i vincitori del prestigioso riconoscimento, Oikos incanta Londra con Bronzo Fuso, la nuova soluzione cromomaterica ecosostenibile che ha sbaragliato la concorrenza nella categoria ‘Innovative product design’.

“Una dimostrazione di innovazione sostenibile e artigianalità italiana”, queste le parole con cui i giurati hanno descritto l’opera, evidenziandone le superfici uniche e il design capace di esaltare gli spazi in maniera strategica, trattandosi di “un materiale morbido al tatto, antigraffio e resistente alla luce, sostenibile che permette una personalizzazione infinita della superficie”.

Alla base del successo di Oikos è il tailor made, come evidenziato da Vanessa Bradly, presidente di Sbid: “La particolare abilità di Oikos nell’interpretare il volere del progettista e nel realizzare off-site campioni su misura con il suo reparto Ricerca&Sviluppo coordinato da Vicky Syriopoulou è una caratteristica unica e la conferma che Oikos è un’eccellenza difficilmente imitabile nel suo settore”.

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Una nota diffusa dopo la premiazione sottolinea che “la maestria del team contract per assicurare e garantire la riuscita del progetto è il completamento del lavoro e di volontà nel realizzare sempre la superficie su misura. Una dimostrazione di conoscenza della materia e cura nell’applicazione che ha caratterizzato anche il rinnovamento della lobby dell’Hilton di Milano, curato dallo studio di progettazione Thdp di Londra ed eseguito proprio con la finitura Bronzo Fuso vincitrice allo Sbid”.

“Un risultato eccezionale che proietta Oikos -così si conclude- ai vertici del proprio settore nel mondo del design internazionale, raggiunto grazie alla sinergia tra aziende innovative come Oikos e i migliori studi di progettazione, come ha detto alla premiazione l’architetto Mannino”.

Artisti On Ice a Milano Marittima

Arte, design e artigianato contemporaneo al vialetto degli Artisti On Ice, che inaugurerà l’8 dicembre alle 15 a Milano Marittima. Un evento dedicato al design Made in Italy, attraverso la promozione dell’artigianato contemporaneo, del design indipendente e dell’arte emergente. La novità dell’edizione di questo inverno sarà il vialetto degli Artisti Open Area, uno spazio esterno al vialetto, dedicato interamente ad artisti con progetti originali, realizzati ad hoc per la manifestazione.

All’interno di questo nuovo contenitore, l’8 dicembre, in occasione dell’inaugurazione, verrà presentata in anteprima una nuova opera dello scultore Mavis Gardella, l’Arcangelo Gabriele (l’Angelo dell’annunciazione). Una scultura imponente che l’artista definisce “una nuova creazione scultorea, una trasformazione dell’esile materia, un filo di ferro, in qualcosa di diverso, di inatteso, di dinamico, non fossile. Una scultura, quasi viva, che si inginocchia come a riposo e poi si desta, si alza al cielo e sbatte le grandi ali come a voler prendere il volo e annunciare la buona novella”.

Il 25 dicembre occhi puntati sulla nuova opera dell’artista Giuliana Giuliani, intitolata Albero Rosso, descritta come “una speciale coniugazione dell’albero della vita che per il Santo Natale si accende e si veste di rosso; un inno all’amore e alla vita che ogni 25 dicembre si rinnova per la nascita di un re povero e bambino.”

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Una mostra unica, perfetta per chi è alla ricerca di manufatti originali e ricercati; tra installazioni, opere d’arte e una bacheca allestita per l’occasione con i personaggi del presepe, in collaborazione con l’Antica Stamperia Pascucci, bottega artigiana che dal 1826 produce pregiatissime tele stampate a mano. L’evento è stato realizzato dal Comune di Cervia insieme all’Associazione Culturale Rete Creativa.

Zagato in mostra a Basilea

Linee sinuose, colori brillanti e design evergreen: in mostra a Basilea Zagato, atelier di Terrazzano di Rho che ha firmato alcune tra le auto sportive più affascinanti di tutti i tempi. I collezionisti svizzeri hanno prestato agli organizzatori 25 vetture dell’atelier Zagato, eccellenza italiana nella carrozzeria. Occhi puntati sull’esposizione Zagato Swiss, al Pantheon di Basilea: un’occasione unica per ammirare le vetture dallo charme raro.

“La realizzazione della mostra è stata possibile soltanto grazie all’entusiasmo dei collezionisti svizzeri che hanno prestato le proprie vetture” -così si sono espressi gli organizzatori della mostra- “Lo scopo è quello di completare il Registro Storico e di offrire al pubblico una panoramica di quasi cento anni (dal 1919) di auto da collezione create dall’Atelier milanese per le case automobilistiche più prestigiose del mondo, restando sempre indipendente”.

Il brand Zagato rappresenta oggi l’unico carrozziere italiano ancora nelle mani della famiglia del fondatore: trattasi di Andrea Zagato, che rappresenta la terza generazione della “dinastia”. Ugo, il fondatore del marchio, era suo nonno, mentre Elio, suo padre. La mostra resterà aperta fino al 17 aprile e ci saranno sempre almeno 25 auto esposte. Sono esposti tra gli altri veri gioielli di design come l’Alfa Romeo 1750 GS Zagato, la Lancia Aprilia Sport, la Abarth 750 Zagato, la Porsche 356 Carrera Speedster e l’Alfa Romeo TZ3, ma anche la Porsche Carrera V10 GTZ, la Aston Martin Virage Centennial e la Mostro powered by Maserati. Il costo del biglietto d’ingresso è di 10 franchi svizzeri e la mostra è aperta da lunedì a venerdì dalla 10 alle 17.30, mentre il sabato e la domenica dalle 10 alle 16.30. La mostra di Basilea è solo la prima tappa di una serie di eventi che si concluderanno nel 2019, anno del primo centenario di Zagato.

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Veronica Maya è il volto di A Biddikkia

Il brand A Biddikkia sceglie la show girl Veronica Maya come volto per la campagna pubblicitaria inverno 2016-2017 scattata nell’isola di Lipari. Il brand, fondato da Giovanna Mandarano, realizza una suggestiva campagna scattata nel mese di novembre nell’isola di Lipari. Un inno al sole ed al colore anche nei mesi invernali, proprio come il clima e i colori che si snodano nelle suggestive stradine di Lipari, perla delle Isole Eolie. La campagna vede come protagonista la splendida Veronica Maya, conduttrice televisiva e showgirl italiana, nata a Parigi.

La collezione A Biddikkia Autunno Inverno 2016-2017 (www.abiddikkia.com) propone suggestioni iper-femminili ed audaci grafismi, per total look e capi unici, in cui l’opulenza barocca si mixa al rigore dei capi dal taglio military-chic, che conferiscono un aspetto inedito. Tessuti di pregio e manifattura curata nei minimi dettagli conferiscono alla collezione un design unico ed accattivante. Una collezione pensata per una donna elegante ed estroversa, che ama la classicità e la tradizione sartoriale, senza perdere mai di vista le proposte dell’alta moda e i fashion trend di stagione.

Una collezione ricca di colore e brio, per non passare mai inosservati. Tripudio di rosso, nero e bianco, pattern rigati e cromie decise, per codici stilistici che da sempre contraddistinguono il brand in forte ascesa. Con l’apertura di Catania salgono a sei le boutique monomarca di A Biddikkia (Panarea, Lipari, Roma, Taormina, Ortigia Siracusa). La città di Palermo sarà prossimamente la nuova meta di conquista di un brand all’insegna dello stile ed unicità.

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Red Passion firmata été Lunettes

Occhiali per le feste in un tripudio di rosso, perfetta nuance per le feste che da sempre richiama l’atmosfera natalizia. Una tinta calda e avvolgente che accende qualsiasi outfit: ed ecco che di rosso si tingono anche le montature, come quelle realizzate dal brand italiano été Lunettes, impreziosite da vere piume naturali, trattate e colorate, incastonate tra le due lastre di acetato.

L’occhiale da sole resta uno dei regali più apprezzati e questi sono tutti pezzi unici. Tantissimi modelli, dalle lenti a farfalla, seducenti e retrò, adatte per una vera diva, ai modelli tondi ed extralarge per un mood anni Settanta: tutte le proposte vengono declinate in un red intenso, a cui la piuma conferisce un sofisticato effetto sfumato.

Una esclusiva limited edition caratterizzata anche da un numero seriale e dal certificato che ne attestano l’unicità. Ogni occhiale è realizzato in Italia e proposto con un astuccio che riporta la stessa tipologia di piuma. Un accessorio speciale, declinato in chiave natalizia. Tutte le collezioni sono visibili su www.etelunettes.it. I prezzi partono da 199 euro.

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Lo stile secondo Landi Fancy

Ironia, colore e suggestioni sporty-chic nella nuova collezione Spring/Summer del brand Landi Fancy. Tripudio di bicromie optical per un caleidoscopio di colori: dal classico black&white al bianco e rosso, dalla stampa geometrica all’immagine astratta. Dualismi contrastanti per spolverini e trench dall’allure unico.

Largo a giacche light in stile marinère, arricchite da sottili rouches ton sur ton, mentre luminose stampe floreali fanno capolino da sfondi geometrici e minimal, ad impreziosire con raffinato charme uno stile casual e ricercato. Non mancano le safari jackets e i trench reversibili dalle bordature marcate, proposti su due lunghezze, con o senza collo, decorati da originali patchwork floreali. Nella collezione estiva le giacchine light vengono abbinate alla t-shirt a manica lunga in lycra. Divertenti ed ironiche le stampe animali, dai colori pastello iper femminili.

Grande cura e attenzione per i dettagli laminati che si alternano alle borchie geometriche ad evidenziare le tasche laterali. Decorazioni preziose a contrasto illuminano i capi, come i piccoli insetti ricamati. Minimalismo-chic per i tubini in cotone, che si caratterizzano per il taglio giovane ed elegante e vengono alleggeriti da sottili trasparenze e bordature che delineano una mise ampia e sempre femminile.

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