Tom Ford torna al cinema con “Animali Notturni”

A sette anni dal successo della sua opera prima, A Single Man, Tom Ford torna sul grande schermo con un noir ad alto tasso di adrenalina. Animali Notturni è un film complesso, ricco di suspense e velato da nostalgici rimpianti per una vita non vissuta: i fantasmi di un passato mai dimenticato tornano prepotentemente a farsi sentire, in un vuoto esistenziale che non lascia scampo.

Prodotta e sceneggiata dal designer americano, la pellicola si ispira al romanzo Tony and Susan, scritto nel 1993 da Austin Wright. L’animale notturno del titolo è un riferimento alla protagonista, gallerista di successo prigioniera di una vita infelice: Susan Morrow (interpretata da una splendida Amy Adams) ai tempi del suo primo matrimonio con lo scrittore Edward Sheffield (Jake Gyllenhaal) era una donna genuina e spontanea. Ma oggi resta ben poco di quella ragazza, che Edward era solito chiamare “animale notturno”: la vera essenza di Susan appare ora sepolta sotto una patina vuota di apparenza e convenzioni sociali. Risposatasi con un uomo che la tradisce, dopo ben diciannove anni dalla rottura col suo primo marito, Susan riceve da quest’ultimo un pacco misterioso: è un manoscritto, forse una rivalsa da parte di quell’uomo che tanto l’aveva amata e che lei aveva tradito in modo imperdonabile.

È un film crudo, Animali Notturni, che prende per mano lo spettatore conducendolo in una inaspettata discesa negli inferi, in cui sperimentare la deflagrante potenza dell’orrore, della violenza più spietata, che tutto calpesta in modo privo di logica. Dietro un’estetica impeccabile, dinanzi alla quale lo spettatore resta quasi sopraffatto, come preda della fatidica sindrome di Stendhal, dietro alle mise sofisticate e agli smokey eyes della protagonista si cela la vendetta più crudele, che si esplica attraverso la sofferta lettura di quel manoscritto: la storia narrata sublima i rancori di vecchia memoria e funge quasi da catarsi, costringendo la protagonista a riflettere sul suo passato e ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Non c’è ritorno, non c’è salvezza, ma solo un’espiazione che, pagina dopo pagina, infligge alla fredda Susan una sofferenza crescente attraverso la narrazione di scene di ordinaria follia che si consumano nella cornice del deserto del Texas.

Amy Adams e Tom Ford
Amy Adams e Tom Ford






Tom Ford si conferma arbiter elegantiae per eccellenza. Nessun particolare sfugge al suo controllo, tutto appare perfettamente bilanciato, tutto è pervaso da bellezza, a partire da Amy Adams: nessuno prima dello stilista era riuscito ad esaltare in maniera tanto potente l’allure dell’attrice. Tra i volti che non scorderemo lo sguardo enigmatico di Michael Shannon, che ci regala una toccante interpretazione nei panni del controverso sceriffo.

Brutale ed angosciante, il film è un crescendo di emozioni, fino alla sete di vendetta e di giustizia, da ottenere a qualsiasi costo. Come inghiottiti dentro una vertigine, diviene talvolta difficile distinguere la dimensione dell’onirico e quella del reale, in una successione catatonica di eventi narrati dallo scrittore. Magnificenza e sublimi virtuosismi stilistici dominano l’intera pellicola, tra incursioni fetish in cui trova spazio l’Unheimlich, il perturbante di freudiana memoria: Tom Ford diviene mirabile deus ex machina di un film potente ed affascinante in cui la bellezza diviene beffarda ingannatrice e al contempo porto sicuro in cui rifugiarsi dinanzi alla violenza. Le forme plastiche evocate dalla sceneggiatura vengono dilaniate da un’autentica crudeltà, mentre suggestioni post-apocalittiche si alternano a sublimi exploit estetici.

La locandina del film
La locandina del film

Madama Butterfly, la Prima della Scala con il ritorno di Puccini

È una Prima della Scala sofferta, quella di quest’anno: preceduta dalle dimissioni di Renzi, che hanno trattenuto a Roma il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato e i ministri, la Prima alla Scala 2016 vede quest’anno il ritorno di Puccini, con Madama Butterfly. A 112 anni dalla prima volta, che passò alla storia per i clamorosi fischi, si completa il trittico con Bohème e Tosca. Se da parte del mondo della politica ci si aspetta una scarsa presenza all’evento più amato dai milanesi e non solo, tanti saranno come di consueto i vip che affolleranno il parterre del Piermarini, da Carla Fracci e Roberto Bolle all’ex re di Spagna Juan Carlos.

Se la Crisi di governo trattiene a Roma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Senato Piero Grasso e buona parte del mondo politico, non mancheranno neanche quest’anno paillettes e lustrini per il red carpet più ambito dall’Italia che conta: la Madama Butterfly si conferma come l’evento più atteso, che rimbalzerà sulle tv e nei cinema di mezzo mondo. Grande ritorno della lirica su Rai1, che seguirà la Prima della Scala in diretta, a partire dalle 17,45. L’evento sarà seguito anche in Germania, Austria, Portogallo, Svizzera, Repubblica Ceca, Ungheria, Portogallo e Giappone. Inoltre solo a Milano l’opera sarà trasmessa in 26 punti, tra cui anche il Carcere di San Vittore.

Un amore disperato, quello tra la geisha di Nagasaki Cio-Cio-San e l’ufficiale americano Pinkerton: la donna, appena 15enne (il cui nome letteralmente significa “Madama Farfalla”), si innamora follemente di Pinkerton, il quale dopo un mese la ripudia e fa ritorno negli Stati Uniti, lasciandola incinta. Ma lei, imperturbabile, resterà per sempre ad attendere il ritorno dell’amato. “Un bel dì, vedremo levarsi un fil di fumo sull’estremo confin del mare. E poi la nave appare”, questo uno dei più celebri passaggi dell’opera pucciniana, intriso di struggente passione.

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E Pinkerton alla fine ritorna, dopo un’attesa lunga tre anni. Ma non è solo: accompagnato dalla moglie e dal figlio, torna da Cio-Cio-San solo per portarle via il figlio avuto da lei, con l’intento di educarlo alla maniera occidentale. Per la giovane è la fine di ogni residua speranza: il filo sottile che la teneva appesa alla vita si spezza inesorabilmente. Non ha scelta la ragazza, le resta solo un gesto estremo e, bendato quel figlio, frutto dell’amore per quell’uomo che non la riamò mai, la giovane si taglia la gola. Si compie così la tragedia. Puccini non si recò mai in Giappone, sebbene l’intera opera narri mirabilmente le tradizioni e le atmosfere nipponiche. Si dice che nella stesura dell’opera venne aiutato dalla moglie dell’ambasciatore giapponese.

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La prima volta di Madama Butterfly alla Scala fu ben 112 anni fa. Correva l’anno 1904 e la Prima si rivelò un clamoroso fiasco. L’editore Giulio Ricordi descrisse “grugniti, boati, muggiti, risa, barriti, sghignazzate”. Per Puccini fu un linciaggio, probabilmente ordito da Sonzogno, storico rivale di Ricordi. Riccardo Chailly, direttore artistico della Madame Butterfly 2016, ripropone proprio quella versione, caratterizzata da due atti anziché tre, una sorta di formato moderno. La regia sarà affidata ad Alvis Hermanis.

Addio a Maddalena De Padova, la signora del design italiano

Un senso innato per lo stile e doti imprenditoriali rare hanno reso Maddalena De Padova la regina del design di ispirazione scandinava: sabato 3 dicembre, all’età di 88 anni l’imprenditrice italiana si è spenta nella sua casa di Barzio, nel Lecchese, dove si era ritirata da anni.

Dopo aver dato vita al marchio che porta il suo nome insieme al marito Fernando, Maddalena De Padova era divenuta un’autorità in fatto di stile: dagli anni Cinquanta ad oggi il brand si è imposto come mirabile esempio di eleganza e Made in Italy. Grande amante dei viaggi (da giovane aveva lavorato come hostess per le Aeroline Italiane), trendsetter ante litteram, istintiva e ribelle, Maddalena De Padova rivoluzionò il design, importando per la prima volta in Italia pezzi scandinavi.

Correva l’anno 1955 quando l’azienda aprì i battenti: caratterizzata da una costante ricerca del nuovo e da un approccio improntato verso la modernità, Maddalena e Fernando furono i primi a fondare i capisaldi di una nuova filosofia dell’abitare. Fin da subito l’imprenditrice intuì le suggestioni della nuova corrente di design proveniente dal Nord Europa: dal suo storico showroom, sito a Milano, all’angolo di Corso venezia, Maddalena De Padova dettò per decenni le nuove tendenze, collaborando con designer del calibro di Vico Magistretti e Achille Castiglioni. Il suo fu un approccio nuovo, che rivoluzionava ogni aspetto della produzione, dalla progettazione alla comunicazione. Tanti i riconoscimenti alla sua carriera, come il Compasso d’Oro alla Carriera, ricevuto nel 2004.

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Donatella Versace presenta il suo libro a Londra, New York e Milano

Donatella Versace si racconta in un libro esclusivo: VERSACE, edito da Rizzoli, ripercorre la straordinaria carriera della designer, ridefinendo l’identità della maison attraverso il ventunesimo secolo. Un racconto in prima persona che parte del 1997, anno della tragica scomparsa di Gianni Versace, a seguito della quale la sorella Donatella ha assunto la direzione creativa del brand.

Scritto in collaborazione con Maria Luisa Frisa, docente dello IUAV, Università di Venezia, e il direttore di W Magazine Stefano Tonchi, il volume, composto da 336 pagine, offre un inedito excursus sulla biografia di Donatella Versace: attraverso aneddoti inediti, foto di sfilate e di backstage veniamo catapultati nel mondo patinato di una delle maison storiche della moda italiana ed internazionale.

Il libro raccoglie gli scatti di fotografi del calibro di Richard Avedon, Steven Meisel e Mario Testino, per citarne alcuni e le immagini di supermodelle come Christy Turlington, Naomi Campbell e Linda Evangelista. La maison della Medusa rivive in un volume patinato e ricco di glamour, che sarà presentato a Londra, New York e Milano in una serie di eventi esclusivi, che vedranno tra i moderatori Tim Blanks, Maria Luisa Frisa, Simone Marchetti e Sonnet Stanfill: negli appuntamenti si parlerà di fotografia di moda, image-making e comunicazione digitale.

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Ieri è stata la volta di Londra: nella cornice del Victoria and Albert Museum Donatella Versace ha presentato il suo libro, alla presenza delle più autorevoli firme del giornalismo di moda, come Suzy Menkes. Oggi 5 dicembre appuntamento da Harrod’s. Il 7 e l’8 dicembre Donatella Versace sarà a New York. Infine il 15 dicembre toccherà a Milano: la location scelta per l’evento è il Piccolo Teatro Studio Melato, in via Rivoli 6, alle ore 12.

Tendenze moda autunno/inverno 2016-2017: cappellini

Accessorio irrinunciabile del guardaroba e vezzo femminile, il cappello è must have di ogni stagione invernale. L’autunno/inverno 2016-2017 vede una grande offerta di modelli, che hanno caratterizzato le principali collezioni: occhi puntati sul cappello, che diviene principale fashion trend di stagione.

Dal basco alla francese al berretto in lana, tantissimi sono i modelli proposti dai principali designer: perfetti per impreziosire ogni mise, dalla più classica alla più sportiva. E se Alessandro Michele porta in passerella da Gucci un cappellino con veletta, dalle suggestioni lady like e dal piglio bon ton, Philosophy by Lorenzo Serafini reinterpreta un evergreen dal fascino intramontabile quale è il basco alla francese.

Missoni punta sulla morbidezza della lana, per combattere il freddo e il rigore invernale. Prada propone invece inedite ispirazioni mariniere per cappellini dal piglio vintage. Suggestioni Seventies e linee rigorose da H&M, che sdogana il cappello in feltro, pezzo classico del guardaroba.

Le prime immagini della nuova Volkswagen Arteon

Lusso made in Germany: sono state rese pubbliche le prime immagini della nuova Volkswagen Arteon, nuova vetture premium tedesca, che sarà presentata tra tre mesi nell’ambito del Salone di Ginevra.

Il colosso tedesco svela il suo nuovo modello di punta, caratterizzato da un’immagine potente ed espressiva: largo a linee orizzontali ed elementi luminosi a LED, che sottolineano l’iconico layout. Suggestioni luxury dominano nelle portiere con cristalli senza telaio, che riflettono i tipici elementi stilistici di una grand tourer, e nel portellone posteriore ad ampia apertura, che offre un accesso ottimale al bagagliaio.

“A prima vista la Arteon suscita entusiasmo grazie al suo design espressivo. Poi sorprende grazie alle sue virtù pratiche. Questa combinazione è unica”, spiega Il designer degli esterni Tobias Sühlmann. Il nome Arteon si compone di due elementi: “Art” descrive le linee armoniose, mentre il suffisso “eon” la identifica a tutti gli effetti come un modello premium. Un’auto potente e ricca di fascino, per veri intenditori.

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Yamamay apre al decor

Yamamay apre al decor per la casa: il brand leader dell’underwear ha appena inaugurato a Milano lo store più grande in assoluto. In Corso Buenos Aires 42 si stagliano oltre 500 metri quadrati su due piani precedentemente occupati dalla Libreria Puccini: all’interno del punto vendita, il brand propone per la prima volta YHome, la prima collezione dedicata all’arredo per la casa.

Realizzata in partnership con Angelo Carillo & Co, realtà specializzata in tessuti e biancheria per la casa, YHome punta ad elementi semplici ma ricchi di stile, perfetti per arredare con gusto ogni tipo di ambiente. Fondato nel 2001, Yamamay conta oggi 630 punti vendita in tutto il mondo tra lingerie, pigiameria, abbigliamento, beachwear, accessori e cosmesi.

La linea Home è solo l’ultima realtà proposta dal brand, che fa parte del Gruppo Pianoforte Holding insieme a Carpisa e Jaked. Nello store milanese, il secondo in Corso Buenos Aires, sarà presente per la prima volta anche un flower corner e alcune proposte letterarie che richiamano la libreria preesistente.

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Scavolini riceve il German Design Award 2017

Scavolini si aggiudica la Menzione Speciale al German Design Award 2017: un riconoscimento importante nel mondo del design, che premia l’azienda per la categoria Kitchen, con il progetto Foodshelf, firmato dal designer francese Ora-ïto. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 10 febbraio 2017 a Francoforte, alla presenza dei più importanti esponenti del mondo della progettazione, dell’industria e dei media.

“Siamo orgogliosi di questo importante riconoscimento che ci vede al fianco di un grande designer come Ora-ïto”, ha commentato Fabiana Scavolini, amministratore delegato di Scavolini. “Un premio che celebra la nostra capacità di esplorare al meglio linguaggi inediti e dare vita a nuovi percorsi di design che attraversano il presente per orientarsi al futuro. Nella consapevolezza che la progettazione costituisce una delle armi principali nella sfida per garantire l’eccellenza”.

Il progetto Foodshelf di Scavolini, firmato dal designer francese Ora-ïto, trae ispirazione da una rilettura del rapporto tra cucina e zona living, in cui vengono reinterpretate le funzionalità del soggiorno, che nell’idea nel designer Ora-ïto vengono estese anche alla cucina. La zona living entra anche in cucina abbandonando il tipico approccio verticale che caratterizzava precedentemente questo spazio, a favore di una “nuova linearità orizzontale”.

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Bulgari e Roma in mostra a Madrid

L’eleganza senza tempo di Bulgari e la magia di Roma sono in mostra a Madrid: un’esposizione esclusiva che celebra il design di Bulgari, esplorando l’influenza tra la maison e i monumenti della Città Eterna. Un legame fortissimo tra alta gioielleria e architettura, per foto e gioielli dal fascino unico.

Al Museo Thyssen Bornemisza di Madrid sono esposti 145 pezzi di gioielleria che mostrano le somiglianze tra alcuni dei capolavori della Maison Bulgari e alcuni monumenti di Roma, la cui pianta rivive in collier e bracciali: ecco la pianta di Piazza San Pietro, Piazza di Spagna, Piazza Navona e il Pantheon, fino alla vecchia pavimentazione in piccoli blocchi di pietra, che viene traslitterata in modo iconico su cascate di pietre che ricordano un mosaico irregolare. Charme e opulenza, per pezzi unici, come il bracciale del 1934, tempestato di diamanti e rubini in stile Art Déco, che ricorda il Colosseo.

Troviamo anche il fascino degli obelischi portati a Roma duemila anni fa, tra geroglifici trasformati in serpenti e simboli dal fascino millenario. Tornano anche suggestioni barocche, come nei gioielli regalati da Richard Burton ad Elizabeth Taylor. La mostra ospita la Bulgari Heritage Collection, che comprende molti dei celebri gioielli appartenuti all’attrice americana, insieme ad alcuni disegni in prestito da collezioni private, come quelle della baronessa von Thyssen.


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Fondata nel lontano 1884, la maison Bulgari fin dagli albori si è ispirata ai simboli e alle creazioni artistiche della Città Eterna. Un crogiolo di ispirazioni per una mostra dall’allure unica: inaugurata il 30 novembre, l’esposizione resterà aperta fino al 26 febbraio 2017. Oltre ai gioielli sono esposti una trentina di quadri, dipinti, sculture e fotografie: dalle foto storiche di Gian Paolo Barbieri alle opere di Canaletto, Gaspar van Wittel, Ippolito Caffi e Arthur John Strutt.

Tendenze accessori autunno/inverno 2016-2017: gli orecchini

Tante sono le tendenze per l’Autunno/Inverno 2016-2017: non solo moda ma anche accessori a calamitare l’attenzione alle sfilate. Preziosi e sfarzosi o plastificati e coloratissimi, gli orecchini sono i veri must have di questa stagione invernale. Onnipresenti sulle passerelle ad impreziosire ogni outfit, la gioielleria è stata il vero fashion trend delle collezioni per l’inverno 2017.

Largo a tantissimi modelli, perfetti per ogni mise e occasione: la fantasia regna sovrana per orecchini dal forte impatto scenografico o modelli più sobri dalle suggestioni antiche, perfetti per i capi più classici. Tanti sono stati i brand che hanno sposato la tendenza imperante, portando in passerella orecchini che catturavano l’attenzione.

Blumarine punta sul romanticismo e sulle più classiche ispirazioni invernali, portando in passerella modelli con pon pon in pelliccia; da Dsquared2 gli orecchini sono a forma di nappina, mentre Anthony Vaccarello e Lanvin puntano su pendenti classici perfetti per la sera. Suggestioni Eighties da Jeremy Scott, Elisabetta Franchi ed Emporio Armani, mentre Gucci punta al vintage, con monili preziosi che profumano di antico.


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Maxi perle in passerella da Marni, mentre Maison Martin Margiela punta alla sperimentazione. Grandi lune di colore rosso sfilano da Stella McCartney mentre MSGM propone orecchini dalle forme bizzarre, in un inedito gioco geometrico. Tessuto e stoffe intarsiate in passerella da Tory Burch e Veronique Leroy mentre l’orecchino secondo Vivienne Westwood è una sorta di amuleto, un talismano dai rimandi misteriosi ed onirici, in bilico tra punk e spiritismo.

(Foto: Elle)

Milano AutoClassica: il salone delle auto d’epoca

Ha avuto luogo dal 25 al 27 novembre alla Fiera di Rho il secondo appuntamento annuale con Milano AutoClassica, il salone dedicato alle vetture d’epoca e non solo. Da Alfa Romeo a Lamborghini, da Maserati ad Aston Martin: in mostra 1.500 auto e moto storiche in vendita e oltre 14 brand su una superficie di 50mila metri quadrati.

Dopo l’edizione primaverile, torna la kermesse dedicata agli amanti delle quattro ruote. Tra i tanti eventi anche l’asta Duemila ruote. Tra le auto che sono state protagoniste di quest’edizione la nuova Lamborghini Centenario, nata per celebrare i 100 anni di Ferruccio Lamborghini: un capolavoro di design e tecnologia prodotto in soli 40 esemplari.

Nel padiglione 24 della Fiera di Milano ha avuto luogo inoltre l’Asta del secolo, Duemila ruote, la più grande asta mai tenutasi in Europa e la più grande al mondo per quanto concerne i mezzi appartenuti a un unico proprietario. La casa d’aste RM Sotheby’s ha battuto 836 lotti, dei quali 434 di auto storiche: trattasi del materiale confiscato all’imprenditore trevigiano Luigi Compiano, ex patron della North East Service, accusato di bancarotta fraudolenta dopo lo scandalo degli ammanchi milionari nel caveau di Silea scoppiato nel 2013.

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