Amanda Lepore a Roma: party al Muccassasina aspettando la sua autobiografia

Molto prima di Caitlyn Jenner c’era Amanda Lepore: icona trans della moda e musa pop prediletta da artisti del calibro di David LaChapelle, definita “il corpo più costoso sulla faccia della Terra”, considerato il numero di interventi estetici che ne hanno modellato il corpo e il volto, Amanda Lepore è arrivata a Roma.

L’icona pop è stata protagonista di un party al Muccassasina, che ha avuto luogo lo scorso 7 aprile. Icon Party è il nome scelto dal celebre locale romano per accogliere la modella: una vera diva, Amanda Lepore, eccentrica incarnazione del pop e paladina in chiave glamour dei diritti delle persone trans. Tante le battaglie che la bionda Amanda ha sposato nel corso degli anni, prendendo parte ai gay pride di mezzo mondo. Guest star della serata del Muccassassina, la femme fatale si è esibita in alcuni dei suoi successi, come Champagne, My Hair Looks Fierce, My Pussy (is Famous), Cotton Candy e Turn Me Over.

Il suo viaggio a Roma è un’occasione anche per presentare alla stampa la sua biografia, intitolata Doll Parts e scritta a quattro mani con Thomas Flannery Jr.: nel volume, edito da Regan Arts, Amanda Lepore racconta, attraverso una raccolta di testi e di fotografie, di come divenne famosa nel 2000, quando si presentò nuda alla mostra di Azzedine Alaïa organizzata da Stephanie Seymour. Il volume, che uscirà il 18 aprile, racconta anche dell’adolescenza di Amanda, trascorsa nel New Jersey con una madre sofferente di schizofrenia paranoide; dei suoi primi anni in cui lavorava come dominatrice e delle sue performance. Il libro sarà presentato alla presenza del suo fido collaboratore, il fotografo internazionale Marco Ovando.

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Amanda Lepore è un’icona trans e modella, musa del fotografo David LaChapelle


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La diva transgender è nata nel New Jersey


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La copertina della biografia di Amanda Lepore


Amanda Lepore è nata a Cedar Grove (New Jersey) con il nome di Armand: il padre era un ingegnere chimico di origini sarde, la madre, di origini tedesche, soffriva di una grave forma di schizofrenia. A soli 11 anni Armand esprime il desiderio di sottoporsi ad un’operazione per il cambio di sesso. All’età di 15 anni inizia la trasformazione del suo corpo grazie agli ormoni, avuti da una transessuale minorenne di sua conoscenza. Con i primi cambiamenti del suo corpo, tra cui la crescita del seno, Armand viene sottoposto a visita psichiatrica: qui gli viene confermata la sua natura transessuale. E’ l’inizio di un percorso per la famiglia: finalmente il giovane può assumere gli ormoni in modo legale.

Nello stesso periodo Armand si sottopone al primo di una lunga serie di interventi estetici, che ne modificano l’aspetto. Ancora minorenne instaura una relazione con il proprietario di una libreria, che l’aiuterà finanziando le sue costose operazioni. A 17 anni si sottopone all’intervento definitivo per il cambio di sesso e sposa il proprietario della libreria, trasferendosi a casa della sua famiglia. A causa della gelosia del marito, la sua vita coniugale dura solamente sette mesi: poi Amanda fugge a New York, dove diviene una mistress e si fa notare frequentando locali alla moda. Tra gli interventi estetici a cui Amanda si sottopone, spiccano quelli per modellare i fianchi: il suo mito Marilyn Monroe rivive nelle sue curve generose e nel suo charme rétro.

La fama arriva grazie al sodalizio artistico con il fotografo David LaChapelle: Amanda partecipa a campagne pubblicitarie per aziende come Armani e MTV, appare in tutti i lavori di LaChapelle, comparendo nel libro fotografico Artists and Prostitutes 1985-2005. È apparsa in diversi videoclip di artisti come Elton John e The Dandy Warhols. Ha pubblicato un singolo ed ha preso parte al True Colors Tour di Cyndi Lauper, accanto ad Erasure, Debbie Harry, The Gossip, Rufus Wainwright, Rosie O’Donnell, The Dresden Dolls e molti altri.

I talenti della Portugal Fashion

Si è svolta dal 22 al 25 marzo scorso la quarantesima edizione della Portugal Fashion: sulla passerella di Lisbona e Porto hanno sfilato le collezioni autunno/inverno 2017-18 di molti designer. Una manifestazione che guarda al futuro della moda portoghese e ai tanti talenti che hanno sfilato: nomi importanti si sono alternati a giovani talenti, in quella che da anni è considerata una delle più importanti kermesse della moda lusitana. Grazie al progetto Bloom dieci brand emergenti hanno avuto la possibilità di sfilare all’interno del CTT Palace di Porto: un progetto esclusivo che celebra i giovani talenti, come Ines Torcato, che ha presentato una collezione all’insegna della sartorialità, o David Catalan, con un menswear avanguardistico dalle note streetwear. La mirabile location di Alfandega Do Porto ha ospitato le sfilate dei designers affermati, per un totale di 31 brand. Tra i big: Miguel Vieira, Carlos Gil e Luis Buchinho, che con le sfilate di Porto concludono il ciclo di presentazioni già effettuate durante le Fashion Week di New York, Londra, Parigi e Milano. “Il pubblico, formato da addetti ai lavori e non, ha avuto la possibilità di assistere ad un momento vibrante nella moda portoghese, grazie ai brand che hanno presentato nuove tendenze, linee commerciali, giovani talenti e collezioni di accessori. Assistiamo ad un programma di sfilate diversificato, bilanciato ed attrente, degno del ventennale della storia di questa manifestazione”, così ha commentato Adelino Costa Matos, presidente dell’ANJE, l’ente organizzativo di Portugal Fashion.

Les Sculptures Utilitaires: Pierre Cardin in mostra alla Galleria Carla Sozzani

Ha inaugurato lo scorso 3 aprile la mostra “Pierre Cardin, Les Sculptures Utilitaires”: in occasione del Salone del Mobile 2017, la Galleria Carla Sozzani omaggia il genio di Pierre Cardin con una esposizione iconica che ne celebra le forme e gli oggetti di design che, dai lontani anni Sessanta ad oggi, hanno definito i canoni dell’estetica del couturier. Les Sculptures Utilitaires sono oggetti dal design avanguardistico: tra geometrie e grafismi arditi si sviluppa il linguaggio stilistico di Pierre Cardin, in bilico tra funzionalità e design. Una collezione iconica di complementi d’arredo ed illuminazione, che vede armadi, cassettiere e lampade declinati in forme astratte e superfici laccate. “Volevo dar forma a mobili come a sculture da poter guardare da diverse angolazioni come i corpi che vesto”, così il couturier di origine italiana ha commentato la mostra, che resterà aperta fino al 1° maggio 2017. Pierre Cardin, all’anagrafe Pietro Cardin, è nato a Sant’Andrea di Barbarana, frazione di San Biagio di Callalta (TV), il 2 luglio 1922. Nel 1924 i genitori, facoltosi agricoltori finiti in povertà dopo la prima guerra mondiale, si trasferirono in Francia. Nel 1936 il giovane iniziò l’apprendistato presso un sarto a Saint-Étienne e nel 1945 giunse a Parigi, dove lavorò prima da Jeanne Paquin e poi da Elsa Schiaparelli. Primo sarto della maison Christian Dior (dopo essere stato rifiutato da Cristobal Balenciaga), fu partecipe del successo del maestro che definì il New Look. Nel 1950 fondò la sua casa di moda, cimentandosi poi con l’haute couture nel 1953. Sperimentatore e futurista, Cardin è noto per le sue suggestioni spaziali. Nel 1954 introdusse il “bubble dress”, il vestito a bolle. Nel 1959 Cardin fu il primo stilista ad aprire in Giappone un negozio d’alta moda. Les Sculptures utilitaires decorano il Palais Bulles, progettato dall’architetto Lovag Antti ed acquistato dal couturier negli anni Ottanta: tutto è riempito con forme sferiche. L’interno del castello ospita i pezzi di design dall’incommensurabile valore artistico, disegnati da Cardin a partire dal 1977.

Anh Duong è il nuovo volto di Pomellato

Zigomi alti, charme senza tempo ed eleganza innata per Anh Duong: l’artista ed ex modella è stata scelta da Pomellato come ambasciatrice della nuova campagna. Gli scatti, firmati da Peter Lindbergh, immortalano la bellezza dell’artista, in una campagna che celebra le donne forti ed indipendenti. Pulizia e personalità nelle foto in bianco e nero, che immortalano le sei protagoniste della nuova campagna, seguita sui social con l’hashtag ufficiale #PomellatoForWomen. Il volto di Anh Duong celebra lo stile della maison: “La bellezza si manifesta, ma non si sa da dove provenga. Non è un’idea, ma un’esperienza”, così Anh Duong ha commentato gli scatti della nuova campagna pubblicitaria. Nata a Bordeaux il 25 ottobre 1960 da madre spagnola e padre vietnamita, Anh è sempre stata una personalità poliedrica. Dopo aver studiato architettura all’École des Beaux-Arts di Parigi, la bella Anh ha iniziato una carriera come ballerina, prima di diventare una mannequin di fama mondiale, calcando le principali passerelle dell’haute couture. Musa prediletta da Christian Lacroix negli anni Ottanta, nel 1988 la modella si trasferisce a New York, dove inizia una carriera come attrice e come artista. La ritroviamo accanto ad Andy Warhol, Keith Haring e Julian Schnabel. “Ero circondata da artisti e mi sono letteralmente innamorata di quello stile di vita”, così oggi ricorda quel periodo. Durante un’estate a Montauk la modella inizia a dipingere una serie di ritratti di se stessa: nasce così una carriera straordinaria, che la porta ad imporsi sulla scena mondiale. Tra i suoi estimatori figurano nomi del calibro di Domenico Dolce, Susan Sarandon e Natalia Vodianova, che hanno posato per l’artista. Inoltre Anh Duong si è anche cimentata con la scultura, realizzando opere molto interessanti. “La lavorazione dei gioielli della maison è una forma d’arte. C’è qualcosa di splendidamente senza tempo nel design gioielli Pomellato, ma anche di unconventional, sono come piccole sculture”, così l’artista ha commentato i gioielli della nuova collezione del brand, di cui è testimonial.

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LaDoubleJ Housewives: un pop up store per la Milano Design Week

Stampe iconiche, patchwork vibranti e caleidoscopici mix & match, in un tripudio di colore e brio: lo stile di JJ Martin continua a raccogliere proseliti. Dopo una lunga carriera nell’editoria, la giornalista americana torna al vintage, suo primo grande amore, collezionando una serie di pezzi, tra moda, accessori e gioielli: è nata così l’avventura di LaDoubleJ, e-shop aperto due anni fa, che si è trasformato poi in uno dei negozi più amati dai fashionisti di ogni parte del mondo, meta obbligata dello shopping milanese. Ora, in occasione della Milano Design Week, JJ Martin sforna un progetto nuovo di zecca, che apre al decor e all’arredamento per la casa e la tavola: si intitola LaDoubleJ Housewives il pop up store in Piazza Arcole 4 a Milano, dove la giornalista lascia libero sfogo alla sua creatività, cimentandosi in una nuova avventura, stavolta nell’interior design. Ecco che vasi di ceramica realizzati nell’Adriatico si mixano a posate del servizio Hermes, ricevuto in dono per il suo matrimonio, in uno stile eclettico che sdogana un nuovo lusso contemporaneo: il progetto LaDoubleJ Housewives si preannuncia già come un successo, un altro dei tanti messi a punto dalla vulcanica Martin. Una tavolata in cui lo stile che ha reso iconico il brand LaDoubleJ rivive, in una collezione esclusiva, composta da piatti, piattini, tovaglie, tovaglioli e tovagliette all’americana, più altri oggetti di design per apparecchiare: ogni pezzo esclusivo è realizzato in collaborazione con Bitossi Home e Mascioni. Armonia e design caratterizzano lo stile della collezione, in cui i singoli pezzi divengono complementari, in un gioco cromatico dal forte impatto visivo. Una chicca da non perdere per arredare con gusto la vostra tavola.

Cara Delevingne è il volto di Puma

Cara Delevingne è il nuovo volto della campagna Puma “Do you” per la Primavera/Estate 2017. Il noto brand di sportswear ha scelto la modella ed attrice britannica dal settembre 2016 come nuova ambassador, assieme a Rihanna e Kylie Jenner. Una campagna pensata per donne forti, quella a cui la splendida Cara presta il volto. La top model è solo l’ultima di una lista di personalità femminili, attive in diversi settori, ciascuna delle quali ha raccontato la propria storia. I nuovi scatti mostrano la supermodella mentre indossa le ultime creazioni del marchio, tra cui spicca la nuova sneaker Puma Basket Heart Denim. Cara Delevingne è tornata solo recentemente alla moda, dopo il clamoroso addio detto nell’estate del 2015. Dopo alcune esperienze al cinema, la modella ha anche esordito come scrittrice con il romanzo intitolato “Mirror, Mirror”, scritto a quattro mani con Rowan Coleman. Il romanzo, che sarà nelle librerie il prossimo 5 ottobre, è un noir in chiave moderna e racconta la storia di un gruppo di teenager, le cui vite vengono sconvolte da una morte improvvisa. L’addio di Cara Delevingne alla moda risale al 2015, quando la modella dichiarò in un’intervista al The Times: “Non lavorerò mai più nella moda. Non mi sono sentita cresciuta come essere umano, e ho dimenticato quanto fossi giovane. Mi sentivo vecchia. Sono arrivata a odiare il mio corpo, a rifiutarmi da sola. Quando sei una modella ti chiedono di posare in modo sexy, già in giovanissima età. È disgustoso. Io sono femminista e tutto ciò mi faceva male”. “Lo scopo principale di ‘DO YOU’ è quello di spingere le donne a credere sempre di più in se stesse e mostrare la forza che hanno dentro, senza paura. Questo è uno statement davvero molto forte“, ha sottolineato Cara Delevingne a proposito della nuova campagna Puma, di cui è testimonial. “Si tratta di accettare chi sei senza preoccuparti dei tuoi difetti. ‘DO YOU’ vuole motivare le donne a trovare la propria verità e a crederci. Penso che sia un messaggio diretto e nuovo, diverso per tutti.” La campagna è stata ispirata da Rihanna, che ha dichiarato: “Mi impegno da sempre con me stessa per far funzionare le cose, non faccio nulla per avere risposte o dissenso. Lo faccio solo per vivere al meglio la mia vita. La campagna ispira le donne a rimanere fedeli a se stesse, alle proprie regole e mai a prendere un ‘no’ come risposta. Questo crea un messaggio chiaro che incoraggia le donne a essere fiduciose, motivate e mai disposte a rinunciare a nulla, dalla quotidianità all’allenamento.” Proprio la popstar ha scelto il volto di Cara Delevingne, perfetta incarnazione della filosofia Puma.

Anna Cleveland, chi è la top model del momento

Volto affilato, sguardo ipnotico e charme da vendere: Anna Cleveland è la supermodella del momento. Una bellezza fuori dagli schemi, la sua, che ha incantato fotografi e designer, lanciando la giovanissima modella nell’Olimpo della moda mondiale. Figlia d’arte, Anna Cleveland ha ereditato dalla madre il fascino androgino: e se tua madre si chiama Pat Cleveland, leggendario volto degli anni Settanta, nel tuo DNA scorre eleganza da vendere.

Vedere la giovane Anna (classe 1989) sulla passerella è un’esperienza quasi onirica: la grazia e l’energia con cui incede sicura la rendono un’icona. Teatrale ogni sua entrata, maestosa come una diva dei tempi andati la giovane monopolizza l’attenzione e in breve tutti gli occhi sono puntati su di lei. Altezza svettante (178 cm) su un fisico sottilissimo, la bellezza particolare di Anna Cleveland già a 13 anni le attira i flash dei fotografi: tante le collaborazioni, a partire da quella con lo stylist Christopher Niquet, fino a Zac Posen, di cui la modella diviene musa a soli 17 anni.

Anna è nata in Olanda, patria del padre, il fotografo Paul van Ravenstein, ma è cresciuta a Stresa, sul Lago Maggiore. C’è tanto di Italia nella sua formazione: la sua era l’unica famiglia straniera a risiedere lì. La giovane, che dal 2015 si è imposta come uno dei volti più richiesti della moda, a soli 2 anni posava per il suo primo editoriale di moda, a 4 anni calcava già la passerella di Moschino, a 13 era da Chanel con la madre e il fratello. Nel 2004 il trasferimento in New Jersey con la famiglia.

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Anna Cleveland è nata il 19 marzo 1989


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Pochi sanno che la giovane è cresciuta a Stresa, sul Lago Maggiore


Naso aquilino e bellezza atipica, Anna Cleveland ha infranto tutti i tabù, ergendosi a musa iconica di stilisti del calibro di Jeremy Scott, che la vuole come protagonista dei suoi show per Moschino. La classe naturale e lo stile eclettico l’hanno resa una vera icona, prediletta da fotografi e stilisti.

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“Una ragazza aperta, amichevole e una sognatrice avventurosa che vede sempre il bicchiere mezzo pieno”, così Anna viene descritta dagli amici. Una ragazza qualunque, malgrado fin dall’infanzia sia stata proiettata nel mondo patinato delle passerelle: indimenticabile la madre Pat, che negli anni Settanta sfilava per nomi del calibro di Halston e Yves Saint Laurent.

“Tutte le ragazze del paese desideravano venire a casa mia per provarsi i vestiti e truccarsi di nascosto (perché le loro madri non volevano). Il mondo della moda e quello del beauty sono sempre stati i miei rifugi e mi hanno sempre dato un forte senso di autonomia e potere”, così Anna ricorda la sua infanzia. La giovane ama Ballare, recitare, cantare, leggere, viaggiare, esplorare, dedicarsi allo styling o all’arte. Saggia e con una personalità esplosiva, Anna consiglia a tutti di “nutrirsi di pensieri positivi ogni giorno… Non importa quante porte in faccia abbiate ricevuto. Ricordate, quando una porta si chiude si apre un portone. Abbiate fiducia nel tempo e amate voi stessi.”

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Anna Cleveland è figlia della celebre modella Pat Cleveland e del fotografo Paul van Ravenstein


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La supermodella in passerella per Moschino

Constancy and Change alla Triennale di Milano

L’arte della ceramica coreana è al centro della mostra “Constancy and Change”, alla Triennale di Milano, in occasione del Salone del Mobile e del Fuorisalone 2017. La mostra, inaugurata lo scorso 4 aprile, chiude oggi 9 aprile 2017. Korean Craft and Design Foundation presenta sedici artisti, considerati i padri moderni dell’antica arte della ceramica coreana: il focus della mostra è la duplice natura della ceramica coreana, nel significato della sua estetica primordiale, in bilico tra serenità e dinamismo. Una mostra suggestiva e ricca di spunti inediti, che riflettono la cultura coreana e l’antica arte della ceramica, in un panta rei in cui il passato incontra il presente. “La mostra punta a raccontare l’autenticità della ceramica coreana in tutte le sue forme e presenta soprattutto oggetti tipici della nostra tradizione. Una tradizione antica che nelle sue interpretazioni più moderne continua ancora oggi e questa in Triennale ne dà esempio. Il focus quest’anno è il contrasto tra serenità e dinamismo, espresse nella forma dell’oggetto che è spesso semplice e la decorazione delle superfici invece dinamica e più elaborata”, così ha commentato Hyeyoung Cho, curatrice della mostra. Tra i protagonisti il maestro Kwangsu Seo e i suoi grandi vasi in porcellana di luna, Kwangyul Yoo e la tradizione tramandata nei suoi celadon verde giada, il padre della ceramica coreana Sangho Shin e HunChung Lee, famoso anche per la fabbricazione di mobili in ceramica. Si preannuncia un incontro tra passato e presente per sviluppare l’artigianato del futuro, progetti contemporanei che non perdono il contatto con le origini stilistiche da cui nascono. L’antica arte della ceramica coreana diviene pretesto per un affascinante excursus su una cultura diversa e su tradizioni millenarie.

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Gea: la nuova collezione di Marta Ferri per Molteni&C

E’ stata presentata al Salone del Mobile 2017 Gea, la nuova collezione di Marta Ferri per Molteni&C. Un’esclusiva selezione di tessuti pregiati che omaggia la forza della natura, con una palette cromatica che predilige nuance calde, che evocano il calore della terra. Gea è un’ode alla bellezza della natura, che Marta Ferri sceglie di portare in casa Molteni&C con un nuovo concept, che racconta del suo amore per gli intrecci e di texture avvolgenti. Un vero e proprio inno alla vita che si risveglia, grazie all’intensità dei colori della palette cromatica e alla forza delle fibre. Largo a nuance che abbracciano sfumature calde come il legno, il tramonto, il bosco. Una collezione composta da 7 tessuti, tra cui spiccano lini, bouclé, tele, ciniglie e lavorazioni jacquard, 2 pelli e 3 coperte (in cashmere, pura lana merino e misto lana/cotone). “Gea è una collezione che mi ha emozionato fin dal principio perché mi ha dato l’opportunità di portare all’interno della casa Molteni tutti i colori e il calore della natura. È infatti una collezione estremamente materica, caratterizzata da intensi colori tinti in filo e coraggiosi intrecci che scaldano gli ambienti e danno profondità alle forme. Gea significa terra, natura e vita, e proprio questi sono gli elementi che ho voluto rappresentare attraverso le scelte materiche della collezione: l’arancio intenso della ruggine, il verde vibrante del muschio, il giallo ocra e il rosa etereo della polvere”, così ha commentato la designer.

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Vivetta alla conquista della Cina

E’ Pechino ad ospitare la collezione Autunno/Inverno 2017 di Vivetta Ponti: grazie all’impegno di Mercedes-Benz per i nuovi talenti, la stilista ha appena sfilato a Pechino, protagonista indiscussa della Mercedes-Benz China Fashion Week. Lo stile iconico di Vivetta sbarca in Oriente: è la prima volta in Cina per la designer, che è stata selezionata tra una rosa di cinque stilisti italiani per presentare la sua collezione Autunno/Inverno 2017 nell’ambito della China Fashion Week: in un tripudio di suggestioni circensi, sfila una collezione che strizza l’occhio allo stile evergreen dei Forties. Largo ad un’estetica che abbraccia iconografie circensi, in un caleidoscopio di immagini oniriche raffiguranti acrobati, pierrot e caroselli. Non mancano decorazioni raffiguranti unicorni ed allegorie simboliche, in un trionfo di passamaneria preziosa, che omaggia un mood fiabesco in bilico tra note rétro ed ispirazioni che strizzano l’occhio all’arte. Tra colori vivaci e balze romantiche, non mancano citazioni all’arte del pittore francese Jean Metzinger. “Sono lusingata di aver avuto la possibilità di presentare la mia collezione a Pechino questa stagione e di rafforzare la mia estetica italiana presso il pubblico cinese”, così ha dichiarato la stilista, che ha avuto la possibilità di sfilare alla fashion week cinese grazie al programma Mercedes-Benz, che dal 2009 promuove i talenti emergenti. Un vero e proprio scambio culturale, che ha visto sfilare alla Milano Moda Donna la collezione della stilista cinese Angel Chen. Le due designer sono state selezionate tra cinque candidati italiani e sei candidati cinesi, da una giuria di giudici composta da: Xiao Xue, Chief Content Officer di Elle China; Freda Wang, Direttrice Marketing di Mercedes-Benz China; Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana; Giusi Ferré, nota autrice e giornalista italiana e Karla Otto, fondatrice di Karla Otto Ltd.

Molteni&C alla Milano Design Week 2017

Molteni&C sceglie la Milano Design Week 2017 per l’opening del nuovo flagship store: lo spazio Molteni&C | Dada, progettato dall’architetto belga Vincent Van Duysen, si estende per 1300 metri quadrati, disposti su due livelli, con quindici vetrine che si affacciano in Corso Europa angolo Cavallotti, vicino al nuovo Durini Design District di Milano. Un’illuminazione suggestiva, realizzata in collaborazione con Flos e Artemide, si unisce ai dettagli architettonici minimali, come il pavimento di legno, le pareti di boiserie in rovere nero e i volumi realizzati in rasante in tonalità grigio caldo. L’inserimento a soffitto di travi in legno che rispecchiano la matericità del pavimento rende più morbida la divisione tra living e dining, proponendo così uno schema di interni caratterizzato dal flusso di spazi interconnessi. Inoltre in occasione dell’opening, Molteni&C ha anche presentato la collezione 2017, la Welcome Collection: una serie di tavolini firmati Rodolfo Dordoni, insieme a due riedizioni Gio Ponti, un nuovo mobile contenitorire firmato Ron Gilad, un divano componibile firmato MDT e Master Dressing ed un’evoluzione del sistema Gliss Master. Dalle vetrine del nuovo flasghip store si potrà ammirare la grande isola VVD, anch’essa disegnata da Vincent Van Duysen, con le caratteristiche ante in acciaio ferrovia, il top in pietra ceppo, le colonne pivot e il pensile Bright in vetro trasparente extrachiaro temperato. Nella zona centrale dominano due grandi isole sospese in finitura noce e top in porfido verde, con colonne con anta vetro. Infine, sempre in vetrina, troviamo Vela14, design Dante Bonuccelli, con penisola con ante in alluminio anodizzato, top in pietra naturale giallo avorio e snack in rovere grafite.