Caleidoscopici grafismi otpical caratterizzano la collezione haute couture primavera/estate 2017 di Nino Lettieri, che ha sfilato nell’ambito di Altaroma: lo stilista campano si diletta con lunghi abiti da cocktail e da sera in un tripudio di stampe geometriche nei toni del black & white. Il défilé, che ha avuto luogo nella prestigiosa location del Westin Excelsior Hotel di via Veneto, ha visto sfilare in passerella circa 40 outfit nei toni del bianco e nero, eccezion fatta per due caftani in rosso corallo e giallo. La collezione, intitolata “Geometria”, ha visto una prevalenza di abiti fluidi, tra sovrapposizioni di leggiadri chiffon, organze preziose e satin tessuti dagli antichi telai risalenti al 1700 della storica azienda Gustavo De Negri: largo a virtuosismi grafici, tra righe, pois e figure geometriche. Ad impreziosire i capi dettagli in tulle, sete plissé e reti in macramè. I lunghi abiti fluidi e le tute sono stati indossati dalle mannequin con soprabiti in broccato di seta e cotone impreziositi da paillettes. Lo stilista si lascia affascinare dalle figure geometriche che sin da ragazzino amava scarabocchiare sui quaderni di scuola: suggestioni evergreen che ispirano al couturier partenopeo una collezione iconica, che incarna perfettamente l’estetica della maison. Poesia e charme timeless si uniscono a stampe caleidoscopiche in un gioco di righe, quadrati e rettangoli. Pietre preziose e delicate piume impreziosiscono i lunghi abiti da sera. La sposa chiude come di consueto la sfilata: moderna e avanguardistica la mise scelta, un caftano in candido bianco in organza sovrapposta a leggeri veli in chiffon impreziosito da ricami e paillettes. Le calzature scelte sono le più classiche décolleté a punta con cinturino al tallone, declinate in materiali come camoscio e vitello. La clutch è realizzata dai maestri artigiani napoletani Albano, mentre i bijoux, in agata ed onice, sono firmati da Albaserena.
Autore: Chiara Caputo
Tendenze moda PE2017: black
Se pensavate che il nero fosse un colore da bandire durante la stagione estiva, sarete costretti a ricredervi: le collezioni primavera/estate 2017 vedono il nero protagonista assoluto, declinato su lunghi abiti in pizzo o sahariane perfette per affrontare il caldo estivo. Tanti sono gli stilisti che sono rimasti fedeli al black anche nelle collezioni primavera/estate: e se Rick Owens sceglie il nero per capi altamente scenografici, Narciso Rodríguez porta sulla passerella tubini essenziali dall’allure minimal-chic e scarpe bicromatiche in un tripudio di black & white. Nero d’ordinanza anche nella collezione PE2017 di Marco De Vincenzo, che associa il nero a dettagli fucsia; sfarzo e opulenza nella collezione di Kristina Ti, che non lesina in sensualità, tra piume e blocchi di colore. Black all over anche da Givenchy, per sovrapposizioni inedite e minimalismo. Pizzo d’ordinanza e audaci trasparenze effetto nude look in passerella da Dolce & Gabbana, che fanno del nero un colore must have anche per la stagione estiva. Jumpsuit dalle suggestioni workwear in passerella da Diliborio, mentre John Galliano punta su note sporty per pantaloni cargo da abbinare a crop top, tutto declinato in un nero dall’appeal sofisticato. Pulizia e linee essenziali sulla passerella di Dior, che punta al black come nuovo passepartout anche per l’estate; tripudio di sartorialità e sovrapposizioni audaci da Alberta Ferretti, tra tailleur dalle note maschili e maxi gonne in organza dalle suggestiono couture. Garbata e iper femminile la collezione Blumarine, che coniuga prendisole in black all over ad accessori per la spiaggia, per una diva contemporanea.
Tendenze moda PE2017: rete
Sensuali trasparenze e trame preziose che attraversano il corpo con filigrane gioiello: tra i fashion trend della primavera/estate 2017 la rete sembra dominare, tra sontuosi fili in oro e argento e crochet prezioso, che attraversano la silhouette. Perfetti per illuminare l’abbronzatura e per diventare protagoniste assolute di un party a bordo piscina, i capi ricamati con reti effetto crochet sono già must have assoluto dell’estate 2017. Li abbiamo visti praticamente ovunque: non c’è stilista che non abbia abbracciato la nuova tendenza, in un tripudio di eleganza e sensualità. Dalla splendida Gigi Hadid, che ha sfoggiato sulla passerella di Giambattista Valli un lungo abito da sera interamente ricoperto da reti effetto nude look solcate da lavorazioni preziose e dettagli gioiello, fino ad Elisabetta Franchi, che ha omaggiato la sensualità femminile con una collezione iconica, la rete diviene oggetto di culto, per abiti preziosi e sexy. Regale e sofisticata, la donna Aquilano.Rimondi sfoggia abiti al polpaccio impreziositi da reti gioiello, mentre Custo Barcelona crea inediti virtuosismi artigianali per capi preziosi, pensati per un cocktail sulla spiaggia, alle luci del tramonto. Suggestioni luxury e sensuali giochi vedo-non-vedo caratterizzano gli abiti a rete di Nina Ricci, per una sirena urban dalla prorompente femminilità. Nuance vitaminiche e lavorazioni crochet attraversano invece la passerella di MSGM, per ricami e lavorazioni teatrali che impreziosiscono lunghi abiti a rete. Sofisticata ed eterea, anche la donna Valentino abbraccia la nuova tendenza, sfoggiando lunghi abiti rossi effetto nude look, in bilico tra note gotiche e ritrovata femminilità. Perfetta per ogni tipo di occasione, la trama effetto rete si preannuncia già come uno dei fashion trend più amati della stagione estiva.
Tendenze moda PE2017: colore
Colori accesi, tinte al neon e palette cromatiche intense e vibranti: la Primavera/Estate 2017 vede un tripudio di brio e colore. Dimenticate cromie cupe e colori scuri, la tendenza dominante nella stagione estiva prevede una full immersion nel colore più luminoso. Tanti sono gli stilisti che hanno portato sulle passerelle una ventata di allegria: joie de vivre e luce sono stati i filrouge delle principali collezioni. Non solo stampe ma anche trionfo monocromatico, declinato in una palette cromatica delicata e vibrante. Se Aigner passa in rassegna cinquanta sfumature di rosa e lillà, Alexis Mabille ha presentato una collezione vitaminica, in cui il colore diviene protagonista assoluto: tra accostamenti cromatici potenti, veniamo catapultati in un’esplosione di gialli, rosa e rossi accesi, per capi dall’allure sporty. Capispalla in un audace rosa fucsia hanno sfilato da Angelo Marani, mentre Haider Ackermann sceglie il giallo canarino per lunghi abiti perfetti per la stagione estiva. Delicato rosa baby in passerella da Michael Kors, tra inedite note bon ton e brio all over, mentre Hermes porta sulla passerella una parata di lunghi abiti declinati nei colori dell’arcobaleno. Colori neon anche da Salvatore Ferragamo, che propone capispalla e trench in blu elettrico dal piglio teatrale, mentre Missoni declina le consuete stampe in righe optical che abbracciano tutti i colori dell’arcobaleno. Blocchi cromatici hanno caratterizzato anche i capi della collezione San Andres, mentre Trussardi opta per gli accostamenti arditi, tra giacche biker rosso fuoco da indossare sopra bodycon dress rosa fucsia.
Tendenze moda PE2017: largo a stampe tropicali
Note floreali e suggestioni tropicali sono protagoniste sulle passerelle delle collezioni Primavera/Estate 2017: stampe esotiche che omaggiano la lussureggiante vegetazione tropicale dominano, per un’estate colorata e intrisa di un’eleganza rétro che non passa mai di moda. Che si tratti di bikini o di lunghi abiti impalpabili, le stampe floreali costituiscono uno dei maggiori fashion trend di stagione. Le abbiamo viste praticamente in ogni sfilata, da Miu Miu a Michael Kors: e se Miuccia Prada ci ha deliziati con una collezione dal piglio vintage, che ricorda i costumi da bagno sfoggiati da Esther Williams, Micheal Kors propone bikini in stile Fifties e chemisier impreziosite da stampe tropicali, in un tripudio di brio e colore. Fiori all over anche sulla passerella di Blugirl, per lunghi abiti da diva, perfetti per una serata estiva. Ironia e colori optical in passerella da Emilio Pucci, che declina le sue stampe, cifra stilistica della maison, in un’inedita veste tropicale: sfilano gonne a ruota e top en pendant, e le modelle hanno il volto coperto da maxi cappelli in paglia nera. Stampe floreali in passerella anche da Fausto Puglisi: in una collezione ricca di simbolismi e citazioni escatologiche, tra croci e santini ex voto trovano un posto anche i fiori, per tailleur pantaloni perfetti per la stagione estiva. Tucani e palme impreziosiscono top monospalla con rouches e gonne asimmetriche da Leitmotiv, in una collezione che è un’ode al colore e all’estate. La giungla rivive nelle stampe proposte da Max Mara, tra vegetazione lussureggiante e colori accesi. Tripudio di fiori all over anche da Ports 1961, per tute oversize en pendant con gli accessori. Stella Jean punta invece come di consueto su inedite stampe patchwork che mixano stampe di ispirazione eterogenea, tra note tropical e sincretismo culturale. Suggestioni boho-chic in passerella da Tory Burch, tra maxi gonne in un tapestry floreale e crop top; reggiseni con rouches impreziositi da stampe tropical in passerella anche da Altuzarra.
Tendenze moda PE2017: suggestioni sporty
Tra le tendenze per la Primavera/Estate 2017, lo stile sporty sembra predominare. Largo a cappucci, felpe e capi dalla vestibilità morbida: il comfort sembra essere la parola chiave, per uno stile sofisticato ma comodo. Tanti sono gli stilisti che hanno abbracciato questo trend, a partire da Emilio Pucci, che propone coloratissimi costumi da bagno dalle note sporty-chic. Suggestioni sportswear dominano anche la collezione PE2017 di Boss, che propone numerosi bodycon dress dalle silhouette comode. Cappucci e felpe in passerella da DKNY, in un tripudio allo stile sportivo per antonomasia. Tocchi sporty non mancano neanche da Dolce & Gabbana, tra pizzo all over e stampe floreali che omaggiano l’Italia. Da Fendi sfilano proporzioni inedite e materiali techno, per una femminilità nuova, che strizza l’occhio al mondo dello sport, anche nei dettagli e negli accessori, come le originali sneaker col tacco. Materiali futuristi e mood sporty-chic in passerella anche da Max Mara, in una collezione che propone note jungle per uno stile urban che non lesina in suggestioni sporty: sfila una donna che predilige uno stile in cui la comodità gioca un ruolo fondamentale. Tra visiere sbarazzine e note techno la griffe italiana sdogana un’estetica nuova. Casual d’ordinanza in passerella da Lacoste, maison che da sempre strizza l’occhio ad uno stile disimpegnato ma sofisticato. Canotte sportive hanno calcato la passerella di Mugler e Moncler Gamme Rouge, in un tripudio di materiali innovativi dall’appeal futurista. MSGM propone silhouette fluide e sovrapposizioni, tra note casual e colori al neon. La felpa, capo passepartout della stagione primavera/estate 2017, viene declinata in forme nuove anche nella collezione di N°21: se fino ad oggi avete sempre considerato le felpe un capo sportivo, da oggi le indosserete con preziose gonne interamente ricoperte da una cascata di paillettes e decorazioni brillanti. Off-White mixa la felpa e la canotta sportive con rouches e balze romantiche, mentre Vetements punta sul total look per note grunge e volumi oversize. Versace porta in passerella una donna grintosa che sfoggia capi in materiali techno e lunghi capispalla anti pioggia. Note sporty dominano anche da Alexander Wang, da sempre amante di uno stile in cui la comodità diviene valore supremo.
Buon compleanno, Antonia Dell’Atte
Mistero, charme e classe da vendere: Antonia Dell’Atte, celebre musa di Giorgio Armani, spegne oggi 57 candeline. Diva contemporanea dall’allure algida e dallo stile sofisticato, la bellissima top model italiana è uno dei personaggi più amati del fashion system internazionale. All’anagrafe Antonia Teodora Dell’Atte, la splendida modella è nata ad Ostuni il 9 febbraio 1960. La sua carriera nella moda inizia alla fine degli anni Settanta: altezza svettante e volto affilato, già pochi anni dopo Antonia diviene il volto più amato da re Giorgio Armani, che si innamora della sua eleganza innata.
Antonia è la perfetta incarnazione dello stile Armani: le foto della campagna pubblicitaria scattata da Aldo Fallai entreranno nella storia del costume restandovi impresse indelebilmente. Immortalata come una manager rampante, androgina e raffinata, la modella ottiene la fama internazionale. Nel 1984 nel programma televisivo cult Drive In viene forgiato un personaggio a sua immagine e somiglianza: una modella aplomb che di tanto in tanto si lascia andare ad irresistibili exploit in dialetto brindisino. Celebre è la frase “Scusate, ho avuto un momento casual!”. Nel 1993 segue la partecipazione al videoclip della canzone Caffè de la Paix di Franco Battiato.
Intanto Antonia è diventata protagonista del jet set internazionale: Helmut Newton ne immortala il lato più sensuale in scatti iconici per il Calendario Pirelli e lei si divide tra sfilate e copertine patinate. Negli anni Novanta vola in Spagna, dove convola a nozze con il conte italo-spagnolo Alessandro Lecquio di Assaba y Torlonia, figlio della principessa romana Alessandra Torlonia di Civitella-Cesi. Dal matrimonio la top model ha un figlio, Clemente Lorenzo conte Lequio di Assaba. Gli anni Duemila la vedono nelle vesti inedite di opinionista nel programma televisivo L’isola dei famosi 7. Nell’estate 2010 è giudice a Velone, su Canale 5, e l’anno successivo veste nuovamente i panni di giudice nel programma Italia’s Next Top Model in onda su SkyUno, condotto da Natasha Stefanenko.
Numerose sono anche le esperienze come attrice: nel 2002 la ritroviamo protagonista della fiction italiana andata in onda su Raiuno “L’altra donna”, accanto ad Alessio Boni ed Anita Caprioli. Antonia Dell’Atte interpreta una donna magnetica e misteriosa, amante perduta del protagonista Boni. La modella, al vertice della fama, è presenza fissa nella tv italiana e spagnola. Ancora splendida e spontanea nonostante la celebrità, Antonia Dell’Atte ama l’Italia e la sua Puglia. Tanti gli eventi che la vedono protagonista, a partire dalle settimane della moda.
SFOGLIA LA GALLERY:
Lo stile di Diletta Bonaiuti
Viso pulito, lunghi capelli castani ed eleganza innata hanno reso Diletta Bonaiuti una delle it girl più amate. La stylist, cresciuta a Firenze, ha iniziato la sua carriera nel fashion biz da American Apparel. Successivamente la consacrazione ufficiale arriva quando la bella Diletta viene arruolata nel team di Luisaviaroma, in qualità di stylist. Grande fotogenia ed uno stile iconico hanno reso Diletta Bonaiuti una delle icone di stile contemporanee più apprezzate, protagonista assolute dello streetstyle e regina dei front row. La giovane fashionista, cresciuta con la passione per la fotografia e la moda, sfoggia uno stile estremamente personale, un riuscito mix di romanticismo e tocchi streetwear. Femminile e un po’ vintage, la bellissima stylist ha fatto della semplicità la cifra stilistica del suo guardaroba: un fisico esile e un’allure da modella per lei, che appare sempre impeccabile, sia in total white che con un semplice paio di jeans. Dimenticate overdressing ed effetti scenografici: la bella Diletta non ha bisogno di colpi di scena per ammaliare, forte di uno stile raffinato e di una bellezza delicata, che profuma di altri tempi. Il suo stile trae ispirazione dagli anni Settanta/Ottanta: tra maxi dress floreali e stivali ricorda molto Ali MacGraw, storica protagonista della pellicola strappalacrime Love Story ed icona Seventies. Largo a citazioni boho-chic, tra sciarpe stampate, pantaloni a zampa e lunghi abiti impalpabili in stampa patchwork. Bellissima anche con il più classico dei trench e con un tailleur pantaloni nero, l’influencer è la perfetta incarnazione di un’eleganza che strizza l’occhio alla contemporaneità ma senza perdere di vista il glamour evergreen del passato.
SFOGLIA LA GALLERY:
Tre film celebrano il genio di Alexander McQueen
A sette anni dalla sua prematura scomparsa, il genio di Alexander McQueen sarà ricordato con tre film: lo stilista inglese, morto suicida nel febbraio 2010, sarà infatti protagonista di un documentario diretto dal registra francese Ian Bonhote. L’opera, intitolata semplicemente McQueen, si aggiunge ad altri due progetti dedicati alla memoria del designer britannico, la cui uscita è prevista per quest’anno: The ripper, incentrato sulla sua relazione di stima e amicizia con Isabella Blow, e un biopic diretto da Andrew Haigh con protagonista Jack O’Connell, il cui titolo è ancora top secret. Lee Alexander McQueen era nato a Londra il 17 marzo 1969, figlio di un tassista. All’età do 16 anni il giovane lascia la scuola ed entra nel mondo del lavoro, dapprima prestando servizio da Savile Row, Gieves & Hawkes e poi per i celebri costumisti teatrali Angels e Bermans. All’età di 20 anni Lee Alexander si trasferisce a Milano, dove lavora per Romeo Gigli. Nel 1992 torna a Londra per completare la propria formazione presso la prestigiosa Saint Martin’s School of Art. Nel 1996 la sua carriera subisce una svolta: McQueen viene assunto alla direzione creativa di Givenchy al posto di John Galliano. Lo stilista resterà da Givenchy fino al 2001, quando abbandonerà la maison dichiarando di voler essere libero di esprimere pienamente la propria creatività. Così McQueen inizia a far conoscere il proprio stile attraverso sfilate trasgressive ed anarchiche, che irrompono prepotentemente sulla scena dell’haute couture rendendo il suo nome famoso a livello internazionale: lo stilista viene definito “l’hooligan della moda” per le sue provocazioni: nel 1999 fece sfilare a Londra la modella Aimee Mullins, amputata alle gambe, con delle protesi in legno, mentre sullo sfondo dei robot per la verniciature delle auto spruzzavano colori su abiti bianchi. Nel 2001 lo stilista entra nel gruppo Gucci. Nel 2003 collabora con Puma per una linea di scarpe da ginnastica. Genio visionario e ribelle, il suo stile iconico è entrato di diritto nella storia del costume: suggestioni gotiche e teatralità di sfilate mai banali hanno reso McQueen una delle voci più autorevoli del fashion biz. La sua estetica è legata da vicino al concetto di morte, tra note punk e suggestioni vittoriane, che lo stilista riesce a traslitterare in show spettacolari, tra note tailoring e abiti da red carpet. Indimenticabile il sodalizio artistico con Isabella Blow, morta suicida nel 2007: fu la fashion editor il primo pigmalione che permise a McQueen, ancora studente presso la Central Saint Martins, di iniziare la sua carriera. Celebre anche la collaborazione con il fotografo Nick Knight. Tantissimi i riconoscimenti ottenuti: per ben quattro volte McQueen è nominato “stilista inglese dell’anno”, dal 1996 al 2003. Sempre nel 2003 il consiglio Fashion Designer Awards lo nomina “stilista dell’anno”. Nel 2010 l’ultima collezione, intitolata Plato’s Atlantis. L’11 febbraio dello stesso anno, Alexander McQueen viene ritrovato senza vita nella sua abitazione londinese. Lo stilista aveva quarant’anni.
Altaroma: la Grande Bellezza di Camillo Bona
Un’estetica che parte dalle vestigia della Città Eterna per ripristinare il concetto di bellezza. Suggestioni divine che rimandano ad ideali di purezza ed eternità, per una bellezza imperitura ed immortale, vissuta come un’esigenza. Camillo Bona parte dalla sua Roma per una collezione haute couture primavera/estate 2017 intrisa di echi nostalgici: la bellezza diviene metro di giudizio per muoversi nella realtà contemporanea ma anche per proiettarsi in un futuro che appare remoto. Ripensa ai fasti imperiali Camillo Bona, ma anche al glamour della Dolce Vita, quando Roma era al suo apogeo. Il couturier tuttavia non si lascia sopraffare da sterile nostalgia ma rielabora il topos della grande bellezza per sopravvivere ai mala tempora attuali, in cui versa la Capitale d’Italia. E’ una Roma offesa quella che accoglie il défilé di Camillo Bona, che si rifugia in un mondo ideale in cui la classe e lo charme divengono i valori supremi. Il couturier rielabora i codici stilistici che hanno reso l’alta moda italiana grande in tutto il mondo: in passerella sfilano suggestioni bon ton per capi dalle linee ladylike. La donna immaginata dallo stilista indossa tailleur declinati in nuance pastello ed impreziositi da cuciture e rouches scultoree. Mistica e riflessiva, la collezione è un’ode all’artigianalità italiana, tra capi che richiedono numerose ore di lavorazioni e complesse applicazioni tessili. Un candido bianco domina la palette cromatica, aprendo il défilé: si alternano sulla passerella 30 uscite di finissima fattura. Non mancano i toni del rosa baby, del giallo, del verde acqua e del celeste. Chiude come di consueto la sposa, che appare virginea e poetica. Camillo Bona guarda ad un passato fatto di sete plissettate e cashmere, ma anche chiffon e rafia, che rievoca nelle forme le architetture della Città Eterna. Perle, coralli e pietre dure impreziosiscono il collo delle mannequin, tra cascate di fili di perle. Una collezione sofisticata e minimale, che auspica il ritorno alla vera bellezza, l’unica forza motrice in grado di salvare il mondo.
Altaroma: la couture favolistica di Gattinoni
Si intitola “The Dream” la collezione che segna il ritorno di Gattinoni nel calendario ufficiale di Altaroma, dopo cinque stagioni di assenza. La maison presenta una collezione dalle suggestioni fairy tale, che non lesina in ispirazioni oniriche: proprio il sogno diviene leitmotiv di una parata di eteree principesse, che si alternano sul défilé sfoggiando nuvole di tulle e maschere a coprire il volto. Guillermo Mariotto e Stefano Dominella partono da un assunto di Marcel Proust, per la collezione alta moda Primavera/Estate 2017 di Gattinoni: “Se sognare un po’ è pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo”. Sulla passerella sfila una donna eterea e sognante, un po’ angelo e un po’ demone: giovane e acerba, la vediamo sospesa in una dimensione irreale, in cui indugia in lunghi abiti impalpabili, tra ricami e lavorazioni artigianali.
Suggestioni shakespeariane quelle reinterpretate da Mariotto, che parte dal Sogno di una notte di mezza estate per stravolgerne il tema prevalente: sullo scenario immaginario di un Eden incantato, sfilano sulle note della Fata confetto dello Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij delle debuttanti: “La mia donna ritorna misteriosamente alla sua adolescenza -ha dichiarato Mariotto- Vive una nuova esistenza e una nuova giovinezza. Più spensierata, più libera come la new couture che scende dai tacchi ma non rinuncia ai rituali tipici dell’alta moda. Iperbole sartoriale”. Tripudio di organza di seta effetto matelassé, quasi a riprodurre le nuvole, tra volumi scultorei e trame intricate, che si ispirano all’antica tecnica dei punti smock internazionali. Largo a camicie in organza e gonne impreziosite da fiocchi in tessuto.
Una collezione intrisa di note orientali, come negli origami che sbucano dalle pieghe severe delle gonne. “Per questa collezione ho voluto giocare sui colori –ha commentato Mariotto– Rosa nelle sue diverse nuances, azzurro polvere, verde salvia, grigio perla, lampone, bianco e nero. Tonalità confortanti e rassicuranti, che avvolgono, coprono, drappeggiano, vestono le mie fantasie”. Vortici di seta per caftani dipinti a mano e voli di farfalle nelle t-shirt, da indossare come minidress. Cristalli e madreperle illuminano abiti che ricordano le vestaglie da camera. Il défilé ha luogo nel casale cinquecentesco dove visse Papa Pio V, che ora ospita la Link Campus University. Qui sfilano le donne Gattinoni, su una passerella circolare che ricorda un carillon.
La donna immaginata da Mariotto trova incarnazione in Vanessa Hessler: la top model italo americana torna in Italia dopo la maternità per interpretare la favola couture ideata da Mariotto. Lunghi capelli biondi e volto innocente per 180 centimetri di altezza, Vanessa Hessler fu scoperta proprio da Gattinoni quando aveva appena 15 anni. Dalla dolcezza iniziale la sfilata scivola poi in note dal retrogusto dark: è il coup-de-theatre che aspettavamo e l’innocente principessa rivela un inedito lato oscuro che trova espressione nel chiodo in piume da indossare su culotte e nei preziosi abiti neri ricamati in rafia e micro black boule. A firmare i gioielli che impreziosiscono la collezione Gattinoni haute couture PE2017 è ancora una volta Gianni de Benedittis, designer del brand futuroRemoto, che ha realizzato per l’occasione bracciali in oro con longilinee libellule ed anelli farfalla in argento. Per una couture da fiaba.
(Foto cover: La Stampa)