Tendenze moda primavera/estate 2017: romance

Un’ode al romanticismo, per una donna eterea e leggiadra: la moda per la primavera/estate 2017 parla chiaro. Dimenticate toni aggressivi, banditi assolutamente dalle passerelle: la tendenza imperante ora inneggia invece al romanticismo. Largo ad atmosfere oniriche, pregne di suggestioni delicate, per una stagione primaverile all’insegna della dolcezza. Il fashion trend che regna sovrano nella PE2017 predilige infatti lunghi abiti in crepe di seta, tulle ed organza, tra raffinati arabeschi e caleidoscopici giochi di veli e sete pregiate: largo a rouches, balze e vezzi infantili, che impreziosiscono romantici abiti da favola. Il mood da fairytale sembra farla da padrone in ogni sfilata: quasi tutti gli stilisti hanno infatti sposato la tendenza, proponendo nelle loro collezioni note romantiche declinate in chiave contemporanea. Accantonati toni bruschi e messa da parte certa tendenza all’esibizione, più o meno velata, la moda torna finalmente a farci sognare. Atmosfere nostalgiche che guardano ad un passato remoto accantonato nei meandri della memoria sfilano da Erdem, tra fiocchetti e rouches, in un tripudio di suggestioni vittoriane che strizzano l’occhio anche a sapienti note bon ton dal fascino evergreen; rouches e balze anche da Roberto Cavalli, in una collezione in cui lo charme bohémien si arricchisce anche di inediti spunti all’insegna della femminilità più infantile. Lunghi abiti da principessa delle favole sfilano anche da Blumarine e da Luisa Beccaria, tra tessuti preziosi come mousseline di seta e tulle. Romantica ed eterea la donna Vivetta, tra balze e decorazioni; rouches all over anche in passerella da Chloé, mentre Dior sforna una collezione per principesse contemporanee. Delicata e a tratti ironica la donna Gucci, immaginata da Alessandro Michele. Come una primavera botticelliana la musa di Laura Biagiotti, tra fiori sgargianti ed atmosfere bucoliche.

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(Cover: Vogue US, marzo 2017)

I migliori look di Olivia Palermo

It girl per antonomasia, icona di stile tra le più apprezzate e trendsetter seguitissima, Olivia Palermo è regina indiscussa nei front row delle sfilate e protagonista dello street style. Lineamenti delicati e classe innata, la blogger si distingue per uno stile raffinato e contemporaneo, che coniuga note chic a tocchi estrosi. Considerata icona fashion, Olivia Palermo vanta origini italiane: all’anagrafe Olivia Toledo Palermo, la bella blogger è nata a Greenwich il 28 febbraio 1986 in una facoltosa famiglia dell’Upper East Side. La fama arriva nel 2009, quando la giovane recita nel reality show “The City”, andato in onda su MTV. Nello stesso anno la celebre agenzia Wilhelmina Models le offre un contratto come modella. Il resto è storia: da allora la bella Olivia non si fermata neanche per un momento e la sua carriera è in continua ascesa. Innumerevoli sono le cover che la giovane conquista, così come i contratti, da Hogan a Max & Co. a Mango, solo per citarne alcuni. Eletta nel 2010 “regina dello street style”, Olivia Palermo è soprannominata “la ragazza dal guardaroba perfetto” per il suo stile iconico e i suoi outfit copiatissimi. Femminile e grintosa, garbata e sofisticata, mai fuori posto, Olivia Palermo è una delle it girl contemporanee più seguite sui social e non solo: ogni sua uscita pubblica è seguita da uno stuolo di paparazzi. Il suo stile è un mix di elementi timeless e tocchi iperfemminili, in bilico tra suggestioni wasp ed eleganza europea. Impeccabile in ogni mise, dal maxi cardigan al tailleur pantalone, Olivia Palermo sfoggia da sempre capi che ne esaltano la linea. Largo a bluse ricamate con rouches e spalle in primo piano, ad esaltare l’incarnato dorato della giovane, o ancora colletti da collegiale e gonne a ruota, lunghi abiti dalle suggestioni Seventies e salopette dalle linee pulite. Perfetta anche con un semplice paio di jeans, la bella Olivia non smette di raccogliere proseliti, con un’eleganza rara, da diva contemporanea.

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Olivia Palermo è nata a Greenwich il 28 febbraio 1986


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Tendenze moda primavera/estate 2017: borse

La bella stagione è ormai alle porte e mai come quest’anno il focus è sugli accessori: borse e scarpe divengono protagoniste assolute di una primavera/estate 2017 all’insegna del colore. Formati originali, colori vitaminici e grande fantasia caratterizzano le borse presentate nelle collezioni moda PE2017: ce n’è davvero per tutti i gusti, dai modelli a secchiello al marsupio ai modelli da postina, un caleidoscopio di idee tutte da imitare per essere sempre al passo con i fashion trend di stagione.

La borsa a forma di secchiello torna in auge e si impone come must have assoluto nel guardaroba di ogni donna: declinato in ogni colore e impreziosita da decorazioni varie, il secchiello è in assoluto il modello più amato dagli stilisti, che per questa stagione lo propongono in innumerevoli nuance. Funzionale e pratico, il secchiello è perfetto per il daywear, da indossare su cardigan e trench. E se Victoria Beckham sceglie la pelle e colori che virano al blu e all’azzurro, Alexander Wang propone alcune varianti in colori vitaminici, perfetti per affrontare l’estate.

Protagonista assoluto della stagione estiva è anche il marsupio, che torna prepotentemente alla ribalta, declinato in chiave luxury: l’accessorio, considerato must have degli anni Novanta, fa il suo ingresso trionfale sulla passerella di Rag and Bone, ma tanti sono gli stilisti che prendono come spunto il marsupio per fornire interessanti divagazioni sul tema. Alberta Ferretti accosta ad abiti da sera in impalpabile chiffon una borsa postina legata in vita, in cuoio effetto invecchiato, dalle inedite suggestioni vintage. Similmente Desigual e N°21 sdoganano la borsetta da legare in vita come ciondolo di una cintura. Un’interessante tendenza, da copiare assolutamente.

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Immancabile come di consueto la handbag, modello classico per eccellenza dal sapore bon ton: la borsa a mano, immancabile nel guardaroba di ogni donna, è uno dei modelli più versatili, perfetto sia per il giorno che per la sera. Lo ritroviamo declinato in chiave ladylike sulla passerella di Gucci e Christian Siriano, solo per citare alcuni designer che hanno sfoggiato il più classico dei modelli di borse. Largo a geometrie ardite da Jeremy Scott, per borsette irresistibili che ricordano triangoli e cubi; grafismi arditi e proporzioni audaci da Proenza Schouler, in una collezione coloratissima e ricca di charme.

Fiocco azzurro per Beatrice Borromeo e Pierre Casiraghi

Fiocco azzurro in casa Casiraghi-Borromeo: lo scorso 28 febbraio è nato il primogenito della coppia. Beatrice Borromeo, classe 1985, e Pierre Casiraghi, nato nel 1988, sono una delle coppie più ammirate dal gossip internazionale: dopo dieci anni di fidanzamento e quasi due dal matrimonio, i due giovani sono diventati genitori di un maschietto. Il bebé è nato lo scorso 28 febbraio all’ospedale Principessa Grace di Montecarlo (lo stesso che ha visto nascere tutti gli eredi del Principato): a darne per prima l’annuncio è stata Matilde Borromeo, sorella della neo mamma, che ha scelto Instagram per annunciare il lieto evento. «28 febbraio 2017, una nuova data da aggiungere al calendario di famiglia», queste le parole che annunciavano la nascita del piccolo nel post di Matilde Borromeo, pubblicato su Instagram accanto ad una foto raffigurante una veduta di Montecarlo, di un mazzo di fiori e di alcuni cuoricini azzurri. Il post, poi rimosso, è stato comunque utile a diffondere la notizia. Il nome scelto per il primogenito di Pierre Casiraghi è Stefano Ercole Carlo: un nome che vuole essere un omaggio al papà di Pierre, Stefano Casiraghi, tragicamente scomparso nel 1990 durante un incidente in mare. Ma anche gli altri due nomi dell’erede di casa Grimaldi vantano una lunga tradizione all’interno delle rispettive famiglie: Ercole Grimaldi era infatti figlio di un antico signore del Principato di Monaco, vissuto tra il Cinquecento e il Seicento, mentre Carlo è il nome del padre della neo mamma e del fratello. Il nome Stefano era già stato scelto anche da Andrea, fratello maggiore di Pierre, per uno dei suoi figli, Sasha Stefano. Beatrice Borromeo, all’anagrafe Beatrice Borromeo Arese Taverna, è nata a San Candido il 18 agosto 1985 da Carlo Ferdinando Borromeo e di Paola Marzotto. Ex modella, giornalista e conduttrice televisiva, la giovane è laureata in Scienze giuridiche presso l’Università Bocconi. Altezza svettante (176 cm) e volto perfetto, la giovane ad appena quindici anni calca la passerella di Chanel a piazza di Spagna a Roma. Molti saranno poi gli stilisti che se la contenderanno: la bionda Beatrice sfilerà per Valentino, Trussardi, Alberta Ferretti ed Ermanno Scervino e sarà il volto di Blumarine per diverse stagioni. Pierre Rainier Stefano Casiraghi è nato a Monaco il 5 settembre 1987, terzogenito della principessa Carolina di Monaco e di Hannover e del suo secondo marito, Stefano Casiraghi, fratello di Andrea e Charlotte Casiraghi. Anche lui bocconiano, nel 2008 si fidanza con Beatrice Borromeo. La coppia si è sposata con rito civile il 25 luglio 2015. Nell’agosto dello stesso anno si sono svolti i festeggiamenti per il matrimonio religioso.

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Il fascino tribale di Dhela

Si chiama Dhela il brand creato l’anno scorso da Daniella Helayel, ex direttore creativo di Issa London. La seconda collezione del marchio continua a sviluppare la linea già sperimentata nell’esordio: tra suggestioni Seventies e note tribali tripudio di stile boho-chic, per una donna che ama attingere alle tradizioni di culture e popoli lontani. Ispirata dai paesaggi del Perù, tra stampe iconiche e silhouette svolazzanti riscopriamo l’estetica fondata da Daniella Helayel: la stilista brasiliana, da sempre maestra nel raccontare lo stile attraverso note effortlessy-chic, trae ispirazione dai suoi viaggi per una collezione sofisticata e vibrante, che esalta le silhouette e gioca con una palette cromatica intensa. Dominano rosso e nero, per lunghi abiti in stile Seventies, talvolta impreziositi da mantelli: charme allo stato puro nel velluto prezioso, atmosfere coloniali nelle stampe etniche, tra profumi speziati e grafismi tribali. Allure nei tessuti prediletti, quali il crêpe de chine, lo chiffon di seta e il pizzo di cotone, impreziositi da tocchi in lurex, a conferire un’aura glam alla collezione. Una viaggiatrice dallo spirito indomito è la muda ideale di Dhela, una avventuriera in chiave luxury che colleziona souvenir di viaggio ed emozioni, che trasfigura poi nel suo stile. Per l’autunno/inverno 2017-18 la stilista si lascia trasportare nei paesaggi incontaminati del Perù, tra arcobaleni e tramonti mozzafiato. Largo a caftani preziosi, abiti effetto trompe l’oeil e lunghi abiti da diva. Sofisticata e chic, la musa di Dhela non lesina in note luxury, tra sete preziose, tocchi di knitwear, chiffon stampati e velluti da red carpet. Una magistrale interpretazione per uno stile quantomai attuale.

Echi nostalgici nella collezione di Jackie JS Lee

Pulizia e minimalismo sfilano sulla passerella di Jackie JS Lee, che si ispira ad un mood infantile: a chi non è capitato da bambino di attingere al guardaroba dei grandi, incespicando sulle scarpe con tacco della mamma o trovandosi quasi smarrito dentro i tailleur di molte taglie più grandi? Questo è il leitmotiv della collezione autunno/inverno 2017-2018 di J. JS Lee, che gioca con volumi oversize e proporzioni inedite, quasi sbilanciate e deformate, in un irresistibile e caleidoscopico effetto visivo. La designer anche stavolta mixa mirabilmente suggestioni mannish ad aggraziata femminilità: sapienti note sartoriali dal piglio business si uniscono all delicatezza di dettagli, come i fiocchi che cingono la vita di alcune giacche e cappottini ladylike doppiopetto in mohair o lana, che ricordano certi capi indossati da bambine. Le camicie sartoriali hanno maniche extra lunghe, con polsini maxi dal piglio teatrale. Pregiato knitwear si alterna a gonne a vita alta impreziosite da mini cinture ad enfatizzare il punto vita: cinturine spiccano anche su pantaloni. Giocosa ed ironica la collezione riporta la moda al suo lato più ludico e ad una voglia di sperimentare, specialmente con le proporzioni. Nostalgica e glamour la sfilata celebra il lato più infantile di ognuno di noi, andando a sbirciare nell’album dei nostri ricordi. La designer, originaria di Seoul, si è diplomata nel 2007 presso la prestigiosa Central Saint Martin: dopo due anni di lavoro da Kisa London, Jackie JS Lee è tornata alla Saint Martin per frequentare un master, ultimando il suo percorso formativo nel 2010: da subito la stilista ha ottenuto l’attenzione della stampa e dei buyer, ricevendo anche l’Harrods Award. Le sue collezioni sono caratterizzate da note sartoriali e proporzioni androgine, pensate per una donna moderna.

La moda iridescente di Christopher Kane

Istronica e suggestiva la collezione presentata da Christopher Kane nell’ambito della London Fashion Week: sfilano sulla passerella londinese capi caratterizzati da una miriade di elementi di design, citazioni storiche e silhouette futuriste. Lo stilista presenta una collezione autunno/inverno 2017-2018 in cui protagonista assoluta è una femminilità tosta, declinata su uniformi pratiche e funzionali che accostano note workwear a delicatezza di stampe floreali. Il risultato è un’estetica priva di fronzoli, tra linee mannish e tocchi futuristi: si alternano sul défilé tubini dal sapore etereo, tra stampe floreali dal sapore quasi antico: ma dimenticate romanticismo e delikatessen, qui il piglio è audace, basti guardare ai tagli dei vestiti, realizzati a vivo, e alle proporzioni oversize dei cappotti in lana. Il più classico dei trench con cintura in vita si arricchisce di righe glitterate e dettagli in paillettes; fiori di paillettes impreziosiscono lunghi abiti, accanto a righe e patchwork di tessuti effetto nude look, da indossare sotto a giacchine laminate effetto spaziale. Tripudio di tessuti metallizzati, per gonne a sirena, magliette, casacche e abiti accollati: atmosfere da space oddities dominano l’intero défilé, in un crogiolo di ispirazioni multiformi che dà vita ad una sfilata ad alto tasso di adrenalina. Non mancano le sovrapposizioni, tra salopette lasciate sbottonate e camicie classiche che fuoriescono dai pantaloni; il cardigan conferisce una nota bon ton alla collezione, sia declinato in rosa baby sia in tessuto iridescente; lunghi abiti iperfemminili vengono smussati da inedite stampe raffiguranti missili e costellazioni. Opulenza nelle preziose sete Gainsborough, suggestioni neoclassiche nel design floreale di certi capi, ispirazioni grunge nei pannelli che fanno capolino da alcune uscite. Le stampe sono ispirate all’opera dell’artista Ionel Talpazan. Largo ad effetti 3D e tessuti iridescenti, che conferiscono un’aura spaziale e misteriosa all’intera collezione. Una riuscita prova stilistica per Kane.

L’eterea eleganza di Sharon Wauchob

Atmosfere oniriche ed ispirazioni eterogenee caratterizzano la collezione autunno/inverno 2017-2018 di Sharon Wauchob. Nella cornice della chiesa di San Cipriano sfila la seconda collezione presentata dalla stilista nella capitale britannica. Sharon Wauchob si ispira alle fotografie di Deborah Turbeville e a certe aree di Versailles ancora tutte da scoprire: la celebre fotografa di moda, divenuta famosa per il suo stile onirico e per un’estetica caratterizzata da immagini sfocate ed intrise di romanticismo, rivive sulla passerella londinese in una collezione dal piglio etereo e sognante. Largo a pizzo e velluti preziosi, paillettes e stampe, per una esplorazione dell’animo femminile. Deborah Turbeville, scomparsa nel 2013, diviene protagonista di una collezione che rimanda al suo immaginario estetico, intriso di atmosfere oniriche: qui si stagliano creature eteree che ricordano quasi delle ninfe. Largo a pizzo francese e sete pregiate per abiti in stile Seventies, declinati in stampe colorate. La palette cromatica predilige toni delicati mentre i tessuti vengono dalla Francia, come il pizzo, in un inedito mix di tessuti inglesi e francesi. Largo a capispalla in tweed inglese dal sapore classico e dalle proporzioni mannish, accanto a tessuti glitterati in stile glam-rock e paillettes argentate. Silhouette comode e fluide dominano l’intera collezione, accanto alle note sartoriali di pantaloni declinati in velluti brillanti nelle gradazioni del giallo oro e del rosso scarlatto. Eterea e delicata la donna Wauchob calca la passerella londinese con garbo e semplicità, tra note tailoring che danno vita a capispalla caratterizzati da tagli istrionici; largo anche a sovrapposizioni come nelle camicie bon ton con fiocco da indossare con chemisier impreziositi da delicate stampe floreali. Struggente eleganza in chiave romantica.

Sfila a Londra la moda underground di Ashley Williams

Impertinente, eclettica ed originale la collezione autunno/inverno 2017-2018 di Ashley Williams, protagonista della London Fashion Week. Sulle passerelle londinesi sulle note di Under the Ivy di Kate Bush sfila una parata di cowgirls, in bilico tra note Eighties e introversione. La stilista propone una collezione ricca di sfaccettature, che si ispira sia alla party girl più scatenata, protagonista della movida, sia alla ragazza che alla vita notturna preferisce la tranquillità domestica e che non disdegna una serata trascorsa a guardare Netflix. Largo a tute dalle note workwear, decorate con slogan audaci declinati in nuance fluo: si va dal verde limone al grigio di slogan come “Gimme Five” o “Misery”, ispirato a Stephen King. Ashley Williams si ispira allo Street style per accostamenti audaci ed istrionici, che guardano anche al passato e alle subculture, in primis quella dei paninari, protagonisti della Milano da bere. Non mancano influenze spiccatamente americane, in particolare il West e i rodei, accanto a note preppy, in un melting pot ispirazionale dal grande impatto scenografico. Tripudio di gonne tartan e pantaloni ampi tagliati al ginocchio; il kilt assume nuova vita e viene declinato in colori audaci come il giallo. Non mancano frange e cappelli da cowboy, tra orecchini di diamanti e minidress. Largo anche a stampe in stile hawaiano per camicie e due pezzi. Note preppy impreziosiscono certe giacche in stile college, indossate con kilt declinato anche negli accessori, come le borse. Stampe tartan anche su minidress e blazer; i jeans si riappropriano della vita alta, per volumi che strizzano l’occhio agli Eighties. Bluse con maniche a sbuffo oversize dal piglio teatrale vengono impreziosite da stampe floreali in bianco e nero, mentre tute sportive in jersey si indossano con cappottini giallo canarino. Completano il quadro giubbotti da cowboy e maglioni decorati con grafismi optical. Una collezione ricca di simbolismi e riferimenti stilistici che rischia però di cadere nel mero overdressing.

Sfila a Londra il mix & match di Joseph

Ardita sperimentazione pervade la passerelle di Joseph: sarà un autunno/inverno 2017-2018 all’insegna del mix & match, per una moda che si apre ad inediti accostamenti stilistici. Sovversiva, irriverente, la collezione Joseph è caratterizzata da un mix di tessuti di pregio accostati a materiali grezzi, tra linee femminili e suggestioni mannish. Louise Trotter, direttrice creatica del brand, offre una vasta gamma di capi in pregiato knitwear, selezionando filati di lana da accostare a trench in PVC e cappotti militari in vinile. Largo a proporzioni oversize sia per i capispalla che per i pantaloni, caratterizzati da tagli sartoriali che strizzano l’occhio al guardaroba maschile. Largo a tute oversize dalle suggestioni workwear spesso impreziosite da grafismi dal piglio surrealista; suggestioni mariniere in certi caban e nei cardigan con bottoni ampi; femminilità allo stato puro negli abitini svolazzanti in impalpabile chiffon di seta; giochi cromatici a contrasto nei patchwork floreali che impreziosiscono capispalla cocoon e lunghi abiti in chiffon plissettato. La palette cromatica predilige il blu, il bianco, il rosso e le stampe floreali. Non mancano note Eighties e Nineties nel grunge di certi tailleur oversize come anche nei maxi cappotti in vinile. La designer, che ha definito Joseph un brand “che vive in uno spazio androgino”, si dimostra coerente con la propria estetica: tuttavia in questa stagione l’identità stilistica del marchio si arricchisce di note maschili. La stilista ha dichiarato infatti di voler lasciarsi ispirare “dall’ideologia di un’uniforme maschile, da un lato, e dal guardaroba ideale di una donna, dall’altro, mettendo tra essi uno specchio cosicché possano realmente riflettersi reciprocamente”. E proprio come accade con gli specchi, l’immagine che ne deriva appare spesso distorta, deformata da note stridenti; il risultato è una realtà falsata dall’occhio umano, che sembra non riconoscere più il sempre più labile confine tra finzione e realtà, tra immaginazione e vita concreta. Non mancano tocchi iperfemminili, come nelle bluse arricchite da rouches, ma le stesse camicie rivelano note dichiaratamente maschili a partire dai colletti. Una collezione in bilico tra ispirazioni military-chic e note genderless, il cui scopo principale è affermare con forza il potere seduttivo femminile, considerato alla stregua di un’arma a favore delle donne.

Le tradizioni gaeliche sfilano da Pringle of Scotland

Suggestioni gaeliche caratterizzano la sfilata di Pringle of Scotland. Ad ispirare Fren Stringer, design director del womenswear del brand scozzese, sono i paesaggi delle Highlands, con le loro tradizioni millenarie e le immense distese verdi. Il risultato è una collezione autunno/inverno 2017-2018 in cui le note knitwear divengono protagoniste assolute, declinate su pepli dal sapore neoclassico, che accarezzano il corpo avvolgendolo in una soffice nuvola calda. Comfort e charme di antica tradizione gaelica divengono gli ingredienti chiave di una sfilata che rielabora l’estetica scozzese in chiave contemporanea, mixando magistralmente epoche e stili diversi. I pregiati filati del tradizionale kilt del Settecento vengono traslitterati attraverso la tecnica del wrapping: largo a morbidi pepli avvolgenti che offrono calore e protezione dal rigore invernale ma anche dai cataclismi che sconvolgono il pianeta Terra. Una metafora affascinante, che rende la donna Pringle vestale di uno stile millenario. Tripudio di asimmetrie e sovrapposizioni, per silhouette oversize di ispirazione greca e romana: come dei pepli da dea, i maxi cardigan monospalla creano volumi scultorei attorno al corpo, impreziositi da spille e bottoni in madreperla grezza. Minimale eppure suggestiva, la donna Pringle sfoggia morbidi filati in cashmere di lana che accarezzano il corpo senza mai imprigionarlo: la palette cromatica spazia dal nero al crema al cannella. L’heritage scozzese diviene leitmotiv di una collezione eclettica che attinge alla storia del Diciottesimo secolo, rielaborando il tartan ma anche il kilt e il plaid. Le radici storiche del brand divengono funzionali all’elaborazione di una nuova estetica che rielabora i tartan e gli argyle attraverso l’artwork Identity + Refuge, risultato di una collaborazione tra il brand e l’artista Lucy Orta, risalente al 1995. Largo a stampe patchwork iconiche e rielaborazioni arboree che danno vita a suggestivi coup-de-theatre in una collezione all’insegna della sobrietà, perfetta per trascorrere momenti di relax davanti ai bagliori di un caminetto, in una fredda notte invernale.