Tendenze moda PE2017: strati

Se tra i consigli della nonna vestirsi a cipolla era il numero uno, per evitare malanni di stagione ed affrontare le temperature incerte di periodi come la primavera, sappiate che ora è diventato un fashion trend: tra le principali tendenze moda per la primavera/estate 2017 vestirsi a strati è un autentico must have. Una moda all’insegna del costruttivismo e della stratificazione, per capi che strizzano l’occhio alla sperimentazione più ardita. Ecco che top e camicie si indossano ora sopra casacche, le gonne si portano insieme ai pantaloni, in un interessante esperimento stilistico: il comfort sembra essere il valore prediletto, per uno stile che inneggia ad un grunge contemporaneo. Nessuna regola vige in materia, gli strati vengono lasciati al caso e al mood della giornata, ma la comodità sembra essere il fil rouge di questo trend. Da Aalto l’abito lungo si indossa sopra i pantaloni insieme ad un blazer: l’effetto è chic e minimalista, meglio ancora se si sceglie di declinare il tutto in un suggestivo giallo. Femminilità da saloon e strati sono stati protagonisti assoluti sulla passerella di Alberta Ferretti, in una collezione che inneggia ad uno stile gaucho e ad atmosfere coloniali. Grafismi optical e strati su strati anche da Arthur Arbesser e Céline, mentre Carven punta alla sperimentazione, in un tripudio di black all over. Stratificazioni in chiave esotica da Daks, mentre Givenchy by Riccardo Tisci mixa silhouette iper femminili a strati declinati in chiave futurista. Strati in chiave sporty da Gucci e Lacoste, mentre Lanvin punta al classico, in una collezione dall’allure timeless. Stratificazioni e note glam da Mary Katrantzou, mentre Missoni punta al colore e ad inedite suggestioni orientali: mood simile anche da Roksanda, Vionnet e Sportmax, mentre Sonia Rykiel punta alla femminilità, tra giochi di balze e rouches e strati inediti.

Tendenze moda PE2017: camicie

La primavera è finalmente arrivata e tante sono le tendenze moda per questa stagione: protagonista assoluta sulle passerelle per la primavera/estate 2017 è la camicia. Il capo più basic del guardaroba di ogni donna, autentico passepartout, da indossare dal mattino fino a sera, rivive oggi come must have indiscusso, reinterpretato dall’estro dei designer. Tanti sono gli stilisti che hanno abbracciato questa tendenza, rivisitando la camicia in chiave contemporanea ed eleggendola a capo principe della stagione corrente. Colletto ben abbottonato e blocchi bicromatici sfilano da Arthur Arbesser, dove la camicia viene interpretata alla stregua di un’uniforme contemporanea, meglio se indossata con gonne, in un suggestivo gioco di sovrapposizioni e stratificazioni. Bon ton timeless da Balenciaga, che porta in passerella la più classica camicia con fiocco, dal piglio ladylike, declinata a righe: un look vincente per gli amanti dello stile classico. Da Céline trionfa la sperimentazione e il minimalismo: la camicia assume proporzioni maxi, fino a divenire un maxi dress, perfetto dal giorno alla sera. Tartan d’ordinanza ma tanta femminilità sulla passerella di Dries Van Noten: qui la camicia si indossa con maxi gonne preziose, in un suggestivo mix & match all’insegna dello streetswear. Suggestioni sporty in passerella da Esteban Cortazar, che fa sfilare camicie lasciate aperte, indossare sopra strati di gonne e pantaloni. Righe e dolcezza per Francesco Scognamiglio: qui la camicia si indossa con mini shorts, lasciando scoperte le gambe. Minimalismo in chiave visionaria da Gabriele Colangelo, che reinterpreta la camicia in chiave basic ma futurista, in una collezione proiettata in un futuro affascinante. Asimmetrie, rouches e sperimentazione ardita per Junya Watanabe, che sdogana la camicia come nuovo dress, protagonista assoluta di una collezione eclettica. Costruttivismo ed estro in passerella da Marni, dove la camicia diviene nuovo capospalla, in un suggestivo sincretismo tra capi diversi. Volumi oversize sfilano da Marques’Almeida, mentre tagli audaci impreziosiscono la camicia vista da Milly. Suggestioni tropicali sfilano da Stella Jean, mentre la camicia diviene un minidress da Sportmax e Sacai.

Romee Strijd: chi è la modella del momento

Volto perfetto, fisico statuario e bellezza disarmante: Romee Strijd è la top model del momento. Protagonista assoluta dell’ultima fashion week, la splendida modella olandese ha calcato le passerelle di moltissimi designer. Tanti i brand che se la contendono come testimonial, grazie ad una fotogenia rara e ad una bellezza che rasenta la perfezione.

Nata a Zoetermeer il 19 luglio 1995, Romee Van Strijd ha lunghi capelli biondi, occhi azzurri e labbra carnose: il suo fisico sottile la rende perfetta per il mondo della moda, dove la giovane fa il suo esordio nel 2011, a soli sedici anni, firmando un contratto con la prestigiosa DNA Model Management. Nel 2014 la sua carriera subisce una svolta, quando viene selezionata per sfilare al Victoria’s Secret Fashion Show. L’anno seguente diviene un Angelo del colosso dell’underwear, imponendosi come uno dei volti di punta del brand. Così la modella ottiene la fama internazionale.

Tante i brand per cui sfila, da Alexander McQueen a Balmain, da Céline a Louis Vuitton, da Michael Kors a Prada: Romee Strijd ha prestato il volto per le campagne pubblicitarie di Alexander McQueen, Donna Karan, Giuseppe Zanotti ed H&M ed apparsa sulle riviste Elle, Harper’s Bazaar, Madame Figaro, e su diverse edizioni di Vogue.

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Romee Strijd all’ultima Milano Fashion Week in passerella per Max Mara (collezione autunno/inverno 2017-18)


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La modella nel backstage della sfilata primavera/estate di Tommy Hilfiger


Un metro e ottanta centimetri di altezza e misure perfette (81,61,87), la splendida Romee è stata protagonista assoluta delle ultime settimane della moda: tanti i brand che l’hanno vista sfilare sulle passerelle di Milano, Parigi, New York e Londra. La supermodella olandese ha attirato gli sguardi di tutti alla sfilata di Tommy Hilfiger, dove ha calcato la passerella strizzata in un costume intero sgambatissimo; inoltre tra gli altri brand che l’hanno scelta Max Mara e Moschino, solo per citarne alcuni. Nel marzo 2017 la modella ha annunciato di essere ora rappresentata dalla IMG Models. Inoltre nel 2015 Romee Strijd è stata insignita del premio Model of the Year.


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Closer by WWAKE: i gioielli scultura in bilico tra arte e moda

Le forme scultoree si uniscono a suggestioni futuriste, in un inedito connubio che mixa sapientemente arte e moda: la collezione Closer by WWAKE segna il ritorno di Wing Yau alle origini. Prima di approdare alla gioielleria, la designer studiava infatti scultura alla Rhode Island School of Design: da lì vengono i tagli arditi e la sperimentazione, che ha stravolto l’estetica di WWAKE. Dimenticate la delicatezza dei monili in opale: la collezione WWAKE disegnata da Wing Yau segna un tassello nuovo nella storia del brand. “Sono come piccole sculture per le orecchie,” così la designer ha commentato i suoi gioielli. Pezzi unici realizzati a mano partendo da fogli in argento riciclato: la collezione sovrappone elementi eterogenei, in un suggestivo percorso che riprende il minimalismo caro alla designer e la sua innata propensione per la scultura. “Cercavamo un tipo di foglio in argento che sembrasse aver ‘catturato’ l’energia nella parte centrale, riversandola poi sui bordi ,” così ha commentato la stilista. “Quindi la posizione delle pieghe era davvero molto importante”. Una collezione che strizza l’occhio all’arte, catturando un impulso e dandovi nuova forma: Wing Yau si ispira in particolare al processo creativo esplorato nelle opere di Richard Serra, Eva Hesse, Robert Morris. Il risultato è inaspettato ma magnetico: un tripudio di forme geometriche che decorano oggetti dal design unico. Sperimentazione e suggestioni tattili si uniscono in una sapiente manipolazione dei materiali usati. Una collezione che strizza l’occhio anche alla sostenibilità, dal momento che tutti i gioielli sono realizzati in argento puro riciclato presso una delle prime aziende che si sono occupate di oro riciclato in America, dove i monili vengono prodotti. Teatrale e suggestiva, la collezione si caratterizza per il forte impatto scenografico di ogni creazione.

Vetements x Levi’s: i jeans dello scandalo

Se credevate di aver visto tutto nel mondo della moda, preparatevi ad essere clamorosamente smentiti: un nuovo modello di jeans firmato Vetements x Levi’s vi porterà in una nuova dimensione, in cui lo scandalo è servito. Ora i jeans hanno una zip sul retro, strategica invenzione per osare di tanto in tanto, e decidere di svelare il lato b. Il brand francese si unisce alla tradizione di Levi’s disegnando il nuovo modello: ma il jeans dello scandalo piace e la risposta sui social è più che positiva, a partire da Instagram, dove stanno già conquistando una grande fetta di pubblico. E proprio su Instagram è stata annunciata la collaborazione tra i due brand: Vetements ha postato in esclusiva il primo scatto della collezione, che ritrae due modelli con zip posteriore lasciata aperta, a scoprire il fondoschiena. E se Brooke Shields nei lontani anni Ottanta dichiarava fieramente che tra il suo jeans (firmato Calvin Klein) e la pelle non vi era alcuna barriera, oggi lo scandalo sta tutto in una zip: pantaloni e shorts vengono ora sapientemente abbelliti con la zip sul fondoschiena. Moda o provocazione? Entrambe, purché se ne parli. E se mostrare il più possibile è considerata la nuova tendenza, Vetements si rivela abile a cavalcare il trend, con una collezione esclusiva. La vera pecca del jeans è forse il prezzo, che sfiora i 1.800 euro. Non certo una cifra modica, ma i due brand puntano sulla provocazione insita nel nuovo jeans scandaloso, che si prepara ad essere must have: immaginiamo già uno stuolo di agguerrite fashion blogger e modelle pronte ad indossare il nuovo modello e a postare, condicio sine qua non, le foto su Instagram. La collezione Vetements x Levi’s è già in vendita su mytheresa.com.

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Dolce & Gabbana: sfila a Tokyo l’alta artigianalità

Dolce & Gabbana scelgono Tokyo per la loro sfilata dedicata alle Alte Artigianalità: un evento esclusivo, che unisce Italia e Giappone in un affascinante sincretismo culturale, che celebra le rispettive culture e tradizioni. Irriverenti e geniali come sempre, i due stilisti scelgono la futuristica location giapponese per ambientare la sfilata dedicata alle collezioni d’alta moda e alta sartoria: il Giappone diviene set di una serata-evento che ha avuto luogo nella cornice del Tokyo National Museum.

La facciata decorata in un rosa che richiama i ciliegi in fiore, impreziosisce l’evento: in passerella sfilano modelli giapponesi, a celebrare la bellezza del Sol Levante. Domenico Dolce e Stefano Gabbana tornano in Giappone dopo 25 anni di assenza: una tappa obbligata per loro, protagonisti di un tour internazionale che li vedrà presto a Pechino, dove sfilerà una collezione couture creata per l’occasione. In Giappone si celebra la natura, che impreziosisce i capi attraverso ricami, dipinti e fiori veri, indossati nei capelli. Largo ad abiti fluttuanti, sapientemente decorati con cristalli e drappeggi: suggestivo e prezioso il tapestry floreale dal piglio rétro, che si alterna al pizzo evergreen di capi stretti in vita da cinture obi. Pellicce all over si alternano a suggestioni tailoring nella moda uomo: lui indossa gioielli preziosi e stampe botaniche, accanto a capi dalle note sporty-chic.

La collezione, definita dal duo di stilisti “un tributo alla cultura nipponica e alla tradizione italiana”, sfila sulle note di O sole mio, interpretato dalla voce di Luciano Pavarotti. In un tripudio di mandorli in fiore si alternano sul catwalk rimandi alla pittura rinascimentale ed incisioni orientali, opulenza barocca e leggerezza orientale, in un ponte ideale tra Italia e Giappone. “Siamo qui per celebrare la cultura giapponese. Non ci muoviamo da coloni, non dobbiamo insegnare niente a nessuno. Ciò che ci appassiona è mettere la nostra creatività e la nostra fantasia dentro i mondi che scopriamo. È come gettare un ponte che unisce bellezze diverse e lontane. Un dialogo che ci arricchisce a ogni capitolo”, queste le parole dei due designer.

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“Stiamo vivendo un momento molto particolare nel nostro mestiere e forse, più in generale, nel mondo della moda”, hanno continuato i due. “Ci sembra di essere tornati indietro, all’inizio della nostra carriera, all’epoca della nascita del prêt-à-porter italiano. In un momento di grande accelerazione e di rivoluzione come quello che stiamo vivendo, però, occorre fermarsi e considerare due fatti. Il primo è che dopo decenni di marketing e finanza, finalmente ci si rende conto che la moda è soprattutto creatività e invenzione. Per questo oggi noi stiamo tornando a investire tutto sul rischio, sulla creatività, sulla nostra autenticità. Sono le conditio sine qua non senza le quali non si va da nessuna parte. La seconda considerazione riguarda la chimera del fenomeno della globalità. Oggi, al contrario, bisogna pensare in modo locale, non globale. Lo scorso anno abbiamo iniziato un cambiamento delle nostre boutique trasformandole in luoghi unici che uniscano l’estetica e la cultura della città dove nascono con le caratteristiche, le storie e le suggestioni del nostro marchio. La standardizzazione, i format tutti uguali non funzionano più. Sta davvero iniziando una nuova fase per la moda e, più in generale, per il mondo intero.”.

TropicOOz: la capsule collection Marella firmata da Olimpia Zagnoli

Colori accesi, stampe vitaminiche e suggestioni tropicali caratterizzano la collezione Tropicooz, disegnata in esclusiva per Marella da Olimpia Zagnoli. Una capsule collection suggestiva che mixa diversi stili e tendenze, in un tripudio di brio e stampe mix & match: il mood tropicale, tra i principali fashion trend della primavera/estate 2017, si arricchisce di note inedite, che ci portano in un viaggio ideale che passa dal deserto della California ai paesaggi del Messico. Stampe floreali si mixano alle righe, tra colori pop e suggestioni che rimandano alla foresta: sono quattro i disegni realizzati dalla stilista per l’occasione, in un caleidoscopio di nuance in cui spiccano colori come il verde smeraldo, l’azzurro, il rosso, il giallo, il rosa e il navy. Classe 1984, Olimpia Zagnoli nasce a Reggio Emilia; all’età di sei anni si trasferisce a Milano, dove frequenta il Liceo Classico; successivamente si diploma presso l’Istituto Europeo di Design. La sua carriera inizia nel 2008, con la pubblicazione delle prima illustrazioni su testate italiane ed internazionali, tra cui Il Sole 24 Ore e il New Yorker. Un’estetica concettuale, quella della stilista, che attinge dal Futurismo e dalle stampe optical degli Swinging Sixties, come anche dai viaggi tropicali. Tropicooz nasce così, ripercorrendo l’album dei ricordi: come un souvenir o una fotografia, la capsule collection disegnata per Marella ricorda l’estate, in una dimensione onirica, in cui il verde rigoglioso della giungla si anima di suggestioni nuove, tra scenari lussureggianti abitati da animali esotici. Una giungla metropolitana è pronta ad accogliere la donna Marella, per capi che spaziano da maxi dress, gonne a tubo, camicie, impreziosite da pattern vibranti che strizzano l’occhio all’estate. Una collezione da gustare insieme ad una fetta di anguria, per una full immersion vitaminica.

COLORELUCE: la quarta edizione del Festival della Luce di Como

Si terrà dal 28 aprile al 14 maggio la quarta edizione di Coloreluce, il Festival della Luce di Como: la manifestazione organizzata dalla Fondazione Alessandro Volta in collaborazione con l’Associazione Città della Luce, attraverso incontri, conferenze, mostre e spettacoli a ingresso gratuito, regala al grande pubblico l’opportunità di avvicinarsi al mondo della scienza. La luce è infatti intesa come metafora della conoscenza e dell’intuizione: la kermesse vedrà la partecipazione di personalità di spicco del mondo della scienza e della cultura, che tratteranno il rapporto tra luce e colore in un interessante dibattito. Un legame indissolubile che passa dall’esperienza visiva, dove avviene la percezione della luce e del colore. Il tema del colore viene esplorato attraverso diverse aree tematiche, dalla fisica alla fisiologia, dalla psicologia alla filosofia, fino alla storia dell’arte, al design e alla moda. La presentazione della kermesse ha avuto luogo nella mirabile location di Villa del Grumello: protagonisti sono stati la direttrice della Fondazione Alessandro Volta, Claudia Striano, l’Assessore alla Cultura di Como Luigi Cavadini e i membri del comitato scientifico del festival. La kermesse sarà occasione di incontro per il grande pubblico con personalità d’eccellenza della ricerca scientifica, della cultura e dell’arte: quest’anno il festival vedrà la presenza, tra gli altri, del biofisico tedesco Erwin Neher, Premio Nobel per la Medicina, dell’architetto urbanista Stefano Boeri, del filosofo Giulio Giorello, del critico d’arte Philippe Daverio, dello scrittore e architetto Gianni Biondillo, dei fisici ottici Karel Lemr e Alessandro Farini, della color designer Francesca Valan e dello scrittore, giornalista e autore televisivo Luca Novelli. Dal 2015 il festival è patrocinato dalla Fondazione Alessandro Volta. La sua attività è resa possibile inoltre dai contributi del Comune di Como, che sostiene l’evento fin dalla prima edizione, che ha avuto luogo nel 2013. Anche quest’anno gli incontri del Festival si concentreranno in sedi storiche e significative per la città, come il Palazzo del Broletto, il Teatro Sociale e il Collegio Gallio, ma anche negli spazi aperti di Piazza Grimoldi, di Villa del Grumello, di Villa Olmo, di Palazzo Saibene –La Gallietta, e in alcune zone del territorio limitrofo, come il Giardino della Valle di Cernobbio.

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Halima Aden: il nuovo volto della moda indossa il velo

Occhi da gatta, labbra carnose e volto perfetto: Halima Aden è balzata agli onori della cronaca lo scorso febbraio, durante la Milano Fashion Week, che l’ha vista protagonista di un evento di portata storica per la moda internazionale: la splendida modella somala è stata infatti la prima indossatrice a sfilare con il velo.

L’apertura della moda occidentale all’hijab si è consumata dapprima sulla passerella di Yeezy (il brand di Kanye West), a New York, e poi a Milano, dove la bella modella ha sfilato con il velo da Max Mara e Alberta Ferretti per le collezioni per l’autunno/inverno 2017-2018.

Nata diciannove anni fa in un campo profughi del Kenya, Halima vive a New York da quando aveva sei anni e frequenta la facoltà di Storia alla Saint Cloud State University, nel Minnesota. La modella è musulmana osservante, e porta regolarmente l’hijab. Dopo aver partecipato a Miss Minnesota sfoggiando un burkini, Halima infrange l’ultimo dei tabù, sdoganando il velo come nuovo accessorio fashion: “Voglio trasmettere un messaggio positivo che ha come tema la bellezza e la diversità. Voglio mostrare alle giovani donne musulmane che c’è spazio anche per loro -così la modella ha commentato la sua partecipazione al défilé di Alberta Ferretti- Ho scelto l’amore, perché le nazioni che non sono solidali, sono destinate a crollare. Sfilare oggi per Alberta Ferretti, una delle grandi designer della moda durante la fashion week di Milano, è senza dubbio un momento decisivo della mia carriera di modella”.

Halima Aden in passerella per Max Mara nella sfilata Autunno/Inverno 2017-2018
Halima Aden in passerella per Max Mara nella sfilata Autunno/Inverno 2017-2018


La modella posa insieme a Gigi Hadid nel backstage di Alberta Ferretti
La modella posa insieme a Gigi Hadid nel backstage di Alberta Ferretti


Dal canto suo, la stilista ha dichiarato tramite l’account ufficiale Instagram della maison, di volere “Abbracciare la cultura e la differenza per infrangere le regole e cambiare il modo di pensare della moda attuale”. “Sono molto orgogliosa che Halima sia una delle protagoniste della mia sfilata -ha commentato la stilista- Per me rappresenta una delle tante personalità femminili del nostro presente, dove vorrei che ci fosse sempre più spazio per la convivenza delle diversità. Scegliere lei per la mia passerella è stato del tutto naturale: il mondo non deve avere più barriere culturali e mentali. Ho molte clienti internazionali e molte vivono nei Paesi del Medio Oriente, dove non c’è alcuna contraddizione tra il portare l’hijab e il concetto del lusso”.

Un segnale forte per il fashion system occidentale, che si apre alla fede islamica in un’accettazione del diverso all’insegna di valori come il cosmopolitismo e il rispetto delle differenze culturali. Lo scorso febbraio Halima è entrata a far parte della prestigiosa agenzia IMG Model di New York, che rappresenta Gigi e Bella Hadid, Elsa Hosk e Sasha Luss. Inoltre la modella ha ottenuto la sua prima copertina per il semestrale ideato da Carine Roitfeld, CR Fashion Book Issue 10.

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Il ritorno del Tamagotchi

Simbolo degli anni Novanta, oggetto cult di un’intera generazione, il Tamagotchi è tornato: il celebre pulcino virtuale è stato riportato in vita dalla Bandai (ora Namco Bandai) nella sua versione originale. Chi non ricorda i pigolii del pulcino più amato? Correva l’anno 1996 quando la Bandai lanciava il Tamagotchi, al prezzo di 24mila lire. L’invenzione di Aki Maita si trasformò in un vero e proprio fenomeno di costume, vendendo in tutto il mondo ben 76 milioni di copie. Una versione del pulcino identica all’originale è stata appena lanciata in Giappone a circa 16 euro. Il Tamagotchi è un pulcino virtuale da accudire: se non lo si fa lo vedremo morire. Tante le polemiche scaturite all’epoca nel nostro Paese per l’impatto emotivo che il decesso del pulcino poteva avere sulle persone. Il dibattito interessò persino esponenti politici, come Angelo Bonelli, all’epoca capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio, che ne chiese il sequestro. L’invenzione venne ad Aki Maita dalla voglia di avere un animale domestico: nonostante il successo planetario della sua invenzione, Maita non venne mai promossa né ricevette alcun bonus, e pare addirittura che neanche il marito si complimentò con lei per il successo ottenuto. Tanti i prodotti che portavano il marchio, da videogame ad app. La nuova versione del pulcino ha dimensioni molto più piccole rispetto all’originale, di circa la metà. Ne deriva che lo schermo è più piccolo e di forma quadrata, non più rettangolare. Il ritorno del pulcino è da molti attesa come la novità del 2017, sebbene il pericolo di cadere in echi nostalgici rispetto ad un passato mai del tutto dimenticato è dietro l’angolo.

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Hugo Boss: la collezione primavera/estate 2017

Colori audaci, grafismi arditi e lo stile senza tempo di un brand iconico: si apre nel segno della sartorialità la collezione primavera/estate 2017 di Hugo Boss. In bilico tra tradizione ed innovazione, la collezione comprende capi ed accessori declinati in tinte vivaci e materiali di pregio, in un riuscito mix di suggestioni sporstwear e femminilità. Jason Wu, direttore creativo del brand, alla sua sesta collezione, indugia in silhouette e dettagli che strizzano l’occhio alla femminilità più classica, accanto a note fortemente contemporanee, che traggono ispirazione da uno stile sporty-chic. Ecco dunque maxi dress con coulisse in vita e cordoncini alle maniche, tra drappeggi di stampo classico che conferiscono a capi come jumpsuit una femminilità inedita. Silhouette moderne e capi comodi, come il gilet, ora declinato in chiave urban, senza maniche e con ampio colletto. Largo anche a tubini con inserti trasparenti, sandali con cinturini incrociati e materiali come la pelle e il satin lucido, in linea con il mood della collezione, che unisce uno stile sofisticato al comfort. Non mancano asimmetrie e cuciture strategiche, per capi dai tagli contemporanei, declinati in una palette cromatica che predilige il blu elettrico, il rosso scarlatto e il verde brillante, accanto a motivi floreali e stampe jacquard: tra i materiali usati largo a chiffon, organza trasparente e crêpe plissettato. Un occhio di riguardo meritano gli accessori, come la nuova it bag in verde acceso: la borsa, autentico must have di stagione, può essere usata sia come shopper che come pochette, abbinata ad un abito dai sofisticati drappeggi, che sottolineano il punto vita e la femminilità timeless del brand. La borsa BOSS Bespoke Soft è ora presentata in una silhouette pià morbida e rilassata e si tinge di colori accesi. Disponibile in tutte le colorazioni di tendenza della stagione, la morbida borsa BOSS Bespoke Soft è già disponibile in alcuni negozi selezionati e sul sito del brand.