Paris Fashion Week: Courrèges in bilico tra pop e streetwear

Suggestioni pop si uniscono a note dal sapore grunge in una collezione ironica e vitaminica: Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant scelgono la via della presentazione, rinunciando alla sfilata, per un autunno/inverno 2017-18 che si snoda attraverso quattro categorie di capi, sui quali i due designer focalizzano la loro attenzione. Le giacche, le minigonne, i capi in knitwear e i dress dai volumi scultorei divengono protagonisti assoluti di una collezione didascalica, che è stata presentata nell’ambito della Paris Fashion Week: i quartier generali di Courrèges ospitano la proiezione di un videoclip in cui viene presentata la nuova linea. “Abbiamo 27 anni. Siamo nati con internet e i social media nel nostro sangue- è come respirare”, ha affermato Vaillant. “Viviamo con gli schermi e i like, è la nostra seconda natura. Ma allo stesso tempo, siamo convinti che il lusso più grande sia stare tutti nella stessa stanza, tutti qui fisicamente a parlare nella vita reale”, ha aggiunto poi lo stilista. La maison Courrèges sembra tornare agli albori, con una collezione iconica, che predilige minigonne dal sapore Sixties e capispalla dal gusto timeless, come il trench: tuttavia non mancano note che strizzano l’occhio alla contemporaneità, in bilico tra sportswear e street style. Ottimismo, dialogo e design accattivanti dal gusto pop costituiscono i tre filoni su cui si snoda la collezione AI2017-18 di Courrèges: ad improvvisarsi modelli dell’inedito lookbook sono gli amici e le amiche della cerchia del duo di designer, che appaiono nel video di presentazione della collezione, ognuno indossando il capo preferito. Ecco che un minidress simile ad un grembiule in lamé viola si indossa con una t-shirt iconica, mentre una giacca di ispirazione Mod in giallo lime dalle maniche scultoree si indossa con t-shirt, stivali e pantaloni futuristi. Opposizioni e sovrapposizioni audaci caratterizzano la collezione, in bilico tra l’heritage del brand e il futuro della moda. L’unico rimpianto è l’aver dovuto optare per la forma della presentazione, rinunciando all’iconico défilé: un vero peccato, soprattutto per un brand del calibro di Courrèges.

I migliori look di Gala Gonzalez

Fashion blogger di fama mondiale, socialite ed it girl tra le più ammirate, Gala Gonzalez si è imposta all’attenzione dei media per il suo stile inconfondibile, che l’ha eletta icona di stile contemporanea ed influencer. Un successo conquistato grazie al blog amlul.com: da qui la giovane it girl dispensa infatti consigli di stile e perle di saggezza per un lifestyle che non smette di affascinare i numerosissimi follower. Viso pulito e personalità poliedrica, Gala Gonzalez vanta in curriculum esperienze come modella, dj e designer. Nata il 16 marzo 1986 a Coruña, in Galizia, Gala Gonzalez è nipote dello stilista Adolfo Domínguez. Dopo aver studiato moda presso la University of the Arts of London, Gala ha lavorato come creative designer per la linea di Domínguez, prima di diventare volto di Loewe, H&M, Mango, solo per citare alcuni dei brand che se la contendono. Immortalata sulle cover delle riviste più importanti del mondo, nel 2009 è stata eletta it girl da Vogue Spain. Il suo stile minimale e futurista ne esalta il fisico esile e la creatività, con styling sempre ricercati e colori accesi. Minimale e cosmopolita, lo stile di Gala Gonzalez è fortemente improntato alla contemporaneità: tra i suoi bran preferiti Louis Vuitton, Dior, Cavalli, Gucci, Calvin Klein. Tra note grunge e sovrapposizioni ardite, ecco anche accenni ad una femminilità grintosa, come gli abitini con spalline sottili e i capispalla iconici. Gala ha più volte ammesso di avere una predilezione per il total white, che conferisce ad ogni mise un fascino timeless. Pulizia e minimalismo in chiave chic contraddistinguono i suoi outfit, che la rendono protagonista indiscussa dello street style e regina del front row delle fashion week. Gala non lesina in capi dalla forte connotazione sportswear, unendo ricercatezza e comfort. Largo anche a stampe e geometrie optical, tra minigonne e denim all over.

I migliori look di Candela Novembre

“È di moda non essere di moda”: questa sembra essere la massima che riassume lo stile di Candela Novembre, it girl ed icona di stile contemporanea, imprenditrice di successo e regina indiscussa dello street style. Eclettica ed effervescente, l’ex modella argentina si è imposta all’attenzione del fashion biz internazionale per il suo stile iconico, vivace sofisticato. Viso delicato e fisico sottile, è bastato davvero poco a Candela Pelizza Novembre per divenire una vera diva dello street style: considerata una delle maggiori influencer, l’icona è tra i volti più fotografati di ogni fashion week, dove monopolizza l’attenzione grazie ai suoi outfit colorati e chic.

Sorriso spontaneo e verve naturale si uniscono ad una grazia da cerbiatto e ad una impressionante fotogenia: dopo una carriera da modella la bella Candela si è rimessa in gioco, creandosi un angolo dedicato alla moda e al lifestyle. Grazie alle sue foto su Instagram, in cui posta una sorta di diario della sua vita privata, l’icona è diventata in breve una delle personalità più influenti nel fashion system attuale. Mamma di due bambine, Candela vanta alle spalle collaborazioni con numerose riviste patinate, a partire da Grazia, che la elegge sua it girl, fino a Glamour, che la nomina nel 2014 Migliore donna dell’anno.

Tra i suoi designer preferiti figurano Jil Sander, Moschino, MSGM e Costume National, mentre per gli accessori candela predilige Paula Cademartori. Il suo stile è un mix di capi di alta moda e pezzi acquistati nei mercatini delle pulci: il risultato è un’eleganza effortlessy-chic, in cui lo styling si unisce ad una creatività rara. Sempre impeccabile, Candela Novembre ha dichiarato di scegliere i suoi outfit in base al suo stato d’animo. L’influencer adora il total White accanto a colori vitaminici e grafismi otpical: non manca nel suo guardaroba una vasta selezione di capi in denim.

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It girl ed icona di stile contemporanea, Candela Novembre è protagonista indiscussa dello street style


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Largo a sovrapposizioni audaci e stampe mix & match; non mancano maglie lavorate in crochet abbinate a gonne pitonate dalle suggestioni luxury e colori vitaminici ton sur ton per maxi coat dalle linee cocoon abbinati a pantaloni sartoriali. Uno stile iconico, quello di Candela, che mixa capi diversi per mise sempre ricche di charme. In bilico tra contemporaneità e futuro, l’it girl predilige accostamenti arditi, per capispalla ironici spesso declinati in animalier, da indossare con full skirt dal piglio rétro. Non mancano suggestioni mannish e note bon ton nelle camicie con fiocco, che fanno capolino sotto tailleur sartoriali. Femminile e leggiadra, l’icona ama apparire sbarazzina ed irriverente, accostando capi leggiadri a note grintose, come i gilet fur percorsi da grafismi optical e le giacche biker impreziosite da mini borchie dal sapore punk. Uno stile unico tutto da imitare.

Milano Moda Donna: Marco de Vincenzo in bilico tra passato e futuro

Inversione di rotta in passerella da Marco De Vincenzo: da sempre fautore di un’estetica irriverente e fortemente proiettata in un futuro dai risvolti onirici e dagli scenari incerti, lo stilista messinese sceglie questa volta di guardare al passato, attingendo le sue ispirazioni da un’epoca lontana. L’ex enfant prodige della moda italiana porta sulle passerelle milanesi una collezione che ne decreta la raggiunta maturità: largo a suggestioni timeless, per una collezione cui il designer si cimenta in un’operazione inedita.

De Vincenzo rielabora infatti i classici del guardaroba femminile attraverso il suo occhio critico: ecco quindi che i pezzi intramontabili dell’armadio di ogni donna vengono sapientemente rielaborati in un sincretismo stilistico tra passato e presente. In bilico tra echi nostalgici rispetto ad un passato non meglio identificato e la coerenza con uno stile fortemente personale, che ha contribuito negli ultimi anni all’ascesa dello stilista nell’olimpo della moda mondiale, la collezione è permeata da un velo di nostalgia rispetto al glamour del passato: è una donna borghese, stretta in cappottini dal piglio bon ton e dalle suggestioni ladylike, la musa a cui si rivolge De Vincenzo.

Lo stilista si inoltra attraverso territori inesplorati, riuscendo a tenere ben salde le redini di una collezione per lui fortemente eclettica: il rigore formale viene stemperato attraverso atmosfere oniriche e quasi surreali, proiettato così in uno scenario futurista. Ecco che sfila il futuro visto da Marco De Vincenzo: un mondo ideale, in cui la creatività tocca vette inusitate, permeate da atmosfere alla Space oddity. Non mera immagine ma rappresentazione allegorica di una riflessione assai profonda sulla contemporaneità: “Ogni volta che qualcuno mi interroga sul futuro della moda, ho molte risposte”, così ha commentato lo stilista. “Questa stagione avevo bisogno di ripensare al passato, a qualcosa di familiare come le pieghe, la pelliccia e le perle che sono considerate un classico del guardaroba di ogni donna, e di aggiungervi un tocco contemporaneo”, ha aggiunto De Vincenzo.

Lo stilista sceglie di rifugiarsi nella rassicurante serenità di uno stile ancorato alla tradizione, che si erge come porto sicuro in cui trovare riparo in un’epoca in cui vige la più totale anarchia e un assordante vuoto di valori, anche estetici. Ma, lungi dal cullarsi in anacronistiche fughe dalla realtà, De Vincenzo apporta un significativo contributo nel tentare di rovesciare i valori del passato sostituendoli con visioni inedite legate alla contemporaneità.

In passerella si alternano gonne al ginocchio in seta plissettata e tartan all over, alternate ad abitini plissé, camicie classiche e vestaglie dalle note homewear. Tripudio di animalier per capispalla bon ton e fur coat in ecopelliccia, percorsi da caleidoscopiche stampe raffiguranti galassie sconosciute e città futuriste. I capi sono impreziositi da decorazioni 3D, come le frange in PVC. Largo a dress che ricordano i grembiuli, tra stampe eccentriche ed iridescenti. Plexiglass anche nei gioielli, come il filo di perle, e nelle scarpe. Note sartoriali per l’uomo, tra tute workwear e coat in ecopelliccia.

Milano Moda Donna: l’artigianalità in chiave luxury di Tod’s

La pelle d’ebano e il volto assorto, i lunghi capelli lasciati liberi e il bianco accecante: la Venere Nera Naomi Campbell è protagonista assoluta di un inedito tableaux vivent che ha impreziosito la sfilata di Tod’s. L’originale instalazzione firmata Thomas De Falco ha accompagnato una collezione che celebra l’artigianalità italiana e lo stile del brand di Diego Della Valle. A calcare la Milano Moda Donna è un caleidoscopio di suggestioni urban, che si sposano all’outdoor, per una donna dinamica e forte. Sfilano accessori dai risvolti luxury in un tripudio di lavorazioni artigianali dal grande impatto scenografico. Negli spazi del Pac-Padiglione di arte contemporanea di Milano si consuma uno show in cui domina uno stile effortlessy-chic, pensato per una donna che ama la vita all’aria aperta. Il comfort diviene il metro di misura di un’estetica che punta sui capispalla, che divengono capi principe del guardaroba, declinati in texture preziose. Largo a trench con cinture in via, ad enfatizzare la silhouette, o ancora coat dalle suggestioni mannish. Tripudio di pelle all over, per capispalla e non solo: originali i pantaloni in pelle effetto second skin o ancora il modello baggy. Sofisticata e strong, la donna Tod’s, che trova incarnazione in Mariacarla Boscono, che irrompe sulla passerella strizzata in una gonna in pelle al ginocchio impreziosita da una rete di intarsi preziosi e una giacca biker dal mood aggressivo. Al polso della top model romana una tote bag, mentre ai piedi fanno capolino inediti stivali con la suola in gomma, che si alternano al mocassino, capo principe del brand, eccellenza di quel Made in Italy capace di conquistare il mondo. Elementi grafici impreziosiscono la Charlotte bag, sovrapponendosi alla doppia T del logo, mentre la stessa doppia T ritorna sui mocassini profilati da pelliccia. Suggestioni biker caratterizzano le maglie con maniche rinforzate, così come le camicie di nappa. Le mini bag da indossare al collo come un gioiello si preannunciano già must have incontrastato della prossima stagione invernale, mentre la Tod’s sella sarà la nuova it bag. Si ispira invece agli arazzi a telaio Wrapping, l’iconica installazione realizzata dall’artista Thomas De Falco: tra intrecci e corde di pelle sbuca la statuaria Naomi, musa di uno stile unico.

Tendenze moda primavera/estate 2017: froissé

Emblema dello stile effortlessy-chic, il tessuto stropicciato diviene protagonista sulle passerelle delle collezioni primavera/estate 2017. Il froissé torna alla ribalta imponendosi come must have assoluto, per un’eleganza apparentemente disimpegnata e minimal-chic. Sdoganato sulle passerelle, il froissé diviene onnipresente dal giorno alla sera, declinato su tuniche, camicie, maxi dress. Se Boss propone maxi dress fluidi e minimali, perfetti per affrontare l’afa estiva, Creatures of Comfort sceglie un froissé per due pezzi composti da camicia a maniche corte e mani gonna in verde smeraldo stropicciato. Casual eppure sofisticato, il froissé è emblema di uno stile grunge in chiave luxury. Tessuto froissé pitonato sfila sulla passerella di Custo Barcelona, per felpe con punto vista strizzato in texture pregiate: in una collezione all’insegna dei contrasti, il mix tra tunica stropicciata e texture in pitone appare quantomai riuscito. Froissé all over anche da Emporio Armani, che opta per canotta e maxi gonne dal sapore coloniale, declinati in colori come il rosso e l’azzurro. Suggestioni Art Déco si uniscono allo charme timeless di lunghe tuniche rococò sulla passerella di Genny, mentre Haider Ackermann smitizza il più classico dei tailleur pantalone attraverso la scelta di una texture froissé dal forte impatto scenografico. Issey Miyake coniuga maxi tuniche dalle proporzioni over ad alta teatralità con pantaloni a nido d’ape in froissé . Jil Sander vince con una collezione dai volumi scultorei che punta a camicie froissé e scamiciati, in un tripudio di cromie accese e proporzioni over. Leggiadra ed eterea come una ninfa la donna di Krizia, che fa largo uso di froissé su tuniche svolazzanti e pantaloni. Maxi dress dal mood provenzale e romantico si alternano sulla passerella di Lemaire e Vionnet, mentre Paul Smith sceglie nuance scure in una collezione eclettica. Suggestioni sartoriali sfilano infine da Mila Schön.

Tendenze moda primavera/estate 2017: monospalla

Intricate trame e drappeggi scultorei si uniscono allo charme timeless di capi che ricordano quasi i pepli indossati dalle dee greche: i volumi monospalla si preannunciano già come uno dei trend più copiati nelle collezioni primavera/estate2017. Largo a magliette e top monospalla, che si alternano alle suggestioni evergreen di tuniche e maxi dress, per una moda che attinge molto dal passato e dalla tradizione, rivisitandola in chiave contemporanea. Sofisticati top a manica lunga svelano al contempo le linee del corpo e lasciano scoperta la pelle, come visto sulla passerella di Elisabetta Franchi. Volumi scultorei e sartorialità attraversano la collezione di Ann Demeulemeester: l’ispirazione sembra provenire dall’antica Grecia, tra tuniche monospalla, punto vita strizzato in cinture che ricordano bustier e bracciali che impreziosiscono il braccio lasciato nudo. Efficace e teatrale anche la collezione di Agnona, dove sfilano pepli monospalla declinati in un nuance pastello. Delicatezza e pulizia si alternano a coup de Théâtre sulla passerella di Gareth Pugh, che sceglie colori forti come il viola e suggestioni greche, per una vestale misteriosa ed affascinante, silenziosa depositaria di segreti millenari. Suggestioni Eighties e note punk caratterizzano la collezione di Emanuel Ungaro: qui sfilano mini dress monospalla in pelle caratterizzati da colli scultorei e rouches. Eterea e delicata la donna Giambattista Valli, che sfila in mini dress svolazzanti declinati in stampe bucoliche, da indossare con reggiseno a vista. A metà tra un peplo e un kimono, la mise prediletta sulla passerella di Loewe: il punto vita enfatizzato da un’ampia fascia che profuma di oriente si alterna alla pulizia di un maxi dress monospalla con gonna a ruota. Tessuto effetto froissé impreziosito da stampe floreali per il monospalla di Marni, su maxi dress perfetti per una serata in spiaggia. Linee essenziali e minimalismo d’ordinanza da Narciso Rodriguez, per tuniche e pantaloni. Drappeggi sartoriali e gonne svolazzanti sfilano da Rochas, mentre Roland Mouret sceglie tuniche monospalla dallo charme evergreen. Pizzo sangallo e femminilità all over da Simone Rocha, black all over da Vetements e Yamamoto.

Tendenze moda primavera/estate 2017: shorts

Audaci e sensuali, femminili e freschi, comodi e pratici: gli shorts sono da sempre capo passepartout della stagione estiva. E se negli anni Ottanta una celebre campagna pubblicitaria sdoganava gli hot pants come capo cult, con l’indimenticabile slogan “Chi mi ama, mi segua”, ancora oggi gli shorts costituiscono uno dei capi più apprezzati. Funzionali e sexy, i pantaloncini, declinati in varie lunghezze, dagli hot pants fino ai bermuda, sono onnipresenti sulle passerelle delle collezioni primaverili e costituiscono valida alternativa alla gonna. L’estate 2017 vede una vera e propria invasione di shorts, che si impongono come protagonisti assoluti: se Alberta Ferretti opta per linee pulite ed essenziali, intrise di romanticismo e femminilità, Chanel sceglie un pantaloncino velato, capo che smitizza una collezione classica ma pervasa da note hip hop e suggestioni hi-tech. Abbinati a tuniche e camicie, gli shorts sfilano da Angelo Marani in una chiave sofisticata, mentre Chloé preferisce volumi over dal sapore sportswear. Eterea ed iper femminile la donna Elie Saab, che sfoggia shorts accanto a blues in pizzo sangallo. Volumi rilassati da Giogio Armani, che sdogana lo shorts in chiave sartoriale, da indossare con giacche alla coreana dalle texture preziose. Suggestioni coloniali e stampe tribali sfilano da Etro, che interpreta lo shorts in chiave funzionale, come capo passepartout perfetto per una viaggiatrice di lusso. Dolcezza e note bon ton attraversano la passerella di Kristina Ti, che fa sfilare shorts profilati di ruches e merletti accanto a calzamaglie a rete e blues con fiocco ladylike. Cosmopolita e rilassata la donna Les Copains, che sfoggia maxi shorts con il bikini e una vestaglia come capospalla, mentre Michael Kors punta tutto sul colore, per stampe floreali dall’allure vitaminica. Volumi skinny sfilano da Prada e Miu Miu: in due collezioni che puntano alla femminilità più iconica, il focus è sulle gambe. Note folk sfilano da Philosophy by Lorenzo Serafini, che sceglie la camicia stile rodeo accanto a shorts a vita alta declinati in denim.

Tendenze moda primavera/estate 2017: nurse

Originale ed irriverente, una delle tendenze più in voga per la primavera/estate 2017 è lo stile nurse: largo a camici bianchi declinati in proporzioni oversize, per un trend che ricorda molto da vicino le uniformi delle infermiere. Maniche a tre quarti o a sbuffo, spalle over e silhouette dalle suggestioni Eighties, per uno stile fresco, perfetto per affrontare con gusto il caldo estivo. Linee pulite ed essenziali si uniscono in un minimalismo chic che trova numerosi riscontri nelle principali collezioni PE2017. Tanti sono infatti gli stilisti che hanno abbracciato questo trend, a partire da Stella McCartney, che propone volumi ampi, quasi teatrali, per camicioni accollati: le silhouette ampie si stringono nel punto vita, strizzato da una cintura-bustier ad enfatizzare le curve. Sovrapposizioni affascinanti sfilano invece da Yohji Yamamoto, che impreziosisce il camice con inedite tasche cucite ovunque. Teatrale ed onirica la donna di Rick Owens, mentre suggestioni sportswear sfilano da Paco Rabanne. Bianco e volumi scultorei caratterizzano la collezione di Mani, mentre un candido bianco dalle note minimali attraversa la passerella di Lucio Vanotti. Bianco madreperlato dai riflessi iridescenti sfila da Guy Laroche, mentre Joseph sceglie volumi esasperati. Più femminile la donna che calca la passerella di Prabal Gurung: qui la camicia rispecchia la tradizione, intrisa da note classiche e basic. Stessa atmosfera si respira sulla passerella di Each x Other: la sperimentazione più ardita risparmia la camicia bianca, che torna in auge come capo passepartout da declinare poi in tutte le salse. Il camice è ora strizzato in vita da una cintura. Fluidità e linee ampie sfilano invece da Chalayan, mentre da Céline il camice da nurse lascia spazio a lunghi abiti cbianchi dal sapore romantico e dalle note provenzali. Suggestioni orientali caratterizzano la camicia bianca interpretata da Barbara Casasola, mentre Aquilano.Rimondi puntano ad una tunica in versione cropped abbinata a pantaloni ton sur ton, in un due pezzi iconico. Un trend destinato ad imporsi anche nello street style, per amanti dello stile minimale e dei colori neutri.

Tendenze moda primavera/estate 2017: leather

Se fino ad oggi avevate sempre pensato che all’arrivo della bella stagione fosse necessario tirare fuori abitini in cotone, materiale prediletto per affrontare al meglio l’afa estiva, dovrete ricredervi: tra le tendenze moda per la primavera/estate 2017 è la pelle a dominare, declinata su chemisier e sahariane dall’allure urban, ma anche per top, gonne e pantaloni. Effetto vinile e charme timeless per capi in cui dominano colori accesi che riflettono la luce e rimandano bagliori iridescenti: la pelle è in assoluto il nuovo must have, perfetta per apparire chic anche durante la stagione estiva. Suggestioni leather attraversano le settimane della moda e non c’è stilista che non abbia fatto propria questa tendenza, adattandola al proprio stile: da Bottega Veneta la pelle è protagonista assoluta, in una collezione intrisa di sapienti note luxury. Largo a gonne a ruota e sahariane in pelle declinate in colori fluo. Black dal mood aggressive sulla passerella di Dior, Olivier Theyskens e Alexander McQueen, per minigonne hot e canotte. Sofisticata e chic la donna Salvatore Ferragamo sfoggia chemisier e sovrapposizioni in cui la pelle gioca un ruolo decisivo, conferendo ad ogni look un’aria effortlessy-chic ed originale; candido bianco e frange in pelle da Hermes, mentre il corto domina sulla passerella di Fendi e Jil Sander, che non lesina in spalle oversize per tuniche dalla forte presenza scenografica. Note coloniali attraversano la passerella di Simonetta Ravizza, che usa la pelle per shorts e giacche da esploratrice contemporanea. Sensuale rosso per Jeremy Scott, che non lesina in suggestioni Eighties; torna infine anche il rosso Valentino, declinato però in chiave eterea, per maxi dress in pelle all over dal retrogusto strong.

Il nuovo divismo 2.0 irrompe sulla passerella di Dolce & Gabbana

Se è vero che ogni epoca ha i suoi divi, di certo il momento attuale vede come figure di primo piano gli influencer, idoli della rete che si ergono ad arbiter elegantiae, incidendo su mode e tendenze, come anche sugli stili di vita. Idolatrati da uno stuolo di teenager ancora in cerca della propria identità, e talvolta privi di una criticità nei confronti del mondo che ci circonda, gli influencer e i personaggi social hanno ormai invaso ogni settore della vita e, non ultima, la Milano Moda Donna: a cavalcare la nuova tendenza sono ancora una volta Dolce & Gabbana.

Il duo di stilisti già da qualche stagione ha scelto come nuovi interpreti dello stile iconico del brand i Millennials, un esercito di giovanissimi influencer, blogger, figli di nomi illustri del cinema e della moda e personaggi a cui i social media hanno conferito la fama internazionale: sagaci trendsetter, Domenico Dolce e Stefano Gabbana accantonano momentaneamente il glamour timeless caratterizzato dalle loro donne mediterranee fasciate in pizzi siculi e trasparenze, per cimentarsi in una sorta di esperimento sociale e affidare ai Millennials il ruolo di profeti dello stile Dolce & Gabbana, declinato in chiave 3.0.

Ecco quindi che, salvo rare eccezioni -come una Bianca Balti con tanto di corona e la nuova musa del duo, Vittoria Peretti- la passerella è invasa da uno stuolo di giovanissimi in cerca dei loro quindici minuti di celebrità, per citare Warhol: e se spiccano in questo pot-pourri bellezze da copertina come Negin Mirsalehi (qui un pezzo sulla blogger) o la biondissima baby top Thylane Blondeau, il resto è una processione di figli di personaggi famosi, che tentano di trovare una propria dimensione, affrancandosi dai successi delle figure materne/paterne: che sia trampolino di lancio o mera occasione per apparire, l’esperimento, contro ogni aspettativa, sembra funzionare, riuscendo persino a ristabilire le sorti di un divismo oggi in netto declino rispetto al passato.

Lucky Blue Smith con la fidanzata Stormi Bree
Lucky Blue Smith con la fidanzata Stormi Bree


Tanti, forse troppi, i nomi che si alternano sul défilé, a partire da Rafferty Law, figlio di Jude Law, Gabriel Kane Day-Lewis, figlio di Isabelle Adjani e Daniel Day-Lewis, Corinne Foxx, figlia del premio Oscar Jamie Foxx, Pamela Anderson e il figlio Dylan Lee: per loro tripudio di capi dalle suggestioni army-chic e dall’eleganza evergreen. In mezzo a tanti “figli di” sfila anche il volto perfetto di Marie-Ange Casta, sorella della più nota Laetitia; largo poi ad Anais Gallagher, figlia di Noel, Destry Allyn Spielberg e Sofia Richie, che sfilano sulle note di Austin Mahone.

La top model Vittoria Ceretti accompagnata dalla madre
La top model Vittoria Ceretti accompagnata dalla madre


Ma il divismo 2.0 si apre poi al culto della famiglia, che vede sfilare sulla passerella interi nuclei familiari, come l’ex top model Marpessa Hennink, indimenticabile musa di Dolce & Gabbana (chi non la ricorda nei celebri scatti realizzati da Ferdinando Scianna in una Sicilia iconica?), che sfila accanto alla figlia Ariel, Andrea Dellal, altra top model storica, che sfila accanto alle figlie Alice e Charlotte, entrambe socialite, e ancora Lucky Blue-Smith, il modello amatissimo dalle ragazzine, che sfila accanto alla splendida fidanzata in dolce attesa, portandosi anche le sorelle Pyper America, Starlie e Daisy, Vittoria Ceretti che sfila con la mamma. Di moda vera e propria, forse ce n’è poca: in un tripudio di fiori, animalier all over e paillettes, si consuma un’osservazione partecipante che conferma ancora una volta il fiuto dei due stilisti nel captare tendenze e cambiamenti occorsi nella società e farli propri. E se la sfilata ha diviso l’opinione pubblica, tra sostenitori dei nuovi divi formato Instagram e detrattori che rimpiangono i tempi in cui le uniche dive erano le supermodelle, di certo resta che, come sottolineato da Umberto Eco, il vero pericolo della generazione social è insito nell’aver dato la parola proprio a tutti.


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