Peter Beard. Quando la moda è safari.

Talent scout di modelle del calibro di Iman, conoscitore ed amante dell’Africa, scrittore e saggista nonché artista visionario, Peter Beard è uno dei personaggi più affascinanti e carismatici della fotografia di moda.

Nato nel 1938 a New York, laureato presso l’università di Yale, i primi viaggi nel continente africano risalgono al 1955 e al 1960. Innamorato dell’Africa, coi suoi colori e le sue suggestioni, Beard diverrà uno degli artisti più capaci di esaltarne la bellezza. Trasferitosi in Kenya dopo la laurea, divenne amico di Karen Blixen. Grazie alla sua arte fotografica la moda ha iniziato ad esaltare le indescrivibili bellezze offerte dalle location del continente africano.

Firma del calendario Pirelli del 2009, un’edizione unica ambientata in Botswana, i suoi scatti sono un connubio di arte e natura. Immagini forti, che sembrano in movimento e donne ritratte nel loro lato più selvaggio, come feline pronte ad attaccare, indomite ribelli forti della propria sensualità.

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Calendario Pirelli 2009, Botswana. Modella Daria Werbowy

Un occhio ed un gusto unico, capace di esaltare la ricercata eleganza e al contempo la naturale bellezza, celebri sono gli scatti con Veruschka e la stessa Iman. Altre collaborazioni celebri furono con Andy Wahrol, Truman Capote e Francis Bacon.

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Personaggio chiave della fotografia, i suoi scatti ampliano la mera definizione di fotografia di moda per abbracciare invece un’arte a trecentosessanta gradi.

Immagini come patchwork al confine tra arte visiva e reportage, scorci da cartolina e un occhio che si riconosce anche quando travalica il continente africano. Una personalità capace di ammaliare. Come i suoi diari fotografici, vere perle da custodire gelosamente.

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Ossie Clark, il vintage che incanta

Nato a Warrington, nel Ceshire, nel 1942, Raymond Clark era il più giovane di sei figli. Trasferitosi con la famiglia ad Oswaldtwistle durante la guerra, prese da questa località il nome Ossie.

Versatile fin dall’infanzia, confezionava vestiti per i suoi nipoti e costumi da bagno per le ragazze del vicinato, esercitandosi sulle bambole. Fervente lettore di Vogue e Harper’s Bazaar, ad appena tredici anni iniziò a studiare architettura, esperienza che si rivelò determinante nella sua futura carriera di stilista, come egli stesso dichiarò più avanti, giacché gli permise di capire le basi delle proporzioni e dei volumi.

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Si iscrisse poi al Regional College of Art di Manchester (oggi Manchester Metropolitan University) ed in questo periodo conobbe la sua futura moglie nonché partner di lavoro, Celia Birtwell. La coppia si trasferì poi a Londra, in un piccolo appartamento a Notting Hill, e qui Ossie si laureò presso il Royal College of Art nel 1965.

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Nell’agosto dello stesso anno una sua creazione comparve per la prima volta su Vogue. Influenzato dalla Pop Art e dalle atmosfere di Hollywood, il primo negozio a vendere le sue creazioni fu Woollands 21.

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L’anno seguente, nel 1966, iniziò la collaborazione tra Ossie e Celia (sposata tre anni dopo), che diede vita ad una collezione indimenticabile, con le stampe disegnate da quest’ultima, lavoro commissionatole da Alice Pollock, titolare dell’esclusiva boutique Quorum. In breve tempo le creazioni di Ossie Clark, così particolari ed uniche per la moda dell’epoca, spopolarono non solo nella Swinging London, di cui fu protagonista assoluto, ma anche a New York e Londra.

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Tra i suoi fan troviamo Mick Jagger, Liza Minnelli e Marianne Faithfull.

I capi di Clark hanno influenzato diversi designer dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni, come Anna Sui, Tom Ford e Yves Saint Laurent.

Celebri sono le foto di David Bailey che hanno visto, tra le tante muse, Jane Birkin e la stessa Celia Birtwell come modelle. Il fascino senza tempo della Swinging London continua ad appassionare: numerosissime sono oggi le boutique specializzate in capi vintage che vendono le creazioni di Ossie Clark, che hanno ormai assunto un valore inestimabile.

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