Halston, il re del glamour anni Settanta

Chi ha vissuto negli anni Settanta non può non ricordare i suoi capi. Linee pulite ed essenziali si uniscono al glam tipico degli anni Settanta, per capi che divengono emblema di un’epoca. Roy Halston Frowick nasce nel 1932 a Des Moines, Iowa. Già nella prima infanzia crea abiti per la madre e la sorella e ben presto inizia a disegnare cappelli.

Nel 1952 si trasferisce a Chicago, dove frequenta un corso serale presso la School of the Art Institute e contemporaneamente lavora come visual merchandiser per mantenersi agli studi.

Farrah Fawcett in Halston
Farrah Fawcett in Halston


L’anno seguente, nel 1953, inizia la sua attività di creatore di cappelli, riscuotendo grande clamore: Kim Novak, Deborah Kerr e Gloria Swanson sono solo alcune delle star che indossano le sue creazioni. Nel 1957, dopo avere inaugurato la sua prima boutique, si trasferisce a New York, dove inizia a lavorare per la celebre stilista Lilly Daché. Nel giro di un anno viene nominato co-designer della maison, incarico che lascia per passare alla Bergdorf Goodman.

Jerry Hall in Halston
Jerry Hall in Halston


Halston balzò agli onori della cronaca per aver disegnato il cappellino indossato da Jackie Kennedy alla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca del marito, nel 1961. Inoltre amarono i suoi cappelli personalità del calibro di Rita Hayworth, Diana Vreeland e Marlene Dietrich.

Pat Cleveland in passerella per Halston
Pat Cleveland in passerella per Halston


Definito da Newsweek come il designer più interessante d’America, nel 1966 passò dalla creazione di cappelli alla creazione di abiti, inaugurando la sua prima boutique in Madison Avenue nel 1968. L’anno seguente, nel 1969, lanciò la sua prima linea di prêt-à-porter, Halston Limited.

Ancora Pat Cleveland per Halston
Ancora Pat Cleveland per Halston


Come egli stesso dichiarò in un’intervista rilasciata a Vogue, ciò che più gli stava a cuore, nella creazione dei capi, era la funzionalità. Odiava tutto ciò che non fosse funzionale, come fiocchi o cuciture inutili; le sue collezioni fin dal principio si distinsero per un minimalismo funzionale. Si trattava di capi eleganti e sexy ma dalle linee semplici e pulite.

Halston su Vogue US 1973, foto di Richard Avedon
Halston su Vogue US 1973, foto di Richard Avedon


Nel 1972 brevettò l’Ultra suede, un particolare tessuto facilmente lavabile anche in lavatrice, comodo e perfettamente adattabile alla silhouette. Il suo halter dress, ideato due anni più tardi, è entrato nei dizionari di moda: quando parliamo di scollatura all’americana, parliamo di Halston, che ne fu l’inventore. La sua donna era una sirena della disco glam di fine anni Settanta. I suoi abiti, perfetti per un party in piscina, erano la perfetta incarnazione del mito americano. Colori caldi come il bronzo, l’oro, l’argento, il fucsia, il blu elettrico e tessuti come il cachemire, il jersey e la seta.

Elsa Peretti in passerella per Halston
Elsa Peretti in passerella per Halston


Il jet set internazionale cadde ai suoi piedi. Tra le sue più fedeli clienti troviamo Anjelica Huston, Lauren Bacall, Margaux Hemingway, Elizabeth Taylor, Bianca Jagger e Liza Minnelli.

Jerry Hall in Halston per Vogue US, 1975
Jerry Hall in Halston per Vogue US, 1975


Dal 1968 al 1973 il fatturato del brand si stima intorno ai 30 milioni di dollari. Nel 1975 Max Factor realizzò la prima fragranza col nome della maison. Secondo Vogue, Halston contribuì a rendere popolare il caftano, disegnando diversi modelli per Jackie Kennedy.

Campagna pubblicitaria Halston, anni Settanta
Campagna pubblicitaria Halston, anni Settanta


Personalità emblematica di quegli anni, Roy Halston fu assiduo frequentatore dello Studio 54 ed intimo amico di Liza Minnelli ed Andy Wahrol. Dopo una vita di eccessi, si ritirò a metà degli anni Ottanta. Nel 1988 risultò positivo al test dell’HIV e morì due anni dopo, nel 1990, per complicanze legate al virus.

Le Halstonettes -come venivano chiamate le sue modelle- tra le quali spicca Anjelica Huston
Le Halstonettes -come venivano chiamate le sue modelle- tra le quali spicca Anjelica Huston


Oggi resta la sua eredità. Il marchio, dopo diverse vicissitudini legate a scelte sbagliate, è stato acquistato nel 2011 da Ben Malka, già presidente del gruppo BCBG Max Azria. Halston continua ad essere sinonimo di stile e si contraddistingue ancora oggi come uno dei marchi più venduti negli Stati Uniti.

Catherine Baba, arbiter elegantiae

Lo stile ce l’ha nel sangue, non solo per il lavoro che svolge ma come modus vivendi. Uno charme che sembra essere stato catapultato nel nostro tempo direttamente dagli anni Trenta e un viso che ricorda le dive del cinema muto e la divina Greta Garbo. Catherine Baba è in assoluto una delle stylist più affascinanti del fashion biz.

Sulla sua vita privata regna il massimo riserbo: nessuno conosce di preciso la sua età e su di lei si sa pochissimo.

image
Nata in Australia, Catherine Baba vive a Parigi dal 1996


Può capitare di vederla passare in sella alla sua bicicletta per le vie di Parigi, rigorosamente in turbante anni Venti e tacco a stiletto.

image
Una stylist unica con il suo stile che omaggia gli anni Venti e Trenta
image
Maglione Diane von Fürstenberg, cappa Vivienne Westwood Gold Label, leggings Leonard Paris, orecchini Catherine Baba pour Nouvelle Affair, gioielli Elsa Peretti per Tiffany & Co., anello Boucheron, scarpe Christian Louboutin
image
Top, gonna e cintura Balmain, scarpe Christian Louboutin, occhiali da sole Chloe, turbante Studmuffin NYC at Patricia Field, gioielli Elsa Peretti per Tiffany & Co, rossetto Yves Saint Laurent, Foto di Stéphane Feugere
image
A metà tra una zarina e un’attrice di film muti, lo stile di Carherine Baba la rende unica

image
Gioielli importanti su capi fluidi e l’immancabile turbante anni Trenta


Trasferitasi a Parigi dall’Australia nel 1996, ha dichiarato a Vogue dell’aprile del 2010 di indossare solo pellicce vintage e pare sia solita rivolgersi praticamente a chiunque con l’appellativo di “darling”.

image
Catherine Baba non rinuncia ai tacchi neanche quando pedala la sua inseparabile bici
image
Abito Moschino, occhiali da sole Thierry Lasry, collana Lanvin, bracciale Louis Vuitton, anelli di cristallo Baccarat
image
Catherine Baba ha lavorato anche nel cinema, creando i costumi di film come “I am Love” di Luca Guadagnino e “My Little Princess” di Eva Ionesco

image
Colori caldi e tacco a stiletto


Misteriosa, affascinante, camaleontica, il suo stile è un faro nella nebbia per chi temeva che la classe fosse una prerogativa del passato, ormai estinta. Suggestioni Art Déco e barocche contraddistinguono il suo stile, revival anni Trenta nell’uso spasmodico del turbante, una passione per i tacchi alti, che indossa anche quando pedala la sua inseparabile bici.

image
La stylist ha dichiarato a Vogue dell’aprile 2010 di indossare esclusivamente pellicce vintage
image
Catherine Baba ha alle spalle una collaborazione con Nouvelle Affaire
image
Catherine Baba è originaria dell’Australia e si è trasferita a Parigi nel 1996

image
Uno stile da femme fatale


Pellicce vintage ton sur ton, nappine, gioielli etnici elaborati e sontuosi come opere d’arte, sovrapposizioni strutturate, kimono con frange sopra pantaloni neri e cuissard: una cura maniacale del più piccolo dettaglio è ciò che contraddistingue i suoi splendidi outfit, quasi barocchi per colori e stampe pregiate.

image
Misteriosa ed eclettica, la stylist indossa spesso capi vintage
image
Catherine Baba ha disegnato una linea di orecchini per Gripoix

image
Catherine Baba indossa spesso kimono con stampe di ispirazione Art Déco


Broccato di seta, velluto e una fantasia che mixa in un mirabile gioco suggestioni da bazar etnico e capi haute couture, i Roarin’ Twenties sembrano rivivere in questa giovane professionista della moda internazionale. Genialità assoluta nel suo mixare, in Catherine Baba si respira un’eleganza senza tempo ed una femminilità delicata e vintage che lascia talvolta il posto ad una femme fatale ante litteram.

image
Suggestioni anni Trenta nel suo stile
image
Sovrapposizioni e sapiente mix di stili diversi

image
Catherine Baba ad una serata di gala


Come stylist vanta un curriculum di tutto rispetto: ha collaborato con maison del calibro di Givenchy, Ungaro, Balmain e Chanel. I suoi lavori sono stati pubblicati su Dazed & Confused, Vanity Fair e Vogue. Suoi sono i costumi del film My Little Princess di Eva Ionesco e di I am Love di Luca Guadagnino. Inoltre ha collaborato con Gripoix come creatrice di orecchini e con il brand Nouvelle Affaire creando una collezione ispirata all’artista Gordon Flores. Della serie, la classe non è acqua.

Foto di Ellen von Unwerth, Styling di Catherine Baba
Foto di Ellen von Unwerth, Styling di Catherine Baba
Un altro scatto di Ellen von Unwerth con lo Styling di Catherine Baba
Un altro scatto di Ellen von Unwerth con lo Styling di Catherine Baba

Summer 2015- Best dressed

Ogni estate che si rispetti ha i suoi trend e anche quest’anno non poteva mancare il gioco della classifica dei look migliori.

Ad aprire la kermesse dei look più belli è la fashion editor di Vogue Anna Dello Russo. In un candido abito Valentino con fantasia floreale su fondo bianco, l’eclettica stylist si è presentata alla sfilata dell’omonima maison che ha avuto luogo lo scorso luglio nella meravigliosa cornice romana. Mirabiliae Romae -questo il titolo del défilé– la serata ha visto elogiare le bellezze della Capitale.

image
Anna Dello Russo a Roma lo scorso luglio in Valentino


Un evento in cui di look interessanti se ne vedono molti è sicuramente il Coachella Festival, che si è svolto lo scorso aprile. Stella dell’evento la modella Gigi Hadid, protagonista dell’ultimo calendario Pirelli. La bionda top model è stata avvistata in un abito bianco che ne esalta la carnagione dorata e in turbante di ispirazione gipsy. Un look molto luminoso che si adatta facilmente alle giornate estive.

Gigi Hadid al Coachella Festival 2015
Gigi Hadid al Coachella Festival 2015


Altra stella del Coachella Festival 2015 è stata Kendall Jenner: la top model ha sfoggiato un look aggressivo di ispirazione gipsy: crop top romantico a balze bianche e lunga gonna dagli spacchi molto sexy. Completano l’outfit collane etniche sovrapposte e coroncina hippie-chic.

Ancora Coachella Festival, Kendall Jenner
Ancora Coachella Festival, Kendall Jenner


Scalo a Portofino per Bianca Brandolini d’Adda. La blasonata socialite non poteva non indossare un top con gonna Dolce & Gabbana. Testimonial della maison, la modella appare in forma smagliante. Bellissima la gonna lunga abbinata al crop top nero profilato in pizzo. Look perfetto che può valorizzare praticamente tutte, dalle magrissime alle curvy.

Bianca Bradolini d'Adda per le vie di Portofino in Dolce & Gabbana
Bianca Bradolini d’Adda per le vie di Portofino in Dolce & Gabbana


Socialite e icona di stile, Poppy Delevingne è apparsa raggiante in un abito Valentino alla serata di Tiffany & Co. In perfetto stile bohémien, l’abito a balze con stampa patchwork floreale valorizzava al massimo la Delevingne. Trucco effetto nude e capelli ad onde effetto beach wave per un look semplicemente perfetto.

Poppy Delevingne in Valentino
Poppy Delevingne in Valentino


Altra incontrastata icona di stile e regina del jet set è Alexa Chung. Bellissima in un abito bianco di ispirazione provenzale, la modella è apparsa recentemente in un candido abito bianco di Alessandra Rich. Mood bucolico per uno stile semplice ed essenziale, perfetto da copiare per le sere d’estate.

Alexa Chung
Alexa Chung


In Valentino anche la mitica editor di Vogue Italia Franca Sozzani, apparsa in piena forma al matrimonio più blasonato dell’anno, tra Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo. Seta plissettata su fantasie di ispirazione orientale, il look della Sozzani era completato da piume rosa antico che le incorniciavano il volto.

Franca Sozzani in Valentino al matrimonio di Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo
Franca Sozzani in Valentino al matrimonio di Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo


Neo mamma, star di Gossip Girl e testimonial L’Oréal Paris, Blake Lively ha uno stile che affascina. Lunghi capelli biondi, pelle ambrata e look sempre perfetti, la giovane attrice è apparsa lo scorso maggio a New York in un abito dai colori vivaci. Scollatura importante a valorizzare le sue forme nuove, da neo mamma, e gonna a palloncino, per un outfit spumeggiante.

Blake Lively
Blake Lively


Raffinata come sempre, non sbaglia praticamente un colpo Olivia Palermo. Grande classe nell’outfit scelto dalla blogger e modella per la serata evento per la celebrazione dei trent’anni dalla nascita del brand Tommy Hilfiger in Beijing, Cina, lo scorso maggio. Lungo abito rosso con stampa raffigurante le stelle dell’ultima collezione del brand americano, l’icona di stile appariva raggiante a fianco del marito Johannes Huebl.

Olivia Palermo
Olivia Palermo e il marito Johannes Huebl


Ha incantato tutti gli ospiti del matrimonio del fratello Pierre: sgargiante in un lungo abito a fiori, Charlotte Casiraghi è apparsa più bella che mai. Look perfetto per la principessa, testimonial di Gucci. Lunghi capelli e un filo di rossetto, la giovane è stata una delle sorprese del matrimonio, celebratosi prima in veste civile nel Principato di Monaco e seguito poi dal rito religioso alle Isole Borromee, sul Lago Maggiore.

Charlotte Casiraghi al matrimonio del fratello Pierre
Charlotte Casiraghi al matrimonio del fratello Pierre

Diane von Fürstenberg: una vita da favola

L’incubo di ogni donna è non sapere cosa indossare pur avendo l’armadio pieno di capi. Ci sono donne, invece, che con un solo abito hanno fatto la storia. Non si tratta della favola di Cenerentola, sebbene anche questa potrebbe assomigliare ad una fiaba. È la storia di Diane von Fürstenberg, incarnazione della Pop Art, designer sulla cresta dell’onda da oltre mezzo secolo e businesswoman di successo.

Belga, nata Diane Simone Michelle Halfin, classe 1945, la favola per lei è iniziata a partire dal matrimonio blasonato con il principe Egon von Fürstenberg, celebratosi nel 1969 ma seguito dal divorzio appena tre anni dopo.

image
La stilista nel suo studio con alle spalle uno dei ritratti eseguiti da Andy Warhol

image
Diane e Egon von Fürstenberg in uno scatto di Horst P. Horst, 1972


Nel 1970 la giovane Diane, all’epoca appena venticinquenne, investe la cifra di 30.000 dollari nella creazione di una linea di abbigliamento femminile. È un successo clamoroso e senza precedenti. Le idee della giovane piacciono oltre ogni aspettativa. È in particolare un abito dal taglio molto semplice ed essenziale, a conquistare centinaia di migliaia di donne: è il wrap dress, l’abito a portafoglio. Uno chemisier stampato molto pratico dalla linea pulita e dalle stampe sofisticate, che lo rendono molto versatile e adatto a qualsiasi occasione.

Il wrap dress mi rese la donna che volevo essere, ha dichiarato la designer in una recente intervista. Suggestioni bohémien nelle stampe optical, il suo celebre vestito ha rivoluzionato la moda dei primi anni Settanta, imponendo come nuovo must have la comodità. Diane von Fürstenberg entra così nel mito e diviene brillante businesswoman nel gestire la sua mirabile carriera.

image
In copertina su Newsweek DVF indossa il famoso wrap dress, marzo 1976
image
Danielle Zinaic posa per la campagna pubblicitaria Diane von Fürstenberg, 1998
image
La designer ancora con il wrap dress, “l’abito a portafoglio” che la rese famosa
image
Una giovanissima Diane von Fürstenberg

image
DVF fotografata da Elliott Erwitt per Vogue, 1976


Alcune sue creazioni vengono esposte più tardi al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art. Creatrice di una linea di cosmetici e pioniera dello shopping postale, che iniziò ad usare nel lontano 1991, Diane nel 1985 si trasferisce a Parigi, dove fonda una casa editrice in lingua francese di nome Salvy. Nel 1993 acquista il monumentale studio che fu dell’artista Lowell Nesbitt, adibendolo a proprio studio nonché abitazione.

Del 1997 è la sua prima autobiografia, “A Signature Life”. Nel 2001 convola in seconde nozze con Barry Diller, magnate della Paramount e della Fox. Nel 2005 le viene conferita un’onorificenza dal CFDA, Consiglio degli stilisti d’America, di cui diviene lei stessa presidentessa nel 2006.

image
Belga, classe 1945, Diane ha sposato nel 1969 il principe Egon von Fürstenberg
image
In passerella un modello di wrap dress, dalle stampe optical
image
Icona della Pop Art, DVF è entrata nella moda nei primi anni Settanta

image
Diane von Fürstenberg fotografata allo Studio 54 da Ron Galella, 1978


Leggenda vivente, regina del jet set internazionale, DVF è amica di Oprah Winfrey ed Anna Wintour. Presenza storica dello Studio 54, è stata grande amica di Andy Warhol, per cui ha posato nel 1973. Curiosi gli aneddoti che si celano dietro quel celebre ritratto. Diane desidera uno sfondo bianco, ma casa sua aveva le pareti tappezzate di colori vivaci, e l’unico spazio bianco si trovava nella cucina. Qui però non c’era abbastanza spazio per posare in piedi: da qui la mano sopra la testa con cui è stata ritratta. Non un vezzo, quindi, ma un’esigenza di natura pratica.

Ali Kay, campagna Diane von Fürstenberg 2009
Ali Kay, campagna Diane von Fürstenberg 2009
image
Kate Middleton indossa il wrap dress
image
Sarah Jessica Parker è una grande ammiratrice di Diane von Fürstenberg

image
La top model Cara Delevingne in passerella per Diane von Fürstenberg


Protagonista indiscussa della Pop art, DVF ha avuto davvero tutto dalla vita: apparsa sulla copertina di Newsweek a meno di 30 anni, travolta ad appena 25 anni da un successo inaspettato, il suo brand oggi consta di 85 stores sparsi per il mondo. Inoltre la stilista ha festeggiato lo scorso anno a Los Angeles il quarantesimo anniversario dalla creazione del wrap dress con la mostra “Journey of a Dress”.

Campagna DVF P/E 1983
Campagna DVF P/E 1983

Cybil Shephard indossa un wrap dress DVF nel celebre film di Martin Scorsese "Taxi Driver", 1975
Cybil Shephard indossa un wrap dress DVF nel celebre film di Martin Scorsese “Taxi Driver”, 1975


“La cosa bella dell’invecchiare è che hai un passato”, sostiene Diane, che deve tutto al suo wrap dress: dal suo appartamento sulla Fifth Avenue all’educazione dei suoi figli alla sua indipendenza, la cosa a cui tiene maggiormente.

Eppure la designer ha dichiarato di non indossarlo più, il wrap dress: “Non ho più il punto vita”, ha ironizzato in un’intervista dello scorso anno. Gambe favolose, viso che mostra fieramente qualche ruga, DVF si dichiara apertamente contraria alla chirurgia plastica. Carismatica e dalla personalità granitica, la stilista è molto impegnata nel sociale: da anni è membro di VitalVoices, un’organizzazione che si batte per i diritti delle donne.

Sfilata DVF, A/I 1975
Sfilata DVF, A/I 1975

Jerry Hall in passerella per DVF, 1973
Jerry Hall in passerella per DVF, 1973


Inoltre DVF è grande amante dell’high-tech e ha scritto un articolo per il New York Times in cui ha esaltato le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale e dalle nuove tecnologie. Dichiara felicemente di saper usare l’iPad e l’iPhone e si dice “vecchia abbastanza da aver ballato allo Studio 54 ma giovane da saper mandare una email”. La degna protagonista di una vita da favola.

Auguri a Inès de la Fressange

Spegne 58 candeline Inès de la Fressange. Iconica musa di Karl Lagerfeld, volto storico di Chanel per tutti gli anni Ottanta, Inès Marie Laetitia Églantine Isabelle de Seignard de la Fressange nasce a Gassin l’11 agosto del 1957, figlia del marchese André de Seignard de la Fressange e della modella argentina Cecilia Sánchez Cirez. Aristocratica eleganza, Inès incarna la quintessenza dell’allure parigina.

Tra le più famose mannequin al mondo, adorata da Karl Lagerfeld, discendente di una famiglia dell’antica nobiltà francese imparentata con i celebri banchieri Lazard, Inès dal 1980 al 1989 lavora in esclusiva per Chanel, in un sodalizio storico con Lagerfeld. I rumours sostengono che l’armonia tra i due si sia rotta in seguito alla decisione della modella di accettare di prestare il proprio volto come Marianna della Repubblica Francese, decisione che sarebbe stata sgradita allo snob Lagerfeld, che riteneva questo un simbolo di provincialismo.

image
Volto storico di Chanel e icona di stile
image
La modella è stata il volto storico di Chanel dal 1980 al 1989

 

image
Uno stile minimal-chic per la ex modella, ora designer di successo


Nel 1990 Inès sposa l’imprenditore italiano Luigi D’Urso, da cui ha due figlie. Rimasta vedova nel 2006, dopo ha lavorato come designer e consulente per Jean-Paul Gaultier e come ambasciatrice per Roger Vivier, mette su un suo atelier al numero 24 di rue de Grenelle, nella celebre Rive Gauche di Parigi: qui vende le sue creazioni come anche opere di amici o di persone conosciute durante i suoi viaggi. I suoi capi -biancheria da notte e costumi da bagno, in primis– rivelano una delicata eleganza di ispirazione provenzale.

image
In passerella per Chanel A/I 1989-1990
image
Musa di Lagerfeld, Inès de la Fressange è nata a Gassin l’11 agosto 1957
image
Ancora in passerella per Chanel
image
Impeccabile lo stile della storica maison fondata da Gabrielle Chanel
image
Campagna vintage Chanel anni Ottanta
image
Alta 1,80 m e dal fisico sottile e longilineo, Inès de la Fressange è stata una delle mannequin più famose al mondo
image
Chanel Adv, 1987

image
Inès de la Fressange in Chanel, Elle ottobre 1986


La modella, sottile e splendida anche in pantaloni a sigaretta e mocassini, si è dichiarata fortemente contraria alla chirurgia plastica. Emblema di un minimalismo chic dal gusto fortemente francese, è ancora oggi una donna bellissima e affascinante. Che dire, très chic.

image
Inès de la Fressange posa come Coco Chanel nell’appartamento di quest’ultima, 1981. Foto di Jean-Claude Sauer
image
Inès de la Fressange ha inaugurato il suo atelier suo atelier al numero 24 di rue de Grenelle, nella celebre Rive Gauche di Parigi

Summer trend: ritorno agli anni Novanta

Quando parliamo degli anni Novanta tante sono le immagini che tornano alla mente. I ragazzi nati in quel decennio -come anche chi era già adulto- sono tutti concordi nel provare una certa nostalgia per quel periodo.

Una spensieratezza iniziata nel decennio precedente, con un boom economico che era degenerato in consumismo, i Novanta sono stati anni cult fatti di abiti a fiorellini e di una innocenza forse irrimediabilmente perduta. La TV che viene privatizzata, le serie americane che spopolano e quel quid che chiunque nato in quel decennio saprebbe riconoscere ad occhi chiusi.

image
Crop top, leggings, denim e tanto colore: questo è il look anni Novanta
image
Proporzioni oversize si mixano a top attillati e corti

image
Anni patinati che ci hanno fatto sognare


Spartiacque tra i mitici Ottanta e la rivoluzione del Duemila, anche lo stile degli anni Novanta si pone come un crogiolo di tendenze diverse, per una moda che appariva a tratti molto lontana da ciò che si vedeva sulle passerelle e che viveva di vita propria traendo continua ispirazione da ciò che si vedeva sulle strade. Potremmo definirlo uno street style ante litteram, per cui la moda “ufficiale” veniva soppiantata da tendenze autonome che sfociavano nel grunge style.

image
Linda Evangelista, Christy Turlington e Helena Christensen per Versace, A/I 1991
image
Cindy Crawford, celebre supermodella anni Novanta

image
Tyra Banks e Susan Holmes in Oldham, NYC 1993


Uno stile fatto di crop top, camicioni a scacchi, jeans a vita alta e salopette, scarpe con zeppa, audaci minigonne. E ancora le indimenticabili Dr. Martens, i capelli pettinati con la frangia e la riga laterale, i costumi interi sgambatissimi, eredità degli anni Ottanta. A metà tra lo stile grunge e l’eleganza colorata di Barbie, gli anni Novanta ci hanno fatto sognare.

image
I jeans a vita alta e le camicie a scacchi, trend anni Novanta
image
I codini, un’esplosione di colore e il tipico mood Nineties
image
Street style tipicamente grunge
image
Ancora mood grunge in uno Street style recente
image
Drew Barrymore, icona anni ’90

image
Il cast di “Beverly Hills 90210”, celebre serie ideata da Aaron Spelling


Chi non ricorda i ciucci di plastica con cui si facevano collanine, il Cioè, le avventure dei ragazzi di Beverly Hills 90210, Friends e Baywatch, e ancora le Spice Girls e il fenomeno tutto italiano di “Non è la rai”? Anni di cartoon stampati sui vestiti, ora riproposti in passerella da Moschino, che ha fatto sfilare felpe con i Looney Tunes. Anni di scarpe che ancora oggi fanno discutere: la famosa zeppa con la suola a forma di carro armato continua a far parlare i fashion addicted, divisi tra amanti sfegatati del look e haters dichiarati.

image
Pamela Anderson in “Baywatch”
image
Le mitiche Dr. Martens
image
Gli anni Novanta sono famosi per il look grunge e il mix di stili diversi nella moda
image
I celebri Mini pony
image
I ciucci di plastica con cui si potevano creare delle collanine
image
Le Spice Girls, pop star dei primi anni Novanta
image
Tiffani-Amber Thiessen
image
La Barbie era la bambola più amata dalle bambine degli anni Novanta

image
Ambra Angiolini, star di “Non è la Rai” di Gianni Boncompagni


Il ritorno ai Nineties era già iniziato nel 2013/2014, con la mise vintage Dolce & Gabbana indossata da Miley Cyrus agli MTV Music Awards e con il video Hideaway di Kiesza, in cui non c’era un solo dettaglio fuori posto, rispetto allo stile anni Novanta. Top corti a scoprire l’ombelico indossati sopra pantaloni della tuta, leggings in colori fluo, codini in testa e un pieno di energia.

image
Codini, crop top e Dr. Martens: il perfetto look Nineties
image
Kiesza nel video di “Hideaway”, di chiara ispirazione anni Novanta
image
Ariana Grande in Moschino
image
Look anni ’90 per Ariana Grande nel video di “Baby I”
image
Katy Perry in un outfit anni Novanta
image
Charli XCX si ispira quasi sempre al grunge anni Novanta
image
Miley Cyrus in vintage Dolce & Gabbana anni Novanta agli MTV Video Music Awards 2013
image
Da Moschino felpe con stampa cartoon

image
Capelli tinti di azzurro, un retaggio dello stile grunge


Tante le celebrities convertitesi al trend nostalgico, da Charli XCX ad Ariana Grande a Katy Perry. Ma anche nello street style molti sono i rimandi a quegli anni, a partire dal trend che vede i capelli colorati di romantiche tinte pastello, come rosa, azzurro o grigio. Il grunge piace e affascina ancora oggi ed è protagonista indiscusso anche dell’estate 2015. Tanti i brand che continuano a proporre capi di ispirazione 90s: da ASOS vasta scelta di costumi interi sgambatissimi con richiami al decennio in questione; da Missguided suggestioni Nineties nel taglio dei mini abiti. Tanti i look tipicamente anni Novanta proposti da Topshop. Per veri nostalgici.

image
Barbie style per il costume intero WILDFOX
image
Stampe anni Novanta da Jaded London
image
Slogan inequivocabile per il costume firmato Banana Moon
image
Ancora suggestioni Nineties da WILDFOX
image
Beach Vibes da Missguided
image
Beach Riot propone look anni Novanta
image
Stile Nineties da Missguided
image
O’Mighty ci riporta direttamente nell’atmosfera anni Novanta
image
Mini kilt O’Mighty
image
Salopette anni ’90 da ASOS
image
Tipico abito anni ’90 con cut-out, MIssguided
image
Fantasie floreali e suola a carro armato per i sandali ASOS
image
Suggestioni Nineties per i sandali Monki

Il rossetto è firmato Louboutin

Dopo la collezione di smalti lanciata lo scorso anno, sta per arrivare il rossetto firmato Christian Louboutin. Beauty blogger in fermento da quando è uscita la notizia: il prossimo settembre arriva in profumeria la rivoluzione Louboutin.

image
Disponibili da settembre, i nuovi rossetti Louboutin


image
Suggestioni fetish negli astucci dei nuovi rossetti e nello smalto già presentato lo scorso anno.


La linea di rossetti firmata dallo stilista francese è composta da 36 sfumature in tre differenti texture, dai nomi altamente evocativi: Silky Satin, Velvet Matte e Sheer Voile. A sua volta Silky Satin consta di venti nuances che conferiscono alle labbra una finitura satinata e brillantezza, Velvet Matte è composta di 9 colori opachi e Sheer Voile consta di 9 tonalità.

Design fetish, con astucci neri e dorati rigorosamente a forma di stiletto, Louboutin non rinuncia allo charme che contraddistingue la maison.

Da anni leader indiscusso nel mercato delle calzature, la scarpa dalla suola rossa simbolo della maison, è ormai entrata nell’immaginario collettivo. Oggetto di culto, la suola rossa è stata rivendicata anche in un contenzioso legale contro chi voleva contraffarla ed imitarla.

image
Un modello Christian Louboutin con lo smalto della maison


image
La suola rossa, simbolo del brand francese


Scarpe dall’appeal sensuale e femminile, tantissime sono le celebrities che indossano creazioni Christian Louboutin, da Sarah Jessica Parker a Lady Gaga, da Monica Bellucci a Madonna, da Dita von Teese e Blake Lively, alla quale Christian Louboutin ha dedicato una collezione, nel 2010.

image
Il modello “Pigalle”, tra le décolleté più vendute


image
Il modello Pigalle in rosso lacca


Nato a Parigi il 7 gennaio 1964, lo stilista calzaturiero francese ha iniziato la sua carriera all’età di sedici anni, creando le prime scarpe per alcune scuole di danza. Poi assunto da Folies Bergerès, lavorò come freelance per Chanel, Maud Frison e Yves Saint Laurent. Nel 1988 iniziò una collaborazione con Roger Vivier, fino ad inaugurare la sua prima boutique a Parigi nel 1992.

La decisione di entrare nel mercato del make up di lusso è stata presa nel maggio 2012, quando il brand francese è entrato in partnership con Batallure Beauty per la creazione di Christian Louboutin Beauté.

Happy Birthday, Charlize!

Spegne oggi quaranta candeline la bellissima Charlize Theron. Attrice premio Oscar, modella e produttrice cinematografica, Charlize nasce in Sudafrica il 7 agosto del 1975 da padre di origine francese e madre di ascendenze olandesi.

La giovane vive un’infanzia difficile a causa di un episodio che la segnerà per tutta la vita: appena quindicenne, si trova ad assistere all’omicidio del padre, alcolista e violento, per mano della madre, per legittima difesa.

L'attrice nello spot J'adore Dior
L’attrice nello spot J’adore Dior


Negli stessi anni la Theron partecipa ad un concorso per diventare una modella e vince, stracciando le avversarie. Da lì inizia per lei una sfolgorante carriera nella moda. Gambe chilometriche e viso paffuto, la bellezza intensa ed espressiva di Charlize non passa inosservata. Celebre la sua interpretazione nello spot Martini, in cui lascia intravedere un lato b mozzafiato.

image
Una giovanissima Charlize Theron nello spot Martini, che l’ha resa celebre

image
La Theron fotografata da Mert & Marcus per W Magazine, aprile 2015


Dopo tante campagne pubblicitarie e copertine, Charlize si trasferisce a New York e inizia a lavorare nel cinema. Ed è proprio davanti alla macchina da presa che la giovane dimostra una sensibilità finora lasciata sopita. In poco tempo colleziona con successo numerose partecipazioni a diverse pellicole, recitando fianco a fianco di attori come Keanu Reeves e Al Pacino.

image
Un intenso primo piano del servizio di Mert & Marcus
image
Una bellezza sofisticata e sexy quella dell’attrice sudafricana

image
Gambe chilometriche e viso perfetto


Nel 2004 arriva la vittoria del premio Oscar, per la sua magistrale interpretazione della serial killer Aileen Wuornos in Monster. Come spesso capita, l’attrice ha dovuto sacrificare la propria bellezza, dovendo ingrassare per motivi di copione di ben quindici chili e sottoponendosi quotidianamente a lunghe sedute di trucco, per assomigliare al tragico personaggio che interpretava. Una performance assolutamente perfetta secondo la critica, che l’ha consacrata come una delle attrici più brillanti della sua generazione.

Charlize Theron all'ultimo Festival del Cinema di Cannes in un lungo abito giallo Christian Dior
Charlize Theron all’ultimo Festival del Cinema di Cannes in un lungo abito giallo Christian Dior

Un primo piano dell'attrice
Un primo piano dell’attrice


Dal 2004 testimonial del profumo J’adore di Christian Dior, Charlize Theron è molto impegnata nel sociale, nel rispetto dei diritti umani e nella salvaguardia degli animali: membro della PETA, è attivista per il riconoscimento dei diritti gay e del matrimonio gay.

Inoltre la Theron è recentemente diventata mamma, adottando un bambino di nome Jackson, nel 2012, e successivamente una bambina di nome August.

Numerosi i flirt dell’attrice, da poco single dopo una storia con il collega Sean Penn, che ha tenuto banco per quasi un anno in tutte le pagine di gossip. Una donna bellissima che col passare degli anni ha acquisito ancora più fascino.

Il caftano: must have dell’estate

Suggestioni etniche e charme evergreen contraddistinguono un capo principe del guardaroba estivo (e non solo): il caftano.

Dietro a questa veste c’è una storia antichissima che ha origine nella Mesopotamia intorno al 600 a.C. Da qui il caftano si sarebbe poi diffuso in tutta la Persia.

Ampiamente utilizzato sotto l’Impero ottomano, divenne la veste classica dei sultani.

Presente in diverse culture e tramandato fino ai nostri giorni, il caftano è una lunga tunica, da indossare singolarmente o sopra ad altri capi. Di lunghezza variabile, la versione classica arriva fino ai piedi, ed è caratterizzata da una profonda scollatura e dalle maniche svasate che si aprono a pipistrello.

image
Vogue UK, dicembre 1966
image
Donna Mitchell in una foto di Helmut Newton
image
Il caftano nasce in Persia nel 600 a. C.
image
Caftano Valentino, foto di Henry Clark, Sicilia, 1967

image
Foto di Henry Clarke, 1966


Per tutto l’Ottocento venne considerato un abito di corte, considerata anche l’opulenza di certi modelli, impreziositi da ricami o gioielli, che lo rendono ancora oggi un capo sfarzoso. I colori predominanti con cui veniva confezionata questa veste così particolare erano il rosso, il bordeaux, l’ocra e il viola, colori caldi e dal gusto mediterraneo. Di superba raffinatezza sono le stampe che vengono solitamente utilizzate nella creazione del capo: si tratta di stampe paisley, chiaro retaggio anni Settanta, o stampe floreali o psichedeliche, omaggio dei Sixties.

Inoltre fin dagli albori grande è la varietà dei tessuti usati. Stoffe finemente lavorate, come tessuti damascati, broccato di seta arricchito di inserti preziosi o ancora chiffon di seta, per un effetto fluido e svolazzante. Ma non solo: non di rado oltre al semplice cotone si adoperano cachemire o lana. Un capo fresco e leggero che dona libertà unendo in modo magistrale comfort e stile.

image
Il caftano era usato fin dall’Ottocento
image
Marina Schiano in uno scatto di Gian Paolo Barbieri
image
Penelope Tree, foto di David Bailey, 1969
image
Suggestioni orientali per un capo must have del guardaroba femminile
image
Isa Stoppi per Henry Clarke, Vogue UK 1966
image
Veruschka in un caftano dalle stampe optical, foto di Henry Clarke
image
Caftani Valentino, foto di Barry Lategan, anni Settanta
image
Moyra Swan indossa un caftano Thea Porter, Turchia, Vogue UK 1971, foto di Barry Lategan
image
Talitha Getty, icona hippie chic, col marito Paul, Marrakech, 1969
image
Marisa Berenson fotografata da Henry Clarke, Vogue UK Novembre 1967
image
Jerry Hall, foto di Steve Horn, Vogue Patterns Maggio/Giugno 1975
image
Capo sdoganato da Diana Vreeland, il caftano dona un’allure particolare. Foto del 1969
image
Vogue Italia 1971

image
Vogue settembre 1973, foto di Barry Lategan


È solo a partire dagli anni Cinquanta che il caftano ha fatto la sua comparsa sulle riviste di moda e sulle passerelle. E fu ancora una volta Diana Vreeland, incontrastata regina della moda di quegli anni, la prima a intuirne la sofisticata eleganza. Dopo averlo notato durante un viaggio in Marocco, fu lei a sdoganarlo in Europa e in America, attraverso le pagine di Vogue.

Simbolo del mood boho-chic che ha caratterizzato la seconda metà degli anni Sessanta ed emblema del decennio successivo, questa mise, così antica e pregiata, conferisce un appeal particolare ad ogni donna che lo indossi. La cultura hippie ma anche l’intellighenzia dell’epoca, furono caratterizzate da una massiccia riscoperta dell’Oriente, e fu allora che l’uso di lunghe tuniche divenne un must have del guardaroba, maschile e femminile.

image
Caftano e turbante dorati, Agosto 1969
image
Doris Duke in un caftano damascato
image
Total white per un outfit che profuma d’Oriente

image
Barry Lategan, Vogue Italia ottobre 1973


Numerosissimi furono i designer che si cimentarono con la creazione di caftani, fin dalla metà degli anni Sessanta. Valentino Garavani fu uno dei primi a confezionare splendidi modelli dalle suggestioni optical, in perfetto stile Swinging Sixties; poi fu la volta di Emilio Pucci, che creò dei piccoli capolavori dalle stampe variopinte; e ancora Missoni, Yves Saint Laurent, Lanvin, Ossie Clark, Zandra Rhodes, Thea Porter, Biba e, nei primi anni Settanta, Halston. Oggi il caftano rappresenta un pezzo irrinunciabile delle collezioni di Roberto Cavalli, Issa London e di tanti altri nomi del panorama della moda internazionale.

Da usare per andare in spiaggia, con sandali rasoterra o allacciati alla schiava, o con tacchi o zeppe svettanti per la sera, vincente è l’uso di gioielli etnici, anche importanti. Fantastica è l’unione con il turbante, altro capo dalle seducenti atmosfere etniche, valida alternativa alle acconciature dal mood arabeggiante, con chignon e trecce.

image
Caftano con pantaloni, Biba
image
Lee Radziwill nel suo appartamento londinese, in stile ottomano
image
Fantasie paisley, floreali o optical per il caftano. Foto di Barry Lategan

image
Simone d’Aillencourt posa per Henry Clarke in Emilio Pucci, Udaipur, India, 1967


Tantissime le celebrities che hanno adorato il caftano: da Liz Taylor a Jackie Kennedy, da Joan Baez a Mia Farrow. Talitha Getty, icona hippie chic, ne fece l’emblema del suo stile: celebri sono le sue foto a Marrakech nel 1960, in compagnia del marito Paul, anch’egli in total look boho-chic. Altrettanto suggestive sono le foto che ritraggono la socialite Lee Radziwill nella sua casa londinese arredata in perfetto stile ottomano: nulla è lasciato al caso e il caftano che indossa riprende le suggestive decorazioni delle pareti. Tutto il jet set internazionale di quegli anni si convertì al caftano, dalla designer Diane von Furstenberg all’attrice Jaqueline Bisset, da Marella Agnelli e Donna Allegra Caracciolo di Castagneto: celebri le foto scattate a quest’ultima da Henry Clarke per Vogue del 1965. Bellissimi anche alcuni scatti di Barry Lategan per Valentino.

image
Liz Taylor amava indossare caftano coloratissimi. Qui in posa per Henry Clarke, 1967
Caftano da sera con inserti preziosi
Caftano da sera con inserti preziosi
image
Caftano Nat Kaplan, Vogue US Febbraio 1976
image
Jacqueline Bisset
image
Profumo d’Oriente
Donna Allegra Caracciolo di Castagneto fotografata da Henry Clarke per Vogue Novembre 1965
Donna Allegra Caracciolo di Castagneto fotografata da Henry Clarke per Vogue Novembre 1965

image
Gioielli etnici a completare il look


Oggi questo capo è tornato prepotentemente alla ribalta, grazie anche ad alcuni festival musicali di ispirazione bohémien, come il celebre Coachella Festival, dove si è riscontrato un boom di caftani e capi in stile etnico.

Inoltre il mercato del vintage regna incontrastato: su siti come Etsy, portale web dedicato alla compravendita di capi vintage autentici, si trovano pezzi di brand come Thea Porter, Ossie Clark, Zandra Rhodes e Biba che possono arrivare a costare fino a 5.000€. Ma in questo caso vengono in aiuto i brand low cost, come H&M, che ha proposto una collezione estiva con caftani variopinti, Topshop o ancora Asos, che propone capi ispirati ai Seventies o capi vintage, nella sezione Marketplace.

Il caftano è un evergreen irrinunciabile, anche in tempo di crisi.

image
Caftano corto Asos
Vestito caftano lungo stile anni Settanta, Asos
Vestito caftano lungo stile anni Settanta, Asos
image
Fantasia paisley per Asos
image
Doutzen Kroes indossa un bellissimo modello da spiaggia H&M
Decorazioni laminate da H&M
Decorazioni laminate da H&M
Suggestioni etno-chic da Topshop
Suggestioni etno-chic da Topshop

Marilyn Monroe, spunta il calendario sexy

Il 5 agosto del 1962 si spegneva in modo tragico la diva che ha segnato in modo indelebile gli anni Cinquanta. Troppo fragile per gestire il suo sfrontato sex appeal, Marilyn Monroe è stata l’emblema della femminilità morbida e prorompente della Hollywood di quegli anni.

Segnata da un’infanzia difficile e costellata di circostanze tragiche, a partire dall’assenza della figura paterna fino all’affidamento alle case-famiglia, Marilyn, all’anagrafe Norma Jeane Baker, iniziò a lavorare come modella all’età di diciannove anni.

Posò per diversi fotografi, estasiati dalle sue curve e dal volto perfetto, fino al 1946, quando firmò il suo primo contratto cinematografico.

image
Marilyn Monroe, all’anagrafe Norma Jeane Baker, nacque a Los Angeles il primo giugno del 1926

image
Segnata da un’infanzia difficile, trascorse i suoi primi anni in diverse case-famiglia


La sua bellezza e la sua personalità, a tratti infantile e a tratti femme fatale, la innalzarono in breve nell’Olimpo del cinema.

image
Marilyn Monroe ritratta da Richard Avedon
image
Ancora uno scatto di Avedon, 1957
image
Celebre scatto di Douglas Kirkland, 1961

image
La Monroe in posa per Bert Stern pochi giorni prima della morte, in quella che è passata alla storia come “L’ultima sessione”


Oggi, a distanza di cinquantatré anni dalla sua morte, sono stati resi noti alcuni scatti inediti che la ritraggono. Una giovanissima Marilyn che posa senza veli per il fotografo Tom Kelley.

image
Marilyn senza veli per la cover di Playboy, 1953


Non ancora ventitreenne e bisognosa di denaro, la futura diva decise di posare nuda per 50 dollari. Compenso terribilmente esiguo per una futura star, ma una di quelle foto è già entrata nel mito. Sfondo di velluto rosso e posa da pin up: conosciamo perfettamente questo scatto, divenuto celebre copertina del primo numero della rivista Playboy nel 1953. Ma quello che non sapevamo finora è che quello scatto non fu il solo ma ve ne sarebbero molti altri, assolutamente inediti, che ritraggono Marilyn in pose provocanti.

image
Marilyn nel film “Come sposare un milionario” (1953)

image
Uno scatto raro della diva dalla tormentata bellezza


21 di queste foto saranno presentate al pubblico nel corso di questa estate, in una mostra itinerante che girerà l’America, grazie alla concessione di Limitate Runs. I numerosissimi fan della diva, che credevano di aver già visto tutte le sue foto, dovranno ricredersi.

Costumi da bagno: vintage è bello

Con le temperature torride di questi giorni il mare diventa la meta più ambita e scegliere un look elegante diviene fondamentale. La moda delle ultime stagioni ha visto un interessante ritorno al passato per quel che riguarda l’abbigliamento da spiaggia.

E se l’intramontabile bikini a triangolo continua a dominare il guardaroba di quasi tutte le donne, il vintage corre in aiuto di chi ama distinguersi.

Tanti sono gli stilisti che hanno fatto sfilare in passerella costumi da bagno dalle linee retrò e tante sono le celebrities che hanno abbracciato con entusiasmo questa nuova tendenza.

 

image
Gli anni Cinquanta tornano alla ribalta
image
Il vintage torna di moda
image
Righe e culotte a vita alta
Christian Dior, anni Cinquanta
Christian Dior, anni Cinquanta
image
Vita sottile e corpo a clessidra, tipico look dei Fifties
image
Il fascino del vintage
image
Stile pin up

In tempi in cui l’omologazione cancella l’eleganza, il ritorno ad uno charme antico è avvertita come un’esigenza. E allora via libera ai costumi vintage. Che si tratti di bikini o di un costume intero, l’intramontabile stile anni Cinquanta è la scelta più trendy in fatto di abbigliamento da spiaggia.

 

image
Silhouette a clessidra
image
Colore e vitino di vespa
image
Donne come dive nei costumi di ispirazione vintage
image
Lunghezza tipica degli anni Cinquanta
image
Una femminilità semplice ed autentica

Reggiseni più simili a brassière abbinati a culotte a vita alta e costumi interi dalla linea a corpetto: questi, i must have dell’estate. Fedeli alleati delle donne, esaltano qualsiasi silhouette, anche la più curvy, oltre a regalare uno charme da diva di altri tempi.

 

Stile retrò
Stile retrò
image
Anne St. Marie, Harper’s Bazaar 1950, foto di Tom Palumbo
image
Ava Gardner nel film “La contessa scalza” (1954)
image
Esther Williams

Fantasie floreali, ennesimo retaggio degli anni Cinquanta, o decorazioni che ricordano le maioliche siciliane, come propongono Dolce & Gabbana, grandi promotori del gusto mediterraneo.

 

image
Lana del Rey in Dolce & Gabbana
image
La top model Gigi Hadid
Pois vintage per Taylor Swift
Pois vintage per Taylor Swift
image
Dita von Teese, moderna incarnazione dei Fifties
Monica Bellucci in Dolce & Gabbana per Vanity Fair Italia, foto di Signe Vilstrup, maggio 2012
Monica Bellucci in Dolce & Gabbana per Vanity Fair Italia, foto di Signe Vilstrup, maggio 2012

Tante sono le star che sfoggiano un look da spiaggia d’ispirazione vintage, da Taylor Swift a Gigi Hadid, protagonista dell’ultimo calendario Pirelli. Un tuffo nel passato, per un’estate di classe.

 

image
Un bikini retrò proposto da Topshop
image
Quadretti vichy nel costume Asos
image
Ancora un pezzo di Topshop
image
Maioliche siciliane da Dolce & Gabbana
Stampe botaniche per il modello River Island
Stampe botaniche per il modello River Island
Sempre River Island, modello floreale
Sempre River Island, modello floreale