Lo stile avanguardistico di Moon Young Hee incanta Parigi

Strutturalismo, sovrapposizioni eccentriche ma mai banali, mirabile costruttivismo e caleidoscopici giochi di proporzioni sfilano sulla passerella di Moon Young Hee. La stilista coreana, vestale di uno stile iconico ed esponente di una moda avanguardistica che non smette di affascinare, non si smentisce neanche questa volta, presentando una collezione autunno/inverno 2017-18 ricca di charme e note accattivanti. Discreta e stakanovista, Moon Young Hee incarna da decenni un’eleganza iconica, che rappresenta un ponte ideale tra la moda orientale e quella occidentale. Dal suo laboratorio creativo tanti sono i successi sfornati in una lunga e prolifica carriera: perfettamente a proprio agio tra uno stile futurista, pregno di sovrapposizioni avanguardistiche, e la poesia di un design che omaggia anche certo rigore di stampo classicista, Moon Young Hee unisce arte e funzionalità, codici stilistici da sempre prediletti nella sua estetica, che trovano degna rappresentazione anche nella collezione pensata per il prossimo inverno. Largo a tessuti ricchi e colori vivaci, che si alternano al black all over, in un tripudio di funzionalità e proporzioni scultoree: i capi basic rivivono una nuova stagione, sdoganati in chiave teatrale. Tra i materiali usati spiccano lana, cotone, jersey e tweed; volumi iconici e silhouette ad alto tasso scenografico donano un’aura di charme a capi sostanzialmente daywear. I capispalla cocoon proteggono il corpo dal rigore invernale, mentre le proporzioni audaci e suggestive conferiscono un’allure evergreen ad ogni giacca. Largo a drappeggi, cuciture strategiche e uso di materiali che esaltano con sagacia la silhouette senza mai appesantirla. Il comfort diviene protagonista assoluto, senza perdere di vista la naturale sensualità del corpo femminile, che si arricchisce qui di nuovi virtuosismi stilistici.

Agnès b. in bilico tra note rétro e activewear

Comfort e note playful si uniscono a silhouette che strizzano l’occhio a certa eleganza rétro: Agnès b. porta sulle passerelle della Paris Fashion Week una ventata di freschezza e colore, con una collezione che ha sfilato alla Galerie Turenne, all’Hôtel national des Invalides. Non mancano suggestioni prettamente contemporanee, che si uniscono mirabilmente ad un tocco vintage. Il brand resta fedele alla propria estetica: Agnès b., convinta che la moda debba ancora fondare i propri valori in funzionalità ed attrazione, sdogana materiali come lana, cotone, velluti, pelle, tweed e knitwear, per capi dalle silhouette colorate e divertenti. Largo a giacche cropped con punto vita in evidenza, che si indossano con gonne lunghe e pantaloni stile culotte. Tripudio di cappotti lunghi e maglioni, che accennano alle linee del corpo femminile, accompagnandolo dolcemente. I volumi sono basic e la palette cromatica spazia dal verde al nero, dal rosso al bianco, senza tralasciare stampe iconiche. Note bon ton e suggestioni ladylike sfilano nei tailleurini in tweed di lana, accanto a pezzi iconici come blouson, top e maglioni. Divertenti ed accattivanti gli accostamenti, in uno styling che esalta i colori e conferisce alla donna che calca la passerella un irresistibile charme rétro. Non mancano note sportswear, che sfilano alla fine del défilé, conferendo un tocco active ai capi più femminili, in un mix bilanciato di grazia e funzionalità: tra i capi in questione cardigan in neoprene pensati per chi ama dedicarsi ad attività come corsa e jogging. Sfilano inoltre cappotti neri, blu e cammello, per uno stile che privilegia il comfort e certa eleganza timeless.

Sfila a Parigi il workwear di Valentin Yudashkin

Suggestioni workwear dominano nella collezione autunno/inverno 2017-18 di Valentin Yudashkin, che ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week. Lo stilista russo sforna una collezione creata a quattro mani con la figlia Gala, in bilico tra note daywear e glamour. Eleganza aplomb si unisce a comfort e portabilità estrema di capi che strizzano l’occhio ad uno stile effortlessy-chic, mirabile espressione della contemporaneità. Yudashkin, famoso per le sue stravaganze, stavolta resta fermo su una sobrietà che convince ed affascina: presentando la figlia Gala come nuovo direttore artistico del brand, lo stilista inaugura un’epoca nuova, in cui un tocco ed una prospettiva femminili fanno il propro ingresso trionfale nell’estetica della griffe. Una moda pratica e funzionale, quella che ha sfilato alla settimana della moda parigina, che non disdegna però capi pensati per le grandi occasioni. A trionfare il black all over, declinato su capispalla scultorei e giacche doppiopetto da indossare con minigonne: tra gli accessori tripudio di stivali e borse che attraversano la silhouette. Le silhouette variano, il corto e il lungo si intervallano, in sapienti giochi di proporzioni e contrapposizioni. Largo a giacche dal piglio sporty e cappotti lunghi, mentre la pelle domina nelle gonne, come materiale passepartout pensato per il daywear. Non mancano suggestioni tailoring nei cappotti, specie nei gessati, che conferiscono un’allure chic anche agli abiti corti, ed accenni di tulle e passamaneria, che inaugurano il glamour di sette capi che elogiano la femminilità. Gambe in primo piano, velate da chiffon e segnate da drappeggi, inaugurano la nuova estetica di Yudashkin, che si apre ad una visione più delicata della donna.

I trend della L.A. Fashion Week

Si è da poco conclusa la settimana della moda di Los Angeles: tra le atmosfere californiane hanno sfilato nomi famosi e talenti emergenti, in bilico tra uno stile timeless e suggestioni avanguardistiche. Sarà un autunno/inverno 2017-18 all’insegna di un’eleganza che non lesina in ispirazioni eterogenee. Glamour allo stato puro nella collezione di Malan Breton, che ha proposto una vera e propria full immersion nei fasti della vecchia Hollywood: in passerella largo ad abiti da gran soirée, pensati per una diva ante litteram, femme fatale che sfoggia capi teatrali e preziosi, perfetti per un red carpet. Lo stilista si impone per la sua estetica definita, che tratteggia una femminilità evergreen che non smette di affascinare. In bilico tra lusso ed eclettismo non privo di connotazioni politiche, Rachel Comey propone sulla passerella 36 look in una collezione all’insegna del cosmopolitismo e del multiculturalismo. Tra tulle, latex, pelle all over sfila un interessante mix di materiali e tagli avanguardistici, tra dress monospalla e tute dalle note workwear. Rachel Zoe celebra le donne glamour, tra abiti da cocktail e da sera ricchi di charme e femminilità esplosiva: in 22 look veniamo proiettati nell’estetica della designer più amata dalle celebrities. Tripudio di suggestioni Seventies, tra maxi dress impreziositi da frange, paillettes e charme patinato. Tra le fan della stilista si annoverano nomi come Eva Longoria, Nicole Richie, Jaime King, Poppy Delevingne, Michelle Alves. Infine, nella collezione di Raquel Allegra veniamo proiettati tra paesaggi esotici e manga giapponesi: sfilano maxi dress declinati in colori caldi e pensati per atmosfere esotiche, in una collezione che inneggia alla vita. Largo a sete preziose e decostruzioni, per abiti fluidi, maglioni, frange e stampe azteche: omaggio allo stile boho-chic perfetto per Coachella. Tripudio di tessuti tie-dye e charme declinato in chiave hippie.

APC festeggia sulle passerelle parigine il suo trentesimo anniversario

Nel trentesimo anniversario dalla nascita del womenswear del brand, APC porta sulle passerelle parigine una ventata fresca ed irriverente, che non lesina in echi nostalgici ed una velata malinconia. La sfilata si apre con un discorso di Jean Touitou, fondatore del brand, che ha espresso i suoi sentimenti e le sue idee sulla contemporaneità, ripercorrendo idealmente la storia del marchio, senza dimenticare di citare il prezioso lavoro di Kenzo Takada, designer storico del brand, tra i primi ad infondervi uno stile iconico che ancora oggi caratterizza APC. “All’epoca i vestiti erano fatti per essere prodotti e venduti. Il ready-to-wear non è più pronto per essere indossato”, ha dichiarato Touitou, con una nota ironica e dissacrante riferita al contesto attuale, in bilico tra social network eletti ad arbiter elegantiae contemporanei e filosofia del see-now-buy-now, che esige tempi rapidissimi nella fruibilità del prodotto visto in sfilata. Per la prima volta dalla nascita del brand, APC viene incluso nel calendario ufficiale della kermesse per celebrare il suo importante anniversario. “Creatività forte, serenità, realismo ed integrità”, questi i valori fondanti di APC, come riassunto da Pascal Morand, presidente esecutivo della Fédération de la Haute Couture et de la Mode, che ha sottolineato lo spirito indipendente del brand, rimasto sempre incorrotto, a partire da quel dicembre 87, anno della sua fondazione. Ed ecco che “Hiver 87” diviene lo slogan iconico che firma la collezione autunno/inverno 2017-18: decorato come logo su sciarpe e capispalla dal piglio sporty-chic, lo slogan impreziosisce una collezione che omaggia la moda contemporanea, interpretandola in modo del tutto personale. Largo a giacche denim e jeans declinati in vari tagli e lunghezze, tra dress femminili e knitwear. Tra le amanti del brand anche la splendida Catherine Deneuve, che ha dichiarato che proprio una giacca in denim fu il primo capo di APC da lei indossato, che ancora oggi l’attrice custodisce gelosamente. Estro e virtuosismi stilistici attraversano il catwalk, tra giacche che si trasformano in cappe e minigonne con cinture e pantaloni che rielaborano pezzi d’archivio conferendogli un tocco fortemente contemporaneo.

Leonard Paris sfila tra echi Seventies e note high-tech

Un tocco glam e suggestioni sporty si uniscono a riferimenti high-tech, in una sfilata iconica ed irriverente: la collezione autunno/inverno 2017-18 di Leonard Paris, che ha sfilato alla Paris Fashion Week, rielabora un’estetica Seventies in chiave contemporanea, mixando elementi floreali ad un mood sportswear. Un affascinante esperimento avanguardistico, che coniuga un tocco rétro, palpabile nei maxi dress svolazzanti, a riferimenti fortemente legati alla contemporaneità ed alla sperimentazione, a partire dalla scelta dei tessuti e dei colori. Christine Phung resta fedele alla propria missione, nel tentativo di conferire un’aura di modernità al brand, aprendo a stampe iconiche e riferimenti mannish, come nei cappotti, che si uniscono a note iperfemminili come nei maxi dress e nelle gonne plissettate. Non mancano capi dallo charme evergreen, come gli abiti a stampa floreale e i pigiami palazzo, altra citazione dello stile dei mitici anni Settanta. Blouson dal piglio sporty e dalle superfici iridescenti si uniscono a materiali che ricordano la plastica, mentre giacche in pelliccia vengono impreziosite da stampe originali. Non mancano note sartoriali nei vestiti, anch’essi decorati con stampe, in una palette cromatica che predilige il bianco, il nero, il blu e suggestive note laminate in argento siderale, a conferire un tocco di modernità e futurismo ad una collezione classica. Largo a sprazzi di porpora e borgogna, tra intarsi multicolori e prezioso jacquard in seta. Tra motivi raffinati che omaggiano allo stile glam-rock sfila un’eleganza discreta che, anziché perdersi in echi nostalgici, sceglie di restare fortemente legata allo stile contemporaneo.

Suggestioni gipsy e spirito playful da Esteban Cortazar

Per il decimo anniversario dal suo debutto alla Paris Fashion Week, Esteban Cortazar guarda indietro nell’album dei ricordi, rispolverando i classici che hanno reso iconico il suo stile ed adattandoli alle contemporaneità. In bilico tra passato e presente, sfilano sulla passerella silhouette nuove ed accattivanti, finemente decorate con istrionici patchwork e pattern iconici, in un mix & match ad alto tasso scenografico, che decora con charme capispalla scultorei. Il designer ricicla pezzi appartenenti all’archivio del brand, fedelmente ancorati al suo heritage anglo-francese, sebbene non manchino influenze esterne, a partire dalle sculture a forma di orsacchiotto firmate da Mike Kelley, che decorano i capi come stampa passepartout, senza contare lo spirito playful di Todd Oldham, suo mentore di infanzia. Sarà un autunno/inverno 2017-18 ricco di sfaccettature, in un inedito esperimento stilistico che coniuga suggestioni punk a silhouette gypsy: un look gitano che non lesina in audaci tocchi folk, quello sfoggiato dalla musa di Esteban Cortazar, un’affascinante quanto misteriosa viaggiatrice. Largo a pelle all over, accanto a satin e neoprene, in una moda che non lesina in tocchi high-tech e decorazioni in chiave 3D. Pantaloni ibridi in lana si uniscono a dettagli in pelliccia tra tartan all over e stampe raffiguranti gli orsacchiotti. Non mancano note sportswear nei bomber e nelle mini rivisitate in stampe patchwork e foulard, tra maglioni da indossare come dress declinati in nuance vitaminiche e motivi che decorano sprazzi di tulle simili a sculture. Gli stivali bicolore in broccato e pelliccia conferiscono vibrazioni eclettiche ed un mood psichedelico ad una delle collezioni più interessanti della fashion week.

Shiatzy Chen tra chinoiserie e rococò

Giustapposizioni iconiche e suggestioni rococò sfilano sulla passerella di Shiatzy Chen: sarà un autunno/inverno 2017-18 all’insegna di sontuose chinoiserie, sapientemente mixate a capi dalle silhouette sporty, in un esperimento di stile avanguardistico che piace e cattura l’occhio e la fantasia. Ricche decorazioni in stile cinese impreziosiscono capi basic dalle suggestioni sartoriali: Wang Chen Tsai-Hsia continua il suo percorso, restando fedele alla propria estetica, che unisce un tocco di Cina al glamour in chiave occidentale: largo a costruzioni handmade che si uniscono a capi dallo spirito sporty-chic. Un sincretismo culturale unisce in un ponte ideale Oriente ed Occidente: il Sol Levante trova nuova espressione artistica in motivi iconici che strizzano l’occhio al rococò, tra preziosi jacquard di seta e motivi iconici raffiguranti dragoni ed una simbologia allegorica di stampo orientale, che convive con assoluta nonchalance ai riferimenti urban fortemente legati alla contemporaneità. Suggestiva ed affascinante, la collezione si snoda in bilico tra passato e presente, sfoggiando grinta e stile timeless, in un connubio inedito ma efficace: largo a giacche in stile baseball decorate, tra tocchi di femminilità che trovano espressione nel pizzo bianco, tra fiocchi candidi. Rosso in leather all over decora dress da femme fatale contemporanea, da indossare con stivali. A dominare la palette cromatica tocchi gold e borgogna, tra parka in lurex e cocoon coat in seta finemente decorati con chinoiserie dal piglio rétro. Sfilano anche capi in verde bottiglia con stampe gold, perfetto riassunto tra le due culture.

I talenti della Gindi Tel Aviv Fashion Week

Si è da poco conclusa la settimana della moda israeliana: giunta alla sua quinta edizione, la Gindi TLV Fashion Week ha visto sfilare accanto agli studenti dello Shenkar College numerosi brand emergenti. In tre giorni di sfilate si sono alternati i nomi più in voga della moda israeliana, che hanno sfilato nella mirabile cornice del Gindi Fashion Mall, il nuovo e prestigioso centro commerciale sito nel cuore di Tel Aviv. Protagonisti assoluti della kermesse sono stati i talenti emergenti dello Shenkar College, rinomata scuola di moda entrata di diritto nelle classifiche mondiali delle migliori accademie di formazione per gli stilisti di domani. Qui gli studenti del secondo e del terzo anno si sono contraddistinti, presentando le loro collezioni sulla passerella, accanto ai brand emergenti. Tra questi ultimi spiccano nomi come Holyland, Hili Ari, Elisha Abergel, Sabina Musayev, Tali Kushner e Tres. Tra strutturalismo e suggestioni etniche sfila una parata di autentici talenti, che sembrano muoversi già completamente a proprio agio nel fashion biz: le collezioni degli studenti dello Shenkar College si distinguono per il piglio fresco e la personalità, in bilico tra eclettismo e costruzionismo avanguardistico. Tra i brand emergenti suggestioni sporty e note biker sfilano da Elisha Abergel, in una sfilata che pone il focus sulle gambe: sfila una valchiria a gambe nude, tra grinta urban e pathos metropolitano. Note monastiche e suggestive sulla passerella di Hili Ari, che non lesina in virtuosismi stilistici, in bilico tra eleganza timeless e contemporaneità. Eclettica ed irriverente la collezione di Holyland: tra echi patriottici sfilano ispirazioni bibliche, con slogan come Hallelujah e caftani dal sapore millenario, perduti tra ironia e streetwear. Bon ton e femminile la collezione di Sabina, che non lesina in tocchi ladylike e classicità evergreen.

Tendenze moda primavera/estate 2017: hoodie

Tra i capi principe del guardaroba per la primavera/estate 2017 c’è senz’altro la felpa con cappuccio: declinata in chiave sporty-chic e al contempo sofisticata, la tendenza hoodie è onnipresente sulle passerelle, e tanti sono i designer che hanno sdoganato il trend nelle proprie collezioni. Capo basic e pratico, la felpa si arricchisce di slogan coloratissimi e decorazioni cartoon: vivace e fresca ma anche comoda e funzionale, la felpa è il nuovo capo passepartout per la stagione primaverile. Perfetta su ogni mise, la felpa abbraccia suggestioni sportswear e accostamenti in chiave streetswear. Da Alexander Wang trionfano maglie cropped raffiguranti tramonti su spiagge palme californiane, da indossare con shorts e sandali; sulla passerella di Dolce & Gabbana sfilano felpe preziose con scritte tempestate di paillettes. Il Tropico Italiano trova la sua più autentica interpretazione, in una collezione in bilico tra eleganza timeless ed inediti tocchi sporty. Contrasti forti e stile British sfilano sulla passerella di DSquared2, dove la felpa si arricchisce di loghi e stemmi blasonati, che strizzano l’occhio a certi college esclusivi. Cuori ex voto e santini decorano maxi shirts da indossare come dress, pezzi iconici della collezione di Fausto Puglisi. Delicatezza e stampe floreali sfilano da Francesco Scognamiglio, mentre Grinko punta a slogan trasgressivi e pattern black. Suggestioni orientali sfilano da Gucci, tra tigri del Bengala che irrompono su magliette stampate, mentre Haider Ackermann punta a felpe da indossare con miniskirt romantiche. Fiori e ricami folk decorano le felpe di House of Holland, mentre Moschino gioca con cartamodelli stampati su felpe rosa shocking, in un tripudio di ironia e femminilità, da sempre cifra stilistica di Jeremy Scott. Suggestioni spaziali irrompono sulla passerella di Paco Rabanne, tra slogan che inneggiano al Future Sex e paillettes dal piglio timeless. Infine note surrealiste nelle stampe che impreziosiscono le maglie di Proenza Schouler, tra pattern cromatici a contrasto e charme evergreen.

Tendenze moda primavera/estate 2017: new grunge

Tra le tendenze moda che dominano sulle passerelle delle collezioni primavera/estate 2017 il neo grunge si impone come protagonista assoluto: la moda ci vuole irriverenti, nella stagione estiva che è ormai alle porte. Dimenticate diktat precostituiti e lasciate libero sfogo alla vostra fantasia, per accostamenti audaci e sovrapposizioni iconiche, che catturano l’occhio e la fantasia: ecco che la donna diviene istrionica e protagonista assoluta del suo stile, che declina in base al mood delle sue giornate. E se il più classico dei trench si indossa ora con t-shirt a slogan in tinte neon e calzini ai piedi, come visto sulla passerella di Maison Margiela, non mancano suggestioni etniche ed echi coloniali, da sempre cifra stilistica della stagione primaverile: da Acne Studios sfilano sahariane e mise tribali, impreziosite da stampe cachemire e paisley bohémien, che strizzano l’occhio allo stile Seventies. Tra pashmine e pantaloni palazzo sfila un’eleganza timeless che sublima il mix & match cromatico, in un tripudio di stampe patchwork dal sapore grunge. T-shirt con stampe iconiche sfilano da Coach indossate con gonne ed anfibi dal piglio rock, tra sovrapposizioni ardite e scenografiche; la donna vista da Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood è grintosa ed appariscente, in chemisier in tartan che profumano di certa eleganza grunge a cavallo tra anni Ottanta/Novanta. Teatrali le maxi cappe interamente tempestate da una pioggia di paillettes, da indossare con t-shirt e jeans: le abbiamo viste sulla passerella di Dolce & Gabbana. Note tribali anche da Desigual, in lunghe jumpsuit decorate con motivi patchwork; anche Emporio Armani sposa la tendenza grunge, proponendo stampe dal sapore etnico accanto all’eleganza effortlessy-chic che da sempre caratterizza le collezioni di Re Giorgio. Suggestiva ed iconica la collezione Etro, che sdogana sovrapposizioni grunge accanto a note coloniali. Ribelle e rock la donna J.W. Anderson, che ostenta giacche biker e jeans oversize, mentre da Roberto Cavalli sfila un tribal chic in chiave grunge. Louis Vuitton celebra lo stile biker con tanto di stivali e borchie, in un mix stilistico irriverente ed originale. Turbanti in stile Twenties e capi coloniali si alternano a note charleston sulla passerella di Undercover, mentre da Versus Versace sfilano jeans strappati di netta ispirazione Nineties.