Le migliori presentazioni di Milano Moda Uomo: Z Zegna

Gli streetstyler di Z Zegna si esibiscono nelle piazze e nelle strade delle grandi metropoli pronti a scalare le vette più ambite


Lo streetdummer Dario Rossi, famoso per le sue performance musicali con oggetti di uso comune, in grado di produrre ritmi travolgenti, insieme a ballerini di bond, break dance e beatbox danno vita a una performance mozzafiato per accompagnare la presentazione della nuova collezione AI 2016/17 di Z Zegna.
La maestria del brand nel fondere la sartoria tecnologica con l’ autentico sportswear viene riconfermata ispirandosi al trekking d’alta quota, per un climber pronto a scalare le vette più importanti.
En plein air pe i motivi grafici che rimandano al mondo della montagna dove le cromie sono perfettamente in linea con quelle delle rocce e degli alberi da vivere indossando scaldamuscoli tricot, scarpe da trekking e zaini rivestiti in montone e lana merino.
Le silhouette allungate dei cappotti in tweed, del tailoring e della maglieria si incontrano con la tecnologia dei i raincoat gommati e termosaldati e dei kagool metallizzati tagliati a laser.
Le innovazioni di Z Zegna non si fermano qui, due le grandi novità presentate per l’occasione: l’ “Icon Warmer”, il primo capospalla progettato per offrire una protezione termica personalizzata, grazie a un avanzato pannello generatore di calore integrato, alimentato da un sistema di carica wireless e l’esclusivo “Techmerino”, un tessuto ad alte prestazioni 100% in fibra naturale.
Accompagnando il tutto con uno styling disinvolto e sofisticato Z Zegna riesce ancora una volta a esprimere al meglio il suo approccio con la moda urbana.


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I migliori backstage di Milano Moda Uomo : Antonio Marras

C’era una volta la Sardegna, è così che il Far West contaminato dalla ruralità italiana arriva nel backstage di Antonio Marras.


L’excursus di D-Art attraverso i migliori backstage di Milano Moda Uomo approda nel pieno del deserto della Sardegna, a pochi km da Oristano, dove Antonio Marras decide di ambientare figurativamente la sua prossima collezione Autunno-Inverno.
Balle di fieno sparse, polvere diffusa dal vento e borghi disabitati, come quello di San Salvatore di Sinis, diventano la palette cromatica per vestire i colori della terra sarda: dal verde militare al fango, dal petrolio al grigio piombo, dal rosso al senape.
Tessuti ruvidi e infeltriti, giacconi coperta e pantaloni tartan accompagnano il lato rock di ogni bandito, della Vecchia Sardegna, che si rispetti. Colui che indossa beffardo giubbini in pelle e pitone, salopette e grambiuloni in denim ,come indumenti da lavoro, e jacquard floreale per le celebrazione domenicali.
La camicia diventa capo di punta: rattoppata, intarsiata, ricamata e decorata è pronta a accompagnare le furiose scorribande e le notti trascorse ballando al suono della fisarmonica con le donne più belle del saloon Abraxas.


Scatti in esclusiva di Matteo Di Pippo.


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Le migliori sfilate di Milano Moda Uomo: Canali

Il visibile e l’invisibile si fondono nelle equilibrate architetture della prossima collezione Autunno/Inverno 2016 Canali.


La verticalità delle lame, con rotazioni diverse, presenti in passerella hanno lasciato subito intuire il forte desiderio di cambiamento e la ricerca di svariati punti di vista voluti da Canali per la prossima stagione.
Ingannevole è l’equilibrio più di ogni cosa ed ecco come i capi all’apparenza minimalisti svelano forme che si adattano al corpo e colori industriali dal carattere deciso. Il nero, blu, il marrone e il grigio, infatti, sono illuminati dal mattone, pesca, vinaccia e senape.


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I voluminosi capispalla in lana, alpaca e velluto sono i protagonisti indiscussi, anche nella versione tartan e damiè. Una ricercatezza che non si ferma ai cappotti ma viene esaltata nell’abbottonatura degli abiti, un bottone visibile e due nascosti, corredati di grandi passanti che accompagnano le cinture.
Gli stessi tessuti sono presenti in tutti i capi della collezione, nella quale spiccano anche i giubbotti modello aviatore dove il cavallino, mischiato con la pelle, crea un interessante contrasto materico.
Geometriche come le lame sopracitate, le sciarpe ultra sottili vengono annodate come cravatte e i lunghi guanti sono sovrapposti alle maniche diventando accessorio di punta insieme ai mocassini e agli stivaletti fibbiati, agli zaini imbottiti e alle borse da viaggio oversize.


Scatti in esclusiva di Matteo Di Pippo.

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Le migliori presentazioni di Milano Moda Uomo: Tod’s

La gang intellettuale di Tod’s porta in scena la nuova collezione Autunno/Inverno.


Sono coloro che stanno dando un contributo al nostro Paese, con il proprio talento creativo e piglio imprenditoriale a portare in scena, su differenti tableau vivants, la prossima collezione Tod’s.
Nell’ultima edizione di Milano Moda Uomo lo spirito di coesione è stato vivo più che mai e innumerevoli protagonisti della contemporaneità hanno prestato il proprio volto ai brand dell’Italian Style.
Tutti fieri dei propri valori che, dal punto di vista dello stile, guidano alla ricerca dell’altissima qualità con un particolare occhio per i dettagli. Caratteristiche riconoscibili nel prodotto iconico Tod’s, il mocassino Leo Clamp, che questa volta da massima importanza al clamp ridefinendolo in nuove declinazioni.
Presso lo splendido scenario di Villa Necchi Campiglio è stato presentato anche il piumino in pelle più leggero e impalpabile al mondo. Il materiale è stato trattato da sapienti mani che hanno reso la spazzolatura vissuta grazie alla “ceratura a nero” in grado di donare al capo notevole pregio.
La visionarietà di Tod’s e dei protagonisti che l’hanno sostenuta durante la Moda Uomo hanno concretizzato, quindi, ancora una volta il connubio tra il forte know how e il design più innovativo.


Scatti in esclusiva di Matteo Di Pippo.


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I migliori backstage di Milano Moda Uomo : Lucio Vanotti

In ESCLUSIVA per i lettori di D-Art il MAKING OF delle sfilate più belle.


A sfilate della Moda Uomo concluse vi trasportiamo alla scoperta di ciò che avvenuto dietro le quinte.
Uno show dietro lo show dove truccatori, hairstylist, vestieristi e modelli sono nel massimo dell’operatività al servizio del brand. E’ una danza che affascina l’operatore che interviene sollecito ai fini di riportarne i contenuti per i nostri lettori.
A inaugurare tale filone è il backstage del fashion show di Lucio Vanotti, designer scelto da Giorgio Armani in qualità di talento up and coming in grado di meritare l’ambitissima sfilata presso l’Armani Teatro.
Solenne il debutto in linea con l’identità del marchio. L’austerità dell’ abito visto come uniforme, l’alienazione e il distacco dal caos terreno, l’ascetismo estetico a favore di una bellezza cruda e grottesca, presenti nuovamente in collezione, non hanno deluso i suoi estimatori.
Le righe orizzontali sono il leitmotiv che accompagna i corpi svuotati e alleggeriti di ogni vezzo.
No gender per i completi sartoriali, anche versione pijama, i cappotti vestaglia e le coperte militari in qualità di tuniche, elaborati in panno di lana, spigati, velluto 100 righe, cotone garzato e felpa.
A completare la marzialità dei look stivaletti con suole slipper per calcare il suolo di nuovi e inesplorati pianeti del puro essere.


Scatti a cura di Giulia Bartolini.


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Pitti Uomo 89: Seletti wears ToiletPaper primo design brand presente in fiera

Il sarcasmo tinto di rosa e le irriverenti immagini, note per il loro stile provocatorio, sono oramai must have tra gli appassionati di arte che di sicuro non disdegneranno le ultime novità.


Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, l’eclettico duo artistico contemporaneo che si cela dietro al fenomeno visivo, nonché cult-magazine, ToiletPaper, in connubio con Seletti, sbarcano al Pitti in qualità di prima realtà non appartenente al settore moda invitata alla manifestazione.
Forti di tale primato, la fiera è stata scelta per presentare, in anteprima assoluta , la Tote bag, unica connessione del brand con il mondo della moda, le candele e i tappeti, lanciati lo scorso dicembre presso la Miami Art Week.


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Le quattro diverse grafiche delle Tote Bag, Teeth, Pony, Lipstick e Deers, personalizzano la semplicità delle linee. Dotate di una comoda tasca interna sono adatte all’utilizzo giornaliero nel segno dell’eccentricità.
Le candele sono contenute in speciali tazze sulle quali sono riprodotte otto illustrazioni firmate Toiletpaper: Cat, Teeth, Lipstick, Pony, Two of Spades, Toad, Roses e Deers. La profumazione non poteva che essere particolare, infatti essa si differenzia in base all’ immagine rappresentata.
Mentre i tappeti, esposti in anteprima europea a Firenze, sono vere e proprie opere d’arte. Eyes, Toad, Parrot, BMW, Fingers, Insects, Sausages, Teeth, Phones, Roses, Two of Spades, Legs sono le varianti stampate sul tessuto trattato termicamente per garantire la massima resistenza e intensità dei colori.


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Per festeggiare l’importante traguardo pochi selezionatissimi ospiti sono stati invitati ad un party presso la balera La Perla. Cult anni ’80 e ’90 e esperti ballerini di liscio, oltre agli storici proprietari, Romano e Lina, hanno reso la presenza del design brand, in linea con il suo stile, davvero indimenticabile.

Pitti Uomo 89: sperimentale e evocativa è la maglieria di Vittorio Branchizio

Atmosfere post industriali per il primo fashion show del designer durante l’ultima edizione del Pitti.


Il trentenne bresciano Vittorio Branchizio, a seguito della vittoria allo scorso Who’s on Next, contest curato da Pitti Immagine, Altaroma e Condè Nast, dedito allo scouting per stilisti emergenti, torna al Pitti Uomo con il fashion show della collezione Autunno/Inverno 2016.


Cresciuto in un ambiente eclettico, dove l’attitudine a interagire con il mondo delle arti visive l’ha contagiato sin dalla tenera età, ha espresso da sempre il desiderio di collaborare con talenti del panorama artistico contemporaneo ai fini di fusioni e ispirazioni reciproche.
Nasce così anche la passione per l’arte del filato e del know how italiano annesso. Le tecniche artigianali e le nuove tecnologie hanno guidato Branchizio nella selezione di cachemire, seta, cotone, lino e lana merino proposti dalle eccellenze del territorio nazionale.
Romantica e evocativa la nuova collezione raccoglie le cromie e le trame delle pietre del fiume Arno.
In sincronia con la sfilata, una video proiezione ha guidato lo spettatore nella percezione dell’ispirazione creativa.


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Il blu notturno, il rosato e il glaciale delle pietre hanno preso vita sui filati e nella manipolazione dei capi finiti che ricordano, nei loro volumi, le lunghezze mediorientali e lo studio delle proporzioni giapponesi.
Questa volta la sinergia artistica è giunta con l’artista Sergio Perrero e con il designer Uros Mihic, contattati per gli elementi pittorici e lo studio dell’origami.
Concettualmente graffiante e contemporanea la maglieria di Branchizio assume, anche per le prossime stagioni, una connotazione colta e contemporanea in grado di tramandare in modo innovativo uno dei patrimoni artistici italiani.


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Pratica che ti passa. Le 5 interessanti novità da non perdere per gli appassionati di yoga

Sempre più italiani si approcciano all’antica disciplina scegliendola come propria filosofia di vita. Per questo motivo D-Art sceglie di portarvi alla scoperta delle ultime tendenze e curiosità inerenti lo yoga.



A qualche giorno dalla conclusione dello Yoga Festival Milano 2015, edizione particolarmente significativa, trattandosi di quella decennale, si è sancito un punto sulla situazione dei praticanti della disciplina in Italia. E’ una comunità che cresce giorno dopo giorno, fatta di persone affascinate dal suo valore millenario, intente a trovare il proprio equilibrio interiore attraverso la filosofia.
Nello spazio di circa 4500 mq, presso il Superstudio di via Tortona, sono state ospitate oltre 80 scuole di yoga e vari espositori, 5 sale per le pratiche, 2 sale conferenze, un ristoro biologico e una sezione speciale per i più piccoli.
Un’occasione per scoprire tutte le novità per gli yogi, molte delle quali ancora in fase di startup.
Ed ecco che D-Art va alla ricerca delle 5 più innovative curiosità, dentro e fuori dal festival, per garantire ai propri lettori la possibilità di essere al passo con i trend anche in fatto di benessere psicofisico.


1. Approdato nel 2012 a Milano, grazie a Antonio Spera, il Bikram yoga a caldo si pratica in pochissime altre città. Presso il suo centro, che ha sede in via Spontini, si svolgono anche laboratori di hatha yoga, hot flow e workshop di aggiornamento e perfezionamento periodici. Le lezioni durano 60 e 90 minuti e si sviluppano attraverso 26 āsana, vale a dire posture, e 2 particolari esercizi di respirazione a 40 gradi. Ogni sistema del corpo umano insieme agli organi interni lavora profondamente. Di lezione in lezione si impara a concentrare la mente sulle proprie capacità di resistenza, a controllare il respiro e a acquistare consapevolezza del collegamento tra mente e corpo perfezionando forza e flessibilità. Il Bikram prende il nome dal suo ideatore Bikram Choudhury, pluripremiato campione internazionale di yoga e mentore di molte celebrities hollywoodiane, conosciuto dallo stesso Spera nel 2010. Una pratica che può essere svolta dai 9 ai 99 anni, che può ridurre i sintomi di molte malattie croniche ed è un’ottima attività di prevenzione.


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2. E’ proprio nella programmazione annuale dei workshop di Spera Bikram Yoga che si incrocia l’insegnante statunitense Benjamin Sears, ideatore di LuxYoga, uno spazio aperto a tutti gli appassionati, nel cuore della Provenza, che mixa una full immersion nella disciplina a una vacanza nel segno del luxury. Aperto nel 2007, la villa che lo ospita vede lo svolgimento di classi giornaliere e consente ai propri ospiti di essere coccolati dallo chef residente intento a preparare solo pasti con prodotti bio. Al termine di ogni classe viene offerto un drink ayurvedico da gustare prima di tuffarsi in piscina. Gli ospiti, inoltre, possono usufruire di massaggi sul patio con una splendida vista sul Mediterraneo e gustare selezionati vini rossi locali. Escursioni e lezioni di cucina non mancano per completare il confronto con gli altri yogi, provenienti da ogni parte del mondo. Un modo per incrementare la pratica, massimizzare il proprio potenziale e ricevere nozioni extra rendendo LuxYoga un’esperienza unica nel suo genere e impossibile altrove.


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3. Lusso e esclusività personalizzata anche per My Ginny, il servizio “à porter“ di ginnastica femminile a corpo libero, fortemente ispirata dallo yoga, atta a modellare la figura di ogni donna. Partendo anche dai principi della ginnastica Vedres, della danza, del pilates e della ginnastica posturale, si riescono a creare piccole coreografie mirate all’allungamento, stiramento, scioglimento degli accumuli di grasso, rassodamento e benessere della schiena e cervicale. A idearla è la poliedrica trainer Costanza Sibio che, con l’utilizzo di un tamburello scandisce il ritmo da seguire durante le lezioni che sono sempre diverse e mai annoianti. Le possibilità di svolgimento sono tante e tutte personalizzate, da sole, a casa o a lavoro, la Sibi vi raggiungerà ovunque vogliate per consentirvi di essere in forma e di rilassare lo spirito e il corpo.





4. Dal personal trainer al personal food coach, specializzato in consigli per coloro che vogliono affiancare alla pratica yoga uno stile alimentare in linea. Dopo essersi formata sulla tematica, Gioia Camillo, già food blogger e chef vegana di Bacche di Gioia, è in grado di dare suggerimenti personalizzati su come nutrirsi evitando tutto ciò che è tossico per l’organismo. In quattro settimane, tempo idoneo per sviluppare un nuovo stile di vita a tavola, attraverso chiacchierate informali e consulenza illimitata, porta i suoi assistiti alla scoperta della loro essenza e dei loro desideri, nel segno dell’armoniosità del proprio organismo.


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5. Ma chi sono e che volto hanno i maestri che diffondono la disciplina nel nostro Paese? E’ l’arcano che viene svelato da Georgia Nuzzo, fotografa ufficiale della Federazione Mediterranea Yoga dal 2008, per la quale realizza reportage fotografici.
“Equilibri Yoga” è la sua ultima personale nella quale si focalizza su ritratti di 16 maestri in āsana.
Presentata proprio allo Yoga Festival questi ultimi sono colti in differenti posizioni che lasciano captare la personale determinazione spirituale. Un connubio di forza fisica e mentale che sancisce la perfezione raggiunta da chi svolge la pratica da anni. La naturalezza dei loro movimenti supera, per chi osserva i magici scatti su sfondo nero, la reale difficoltà.
Negli eleganti ritratti ritroviamo i maestri: Jacopo Ceccarelli, Perumal Koshy, , Willy Van Lysebeth, Roberto Miletti, Antonio Nuzzo, Walter Ruta, Gualtiero Vannucci, Piero Vivarelli, Jayadev Jac e Barbara Woehler.



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Nomi noti settorialmente ai quali si aggiungono quelli meno conosciuti ma ugualmente appassionati e coinvolgenti. Secondo le statistiche , infatti, nel 2016 si prevede un incremento di praticanti e insegnanti intenti a approcciarsi alla disciplina nelle sue varianti classiche e in quelle sperimentali, pronti a alimentare un mercato satellite fortemente in crescita.

5 inviti alle vendite private da non perdere! E’ caccia all’affare

Milano, manca poco alle feste e, a seguito del cambio stagionale, gli uffici stampa e gli showroom offrono, per pochi eletti, occasioni da non perdere con le proprie vendite private.


Per chi ha letto la saga I love shopping, e visto il film omonimo, ricorderà Becky Bloomwood impazzire per gli Special Sale, happening dove, con sconti esclusivi riservati alla stampa e a pochi eletti, si possono conquistare capi e accessori a prezzi decisamente inferiori rispetto alle stesse collezioni distribuite nei negozi. Si tratta perlopiù di svendita di campionari o di giacenze di magazzino.
Ciò che viene romanzato da Sophie Kinsella è in realtà usualità per chi naviga nel settore della moda e ha l’opportunità di coinvolgere i propri amici e parenti che, nel gergo, vengono definiti i “Family & friends”.
Un fenomeno che ovviamente prende piede nell’unica Capitale della moda italiana con tanto di gruppi su Facebook e mailing list che svelano date, giorni e indirizzi dove vengono svolte.
D-Art segnala le 5 imperdibili svendite e occasioni presenti in città nei prossimi giorni.

1. Dal 27 al 28 novembre avranno luogo, in via Eustachi 23, i Sample Sales di Marios, brand per trend setter contemporanei, fondato dal duo greco polacco composto da Mayo Loizou e Leszek Chmielewski. Ai sui albori è stato finanziato da un’azienda giapponese che ha dato ai designer l’opportunità di avere una vetrina a Tokyo, affermandosi come contenitore multiculturale con ampie ambizioni. Forte di un’attenta ricerca, la sua identità si concentra su volumi e materiali sperimentali. L’equilibrio creato dal sapiente mix si sviluppa in abiti no gender, altamente funzionali, dalla chiara impronta urban.
Concettualmente legato al mondo dell’arte e della fotografia, ogni collezione si ispira a un artista e viene scattata da visionari fotografi contemporanei.


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2. Le vendite private di Lucio Vanotti, invece, si svolgono nell’affascinante studio del designer. Occasione per fare affari e entrare nell’aura minimalista e asettica che circonda il brand. Solo su appuntamento.
Diplomatosi alla Marangoni, a seguito di svariante consulenze, ha lanciato il suo marchio di cui l’imperativo è l’ispirazione al purismo. Ogni silhouette viene ripulita grazie a una progettazione matematica che dà vita a creazioni seasonless, prodotte in parte nel segno dell’italianità sartoriale. Ogni collezione è un insieme di capi combinabili tra di loro, sia per l’uomo che per la donna. Utilitarismo e lontananza da tutti gli elementi ornam si denotano negli outfit sospesi nel tempo, in grado di custodire e abbellire tridimensionalmente la mutevole struttura corporea.


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3. Focalizzandoci sulle occasioni nell’ambito degli accessori approdiamo al multisfaccettato brand IURI che inaugura lo spazio espositivo ampliato, nel cuore di via Tortona. Ispirato dalle geometrie presenti nel panorama artistico e architettonico, con i suoi calzini dai contrasti bicolor è entrato nel cuore della collettività. Lana merino, cotone egiziano e fibre naturali per un prodotto artigianale e Made in Italy che, negli ultimi tempi è affiancato da un’ampia gamma di cappelli e t-shirt.


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4. Il luxury estremo, con sconti fino al 70%, si può trovare solo alla vendita speciale di Ettore Bugatti. Abbigliamento, accessori e pelletteria, uomo e donna, dell’omonimo brand di automobili che, fino al 29 novembre, si potranno vantaggiosamente conquistare nello showroom di Piazza Sant’Ambrogio. Un’occasione unica per accedere con molta più facilità alle proposte da sogno di altissima manifattura ambite dai fanatici del bello di tutto il mondo.


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5. Dalle vendite speciali ai prezzi vantaggiosi di Koinè, temporary store, aperto fino al 24 dicembre che funge da contenitore espositivo per molti brand emergenti dell’eccellenza del Made in Italy, molti dei quali non ancora approdati nel capolouogo meneghino, che decidono di vendere le proprie collezioni attuali e immediatamente precedenti a costi decisamente inferiori.
Situato in piena Porta Romana offre assortimenti continui e un’ampio range di categorie merceologiche in grado di stuzzicare la curiosità dei clienti. Si spazia, infatti, dalla cosmesi ai gioielli e dagli abiti alle calzature per acquisti degni dei migliori total look.


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Le reali Becky Blomwood, dunque, grazie alle dritte di D-Art non possono assolutamente perdere l’opportunità di “alzare i tacchi” e dedicarsi a una settimana di intenso shopping nel massimo rispetto delle proprie finanze.



(Presentandovi con questi inviti, potrete accedere alle svendite. Solo per i lettori di D-ART)

I selvaggi paradisi franco tahitiani di Gauguin: la mostra più attesa dopo la fine dell’Expo

Fino al 21 febbraio è possibile ammirare presso il nuovo Museo delle Culture una delle collezioni più complete al mondo dedicate a Paul Gauguin


Autoportrait au Christ jaune Paul Gauguin (1848-1903)
Autoportrait au Christ jaune Paul Gauguin (1848-1903)



La Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen ospita la più grande raccolta dei lavori di Paul Gauguin e, per la prima volta, un’ampia sezione viene esposta al di fuori di essa scegliendo come prestigiosa location espositiva il nuovo Mudec di Milano.
35 i lavori dell’artista, provenienti da 12 musei e altrettante collezioni private, accompagnati da quelli di Cézanne, Pissarro e Van Gogh, atti a illustrare le influenze e le sinergie di cui l’artista si circondava. Tra le perle esposte anche “Vahine no te tiare” (Donna col fiore), una delle prime testimonianze del suo filone polinesiano. L’approccio peculiare e originale al primitivismo e al selvaggio, costante fondamentale della produzione artistica di Gauguin, introduce il visitatore nel percorso, che si snoda in cinque sezioni e la cui ultima tappa l’arte della Polinesia, passando da quella popolare della Bretagna francese, a quella dell’antico Egitto, da quella peruviana delle culture Inca a quella cambogiana e javanese.


Gauguin Paesaggio Francese
Gauguin Paesaggio Francese



Un moderno globe trotter che, attraverso i suoi viaggi, onirici e reali, aprì gli occhi del mondo sugli universi paralleli, lontani nello spazio e nel tempo, fondendoli alla sua variegata produzione di matrice impressionistica francese.
Nella prima sezione espositiva viene presentato l’artista attraverso il suo autoritratto, introducendo il contesto storico e culturale francese del tempo, nella seconda, “Le visioni di Gauguin e il concetto di primitivo”, si ripercorre il suo lavoro dal 1876 al 1892, quando viene colto dal fascino della cultura incontaminata, fil rouge della sua produzione fino alla morte. La terza sezione, invece, “I viaggi di Gauguin, reali e immaginari”, racconta le sue esplorazioni fino al 1889 attraverso l’esposizione di alcuni lavori chiave e un video del poliedrico artista contemporaneo Filippo Timi. Nella quarta sezione, infine, “I dipinti di Gauguin: tecnica e visione”, si esplorano gli anni della maturità artistica fino a chiudere il racconto con la concretizzazione del suo credo. Mito, fantasia, sogno e realtà le chiavi di lettura dell’identità gaugainiana il cui omaggio alla figura della vahine polinesiana è il chiaro riconoscimento da parte della collettività.


Gauguin Donne Sdraiate
Gauguin Donne Sdraiate



Lo stesso incubatore espositivo riapproderà alla base la prossima Primavera, quando, un’ampliamento dell’esposizione sancirà il connubio tra il patrimonio artistico danese e l’ospitalità sopraggiunta dallo spazio italiano.

Le 4 migliori location della Milano da bere

Con l’avvento del social sharing i luoghi di tendenza per l’happy hour vengono presi d’assalto non solo per deliziare il palato con l’ultima variante del Moscow Mule ma, grazie alla particolare attenzione nei confronti dell’interior design, diventano ambite mete per immagini da condividere sui network. Scoprite, quindi, insieme a D-Art, quali sono le 4 imperdibili location milanesi dove dare appuntamento agli amici o organizzare un meeting nel segno delle ultimissime tendenze del lifestyle.

Nella centrale Porta Venezia sorgono Eppol e il Bar Basso.
Il primo, riaperto da poco, prende vita in una delle più belle strade della capitale lombarda, Via Marcello Malpighi, culla dello stile Liberty. In linea con ciò che lo circonda è arredato con una particolare attenzione ai dettagli. Nato come liquor bar, adesso Eppol offre variegati menù da gustare a tutte le ore, senza dimenticare le intolleranze e la scelta vegetariana. Il locale è anche luogo d’arte visiva e musicale, infatti, nei suoi angoli più intimi, troviamo i testi e i quadri di SOLO vinili | libri da consultare e ammirare.

La saletta di Eppol Milano
La saletta di Eppol Milano

Spostandosi verso Viale Abruzzi ecco sorgere un altro iconico bar meneghino.
La ricerca che, da anni, rende il Bar Basso unico nel suo genere conduce il cliente alla scoperta dei primi drink degli anni 30 fino a quelli delle mode più attuali.
Nato nel 1967, nel pieno dei moti rivoluzionari, ai suoi esordi offriva proposte esclusive in bicchieroni dall’aria pop mixandole alla tradizione alcolica italiana.
E’ qui che sono nati gli esperimenti in puro stile “Milano da bere” come il Rossini, il Negroni Sbagliato e il Fragolino.
Frequentato assiduamente dai baluardi dello stile e dell’ intelletto è il luogo prescelto da designer, giornalisti, stilisti e da chi lavora nel mondo della comunicazione per i propri incontri lavorativi e il tempo libero. La particolare attenzione e il rispetto per la creatività hanno ispirato il Bar Basso nella produzione di oggetti di design, come la collezione di bicchieri di vetro soffiato a mano e il maxi cubettone di ghiaccio che, per merito del designer Jacopo Pavesi, che ne ha progettato lo stampo, è inserito nei drink come firma esclusiva del bar.

La storica insegna del Bar Basso
La storica insegna del Bar Basso

Andando verso Porta Romana si giunge in uno spazio che, con le sue proposte gourmet, ci invita a vivere il fascino di un’antica drogheria intenta a vendere tabacchi.
A ideare la Tabaccheria Giacomo è l’omonimo chef Bulleri, da oltre 50 anni uno dei più rinomati in città, che propone una formula easy per degustare le sue prelibatezze.
Dalla colazione all’aperitivo, i grandi classici della cucina italiana, scoperti dallo stesso nei meandri della Penisola, sono accompagnati dai migliori vini senza tralasciare la vendita diretta. Ottime le idee regalo da esporre e fotografare, corredate di un elegante packaging con l’effige di Giacomo, che spaziano dalla colatura di alici di Cetara al pecorino bagnolese alla passata di pomodoro giallo, dal burro al tartufo bianco di Gubbio al profumato olio extravergine di oliva di Spello.

Un angolo della Tabaccheria di Giacomo Bulleri.
Un angolo della Tabaccheria di Giacomo Bulleri.

Dal fascino della tradizione italiana al glam di ispirazione newyorkese dell’American bar Ceresio7 diretto da Dario Gentile e situato sul tetto dell’ ex palazzo Enel, oramai divenuto sede del gruppo Dsquared2.
E’ lo skyscraper della nuova Milano, quella sorta grazie all’Expo, a accompagnare uno dei luoghi più cool della città. Due le piscine sulla sua terrazza, tante le preziose selezioni di super alcolici e drinks miscelati nel migliore dei modi grazie alla lungimirante esperienza dei barman.
Aperto dalle 18,30 alle 1,00, è ideale per lo sharing del dopo lavoro di coloro che vogliono concedersi momenti di lusso informale, lontani dallo stress ma sempre connessi grazie allo smartphone.

L'American bar Ceresio7 e la sua vista mozzafiato
L’American bar Ceresio7 e la sua vista mozzafiato

Un panorama in evoluzione, quindi, quello degli ambienti curati nei minimi dettagli per mettere a proprio agio gli ospiti 2.0, intenti non solo ad esaltare il gusto personale ma anche a catturare l’apprezzamento dei propri followers.